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Musica d'èlite o musica per tutti?

Aperto da Davids, 14 Luglio, 2023, 08:42 PM

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Davids

Parto da questo reel (o short, come li chiama Youtube, ma sempre un reel è!), non parlare di lui, ma del messaggio.


Le nuove generazioni si fanno meno paranoie inutili, hanno molti più strumenti a disposizione e vanno dritte al risultato.
Non frequentando la Gen Z, vi chiedo: vi risulta che gli under25 si facciano meno paranoie inutili di noi "senatori" della chitarra? Si preoccupano meno se la loro Strato ha la tastiera in palissandro o in acero, se il pickup è della prima o della seconda serie, e pensano solo a suonare con qualsiasi cosa gli passi tra le mani?
Io non lo so, ma temo sia una cosa transgenerazionale. Pure io suonavo quello avevo, non stavo certo a fare il sommelier dei legni. Credo che certe finezze sul gear arrivino col tempo, quando si affina sia la mano che l'orecchio. E' probabile che chi oggi suona una Harley Benton, nel 2033 lo vedremo con una vera PRS o con una Custom Shop, o con una Japan o una USA.


Il secondo punto però è quello che mi interessa maggiormente.
Le nuove generazioni hanno molte più possibilità.
Questa frase mi ha fatto tornare in mente una conversazione avuta con un pianista e che mi ha aperto gli occhi sulla situazione che vive attualmente il mondo della musica.
In sostanza, lui diceva: fino 20 o 30 anni fa, la musica era una cosa alla portata di pochissimi. Già l'acquisto di uno strumento musicale non era per nulla facile (e lo ricordo pure io quanto costavano le chitarre e gli amplificatori all'epoca!). Registrarlo poi era una impresa, potevi fare solo se avevi accesso ad uno studio di registrazione esterno. Questo costituiva una sorta di filtro all'ingresso che imponeva anni di studio e preparazione prima di poter fare sentire al mondo cosa facevi. Ci voleva una passione fuori dal comune sia per possedere degli strumenti musicali che per arrivare a produrre qualcosa di tuo, perchè il percorso non era facile. Oggi invece chiunque può acquistare uno strumento musicale fatto in Cina, una scheda audio e un microfono per 99€, scaricare un programma, e lanciare la sua musica in tutto il mondo.

Mi ha fatto pensare al caso di Billie Eilish, che chiusa nella sua cameretta insieme al fratello e con un setup proletario (tranne per la scheda UAD Apollo), ha autoprodotto un intero album diventando famosa in tutto il mondo.
https://www.thomann.de/blog/it/la-strumentazione-di-billie-eilish/


La domanda è: ma siamo sicuri che la democratizzazione della musica sia stata un bene? Il mondo ha davvero bisogno di pezzi (e album a corredo) come questi?
Quello che sto vedendo negli ultimi anni nella musica pop (dove per "pop" intendo popolare in senso lato) è che tutti sono artisti ma nessuno è realmente artista. Se prima nella top 100, insieme al "noise" di fondo che assecondava le esigenze più commerciali delle etichette discografiche, trovavi REM, Metallica, Nirvana, insieme a Michael Jackson, Barbra Streisand, Madonna, Mariah Carey, oggi trovi solo il noise di fondo: Billie Eilish, Dua Lipa, Miley Cirus e Taylor Swift.

:kingot:

Davids

Aggiungo come carico da 11 questo video di Rick Beato e Rhett Shull che dicono grossomodo le stesse cose (min 17:23):
There's nothing I've heard so far in this top 10 list that is memorable....there's nothing here that can be relevant or that can be listened to in 10 years.

:kingot:


Vu-meter

Mamma mia, domanda difficilissima..  :-\

Ci penso un attimo, prima di rispondere.
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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robland

1- Io la mia risposta sul perché la musica attuale è così l'ho già data nel post aperto qualche tempo fa su musica, società e cambiamento, quindi non mi ripeterò per non tediarvi.
E siccome la causa l'ho individuata in un altro fattore, la maggiore diffusione degli strumenti e dell'attrezzatura varia non c'entra, secondo il mio parere. E poiché non c'entra, non lo ritengo un fattore negativo, e soprattutto non è collegato alla qualità della musica che troviamo in classifica.
Siccome il fattore che io individuavo come mancante oggi è l'infrastruttura, il numero degli aspiranti artisti non c'entra: siano pochi o tanti, il problema non sono loro ma tutto il resto della struttura che prima li prelevava dalla strada e li portava in giro e all'eventuale successo, promuovendo una selezione prima, durante e dopo.

2- Quanto al discorso delle nuove generazioni che faceva Fanton, secondo me non c'entrano le nuove generazioni quanto il discorso anagrafico: quando si è giovani (oggi come nel passato) si ha più voglia di fare e intraprendere, quindi non si va tanto per il sottile; quando si è più maturi e adulti, aumenta molto la quota di coloro che cercano il top bello, il colore preferito, lo strumento coi tasti in acciaio, il manico fatto così e colà, il peso non troppo alto, la pratica della pulizia, la paura che lo strumento urti ecc.

Ombra/luce

Ci penso un pò anch'io perchè c'è il rischio di parlare di pancia anzichè ragionare... qui bisogna riordinare le idee prima di  rispondere..
Ut queant laxis

Vu-meter

Citazione di: Davids il 14 Luglio, 2023, 08:42 PM... vi chiedo: vi risulta che gli under25 si facciano meno paranoie inutili di noi "senatori" della chitarra? Si preoccupano meno se la loro Strato ha la tastiera in palissandro o in acero, se il pickup è della prima o della seconda serie, e pensano solo a suonare con qualsiasi cosa gli passi tra le mani?



In generale sì, per due motivi, secondo me :
1 - più che a fare musica, si pensa a stare insieme e fare casino
2 - non si hanno disponibilità economiche e ci si accontenta (non per questo non sognano però in grande)

In conclusione, secondo me, non è che hanno meno storie (fosse per loro avrebbero strumenti di prim'ordine) ma sono più adattabili a cose diverse in funzione della loro condizione economica e sociale.


Citazione di: Davids il 14 Luglio, 2023, 08:42 PMLa domanda è: ma siamo sicuri che la democratizzazione della musica sia stata un bene? Il mondo ha davvero bisogno di pezzi (e album a corredo) come questi?



Dal mio punto di vista noi eravamo già sulla stessa identica strada, solo qualche tappa più indietro. Penso che i vertici della musica si siano toccati tra il 1600 e il 1800 dove era assai più difficile essere musicista e possedere uno strumento. La persona comune era chiamata a vangare, altro che poesia.. non parliamo poi della difficoltà di possedere uno strumento.
La modernità penso abbia permesso la diffusione di strumenti elettrici ed elettronici a discapito della qualità della musica; è un'equazione ovvia: più gente suona senza troppe conoscenze, più si abbassa il livello della musica stessa. Non ci vedo differenze tra la generazione attuale e quelle immediatamente precedenti, erano solo a due stadi diversi, ma già incamminati nello stesso percorso.

In conclusione, non credo ci sia "bisogno" del panorama musicale attuale, ma al contrario, che sia egli stesso specchio dei tempi. Si produce questa musica perché il costume e la cultura di questa epoca sono questi. La musica riflette semplicemente.


Il tutto, ovviamente, IMHO.
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Ombra/luce

Citazione di: Vu-meter il 15 Luglio, 2023, 08:03 AMIn generale sì, per due motivi, secondo me :
1 - più che a fare musica, si pensa a stare insieme e fare casino
2 - non si hanno disponibilità economiche e ci si accontenta (non per questo non sognano però in grande)

In conclusione, secondo me, non è che hanno meno storie (fosse per loro avrebbero strumenti di prim'ordine) ma sono più adattabili a cose diverse in funzione della loro condizione economica e sociale.
Completamente d'accordo, inoltre penso che sia anche una sana dose di impulsività mista a sogni che in giovane età porta a fare senza stare a farsi troppe storie, cosa che considero sinceramente una gran cosa e che avevo pure io da vent'enne.. ti fai poche storie* mentali e fai, crei, con grande stimolo e con quello che hai. Generalmente è l'adulto con uno stipendio che va dietro a chitarre, ampli e pedali di certo costo, il giovane sogna di spaccare anche se gli dai una Squier e un ampli a transistor da kit da grande magazzino.


Sul discorso della musica elitaria.. per quanto sia un termine che suona un pò brutto, quella c'è anche oggi, non è mai sparita, ci sono pianisti, clarinettisti, violinisti e strumentisti/musicisti che di musica "di certa caratura" la fanno ancora, non si è mai estinta, ci sono i concertisti classici, gli operisti, compositori formati, queste figure non sono estinte, anzi, forse si tende a guardare ciò che fa più rumore e che è più alla luce del sole ma di musicisti di certa caratura ce ne sono a fiotte nel mondo. Il mondo è grande, molto più di quel che si pensi, per quanto i giovanissimi con le tecnologie odierne siano più visibili, c'è un mondo sottostante di musicisti formati (o che intraprendono un percorso per formarsi), sono semplicemente più all'ombra e meno sotto i riflettori rispetto ad altre epoche. Nel mentre vedi il pischello con l'autotune con la faccia tatuata che dice quattro sciocchezze su due note in croce, da altre parti ci sono jazzisti, musicisti classici, concertisti, operisti, musicisti di musica moderna bravi, formati, professionisti, giovani che studiano sodo per formarsi, che si esercitano ore ed ore per formarsi, chiudendosi in casa per studiare, il mondo ne è pieno, solo magari sono più all'ombra per via che intraprendono una via che oggi non è di tendenza, che richiede magari formazione, anche solo per comprenderla ed appassionarsene a certa musica, quindi sono in una nicchia e quindi è facile avere la sensazione che sia andato tutto a rotoli.. ma ci sono e non sono nemmeno pochi.
Ut queant laxis


AngeloANC

Boh io non sono così d'accordo. È l'evoluzione. Se guardiamo la strumentazione degli esordi di (quasi) tutti i grandi di ogni epoca troviamo tonnellate di cose assurde. Io a 20 anni sognavo la les Paul, ma 3 milioni di lire erano importanti, e mi sono "accontentato" di una cort, e ci suonavo come un matto con gli amici. E ricordo di aver lavorato un'estate per poterla comprare!

Il mio vicino di casa (di circa 20 anni più grande di me e più bravo di me) diceva circa le stesse cose.

Poi compravamo Chitarre o qualche rivista del genere e passavamo le nottate, dopo aver suonato, a parlare della chitarra di Srv,di Clapton, di EVH o Malmsteen.

Imho eravamo giovani e ci bastava pestare. Oggi saremmo probabilmente  Harley bentoniani contenti.

Riguardo alla produzione musicale, ma siamo davvero sicuri che una volta c'era solo bella musica e solamente suonata da gente competente?

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