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Siete i musicisti che ascoltate ? Quanto ?

Aperto da Vu-meter, 27 Novembre, 2012, 08:10 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Vu-meter

Si dice sempre che siamo ciò che ascoltiamo , nel senso che ciò che suoniamo nasce naturalmente da ciò che abbiamo sentito, studiato e digerito nel tempo .

Quanto è vera per voi questa affermazione quando scrivete un brano, un solo, un giro armonico, improvvisate ? Le cose che vi vengono naturali sono davvero simili a ciò che ascoltate abitualmente ?


Vu :)
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Kanguro

Vediamo: Ora provo a non uscire off-topic, ma non ve l'assicuro! :D

ehhh...
...vorrei suonare come tutti quelli che sento in qualunque tipo di musica.
Esempi: Non vado matto per il genere di Malmsteen, ma come suona lui, ti viene voglia di imparare.
Lo stesso per i Generi metal e all'opposto per la chitarra classica ed anche la spagnola.
Se fatti bene, sono tutti belli.

Comunque io sono per i generi Pop/Rock/Blues e quindi:

A parte il minestrone qui sopra, tutti i musicisti regalano al mondo un po'del loro gusto musicale che in qualche modo lo recepisce.

Nel mio caso(*):
Quando si tratta di Vasco vado a cercare sempre gli arpeggi ricchi di medi tipici di Solieri e della sua Rickenbacker
Le posizioni 2 e 4 del selettore strato per i soli slappati di Andrea Braido, il mio  preferito tra i Frontman del Comandante.
I suoni Lead su tutte le canzoni italiane per me ci stanno a pennello suonati alla maniera di Stef-Burns, che ci mette un po'di Blues.

Blues: I suoni single coil per il blues e sempre un po'slappati, tipo SRV che se togli il Vibe torniamo un po'a Braido.

Rock & Lead: Eric Johnson è per me un punto di riferimento importante.


Lead e Higain: Sempre Burns ma anche i suoni Ariosi di Steve Vai che non stancano mai!
Satriani non si puo'sentire (scherzo) è troppo perfetto! Troppo, ma come caspita fa?

* Non essendo un gran suonatore, questi sono dei punti di riferimento, lontani ahimè dal risultato finale!  :'(
Eh beh insomma, il treno è sempre il treno eh! (Artemio, Il Ragazzo di Campagna)


Moreno Viola

Se interpreto bene la tua domanda, tu intendi, lasciarsi andare e comporre quello che ci viene alla prima.
Io ho uno spettro di ascolti piuttosto ampio (molto ampio).
Le rare volte che ho provato a "comporre" qualcosa di mio, a parte l'essermi scontrato con i limiti tecnici che purtroppo ho, devo dire che in parte ho ritrovato alcune caratteristiche riconducibili ai miei ascolti abituali.
Però ci sono sonorità che proprio non rientrano nel mio spettro compositivo e penso che ci sia (almeno nel mio caso è così) una distinzione abbastanza netta tra quello che si ascolta e quello che ci viene naturale. Io ho una particolare ammirazione per quei chitarristi capaci di fare grandi cose con pochissimi accordi, per intenderci quelli come Malcolm Young o Rick Parfitt, e sostanzialmente per il rock festaiolo in generale, ma non c'è verso che io riesca a tirare giù qualcosa di altrettanto efficace.
C'è da dire che io non ho alle spalle un percorso di studi, che mi abbia in qualche maniera indirizzato, per cui ho cercato di apprendere in maniera direi casuale un po' qui e un po' la. Da ragazzino ho ascoltato tantissimo heavy metal eppure nelle mie corde proprio di metallo pesante non ce n'è traccia.
Se dovessi risponderti per esperienza personale ti direi che la frase "siamo ciò che ascoltiamo" non la condivido tantissimo, ma credo che nella maggior parte dei casi sia così.
Ovvio che nonostante la mia naturale ottusità, se mi mettessi con molto impegno a fare esercizio probabilmente riuscirei a suonare nello stile di quel tale chitarrista in particolare, ma personalmente è un approccio che non mi piace.
Non ami chi è come te, ma chi ti completa, e penso che anche nella musica succeda qualcosa di simile.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Vu-meter

Scusatemi, mi sono espresso poco chiaramente . Intendevo a livello stilistico ; ad esempio diciamo che qualcuno di voi ami Eric Clapton e ascolti Clapton tutto il giorno . Quando va a comporre brani propri o soli o a improvvisare, quanto suonerà come Clapton , di suo ?

La domanda nasce dal fatto che io ascolto molte cose dal rock al blues, al jazz alla musica leggera , alla classica. Quello che amo per la maggiore e che suono per la maggiore è il jazz , però mi accorgo di avere un naturale senso ( che si infiltra nelle mie cose : brani, soli, impro, ecc .. ) verso il funky. Non a caso vent'anni fa il mio insegnante di chitarra mi soprannominò "funky town" ; non ho mai perso quella vena ...

Ricordo che lui sosteneva che si suonava ( e  devo dire che mi trova d'accordo ) non tanto per ciò che si ascolta, ma per ciò che si è . "Se sei logorroico nella vita parlata lo sarai anche nella musica" , ad esempio era una delle cose che ci dicevamo sempre. Se sei nervoso o nevrotico questo si rifletterà nella musica, proprio come se invece sei silenzioso e quieto .



Citazione di: Moreno Viola il 27 Novembre, 2012, 10:16 AM

... penso che ci sia (almeno nel mio caso è così) una distinzione abbastanza netta tra quello che si ascolta e quello che ci viene naturale.



Non sono l' unico , dunque ! Vieni qua amico, lascia che ti abbracci .  :abbraccio:


Vu :)
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Vu-meter

Citazione di: Kanguro il 27 Novembre, 2012, 09:41 AM

* Non essendo un gran suonatore, questi sono dei punti di riferimento, lontani ahimè dal risultato finale!  :'(



Non essere troppo severo con te stesso, credo che tutti noi siamo in queste condizioni .. siamo qui però proprio per affinarci ed incoraggiarci a fare meglio !  :ookk:


:abbraccio:


Vu :)
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Son of Aleric

Non so se ho capito giusto quello che intendi.
Io dall'Omino-in-Nero sono stato talmente influenzato che prima di qualsiasi pezzo, io mi accinga a suonare, mi sorge spontanea una domanda: "Come la suonerebbe LUI?" e da li cerco di applicare una mia interpretazione basata sul suo modo di suonare.
Tanto per fare un esempio se suono Hendrix, Clapton, Gilmour non cerco di ricreare il suono di questi grandi Signori della chitarra, ma cerco sempre di far uscire il "suono alla Blackmore" che, secondo me, il Maestro avrebbe utilizzato per suonare quel determinato pezzo.

Come dice sempre Vigilius, sono proprio malato :acci:  e, io ci aggiungo anche un ...senza speranza :laughing:

Citazione di: Vu-meter il 27 Novembre, 2012, 10:28 AM
...
Ricordo che lui sosteneva che si suonava ( e  devo dire che mi trova d'accordo ) non tanto per ciò che si ascolta, ma per ciò che si è . "Se sei logorroico nella vita parlata lo sarai anche nella musica" , ad esempio era una delle cose che ci dicevamo sempre. Se sei nervoso o nevrotico questo si rifletterà nella musica, proprio come se invece sei silenzioso e quieto .
...
Vu :)

In questo caso sono affetto anche dalla sindrome di Mr. Hyde :cry2:

Io sono silenzioso e quieto :shy: ma , quando imbraccio la Strato....... :aspettofuori:
"There was this organ in the corner sweating out great steaming music and i thought that was the instrument for me"
Jon Lord (1941-2012), New Musical Express, March 1971



Moreno Viola

Grazie per l'abbraccio Vu.

Citazione di: Vu-meter il 27 Novembre, 2012, 10:28 AM
Scusatemi, mi sono espresso poco chiaramente . Intendevo a livello stilistico ; ad esempio diciamo che qualcuno di voi ami Eric Clapton e ascolti Clapton tutto il giorno . Quando va a comporre brani propri o soli o a improvvisare, quanto suonerà come Clapton , di suo ?

Diciamo che quello che proponi tu è un po' il ritratto del fanatico blackmoriano che conosciamo bene :laughing: .

Citazione di: Son of Aleric il 27 Novembre, 2012, 11:02 AM
Io dall'Omino-in-Nero sono stato talmente influenzato che prima di qualsiasi pezzo, io mi accinga a suonare, mi sorge spontanea una domanda: "Come la suonerebbe LUI?" e da li cerco di applicare una mia interpretazione basata sul suo modo di suonare.

A parte gli scherzi, effettivamente se ascolto alla nausea un solo chitarrista o un solo genere probabilmente il mio modo di suonare ne verrà influenzato in modo evidente.
Accadrebbe lo stesso se mi mettessi in testa di scrivere un romanzo e leggessi solo ed esclusivamente i libri scritti da un solo autore.
Per come la vedo la musica è un mondo talmente bello, e con questa enorme gamma di colori è veramente un peccato limitarsi a uno solo.

Citazione di: Vu-meter il 27 Novembre, 2012, 10:28 AM
La domanda nasce dal fatto che io ascolto molte cose dal rock al blues, al jazz alla musica leggera , alla classica. Quello che amo per la maggiore e che suono per la maggiore è il jazz , però mi accorgo di avere un naturale senso ( che si infiltra nelle mie cose : brani, soli, impro, ecc .. ) verso il funky. Non a caso vent'anni fa il mio insegnante di chitarra mi soprannominò "funky town" ; non ho mai perso quella vena ...

Ricordo che lui sosteneva che si suonava ( e  devo dire che mi trova d'accordo ) non tanto per ciò che si ascolta, ma per ciò che si è . "Se sei logorroico nella vita parlata lo sarai anche nella musica" , ad esempio era una delle cose che ci dicevamo sempre. Se sei nervoso o nevrotico questo si rifletterà nella musica, proprio come se invece sei silenzioso e quieto .

:quoto: in pieno.

Era esattamente quello che intendevo quando ho scritto che amo il rock festaiolo, ma non c'è verso che mi venga naturale comporre qualcosa che si avvicini a quel mondo.
Io sono una persona piuttosto tranquilla e silenziosa e tendenzialmente la mia musica ne risente.
E' un vantaggio perchè quando non so cosa suonare dico che è la mia indole silenziosa che mi induce all'ascolto. :D
Chi semina vento, raccoglie tempesta.



Son of Aleric

Beh, innanzitutto non sono un ascoltatore/estimatore a "senso unico".
Nella mia personale discoteca, intesa come raccolta di dischi, che più o meno si attesta intorno ai 400/450 titoli, gli album di Blackmore sono solo una minima parte (IMHO) ahimè.
Musica classica, jazz, blues, rock (nel senso più ampio del termine), country&western, disco-music, ce n'è per tutti i gusti.
Che proprio non digerisco sono i generi da discoteca contemporanei, il liscio e l'opera lirica. :vomit:

Per "spiegare" meglio quello che intendevo nel mio intervento precedente, userò questo "esempio stupido":

se devo suonare questa



non la suonerò cercando di "scimmiottare" i Quatermass, ma dopo la domanda di rito
"Come la suonerebbe LUI?"
cercherò, il più possibile, di interpretarla così



:ookk:

:abbraccio:




"There was this organ in the corner sweating out great steaming music and i thought that was the instrument for me"
Jon Lord (1941-2012), New Musical Express, March 1971



Vu-meter

Citazione di: Son of Aleric il 27 Novembre, 2012, 12:00 PM
Beh, innanzitutto non sono un ascoltatore/estimatore a "senso unico".
Nella mia personale discoteca, intesa come raccolta di dischi, che più o meno si attesta intorno ai 400/450 titoli, gli album di Blackmore sono solo una minima parte (IMHO) ahimè.
Musica classica, jazz, blues, rock (nel senso più ampio del termine), country&western, disco-music, ce n'è per tutti i gusti.
Che proprio non digerisco sono i generi da discoteca contemporanei, il liscio e l'opera lirica. :vomit:

Per "spiegare" meglio quello che intendevo nel mio intervento precedente, userò questo "esempio stupido":

se devo suonare questa



non la suonerò cercando di "scimmiottare" i Quatermass, ma dopo la domanda di rito
"Come la suonerebbe LUI?"
cercherò, il più possibile, di interpretarla così



:ookk:

:abbraccio:




Ho capito perfettamente ciò che dici e sovente mi diverto a farlo anche io .. è un giochino che io chiamo "l'imitatore" ( senza offesa per nessuno  :abbraccio: ) e che , come anche hai attestato tu prevede a monte la domanda : " come la suonarebbe il sig. X  ?"

Ci sono alcuni stili che credo mi vengano anche bene .  :teatrale:


Però come vedi è un limitare sè stessi in favore di qualcosa d'altro ... la mia richiesta invece era proprio volta a valutare la parte più intima di voi stessi, il VERO voi .



Non so se sono riuscito a spiegarmi meglio, stavolta .. non è proprio il mio lavoro, quello dello scrittore ..  :'(


Vu :)
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Moreno Viola

Citazione di: Son of Aleric il 27 Novembre, 2012, 12:00 PM
Beh, innanzitutto non sono un ascoltatore/estimatore a "senso unico".
Nella mia personale discoteca, intesa come raccolta di dischi, che più o meno si attesta intorno ai 400/450 titoli, gli album di Blackmore sono solo una minima parte (IMHO) ahimè.
Musica classica, jazz, blues, rock (nel senso più ampio del termine), country&western, disco-music, ce n'è per tutti i gusti.
Che proprio non digerisco sono i generi da discoteca contemporanei, il liscio e l'opera lirica. :vomit:

Per "spiegare" meglio quello che intendevo nel mio intervento precedente, userò questo "esempio stupido":

se devo suonare questa



non la suonerò cercando di "scimmiottare" i Quatermass, ma dopo la domanda di rito
"Come la suonerebbe LUI?"
cercherò, il più possibile, di interpretarla così



:ookk:

:abbraccio:






Ci tengo a precisare che la mia era solo una battuta che si allacciava al tuo post non voleva essere in nessun modo una critica, anche perchè non mi riconosco nessun titolo per permettermi di farlo. Spero sia chiaro.  :mypleasure:
Leggendo il tuo post ho pensato subito alla cover dei Quatermass, tra l'altro un pezzo già bello, che Blackmore e i Rainbow hanno fatto loro rendendone una versione ancora migliore.

Citazione di: Vu-meter il 27 Novembre, 2012, 12:24 PM
Però come vedi è un limitare sè stessi in favore di qualcosa d'altro ... la mia richiesta invece era proprio volta a valutare la parte più intima di voi stessi, il VERO voi .

Forse il "trucco" sta tutto nel conquistare un proprio stile.
Noi ci riferiamo allo stile di Clapton o chiunque altro semplicemente perchè e riconoscibile come tale.
Se Clapton suona "Little Wing" la interpreta come se l'avesse scritta lui.
La differenza forse sta nel fatto che noi comuni mortali abbiamo una forma di sudditanza psicologica nei confronti dei nostri musicisti preferiti e probabilmente non ci sentiamo all'altezza di poter sviluppare un "linguaggio" indipendente.
Secondo me la cover proposta da Son è un esempio azzecatissimo, perchè in quel caso non sapendo che quella è una reinterpretazione, penseresti che la canzone sia dei Rainbow.
Lo stile di Blackmore è evidente e caratterizza il pezzo.

Riuscire a fare uscire il VERO IO che è in ogni musicista penso sia la conquista più ambita e difficile da raggiungere.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Son of Aleric

@ Moreno. Nessun problema  :abbraccio:
Anche la mia voleva essere solo una "sottolineatura" per meglio esporre il mio punto di vista.
:hug2:
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Vu-meter

Mi piace tirar fuori vecchie discussioni e sentire il parere dei nuovi arrivati...

Oggi è la volta di questa :

Si dice sempre che siamo ciò che ascoltiamo , nel senso che ciò che suoniamo nasce naturalmente da ciò che abbiamo sentito, studiato e digerito nel tempo .

Quanto è vera per voi questa affermazione quando scrivete un brano, un solo, un giro armonico, improvvisate ? Le cose che vi vengono naturali sono davvero simili a ciò che ascoltate abitualmente ?


Vu :)
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Prosit

Citazione di: Vu-meter il 26 Maggio, 2022, 10:25 AMLe cose che vi vengono naturali sono davvero simili a ciò che ascoltate abitualmente ?

Difficile dirlo.  :-\  Fosse così, sarei un semplice epigono. La condizione opposta, invece, equivarrebbe ad avere uno "stile", una personalità espressiva unica e distinguibile.
Credo di non rientrare in nessuno dei due casi: resto un semplice chitarraio che raccatta frazioni di musica qua e là e non sa se, e in che misura, queste poi ritornano nel proprio playing  :etvoila:
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)


elzeviro

è proprio così: siamo quello che ascoltiamo o abbiamo ascoltato anche in un remotissimo passato: consciamente o freudianamente inconsciamente

Ombra/luce

Citazione di: Vu-meter il 27 Novembre, 2012, 08:10 AMSi dice sempre che siamo ciò che ascoltiamo , nel senso che ciò che suoniamo nasce naturalmente da ciò che abbiamo sentito, studiato e digerito nel tempo .

Quanto è vera per voi questa affermazione quando scrivete un brano, un solo, un giro armonico, improvvisate ? Le cose che vi vengono naturali sono davvero simili a ciò che ascoltate abitualmente ?


Vu :)
Un pò si e un pò no e anzi, attualmente sarei più vicino al no. Ho iniziato a suonare per emulare i miei assoli rock preferiti oltre che il sound di Gilmour, sono poi approdato al blues (come successe poi pure col piano anni prima col boogie woogie), per poi addirittura sposare generi del tutto slegati da quel che ascolto abitualmente, dalla bossa nova a qualche rudimento di flamenco, alla chitarra classica. Sul livello degli ascolti ho avuto un lungo periodo punk e post-punk, musica che mi riesce ad ascoltare (ma da quando suono in maniera approfondita riesco a scindere da ciò che vale, perchè c'è materiale innovativo anche in questi generi tanto odiati dai chitarristi rock, da quello che oggi mi accorgo non vale musicalmente parlando) ma che sul livello di musica suonata non mi ci sono mai nemmeno avvicinato.

Da quando suono la chitarra, piano piano, ho intrapreso generi anche a me molto distanti. Improvviso sempre, dal momento che gestisco il brano in maniera ormai fluida ci improvviso sempre sopra.

Sapete cos'è? Che mi sono scoperto amante della chitarra a 360°, non soltanto della chitarra in ambito rock, mi dà piacere guardare Paco De Lucia suonare, mi piacciono i chitarristi rock e chitarristi classici allo stesso modo, amo la chitarra nella sua interezza, ogni sua branca e mi sono sentito spinto a intraprendere anche generi a me distanti, che mastico poco in quanto ad ascolti e percorsi musicali.

Purtroppo però creo poco da zero, compongo poco, ancora suono brani già esistenti, questo perchè forse sono poco ferrato in armonia e temo che la sola conoscenza di basilari giri armonici (che so costruire, ma sento che non basti) e poco altro mi porti ad essere scontato e banale, cosa che mi rifrena un pò e me ne dispiace perchè mi piacerebbe molto creare io stesso.
Ut queant laxis

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