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robland

Citazione di: Santano il 07 Aprile, 2023, 01:33 PMSe prima non mi attirava andarci adesso che non ci sarà Fender diventerà NAMMiseria  :laughing:

 :laughing:

Prosit

Citazione di: robland il 07 Aprile, 2023, 08:11 AMGli showcase virtuali, considerati un ripiego nell'epoca pre-Covid, sono diventati la scelta più efficiente e sostenibile.

L'uso indiscriminato del termine "sostenibile" sta cominciando veramente a infastidirmi.
Penso, comunque, che tra qualche anno si renderanno conto dell'errore e faranno marcia indietro.
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)


robland

Citazione di: Prosit il 07 Aprile, 2023, 04:51 PML'uso indiscriminato del termine "sostenibile" sta cominciando veramente a infastidirmi.
Penso, comunque, che tra qualche anno si renderanno conto dell'errore e faranno marcia indietro.

A parte l'uso dell'aggettivo, sono combattuto sulla saggezza della scelta manageriale.
1- Da un lato, il contatto umano diretto è prezioso e organizzare un evento con tutti i brand è sicuramente un grande richiamo (io non ne sono fan, ma capisco benissimo l'entusiasmo dei partecipanti).

2- Dall'altro, i costi che ho letto in giro erano proprio alti. E se è vero (e non vedo perché non debba esserlo) che ottengono più risultati e guadagni con contatti online, in termini di maggiore approfondimento delle tematiche e di volumi d'affari, difficile dargli torto.

3- Lo stesso Mooney non ha escluso che in futuro si possa tornare al NAMM, qualora ritornasse a essere vantaggioso.

4- Io poi qui aggiungerei una cosa che magari farà inorridire qualcuno, e non esitate a contestarmi se non condividete, perché il confronto mi interessa sempre. Io questa estrema mobilità che porta persone a spasso per il globo tra un evento e l'altro la trovo molto dannosa per l'ambiente e la... perdonami, ma questa volta è a tema... sostenibilità. Ho conosciuto e conosco gente che prende più aerei a settimana per presentare la propria etichetta di vini a Tokyo, il proprio tombino a Teheran, la propria azienda di strumenti musicali a Francoforte e le scarpe a Dubai.
Non ho nulla (anzi) contro il commercio internazionale e la globalizzazione, non sostengo certo il ritorno all'aratro, ma se qualcosa si può fare online anziché salire e scendere da un aereo all'altro, magari non è poi così sbagliato. Altrimenti tutta questa tecnologia a che diamine serve, visto che spesso se me fa un uso distorto o esclusivamente ludico. Tanto più che il CEO della Fender dice che rende anche di più.
Ripeto, contestatemi, non mi offendo.

P.s. in realtà questa mia osservazione finale nasceva prima da studi fatti, poi però ne ho avuto la riprova personalmente spostandomi in un certo periodo da un aereo all'altro, tra aeroporti, pulmini, alberghi e ristoranti, per cose che francamente potevamo fare benissimo con una tranquilla conferenza online. E lo dico io, che preferisco mille volte qualcuno che mi bussi al citofono piuttosto che interagire sui social.

Santano

Faccio ironia ma sono d'accordo con gli ultimi commenti. Temo che Mooney si basi troppo sul periodo covid, durante il quale giocoforza si raddoppiavano le vendite con presentazione on line dei prodotti. Adesso che ne siamo usciti c'è il problema opposto: la gente disposta a spendere che non trova il prodotto o, se lo trova, costretta ad aspettare 12/18 mesi. Pertanto non so quanto convenga pubblicizzare i prodotti al NAMM quando poi fisicamente non esistono

Prosit

Citazione di: robland il 07 Aprile, 2023, 05:11 PMNon ho nulla (anzi) contro il commercio internazionale e la globalizzazione, non sostengo certo il ritorno all'aratro, ma se qualcosa si può fare online anziché salire e scendere da un aereo all'altro, magari non è poi così sbagliato. Altrimenti tutta questa tecnologia a che diamine serve, visto che spesso se me fa un uso distorto o esclusivamente ludico. Tanto più che il CEO della Fender dice che rende anche di più.
Ripeto, contestatemi, non mi offendo.

Il problema è che la comunicazione "online" è solo apparentemente sostenibile. In realtà, per comunicare online sono indispensabili hardware e software che diventano presto obsoleti e quindi vanno sostituiti rapidamente. Ma la produzione industriale di hardware necessita di componenti minerali (magnesio, rame, zinco, silicio, piombo, nichel, tungsteno, cobalto, argento, palladio, platino ecc. ...) che hanno un altissimo costo sia in termini di risorse ambientali, sia in termini di ipersfruttamento di risorse materiali e umane nei paesi meno sviluppati.
In più, non c'è comunicazione online senza consumo di energia elettrica.
E mi fermo qui perché non me la sento di aprire una polemica sulle politiche globali finto ambientaliste in questo forum.
Dico solo, guardate il film "Antropocene - L'epoca umana", e poi ne riparliamo.  ;D  :sorry:
 
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)

Prosit

"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)

robland

Citazione di: Prosit il 07 Aprile, 2023, 09:00 PMIl problema è che la comunicazione "online" è solo apparentemente sostenibile. In realtà, per comunicare online sono indispensabili hardware e software che diventano presto obsoleti e quindi vanno sostituiti rapidamente. Ma la produzione industriale di hardware necessita di componenti minerali (magnesio, rame, zinco, silicio, piombo, nichel, tungsteno, cobalto, argento, palladio, platino ecc. ...) che hanno un altissimo costo sia in termini di risorse ambientali, sia in termini di ipersfruttamento di risorse materiali e umane nei paesi meno sviluppati.
In più, non c'è comunicazione online senza consumo di energia elettrica.
E mi fermo qui perché non me la sento di aprire una polemica sulle politiche globali finto ambientaliste in questo forum.

Sì, ne sono consapevole. Però pare che, facendo un bilancio, il finto-ambientalismo abbia un impatto minore del non-ambientalismo portato avanti con la giustificazione che tanto tutto ha un impatto. Certo che tutto ce l'ha, perché il contrario sarebbe impossibile, ma va fatto un confronto. E nulla pare sia peggio dello spostamento di centinaia di migliaia di persone al giorno da un angolo all'altro, con 26.000 voli al giorno. Per di più, considerato che un dispositivo lo usano lo stesso: non è che mentre viaggiano stanno con le mani conserte (e nemmeno stanno immobili in aeroporto, ma si spostano ancora).
Vedrò il film, sperando di arricchire quella conoscenza che ho iniziato a farmi dal 1999 sui libri, quando già c'erano magnifiche pubblicazioni in materia, prima ancora che nascessero etichette varie e ambientalismi di vario genere.


AndyMi

😊


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