Godin Session Custom Tripleplay

[gianluca Pronzato]

Da sempre il guitar synth ha destato in me grande curiosita'.
Ascoltando assiduamente Metheny, il vinile di Travels l'ho consumato, quei suonini eterei mi avevano incantato.
La folgorazione l'ho avuta negli anni 80 quando da pischelletto sono andato alla Fiera di Milano e nello Stand della Roland ho assistito all'esibizione dei dimostratori Roland, gli UZEB, apriti cielo....
Non mi sono mai addentrato piu' di troppo in questo mondo, ho avuto un gk3 ed un gr55, ma la mia pigrizia nella programmazione mi ha fatto desistere.
Qualche tempo fa ho avuto modo di avere per un paio di settimane un prodotto che si avvicina al mondo del guitar synth prendendo un'altra strada.
La Godin Session Custom tripleplay a prima vista e' una chitarra normalissima.
Forma della Telly, costruzione Canadese al Top come quasi tutti gli strumenti della casa, single coil al ponte, HB al manico, switch a 5 posizioni che riprende lo schema dell music man Valentine, ponte mobile  e via dicendo.
Si puo' suonare amabilmente come qualsiasi altro strumento, ed ha un carattere tutto suo.
La novita' era la presenza di un PU esafonico della fishman abbinato ad una pennetta wireless da inserire in una entrata usb del vostro PC.
Il PU e' alimentato da una batteria ricaricabile on board sulla chitarra, una volta stabilita la connessione la chitarra dialoga con il programma Tripleplay (da installare) e con altri software tipo logic, quindi si hanno a disposizione infiniti vst.
Cosi' come i sistemi roland si puo' suonare solo elettrico, solo Synth oppure miscelarli assieme.
La chitarra ha on board un padellino multifunzione che permette di passare tra le varie patches e tra i vari banchi, agendo direttamente sul software collegato.
Ovviamente live la vedrei piu' complicata, perche' ovviamente bisognerebbe avere sempre un pc a disposizione, ma in studio e' divertentissima,per chi ama smanettare in questo campo, le possibilita' sono infinite.
Ha pochissima latenza, il gk3 secondo me ne ha di piu', si puo' dividere la tastiera avendo suoni differenti nelle varie porzioni, insomma un giochino divertente.
Nel poco tempo avutala, ho fatto un po' di foto ed ho registrato una roba al volo.Perdonate sempre gli errori, ma ci vorrebbe piu' allenamento per modificare il modo di suonare con questi attrezzi.
Condivido con voi se ci fosse qualcuno interessato all'argomento questi sono i miei 2 cents
Saluti

gianluca-pronzato · emotions-triple-play

[luvi]

Bella segnalazione e piacevolissimo ascolto sul bel brano di Larry Carlton!

Interessante questo sistema Godin, anche se ormai resto "incollato" al mio sistema GR55 +GK3, che continua a darmi molte soddisfazioni specie dal vivo, sebbene ritardo e precisione siano problemi ridotti, ma ancora irrisolti, della conversione pitch-to-midi e quindi del guitar synth in genere.
L'unico sistema non afflitto da latenza è (e per ora resta) il buon vecchio GR300 analogico, che utilizzo con gli altrettanto vetusti controllers (possiedo sia la Roland G303, che l'Ibanez X-ing 2010).
Una buona soluzione è rappresentata anche dall'interfacciamento di questi controller analogici a 24 pin con il moderno GR55 (13 pin) grazie ad un box di conversione prodotto da un tecnico francese che ne realizza in piccoli numeri... adoperando specialmente l'Ibanez, che è il controller più stabile e preciso, i vantaggi sono evidenti. 

[gianluca Pronzato]

Bella segnalazione e piacevolissimo ascolto sul bel brano di Larry Carlton!

Interessante questo sistema Godin, anche se ormai resto "incollato" al mio sistema GR55 +GK3, che continua a darmi molte soddisfazioni specie dal vivo, sebbene ritardo e precisione siano problemi ridotti, ma ancora irrisolti, della conversione pitch-to-midi e quindi del guitar synth in genere.
L'unico sistema non afflitto da latenza è (e per ora resta) il buon vecchio GR300 analogico, che utilizzo con gli altrettanto vetusti controllers (possiedo sia la Roland G303, che l'Ibanez X-ing 2010).
Una buona soluzione è rappresentata anche dall'interfacciamento di questi controller analogici a 24 pin con il moderno GR55 (13 pin) grazie ad un box di conversione prodotto da un tecnico francese che ne realizza in piccoli numeri... adoperando specialmente l'Ibanez, che è il controller più stabile e preciso, i vantaggi sono evidenti. 

Chissa' come come mai avevo la certezza di destare la tua attenzione
Beh caro Luvi, il gr300 a discapito della vetusta' rimane sempre il punto di riferimento, in abbinamento poi alla gr808 o gr303 e' da sbavo sicuramente.Maledetto la gr303 
Ammetto che il gr55 non l'ho approfondito a dovere, ma sicuramente nel contesto live e' piu' utilizzabile rispetto al sistema tripleplay, che a mio giudizio rimane comunque un ottimo aggeggio da utilizzare in studio, e' molto immediato, in poco tempo riesci a trovare dei suonini convincenti.
A livello di feeling bisogna stare molto attenti a come si suona perche', come avrai sentito nel brano, ogni minima imperfezione viene drammaticamente riproposta, non si riesce a mascherare nulla.
Comunque e' stato un giochino piacevole

[Road2k]

Complimenti per il contributo Gianluca!! 
Se cerchi nel forum Luvi ha postato vari post con il suo sistema.

Interessante argomento, anche se non per tutti, per quanto mi riguarda, seguo come Pozzetto davanti allo spettacolo del passaggio del treno!!!!

[gianluca Pronzato]

Grazie Road2k
Comunque lo sapevo che non dovevo fare sto topic, cavolo ora Luvi mi ha messo in testa la pulce della Ibanez x-ing.
Ma quindi mi dici che con la ibanez si pilota il gr 303 (24 pin), e fin qui ci siamo, poi con una scatoletta convertitrice controlli anche i nuovi gr a 13 pin.......
Parlami un po' della chitarra, il cambio corde com'e', e come suona da elettrica?
uff........

[luvi]

Chissa' come come mai avevo la certezza di destare la tua attenzione

Beh caro Luvi, il gr300 a discapito della vetusta' rimane sempre il punto di riferimento, in abbinamento poi alla gr808 o gr303 e' da sbavo sicuramente.Maledetto la gr303 

Ti dirò... una volta provata l'Ibanez 2010, se non fosse per la sua iconica associazione con Pat Metheny la G303 passerebbe in secondo piano...

Ammetto che il gr55 non l'ho approfondito a dovere, ma sicuramente nel contesto live e' piu' utilizzabile rispetto al sistema tripleplay, che a mio giudizio rimane comunque un ottimo aggeggio da utilizzare in studio, e' molto immediato, in poco tempo riesci a trovare dei suonini convincenti.

Chiaramente il limite è dato dal vincolo del collegamento al pc... altrimenti non vedrei il problema da utilizzare la Godin anche live.

A livello di feeling bisogna stare molto attenti a come si suona perche', come avrai sentito nel brano, ogni minima imperfezione viene drammaticamente riproposta, non si riesce a mascherare nulla.
Comunque e' stato un giochino piacevole

Questo vale purtroppo per tutte le soluzioni... non c'è conversione pitch-to-MIDI che permetta ancora di poter suonare senza stare molto concentrati su note involontarie o non tradotte correttamente, anche se dai primi sistemi Roland GM di progressi ne sono stati fatti tanti!
Il problema delle note involontarie esiste in realtà anche sui vecchi sistemi analogici, data la grande sensibilità della conversione. Metheny è sempre stato molto bravo a gestirlo, ma per i "comuni mortali" è sempre una lotta! 

[luvi]

Comunque lo sapevo che non dovevo fare sto topic, cavolo ora Luvi mi ha messo in testa la pulce della Ibanez x-ing.

Perdona, non volevo! 

Ma quindi mi dici che con la ibanez si pilota il gr 303 (24 pin), e fin qui ci siamo, poi con una scatoletta convertitrice controlli anche i nuovi gr a 13 pin.......
Parlami un po' della chitarra, il cambio corde com'e', e come suona da elettrica?
uff........

La scatoletta convertitrice vale per tutti i vecchi sistemi a 24pin (Roland e  Ibanez). Si entra con la scart a 24 poli e si esce con il normale cavo GK a 13 poli. Non c'è ritardo nella conversione, o perlomeno non lo si avverte.

La chitarra ha un aspetto un po'... diciamo così, futuristico!

Ibanez IMG2010 X-ING Vintage Guitar Synthesizer Controller - Part Three - Controllers - YouTube

Per guadagnare stabilità è costruita in configurazione headless, con meccaniche al ponte e hardware interamente dedicato: il manico è rinforzato in grafite e la tastiera è in ebano, praticamente indeformabile. Il pickup esafonico è diverso dal Roland e studiato per limitare il rumore ed aumentare la precisione di conversione. La 2010 è l'unico controller che gestisca i parametri del synth analogico al completo, compresa la formidabile possiblità del vibrato con leva virtuale che agisce solo sul segnale e non sulla meccanica (per cui l'utilizzo non incide sull'accordatura).
Il montaggio delle corde è molto semplice e avviene come sulle chitarre con ponte Floyd Rose senza bisogno di tagliare i pallini: una volta fatte passare le estremità si serra una morsa sulla paletta, si tagliano le eccedenze con un tronchesino e si accorda.
Da elettrica ha un suono molto preciso, nitido e grosso, forse un pelino freddo.
Al manico, chiudendo il tono, ha buone prestazioni da semiacustica, mentre al ponte ha un segnale robusto che spinge molto bene anche in distorsione. Non a tutti piace, ne ho viste parecchie con i pickup sostituiti: la mia, almeno per ora, è rimasta originale, l'ho solo completamente restaurata avendola portata via a due soldi qualche anno fa da un... rigattiere! 

[gianluca Pronzato]

Grazie Luca, come sempre esaustivo e perfetto.
Mannaggia, mi ci mancava pure questa...
Altra cosa Luvi, se posso approfittare..
Hai mai provato una casio della serie PG?

[luvi]

Grazie Luca, come sempre esaustivo e perfetto.
Mannaggia, mi ci mancava pure questa...
Altra cosa Luvi, se posso approfittare..
Hai mai provato una casio della serie PG?

Figurati!

Sì, ho avuto per le mani una PG200 per qualche tempo. Non è affatto male, con buona pace per i suoni del synth interno, molto datati e poco utilizzabili.
L'elettronica  di conversione è soggetta purtroppo a deterioramento nel tempo e molte PG200 smettono di funzionare su una o più corde.
L'assistenza sul prodotto non esiste più, per cui l'unico rimedio consiste nel trovare qualcuno in grado di sostituire quasi tutti i condensatori polarizzati presenti nell'elettronica a bordo, che non sono facilissimi da reperire per le dimensioni del packaging molto particolari (vincolanti, altrimenti non entrano fisicamente nell'alloggiamento sullo strumento, che è proprio di misura). 

[Vu-meter]

Galattico, Gianluca !