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riflessioni e delusioni

Aperto da onemanband, 27 Luglio, 2012, 03:54 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

onemanband

dunque ieri sera sono stato in un locale dove suonava una nota cover bend dei led zeppelin e deep purple  :sbavv:

la tecnicità dei componenti era mostrusa (dalla voce alla chitarra, a parte il tastierista un po loffio a mio avviso)

premetto che è un periodo che ho trascurato un po la chitarra elettrica e mi sono dedicato di più all'acustica e a canticchiare
(sarà l'estate  :firuli:)

ecco da ieri sera mi sono impressionato e sono deciso a migliorare la qualita e la pulizia del mio suono per i prossimi live... mi ha ridato la carica!!!  :love:

una riflessione è lecita... perchè nel 75 o giù di lì i deep e gli zeppelin erano davvero avanti per l'epoca e tuttora emizionano anche i giovani! ma la domanda è .. percè oggi nessuno è più in grado di creare un'atemosfera del genere?????????

i gruppi bravi ci sono per carità per citare un super gruppo che mi piace parecchio i dream theater ma il suono non è proprio coinvolgente come una volta poi sti assoli velocissimi un mare di note fredde... io dico, ok sei bravo e veloce me non mi ha trasmesso emozione,
non c'è più quella tendenza al blues che trascina le note  leeeente e giuste che sembrano far piangere la chitarra (tipo gary moore  :love:

insomma sono un po deluso delle attuali generazioni di artisti non ne metto in dubbio la tecnicità ma il cuore che ci mettono!!!

come dice il comico.. la domanda nun è chi è, la domanda è PECCHE'???
fine riflessione  :hi:

Vu-meter

Ehehehe , benvenuto nel magico mondo della musica moderna ! :welcome:


Scherzi a parte, la musica secondo me soffre del medesimo degrado di cui soffrono tutte le arti in generale, la cultura, il sistema . L'approccio alla chitarra stessa è cambiato totalmente e spesso senti ragazzi molto giovani sparare scale a raffica , ma poi quando gli chiedi di suonare , di improvvisare su un evergreen non sanno che fare .

L'approccio allo studio della chitarra secondo me ha preso un pò la piega che hanno preso anche gli studi delle lingue ( specie l'inglese, complice la rete e la diffusione )  : si impara per modi di dire, ma non si impara davvero il linguaggio . Capisci ma non parli, è un pò quello che accade si musicisti di oggi, in molti casi.


Che fare ? ascoltare musica d'annata ! I "dischi" fortunatamente sono ancora lì, anche se chi li ha suonati non c'è forse più . Ascoltiamo e ... scopiazziamo ..  :laughing:


Vu :)
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NergalRock

il problema è tutto qui:
I Led Zeppelin  :sbavv:(ma non solo) sono artisti, la loro musica è arte.
I Dream Theater  :sbavv:(ma non solo) sono tecnici, la loro musica è tecnica.

Adesso però preciso, questa è la mia opinione, nulla vieta che a qualcuno (o anche a tutti meno che a me!) possano piacere di più i dream theater, o che per qualcuno (o 'vedi sopra', tutti) siano più artisti i dream theater (che poi, sapessi suonare io come Petrucci ...), o che siano artisti entrambi ecc.
Dipende sempre da cosa si intende per arte e/o per tecnica  :D
se per gli altri il rock è solo musica....per me è la vita!

4RosesGroove

Riprendo un classico esempio, citando un'artista che é stato tacciato dalle riviste, criticato dai chitarristi famosi, denigrato su tanti forum perché incapace di suonare.....peró le sue melodie e i suoi assoli li hanno studiati chiunque.
É un chitarrista che é incapace di fare tecnica (e chi se ne frega), ma ha un cuore grande cosí, lui ha la musica nel sangue.
E riprendendo la domanda iniziale, lui é ancora fatto alla vecchia maniera.
Molti di voi, sicuramente non saranno d'accordo con mé, ma riporto questo personaggio come risposta alla domanda.

SLASH

E adesso tiratemi adosso di tutto!

4Roses

Vu-meter

Non conosco abbastanza Slash per esprimere alcuna opinione .. la conoscenza di tecniche mostruose di per sè non vale niente, è il cuore che conta .. credo che B.B. King, Clapton, Jeff Beck, Page, Hendrix, e mille altri sarebbero d'accordo ..  :love:

:ookk:


Vu  :abbraccio:
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Berk

La posso buttare su un altro piano? Vivaldi, Chopin, Beethoven, Paganini, era tutta gente che suonava "veloce" ( e pure parecchio ) eppure emozionava. Secondo voi perchè con la chitarra non ci si riesce? Io la mia risposta la ho giù ma la dico dopo le vostre :P
Non vorrei essere un sottofondo, vorrei che la mia musica fosse l'unica cosa importante, almeno nel tempo in cui la si ascolta.

onemanband

 :D mi fa piacere che questo sia un'argomento molto sentito da molti...

comunque in parte sono d'accordo con 4roses su slash senz'altro degli artisti attuali è di quelli che più si avvicina alla vecchia scuola...

continuate a dire la vostra che l'argomento mi interessa molto

che ne dite delle differenze tra il MODO DI COMPORRE MUSICA di questi gruppi dinosauri rispetto a quelli attuali??


4RosesGroove

Sostanzialmente é cambiato poco, forse oggigiorno si é piú portati ad utlizzare i mezzi informatici come supporto, ció che una volta non si faceva.
Se Jimmy Page scriveva sotto l'influsso della droga o Rhandy Roads preferiva comporre nel camper di Ozzy Osbourne, oppure ancora se David Gilmour si isolava negli Hotel o Freddy Mercury preferiva la vasca da bagno,....ancora oggi ognuno ha il suo stile e metodo, ma ció che conta é l'ispirazione.
Quella é personale e varia da individuo ad individuo.

Anche oggi ci sono tantissimi artisti che sono influenzati da musicisti che suonavano 20 anni fà. E questo capitava anche in passato.

4Roses

onemanband

LSD  a parte quelli erano veri artisti a parer mio...

4RosesGroove

Concordo in pieno e ti quoto alla grande, su i grandi musicisti.

Ma tu avevi chiesto cosa era cambiato negli anni per la composizione della musica, o sbaglio? Era questo che intendevi?

4Roses

Vu-meter

Citazione di: Berk il 27 Luglio, 2012, 08:30 PM
La posso buttare su un altro piano? Vivaldi, Chopin, Beethoven, Paganini, era tutta gente che suonava "veloce" ( e pure parecchio ) eppure emozionava. Secondo voi perchè con la chitarra non ci si riesce? Io la mia risposta la ho giù ma la dico dopo le vostre :P

Ovviamente non so la risposta corretta , posso solo esprimere un parere. Secondo me era la ricerca che era diversa e quindi portava a due risultati diversi. Nei tempi che tu hai citato la ricerca era quella della bellezza e dell'esplorazione dell'amino umano, mentre oggi la ricerca è quella del denaro, del successo, della fama. Per i chitarristi in particolare la ricerca che vedo da parte di tutti è : shreddare e fare casino . Molti dicono "suono" quando conoscono solo i powerchords e "suono da dio" quando conoscono la prima penta. Fanno poi sforzi incredibili nel tentare di essere sempre più veloci, dimenticando che la musica è un arte, non una gara.

Il tutto ovviamente non è che una opinione personale.

Vu :)
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4RosesGroove

Che sia influenzato dal business, il mondo della musica, é sicuramente molto piú accentuato di una volta. Anche allora le major dettavano legge come tutt'ora.
Se si é una grandissima star, si puó optare per rimanere indipendenti con una casa discografica propria, ma sono pochi quelli che ci riescono.
L'evoluzione del chitarrista si é notevolmente ampliata, lasciandosi per strada alcuni valori che hanno reso grandi gli anni del rock o del blues.
Sicuramente anche la parte tecnica nella didattica é piú sentita ai nostri giorni, a discapito un pó della "stravaganza" musicale che faceva da padrone negli anni d'oro.
Bisogna peró dire che certi concetti e metodologie non moriranno mai.
Prendo per esempio la Berkley School ed i loro metodi d'insegnamento. In tantissimi anni che esiste la scuola piú prestigiosa per un musicista, si é evoluta alla modernizzazione, ma i concetti sono rimasti tali.

4Roses

onemanband

... questo argomento ha un che di filosofico :D


Vu-meter

Citazione di: onemanband il 28 Luglio, 2012, 09:48 PM
... questo argomento ha un che di filosofico :D

E' vero , Vigilius probabilmente è impegnato, altrimenti sono sicuro che interverrebbe ...



Vu :)
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Vigilius

Citazione di: Vu-meter il 29 Luglio, 2012, 02:48 PM
Citazione di: onemanband il 28 Luglio, 2012, 09:48 PM
... questo argomento ha un che di filosofico :D

E' vero , Vigilius probabilmente è impegnato, altrimenti sono sicuro che interverrebbe ...



Vu :)

C'è poco da intervenire e poco di filosofico, direi più che storico: gli anni '70 esprimevano un contesto socio-culturale miolto diverso da quello di oggi.

Io a scuola faccio sempre un esempio; voi ragazzi di 18 anni avete in fondo un unico problema: avere il cellulare acceso o no, per il resto non ve ne frega di nulla e siete poco coinvolti in tutto, l'importante è uniformarsi a dei modelli che voi credete vostri e 'ribelli' mentre invece sono imposti dal mercato (qui a BG potete capire la scuola frequentata dai ragazzi perché ogni scuola ha la sua 'divisa': quest'anno nella mia era il marchio Hollister, roba da surfisti californiani che con le Orobie c'azzecca molto). Quando avevo 18 anni io, i giovani erano tutti 'politiccizzati', anch'io, che non lo ero, di fatto esprimevo un mio 'io' forte di individualismo che seppur schernito ai tempi era in fondo rispettato (ero lo sfortunato che non andava al bar, ma stava in garage a suonare la chitarra con altri sfigati; ma non ero 'escluso' dal mondo, solo dal bar. Oggi non  essere su Facebook equivale a non esistere!!!!!!!!!!!!)
Mio nonno quando aveva 18 anni aveva un problema diverso: portare a casa la pelle! Era alpino sul Monte Grappa, uno dei ragazzi del '99 andato in guerra a 17 anni. Era uno fortunato perché faceva l'Esperia a BG, cioé la scuola periti e nel 1917 andare a scuola era di pochi: la scuola chiuse perché non c'erano studenti: erano in guerra. Quando lo dico in classe cala il silenzio e si guardano in giro: per loro non è concepibile che un compagno di banco sia vestito diverso da loro, figurarsi andara in guerra perché lo Stato chiama!

Ogni contesto socio-culturale ha la 'sua' musica: gli anni '70 erano anni di ricerca di nuove strade in tutti i campi, poco importa se poi non si è arrivati a nulla; i nostri anni, figli del vuoto degli anni '80 prima e '90 poi, sono anni di imbarbarimento culturale e disimpegno politico oltre che razionale; si sta avverando quello che Nietsche aveva profettizzato più di 100 anni fa e nessuno lo aveva capito.

Consiglio i libri di Baumann sulla 'società liquida': un impietoso sguardo su quello che siamo, dove l'unica regola è, parafrasando un grande filosofo-matematico : "Consumo, dunque esisto".
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
Amplificatori: un paio e tutti 'casinisti'!
Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.


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