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Spartiti, tab o cosa?

Aperto da Elliott, 22 Maggio, 2016, 08:28 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

maestro ciminiera

Come già detto non so leggere la musica e quindi spartiti niente. Ma anche volessi fare lo sforzo spartiti della musica che interessa a me non si trovano

luis

io ho cominciato con gli spartiti/tablature che riportavano intere trascrizioni degli album di Malmsteen,visto che allora non c'era altro per capire la mriade di note delle svedese,ed a orecchio risultava molto difficile.Quinfi ho usato sempre le tab che servono a poco se non si integrano con l'orecchio visto che raramente si riportano i valori delle note,di contro leggere lo spartito per un chitarrista risulta piu' complicato rispetto ad un pianista,visto che la stessa nota  si trova in diverse posizioni rendendo difficlie la lettura,per lo meno immediata.

Io quindi preferisco le tab visto che trovo all'istante qualsiasi tasto,anche se spesso cambio la diteggiatura se non la trovo comoda per me


Elliott

Rileggendomi, ritengo sia necessaria una precisazione:

Con le TAB proprio non mi raccapezzo e, sono assolutamente allineato con Max circa l'approccio. In qualsiasi cosa amo comprendere piuttosto che memorizzare; all'inizio è sicuramente più dispendioso...rende l'apprendimento più faticoso e più lungo ma, una volta comprese le logiche...il tutto diviene più fluido.

Io con le TAB faccio confusione...mi mette a disagio non sapere che note/accordi stia suonando; o meglio, scoprire che sto suonando una determinata nota/accordo solo dopo aver posizionato le mani sulla tastiera.

Mi trovo meglio con lo spartito anche se, non sono fluidissimo nella lettura. Ho necessità di scrivere il nome della nota (utilizzando la notazione anglosassone per comodità) sulle note fuori pentagramma (tranne il RE ed il SOL dell'ottava superiore) ma, comunque, lo faccio io senza dover far ricorso a terzi. E' un allenamento che mi sta dando molte soddisfazioni.
E poi...li trovo fondamentali per comprendere il tempo.

Ho deciso di dedicare del tempo allo studio dello spartito perché, di fatto, altro non è che un alfabeto. Imparare a leggerlo...sarà come imparare la lingua madre del paese in cui ho deciso di vivere.

E se riuscirò a sconfiggere l'imbarazzo...comincerò pure a studiare il solfeggio che è una parte della teoria che non ho mai affrontato. Ho le nozioni base della teoria e sarebbe un peccato non approfondirle.

Quello che mi manca...è il trovare le note sulla tastiera al volo. Ma avendo chiara la logica della tastiera stessa...non penso di eccedere in ottimismo se penso che la cosa si risolverà con l'esercizio e l'allenamento.

rggianfranco

Visto che sono alla prima elementare....quello che fino ad ora mi è riuscito meglio di tutto è leggere lo spartito...strano ma mi diverte un sacco anticipare con l occhio le note seguenti mentre sto suonando la prima.....poi  il resto arriverà .fretta non ne ho.

Ombra/luce

Rispondendo a questo altro vecchio topic.. se la fame vien mangiando, la capacità di lettura vien.. leggendo!  :laughing: Nell'ultimo mese ho preso a leggere di continuo e non c'è più altro modo con cui imparo brani, a meno che questi non siano così semplici da non richiedere una partitura, che so, tipo brani con un giro di accordi e intermezzo ripetuti tutta la sua durata. Complice anche l'essere tornato a suonare il pianoforte oltre alla chitarra. Leggere è bello, è utile, è soddisfacente a livello di percorso personale, permette di analizzare il brano che si va a suonare, informazioni sulle dinamiche sonore, informazioni sulla tonalità in cui si va a suonare, praticamente una buona partitura dà tutte le informazioni, pratiche e armoniche, su com'è impostato il brano. Bello, bellissimo leggere, devo ammettere che ci si fa il mazzo a quattro per arrivare a gestire un minimo fluidi il pentagramma (in doppia chiave non ne parliamo), però superato quei momenti, in cui è effettivamente un pò angosciante, per via che quando si è lentissimi è tutto un pò incasinato, acquisendo maggior velocità di lettura, poi dà tanta consapevolezza in quel che si suona e come lo si suona.
Mi sono salvato decine e decine di spartiti gratuiti reperiti su Musescore, un pò per pianforte, un pò per chitarra e pian pianino mi accingo a intraprenderli, più leggo e più vado veloce la volta dopo, inoltre non siamo più nel 1800, oggi abbiamo anche la tecnologia a nostro favore, ho scaricato un'app su Android per l'esercitazione che si chiama "Solfeggio, impara le note musicali", lo utilizzo per allenarmi al riconoscimento in velocità delle note, anche in base all'armatura, permette anche di esercitarsi su più chiavi insieme, è un ottimo modo per esercitarsi, tra l'altro corregge anche quando si sbaglia, se qualcuno qui vuol migliorarsi nella velocità di lettura glie la consiglio, c'è la versione free limitata e quella a pagamento ma parliamo di 2,99 euro.

Questo, lo linko dato che ce ne sono diversi con lo stesso nome
Ut queant laxis

Ombra/luce

Però devo dire una cosa, avendo ormai riacquisito abitudine nella lettura, trovo che non se ne debba abusare perché può portare a mera esecuzione meccanica, che trovo non sia una cosa buona per la crescita. Leggere obbliga a dei prerequisiti, poter gestire l'armatura di chiave, perché se dopo la chiave a inizio partitura ci sono 3 diesis, si dovrà sapere che siamo nella scala di LA, se ce ne sono 4 in scala di MI e via dicendo, perché questo sottintende che quando sulla partitura si trova quella nota sarà da suonare alterata anche se non c'è scritto.
Queste cose non sono negative, per quanto portino a un percorso non propriamente immediato, sono cose che danno consapevolezza del manico, quello che può essere negativo è che si può facilmente scadere alla mera esecuzione meccanica, cioè mettere le mani sulle note in maniera del tutto meccanica, impigrendo l'orecchio, non sviluppandolo, non sviluppando capacità improvvisative, leggi ed esegui, punto. Addirittura si può arrivare ad eseguire senza nemmeno sapere che accordo si sta suonando, si mettono le dita sulle note richieste e si esegue, cosa che trovo molto negativa e limitante alla crescita. Questo lo scrivo per chiunque in futuro leggerà questo topic in cerca di informazioni, imparare a leggere aiuta, l'abuso no, abusare degli spartiti può impigrire e limitare lo sviluppo dell'orecchio e delle capacità improvvisative. Ma lo dico anche per me, ho deciso di non farne uso tanto massiccio com negli ultimi tempi, non voglio impigrire l'orecchio, impigrirmi io e non voglio trovarmi a non riuscire più a farne a meno. non voglio bruciare il percorso che ho fatto diventando un robot che esegue una serie di regole a menadito senza pensare, senza provare, testare, un esecutore meccanico insomma.

Ut queant laxis

Vu-meter

Come al solito, c'è il giusto equilibrio nelle cose.. il difficile, spesso, è trovarlo e rimanere ancorati ad esso: è più facile eccedere o abbandonare il giusto spot, soprattutto nel tempo.

Tutto serve, ma tutto va dosato. Sembra facile, invece..  :'(
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Ombra/luce

Citazione di: Vu-meter il 08 Ottobre, 2022, 05:28 AMCome al solito, c'è il giusto equilibrio nelle cose.. il difficile, spesso, è trovarlo e rimanere ancorati ad esso: è più facile eccedere o abbandonare il giusto spot, soprattutto nel tempo.

Tutto serve, ma tutto va dosato. Sembra facile, invece..  :'(
Diciamo che è facile darsi alle scorciatoie e queste, che sembrano amiche inizialmente, non lo sono affatto con il passare del tempo. Leggere la musica se dosato, concordando con quanto dici, può dare grande consapevolezza, oltre che informazioni su cosa si suona, se abusato è facile che diventi una scorciatoia, ho tutta la pappa pronta, non mi serve più nemmeno pensare a quello che sto facendo, c'è scritto quando suonare forte, quando suonare piano, le note che devo premere, posso persino preoccuparmi di non capire che accordo suono, premo quelle note e ho già tutto.. penso che userò un pò e un pò, nel senso che posso pure partire da uno spartito, però poi magari posso continuare di mio ad orecchio.. quando suonavo solo il pianoforte non mi preoccupavo tanto di questo, mi interessava imparare il brano ed eseguirlo bene, la chitarra mi ha cambiato devo dire, non mi interessa più la mera esecuzione, perlomeno non da tralasciare il resto.
Ut queant laxis

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