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SONDAGGIO: Chitarristi e teoria musicale

Aperto da Ombra/luce, 14 Settembre, 2021, 10:29 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

L'importanza che date alla teoria musicale

La teoria musicale è fondamentale, la studio in maniera approfondita.
La teoria musicale aiuta, ho studiato o studio ma limitandomi ad alcune cose che ho ritenuto importanti, senza però scendere in profondità. Tuttavia mi affascina e penso che in futuro vorrò provare a imparare ancora.
Non mi serve, mi importa della pratica e penso che, anche senza teoria, si possa raggiungere comunque stadi avanzati e fare ugualmente belle cose.
Non voglio nemmeno sentirne parlare, mi viene il nervoso solo a parlarne, mi stanno antipatici a pelle quelli che hanno studiato al conservatorio.
Attualmente sinceramente non ne ho molta voglia, però credo abbia un'importanza, quindi in futuro, quando lo riterrò il momento giusto, inizierò a vedere qualcosa.

Ombra/luce

Vorrei chiedervi di partecipare a un sondaggio, giusto per una mia curiosità.

Teoria musicale e chitarristi, che ne pensate? Scegliete uno o più punti del questionario, se potete anche argomentando! Ovviamente è un discorso disteso, spero non generi dei flames la domanda! Preciso che ogni punto l'ho sentito pronunciare, nella vita, da almeno una persona.

Nel mio caso ho anche un tragitto con un altro strumento, ovvero il pianoforte, che mi ha portato a dover studiare cose che poi si possono tranquillamente orientare anche sulla chitarra, tuttavia mi trovo al punto numero 2, ovvero che si la studio, però in base a quel che faccio attualmente, ma senza per ora scendere in profondità, comunque sono un amatore e sinceramente scarto l'ipotesi di un percorso adatto ad un corso di conservatorio, è finalizzato a divertirmi a casa o a qualche schitarrata con gli amici, un hobby insomma, quindi ricerco una via di mezzo tra pratica e teoria. Tuttavia non escludo che in futuro cercherò di apprendere nuovi concetti o portare in profondità quelli che già un pò mastico, anche sul discorso dell'armonia, perchè mi piacerebbe comporre qualcosa di mio e non vorrei limitarmi ai soli giri armonici, vorei fare qualcosa di più profondo. Nutro stima per chi ha studiato al conservatorio, però tranquillo e sereno nel non mettermi in competizione, perchè io ho scelto questo percorso con lo strumento coscientemente, se avessi voluto una preparazione da conservatorio, mi sarei al tempo iscritto al conservatorio, oggi è una passione, mi piace espandermi, ma sempre amatore rimango.
Voi?

Qualche moderatore o admin può cortesemente rimuovere dal sondaggio i numeri delle domande (1. 2. etc) che ho notato che rendono il tutto confusionario? Non riesco a trovare un modo per editarlo io stesso!
Ut queant laxis

Prosit

Il tema è molto interessante.  :guitar: Ma anche molto ampio perché ci possono essere infiniti modi di rapportarsi alla teoria musicale che, purtroppo, non possono esaurirsi nelle poche domande di un sondaggio.
Personalmente ritengo che la teoria musicale sia fondamentale tanto per "comprendere" ciò che si suona (magari a orecchio), quanto per acquisire abilità compositive che, diversamente, rimarrebbero più limitate. Io infatti la studio ma, poi, non ho né il tempo necessario per approfondirla come vorrei, né quello sufficiente per applicarla alla pratica. Perciò, in definitiva, non mi ritrovo in nessuno dei punti elencati  :etvoila:
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)


Ombra/luce

Citazione di: Prosit il 14 Settembre, 2021, 11:39 PM
Il tema è molto interessante.  :guitar: Ma anche molto ampio perché ci possono essere infiniti modi di rapportarsi alla teoria musicale che, purtroppo, non possono esaurirsi nelle poche domande di un sondaggio.
Personalmente ritengo che la teoria musicale sia fondamentale tanto per "comprendere" ciò che si suona (magari a orecchio), quanto per acquisire abilità compositive che, diversamente, rimarrebbero più limitate. Io infatti la studio ma, poi, non ho né il tempo necessario per approfondirla come vorrei, né quello sufficiente per applicarla alla pratica. Perciò, in definitiva, non mi ritrovo in nessuno dei punti elencati  :etvoila:
Effettivamente è un discorso complesso e ricco di sfaccettature, che in un sondaggio non si possono delineare, per questo ho scelto di permettere di dare più risposte! Nel caso non vi riconosciate con nessuna delle varie risposte non esitate a spiegarlo!

Nel mio caso è semplicemente un percorso che va a pari passo con la pratica finalizzata a quel che devo fare e al mio stadio e interesse, insomma, quando vorrò cimentarmi in alcune cose particolari, allora studierò teoria finalizzata a quelle cose (nel senso che se devo suonare pezzi di altri non vado tanto a cimentarmi con cose teoriche adatte a chi deve comporre o chi deve suonare in un ambiente con altri musicisti classici e tenori, dal momento che inizio ad interessarmi a certe cose, come appunto l'armonia finalizzata alla composizione, inizio a mettere il naso nella materia adatta), non come fosse una materia scolastica che studio a priori, slegata dalla pratica. Ma questo perchè appunto sono un amatore in larga scala autodidatta, perlomeno con la chitarra, col piano ebbi una maestra, che era una mia cara amica diplomata, che come piacere mi fece da maestra qualche tempo, gratuitamente si intende.
Ut queant laxis

Vu-meter

Io ho votato il primo, anche se non la ritengo "fondamentale" in senso stretto, ossia pratico. È invece fondamentale in termini di completezza.
Il chitarrista ha la "sfacciataggine" di voler gestire una disciplina così complicata, senza conoscere i fenomeni che la governano. Sì può fare, ma secondo me è una gran perdita, per il musicista stesso. E lui che rinuncia ad una parte interessantissima della faccenda ed è lui che ci rimette.
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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CrisCris

Non mi rispecchio in nessuna delle 5. Per me un livello minimo di conoscenza della teoria musicale è fondamentale, ma allo stesso tempo considero che tale conoscenza possa venir appresa mentre si suona, non necessariamente mediante libri o lezioni. Inoltre ritengo che suonare ad orecchio sia molto più naturale che suonare sulla base di nozioni acquisite sui libri. Pertanto un conto è avere la consapevolezza "musicale" di quanto si sta suonando, un altro conto è sentirsi vincolati rigidamente a nozioni teoriche, magari a costo di perdere in creatività e divertimento. Non a caso ho incontrato musicisti con una buona preparazione musicale bravissimi ed altri che, avendo una medesima impostazione, non riuscivano a discostarsi da uno spartito nemmeno per suonare pezzi semplicissimi. Viceversa ho suonato con musicisti musicalmente ignoranti che, a seconda dei casi, suonavano alla grande oppure in modo pessimo...
Blues e Rock'n'Roll, ma sempre con Soul

Ombra/luce

Io purtroppo ho un'impostazione mentale portata dal pianoforte, dove tendo ad impuntarmi sul fatto che non voglio trovarmi a fare le cose a caso, a orecchio insomma.. inoltre mi trovo in una situazione dove percepisco che, per via anche degli impegni della vita, non posso spingermi ai livelli di un diplomato di conservatorio, anzi, sarò sempre lontano miglia dall'arrivarci, questo forse un pò mi blocca dal lasciarmi andare con lo strumento, ho come la sensazione che, se pur io faccia qualcosa di buono, qualora dovessi spiegarlo non saprei farlo o comunque lo farei in maniera spicciola e questo mi scoccia parecchio, non voglio ritrovarmi a parlare con un professionista e non saper descrivere quel che ho suonato sul piano teorico, mi imbarazzerebbe non poco. Per questo sto sempre più avendo bisogno di sapere cosa ci sta dietro a quel che suono, purtroppo però mi si para davanti anche una dura realtà, ovvero che, per come ho impostato la vita, non posso oggi fare scelte che avrei dovuto fare da giovanissimo e che non posso andare oltre un limite.

Sono in blocco insomma, ho la sensazione che c'è un oceano davanti e che devo specializzarmi ancora prima di poter fare qualcosa buono, forse un pò ha fatto anche internet e community, oltre che youtube, tutti questi professionisti e maestri mi hanno dato un pò la sensazione, colpendo forse il mio ego, di non sentirmi all'altezza, questo mi ha spinto molto a voler apprendere e colmare mancanze che sento di avere, forse internet ha portato anche un pò questo preconcetto che uno, per fare qualcosa di buono, debba allinearsi ad esperti della materia, forse è vera come cosa, forse no, però può tagliare le gambe alla spontaneità e alla semplicità, oltre che alla creatività, cose che hanno una loro importanza.
Anche sul discorso dell'armonia, mi scoccia dover comporre qualcosa di mio basandomi sui classici giri armonici, magari per un non addetto ai lavori può essere bello, ma per un addetto ai lavori? Potrebbe solo essere banale e l'idea di fare qualcosa di banale mi blocca terribilmente!

Sto sparlando o qualcuno si riconosce in quel che dico?
Ut queant laxis

b3st1a

Anche per me è difficile ritrovarmi in pieno in una delle opzioni, per certi versi quella che sento più affine è l'ultima (che ho votato), ma...rappresenta la mia situazione solo in parte. Non ho mai studiato in maniera formale ma, col tempo, anche se magari li chiamo in maniera differente da come andrebbero chiamati, alcuni elementi di teoria li ho acquisiti. Mi rendo però conto che, non conoscendo il linguaggio musicale, la comunicazione con i musicisti "studiati" mi risulta spesso complicata, inoltre non sempre comprendo ciò che io stesso suono/compongo. Mi piacerebbe quindi provare a studiare un po' di teoria per dare un senso a tutto ciò che faccio da anni più o meno inconsapevolmente, ma dovrei farlo con un maestro che mi conosca e sappia quindi distinguere tra ciò che effettivamente so e ciò che non so, tra gli argomenti dove sono un vero principiante e quelli che invece padroneggio già in maniera accettabile pur non conoscendoli a livello formale...


Santano

Era così per me 30 anni fa, poi come giustamente dici tu, perdi il treno e ti rendi conto che certe cose dovevi studiarle allora. Adesso, dico adesso ma è così da un decennio almeno, mi accontento di ciò che ho assimilato sia teoria che pratica. Prima come ora ho sempre studiato ciò che mi serviva al momento, senza approfondire. Anch'io sono partito con la tastiera e anche lì ho tralasciato ciò che pensavo servisse poco per concentrare gli sforzi su ciò che mi piaceva. Poi sono passato alla chitarra e ho ragionato nello stesso modo. In pratica ho iniziato con l'intento di accompagnare il canto (ecco perché tralasciavo ciò che ritenevo poco utile) per poi scoprire molto tempo dopo che dopotutto mi sarebbe piaciuto dedicarmi alla chitarra ritmica. Ogni tanto mi butto nella solistica ma non è il mio pane.

Naturalmente la mia esperienza non la consiglio a nessuno ma è giusto per rimettere le cose più in prospettiva

robland

Ho deciso di fare partecipare al sondaggio il me stesso attuale. Se avessi fatto votare il me stesso di anni fa, avrei scelto la quarta opzione: non ne voglio sentir parlare, mi viene il nervoso, quelli del conservatorio mi sono tutti antipatici.  :laughing:
Ma bastava davvero poco per indispormi eh. Bastava dire: terza maggiore o quinta giusta e già mi si chiudeva il cervello aspettando che si passasse a suonare tralasciando le chiacchiere.
Fortuna che non volevo farlo per mestiere sennò non avrei avuto chance!

Vu-meter

Citazione di: Ombra/luce il 15 Settembre, 2021, 09:07 AM
Io purtroppo ho un'impostazione mentale portata dal pianoforte, dove tendo ad impuntarmi sul fatto che non voglio trovarmi a fare le cose a caso, a orecchio insomma.. inoltre mi trovo in una situazione dove percepisco che, per via anche degli impegni della vita, non posso spingermi ai livelli di un diplomato di conservatorio, anzi, sarò sempre lontano miglia dall'arrivarci, questo forse un pò mi blocca dal lasciarmi andare con lo strumento, ho come la sensazione che, se pur io faccia qualcosa di buono, qualora dovessi spiegarlo non saprei farlo o comunque lo farei in maniera spicciola e questo mi scoccia parecchio, non voglio ritrovarmi a parlare con un professionista e non saper descrivere quel che ho suonato sul piano teorico, mi imbarazzerebbe non poco. Per questo sto sempre più avendo bisogno di sapere cosa ci sta dietro a quel che suono, purtroppo però mi si para davanti anche una dura realtà, ovvero che, per come ho impostato la vita, non posso oggi fare scelte che avrei dovuto fare da giovanissimo e che non posso andare oltre un limite.

Sono in blocco insomma, ho la sensazione che c'è un oceano davanti e che devo specializzarmi ancora prima di poter fare qualcosa buono, forse un pò ha fatto anche internet e community, oltre che youtube, tutti questi professionisti e maestri mi hanno dato un pò la sensazione, colpendo forse il mio ego, di non sentirmi all'altezza, questo mi ha spinto molto a voler apprendere e colmare mancanze che sento di avere, forse internet ha portato anche un pò questo preconcetto che uno, per fare qualcosa di buono, debba allinearsi ad esperti della materia, forse è vera come cosa, forse no, però può tagliare le gambe alla spontaneità e alla semplicità, oltre che alla creatività, cose che hanno una loro importanza.
Anche sul discorso dell'armonia, mi scoccia dover comporre qualcosa di mio basandomi sui classici giri armonici, magari per un non addetto ai lavori può essere bello, ma per un addetto ai lavori? Potrebbe solo essere banale e l'idea di fare qualcosa di banale mi blocca terribilmente!

Sto sparlando o qualcuno si riconosce in quel che dico?


Uhm .. difficile capire quello che provi personalmente.
Quello che posso dirti è che lo studio dell'armonia ti apre delle porte che forse da solo non apriresti mai.

Serve ? Dipende. Se voglio suonare rock o blues tutta la vita, probabilmente, no.
Se voglio evolvere e capire perché Metheny suona così, allora devo metterci il naso per forza.  :etvoila:
Devo farlo anche se voglio evolvere io come musicista/compositore/scrittore/quellochepiùtipiace.

Faccio un esempio: ho un amico che suona tutto ad orecchio, dico TUTTO. Non sa neanche cosa sia un Do maggiore. Eppure suona, si diverte e compone pure, roba neanche facile, per altro. Ma prova a suonarci assieme : è praticamente impossibile perchè non sa comunicare con gli altri musicisti. Finchè fa le sue cose da solo gli dici : bravissimo. Poi però, se dovete suonare assieme, lui non sa dirti che accordi farà e se tu glieli dici, lui non li capisce.
Farà mai un minore sesta ? Forse. Ma non ne avrà consapevolezza, nè di cosa sta facendo, nè del perché suona a quel modo.

Io la trovo una situazione molto triste. Però si vive lo stesso. Scelta personale, direi ..
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Ombra/luce

Citazione di: Vu-meter il 15 Settembre, 2021, 05:20 PM

Io la trovo una situazione molto triste. Però si vive lo stesso. Scelta personale, direi ..
Ecco, sono assolutamente d'accordo con quest'ultima frase e non voglio assolutamente ritrovarmi in questa situazione, ovviamente non sto a quel livello perchè gli intervalli col piano gli ho studiati, anche se forse non scendendo in totale profondità, ma questa è un'impostazione datami dal piano, impararsi le note che compongono gli accordi a memoria è una cosa per me molto triste (sul piano eh) sulla chitarra mi sono scervellato per riuscire a capire i semitoni che compongono gli accordi maggiori e minori e le quadriadi varie per visualizzarli chiari come il piano ad esempio, parlandone con un amico, che è tendente alla quarta risposta, l'ho pure indisposto.. le forme non mi bastano, devo poter visualizzare la tastiera della chitarra limpida come quella del piano o non riesco ad essere felice, solo che qui si parano davanti sei corde e corde suonate a vuoto per comporre accordi che faccio fatica a vedere limpido come il piano, quindi fatico a ricavare certe quadriadi. Questo però è un problema di difficoltà di trasposizione dei concetti da piano a chitarra, la visualizzazione sul piano è troppo più limpida, le difficoltà sono altre! Davvero, io quando ho preso la prima volta la chitarra in mano dopo il piano, la prima cosa che mi sono detto è stata "adesso inizia un lavoro dove la cosa che mi importa di più è vedere limpida la tastiera, come vedo quella del piano, solo così posso sentirmi libero", fatto sta, che dopo svariati anni, ancora fatico a sentirmi libero sulla chitarra, mi è troppo più di difficile comprensione di quella del piano e io penso ancora da suonatore di piano!
Ut queant laxis

Vu-meter

Ci sono comunque delle "astuzie" che si possono mettere in pratica, per conoscere bene la tastiera, sia in termini di note che di intervalli.
Spiegarlo in un post mi è impossibile, se mai avrò tempo, farò un video...
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Ombra/luce

Citazione di: Vu-meter il 15 Settembre, 2021, 08:32 PM
Ci sono comunque delle "astuzie" che si possono mettere in pratica, per conoscere bene la tastiera, sia in termini di note che di intervalli.
Spiegarlo in un post mi è impossibile, se mai avrò tempo, farò un video...
Io per le note sulla tastiera ho inventato mille stratagemmi, dal basarmi sulle toniche delle scale, che non è cattiva come idea perchè come impari le box varie e l'ubicazione delle toniche sai all'istante o quasi dove stanno le note, o comunque ci stai un attimo a ricavare i semitoni o i toni vicini, ad altri metodi, oltre ovviamente ai classici terzo, quinto, settimo, nono tasto, che tuttavia è più lento e non li uso da tempo... però l'unico stratagemma che ho trovato più celere di tutti senza dovermi mettere lì a fare la conta delle note è il CAGED relativo alle note, ovvero che se parti da una e vai avanti tot tasti hai le medesime o la medesima su altre corde in una sorta di schema da imparare a memoria. Fino ad ora è il metodo che mi fa trovare più celermente le note e le forme degli accordi! Se ci sono altri stratagemmi non mi dispiacerebbe impararli!
Ut queant laxis


Ombra/luce

Citazione di: robland il 15 Settembre, 2021, 01:06 PM
Ho deciso di fare partecipare al sondaggio il me stesso attuale. Se avessi fatto votare il me stesso di anni fa, avrei scelto la quarta opzione: non ne voglio sentir parlare, mi viene il nervoso, quelli del conservatorio mi sono tutti antipatici.  :laughing:
Ma bastava davvero poco per indispormi eh. Bastava dire: terza maggiore o quinta giusta e già mi si chiudeva il cervello aspettando che si passasse a suonare tralasciando le chiacchiere.
Fortuna che non volevo farlo per mestiere sennò non avrei avuto chance!
:laughing: Ma per questo ho specificato di argomentare o eventualmente scegliere più punti, essendo tappe della vita ci si può interessare anche anni dopo, bisogna sentirselo secondo me, altrimenti diventa una materia scolastica forzata che rischia solo di far passare la passione! Su questo sono fermamente convinto! Io più che altro ho un animo nerd misto a sfida personale nel riuscire ad arrivare a superare dei limiti, su qualsiasi cosa, al periodo tanti anni fa non mi bastò navigare su internet e volli scavare a fondo nell'informatica, arrivando alla programmazione, nella musica mi infastidiva, da ragazzino, che quelli più grandi mi dicevano che non potevo conoscere certi artisti per via dell'età e io iniziai a comprare vinili e cd a rotta di collo per raggiungerli, al punto che poi ero io che consigliavo musica a loro  :laughing:, anno dopo anno, lo stesso sto provando adesso con la chitarra, quando vedo discorsi tra professionisti mi sento poco contento a percepire che non ho le capacità per seguirli o per farmi fare un complimento da "pari a pari" e non da maestro a "pulcino", quindi sento questa sensazione di sfida, non di invidia, raramente nella vita l'ho provata, se non in situazioni amorose davvero molto poco gratificanti, ho genuina stima per chi riesce in qualcosa, ma di vera e propria sfida con me stesso di voler arrivare a medesimi traguardi! Solo che devo fare i conti col tempo che non c'è più e anche al fatto che è un percorso che uno non può farsi così, a schiocco di dita, ma che i professionisti sono tali perchè lo fanno da decenni! Ho uno spiccato senso di sfida con me stesso e i miei limiti, tante volte nella vita mi sono trovato, per le più svariate cose, a decidermi di buttarmi a capofitto con il solo scopo di superare quelli che pensavo limiti!
Ut queant laxis

robland

Citazione di: Ombra/luce il 16 Settembre, 2021, 01:48 AM
:laughing: Ma per questo ho specificato di argomentare o eventualmente scegliere più punti, essendo tappe della vita ci si può interessare anche anni dopo, bisogna sentirselo secondo me, altrimenti diventa una materia scolastica forzata che rischia solo di far passare la passione!

Bisogna sentirselo sì, ma questo dipende anche da tanti fattori: non solo il livello di maturazione personale, che mezzi hai e in cos'altro sei impegnato; ma anche il contesto: con chi suoni, cosa suoni, in che ambiente vivi, che esempi hai, di chi ti circondi.

Raramente si vive in una condizione ideale sotto una campana, mentre invece la realtà in cui si è immersi può essere caratterizzata da situazioni persino fuorvianti o imperfette tali da spingerti per anni in una determinata direzione.
Esempio: c'è stato un periodo di anni e anni in cui suonavo moltissimo live, al punto che ero convinto che un musicista che non si presentasse a un pubblico non esistesse affatto. E siccome tutte le persone che andavano al conservatorio o che prendevano assiduamente lezioni poi le ritrovavo chiuse in casa mentre io e i miei rumorosi amici, musicalmente appena appena poco al di sopra della soglia dell'analfabetismo, suonavamo tanto in giro, mi ero fatto tramite constatazione basilare l'idea che la teoria fosse un di più (non dico un ostacolo, ma quasi, visto che a suonare non ci venivano, band non ne formavano, non venivano manco ai raduni in cui bisognava suonare solo uno o due brani, e per lo più erano tra il pubblico, a guardare o criticare).
Non solo: anche quei pochi che studiavano e suonavano dal vivo, spesso riscuotevano meno successo di pubblico ed erano tanto limitati riguardo alla molteplicità di locali a cui invece avevamo accesso noi, con ragazze, birre gratis ad libutum, applausi, complimenti, divertimento e gratificazioni.

Insomma è stato tanto facile quanto errato farsi dei pregiudizi.

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