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Matematica e sentimento

Aperto da Vu-meter, 28 Aprile, 2013, 09:27 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Vu-meter

Salve a tutti,

mi chiedevo una cosa... La musica è formata da due mondi diversi, quasi contrapposti : uno più "matematico" che riguarda la parte teorica ed uno più sentimentale che riguarda la pratica.
Nel primo ci sono nozioni da imparare, equilibri da conoscere e rispettare , tutti molto "scientifici" . Nel secondo invece si va direttamente alla base delle sensazioni e degli stimoli sensoriali. Davvero curiosa come cosa , non trovate ? Sembrano agli antipodi come mondi, eppure ci cuciono perfettamente dando vita a quella cosa che amiamo tanto e che chiamiamo musica .

Si può suonare senza uno dei due mondi ? Certo , ma non sarà la stessa cosa.


La domanda è :

Conoscete qualcos'altro di simile, qualche arte , scienza o argomento qualsiasi che abbia la stessa strana , duplice struttura di "universi paralleli" che convivono in piena sintonia ?


Vu :)
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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Tiziano66

Il più grande chitarrista di tutti i tempi, non conosceva un bel niente di teoria: Hendrix.

Forme d'arte non me ne vengono in mente, ma per esempio guidare l'auto.
Impari tutti i cartelli di divieto e poi in pratica ci metti il sentimento: non li rispetti! Hihihi.
Scusate, è mattina!

4Roses


Vigilius

Direi che tutte le arti sono un po' così: poi sta ad ognuno far convivere queste due anime.

Che Hendrix non conoscesse la musica è tutto da dimostrare (forse non sapeva leggere uno spartito, forse), come pure che fosse il più grande!
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
Amplificatori: un paio e tutti 'casinisti'!
Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.


Vu-meter

Citazione di: 4RosesGroove il 28 Aprile, 2013, 09:46 AM

Il più grande chitarrista di tutti i tempi, non conosceva un bel niente di teoria: Hendrix.



Sai che questa è una leggenda metropolitana ? In realtà non sapeva leggere la musica, ma la teoria la conosceva eccome . Anche lui ha suonato modale, in alcune occasioni .


Citazione di: 4RosesGroove il 28 Aprile, 2013, 09:46 AM

Forme d'arte non me ne vengono in mente, ma per esempio guidare l'auto.
Impari tutti i cartelli di divieto e poi in pratica ci metti il sentimento: non li rispetti! Hihihi.
Scusate, è mattina!

4Roses


Ma quanto sei suonato ?


Perdonatemi, non necessariamente forme d'arte , ma qualsiasi altro argomento !


Vu:)
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Tiziano66

Non lo sapevo...mi risulta che Hendrix non sapeva niente di teoria e, durante un'intervista (non sò più dove) ha affermato che voleva prendersi un anno sabbatico, proprio per impararla. Morì una settimana dopo.

4Roses

NitroDrift

nel disegno .. c'è chi riesce a disegnare subito " capolavori " e chi deve studiare prima le tecniche ... però secondo me alla lunga .. se chi " campa " con il talento innato e basta e non lo coltiva si fermerà ad un certo punto .. chi invece studia ecc ha la possibilità di raggiungere il talento innato ed anche superarlo ...

in riferimento all'auto .. beh uno può " guidare " l'auto .. magari prova in pista e fa un buon " tempo " a livello amatoriale .. ma ciò non significa che automaticamente mi diventa " lo stig " ;)

Son of Aleric

Citazione di: NitroDrift il 28 Aprile, 2013, 10:49 AM
...
in riferimento all'auto .. beh uno può " guidare " l'auto .. magari prova in pista e fa un buon " tempo " a livello amatoriale .. ma ciò non significa che automaticamente mi diventa " lo stig " ;)

Chi, quello di Top gear o il grande Blomqvist?
"There was this organ in the corner sweating out great steaming music and i thought that was the instrument for me"
Jon Lord (1941-2012), New Musical Express, March 1971




NitroDrift


Moreno Viola

Io concordo con Vigilius che una fusione di scienza e istinto, siano alla base di tutte le forme d'arte.
Tra l'altro questo è particolarmente vero se pensiamo ad alcune espressioni dell'arte contemporanea definite di arte totale, dove l'ambizione dell'artista è quella di trasformare se stesso in strumento servendosi anche di espressioni artistiche apparentemente distanti dalla pittura come la danza o forme di vocalità che vanno aldilà del canto tradizionale.
Questo modo di approcciare l'arte ha fatto si che lo studio dell'espressione artistica sia sfociato in campi che hanno a che fare con l'antropologia e a considerare l'aspetto primitivo e più comune dell'espressione corporea come una forma d'arte primordiale intrinseca nell'essere umano, con manifestazioni realmente estreme al punto da separare, quello che è comunemente accettabile in un contesto sociale convenzionale, da quello che è consentito all'interno di una performance artistica.
L'influenza che questa forma di pensiero ha avuto sulla musica popolare è più evidente di quanto sembri.
Pensiamo a un album come "Unfinished Music No.1 ", di John Lennon e Yoko Ono, apparentemente e comprensibilmente un'accozzaglia di urla e rumori (e non è da escludere che lo sia sul serio), nato però dalle ambizioni avanguardiste di un "artista" come Yoko Ono.
Sono sicuro che Dorigo ha molto da dire sull'argomento

Citazione di: 4RosesGroove il 28 Aprile, 2013, 10:30 AM
Non lo sapevo...mi risulta che Hendrix non sapeva niente di teoria e, durante un'intervista (non sò più dove) ha affermato che voleva prendersi un anno sabbatico, proprio per impararla. Morì una settimana dopo.

4Roses

Confermo che questa dichiarazione è riportata in diverse biografie di Hendrix.
In ogni caso dipende cosa si intende per conoscere la musica. Praticamente chiunque dedichi un po' di impegno a uno strumento, arriva a conoscere almeno le basi della musica e sicuramente Hendrix sapeva riconoscere un accordo o le posizioni di una scala, però non conosceva la musica al livello che si potrebbe supporre ascoltando cosa è riuscito a lasciarci.
In parte penso che la sua continua sperimentazione e il fatto di gradire formazioni aperte alla collaborazione di molti musicisti sia dovuta anche a questa sua sete di conoscenza non soddisfatta.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Vigilius

Io e Moreno concordiamo spesso: ma da quando Gibson e Fender possono andare d'accordo? :lol:
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
Amplificatori: un paio e tutti 'casinisti'!
Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.


Vu-meter

Citazione di: Vigilius il 28 Aprile, 2013, 08:45 PM
Io e Moreno concordiamo spesso: ma da quando Gibson e Fender possono andare d'accordo? :lol:

Oibò, magari fondendo un manico gibson su body strato ..  :vomit: No, meglio di no ..  :eheheh:


Vu :)
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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NitroDrift


Moreno Viola

Citazione di: Vigilius il 28 Aprile, 2013, 08:45 PM
Io e Moreno concordiamo spesso: ma da quando Gibson e Fender possono andare d'accordo? :lol:

:laughing:

Citazione di: NitroDrift il 28 Aprile, 2013, 09:50 PM
:eheheh:





:eeek:

Che abominio Nitro!!!

A parte gli scherzi non sono neanche così brutte. Ma sono opera tua?

Stiamo pian piano andando sempre più :offt:
Chi semina vento, raccoglie tempesta.



NitroDrift


Dorigo

Buonasera,
tornato da poco da un weekend-lungo lunigianese.
Ma che bel post, quante cose ci sarebbero da dire, cogliendo al balzo l'invito di Moreno.
Ci sarebbero da scrivere davvero molte cose in questo post.Forse pero' l'ora tarda non mi sarà molto d'aiuto, quindi accennero' grossolanamente al discorso.
Penso che la matematicità, la tecnica e saper usare uno strumento, conoscere un linguaggio(in senso musicale), sia molto, molto importante.
E detto da me, che spesso ho dimostrato di metetrci più cuore che mente, puo' sembrare strano.

Pero' penso che le due cose a volte si intrecciano, a volte sono lontane e a volte sono fortemente sbilanciate da una parte piuttosto che dall'altra, ma non puo' esserci la ''via giusta'', perchè proprio questa diversità crea prodotti differenti, scaturendo emozioni diverse.

Prendo ad esempio la mia ragazza che fa l'illustratrice, e che usa la matita e gli acquerelli come un buon chitarrista (che non sono io!!) suona la sua chitarra.
E' vero la tecnica è importante, ma se non avesse il talento di cogliere un dettaglio ed esaltarlo solo come lei è in grado, sarebbe solo un'ottimo robot che copierebbe ''le cose'' dalla realtà.E lei questo non lo fa mai.Si immagina tutto e mette insieme diverse cose prese qui e lì dalla sua mente e dalla sua fantasia.

Con la musica trovo sia uguale, ma come detto qualche riga su, diverse persone, con diverse idee creano prodotti diversi.Immaginatevi i Dream Theater che non siano cosi tecnici.Bhe non sarebbero i DT!!
O immaginatevi Ben Frost

che non sia cosi eccentrico con la sua chitarra portata al limite, cosi ''experimenter''
Bhe non sarebbe ben Frost.

E c'è ovviamente il gusto personale, come su qualche post fa Vu, pubblicando un articolo del TGCOM24, suggeriva di ascoltare BUONA musica, che fa bene al corpo e alla mente.
Si ma cos'è la buona musica?
La buona musica è per me un mattone nei denti, per un'altro puo' essere una piuma.
Troppi fattori, POV personali,elementi che corrono tra le nostre vene, iter musicale personale, stato emozionale momentaneo. ( per quanto mi riguarda UN disco ha il SUO momento, non è un oggetto che va bene in qualsiasi momento, è come un libro, c'è l'attimo che ho bisogno di leggere Pavese, e c'è il momento che Erri De Luca è un buon/ottimo passatempo).

E poi c'è il grado di ''differenziazione e sofisticazione'' d'ascolto chi chi si accinge a mettersi la cuffia al capo.
Se ti abitui ad ascoltare cose varie e hai la curiosità di PROPORTI delle alternative, magari si scopre di avere altri gusti, e perchè no si ascoltano cose che ti portano a legegre libri, a vedere film che non conoscevi e ad ascoltare altri artisti che non sapevi nememn esistessero.(insomma una cosa ne ''attacca'' un'altra)
Se tra 20anni starei qui ad ascoltare ancora gli stessi dischi di oggi...bho, non so, non mi ci vedo.
Indiscutibilmente ci sono dei dischi che portero sempre con me, che con me hanno fatto epoca, che fanno parte del mio tempo, che sono legati ad alcune esperienze indelebili, come in ognuno di noi.
Ma che belo scoprire cose nuove.

Oggi come oggi, ripercorrendo il post di Moreno, ho un disco, ovviamnte a carattere sperimentale, che penso sia uno dei dischi italiani piu importanti degli ultimi ventanni, di tale Piero Stanig.(sulla lunga scia di Maurizio Bianchi...per chi conosce...)

Un disco tratto da uno dei libri piu illuminati di questo secolo(passato) la societè du spettacle di Guy Ernest Debord.Consiglio la lettura.
Un disco assassino, che a me è piaciuto subito, è entrato nella mia vita in un momento molto particolare.
Certo,bisogna conoscere di cosa si tratta, altrimenti si finisce per definirlo ''rumore''.
Pero' questo è il limite dell'ascoltatore, che se non conosce non sa.
Per questo la musica sperimentale è più 'difficile' di quella tradizionale (a volte), perchè la decodifica è più impegnativa.
Ma alla fine è tutta questione di gusti e di cosa cerchiamo.

Sinceramente, a me alcuni personaggi musicali non dicono nulla, altri mi fanno impazzire.
Chi possiede la bilancia divina per decidere dove pende l'ago?

Nessuno.

Dorigo






...Ogni lusso che ci si concede si deve pagare e tutto è un lusso, a cominciare dallo stare al mondo...

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