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Le esperienze più traumatiche con la chitarra

Aperto da Ombra/luce, 26 Agosto, 2021, 08:10 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Ombra/luce

Sarei curioso di aprire una discussione dove si parla, a 360°, di quelle cose che nel vostro percorso vi hanno dato più problemi, che vi hanno costretto a fermarvi ed esercitarvici un sacco perchè non ne uscivate fuori, anche agli inizi, non per forza roba difficile e avanzata, una tecnica particolare, un determinato passaggio, un cambio di accordo con barrè problematico e qualsiasi altra cosa. Anche che non siete mai riusciti veramente a venirne a capo o che ci avete messo più del dovuto. Non vergognatevi a dirlo, anche se pensiate sia una cosa particolarmente semplice per altri, non siamo tutti uguali, magari uno si trova bene con un passaggio, un altro invece no, ognuno ha il suo percorso.

1. Le cose che mi hanno incartato che ricordo in questo momento furono, ai primi tempi che ripresi la chitarra il riff di Sweet Home Alabama con quei pull off che mi confondevano ogni volta. A mente limpida non trovo sia difficile, però mi portavano a confusione continua. La prima volta lasciai la presa, ci tornai un paio d'anni dopo e ebbi comunque problemi, ma ci riuscii.

2. Non ho mai sofferto il barrè, lo imparai a fare decentemente in un paio d'ore e migliorai ovviamente man mano a seconda di quel che serviva fare, tuttavia alcuni cambi accordi con barrè mi hanno fatto passare i guai, anche semplici, tipo il passaggio da Mim a Sim mi ha fatto letteralmente sputare sangue rispetto a tanti altri anche più complessi, non so perchè ma mi ci incartai una settimana per riuscire sciolto e in velocità il passaggio.

3. Il doppio bending e mezzo di Another Brick in the Wall, a furia di provare per suonarlo bene mi fumarono le dita talmente tanto che non riuscii a suonare per 3 giorni.

4. La prima volta che mi cimentai con un arpeggio in fingerstyle ci misi una settimana buona di esercizi, ore al giorno, per riuscire a gestirlo bene, ero troppo abituato al plettro

5. Un terrificante esercizio su una scala cromatica dove in discesa dovevo fare tutti hammer on e in salita tutti pull off, a metronomo, dopo ore, giorni, a 10 bpm non riuscivo ad andare spedito in fase di salita coi pull off e probabilmente non ci riuscirei manco ora. Di recente l'ho fatto provare a un amico che suona da 20 anni e anche lui ci ha sputato sangue..

6. Il riff di Every breath you take, quello originale e non semplificato, uno dei pochi casi con la chitarra dove le mani piccole non aiutano, mi è impossibile.

7. Ne parlammo anche in altro topic, la tecnica del rake presente prima degli ultimi due bending di Mother dei Pink Floyd.. dopo  mille prove mi autoconvinsi di farlo bene ma in cuor mio sapevo che non era così.. tanto non ne uscivo fuori..

Appena me ne vengono altri, che ce ne sono, li scrivo qui.
Ut queant laxis

Santano

Beh, Sweet home Alabama non riesco tuttora  :D
E il riffettino di Californication ancora adesso non mi viene fluido  :feeew:

In generale tutto ciò che sconfina nel metal non mi riesce, anche perché azzera totalmente la mia curiosità e quindi la voglia di provare


kovacs

Io ho iniziato da sei mesi o meno e per me è tutto traumatico 😢

Mamma mia che fatica! Voi che avete esperienza, arriva un momento che da principiante totale si passa a capirci qualcosa? Cose banali, non pretendo le mani di Frusciante, però mi accorgo che un pochino, adattarmi ai nuovi esercizi mi riesce più rapido. Ecco, intendo trovarsi a un punto in cui non sia tutto completamente ostico.

Prendendo spunto dalla citata Californication, ho chiesto io all'insegnate di darmi una melodia nota per alternarla agli esercizi.

Pian piano sono venuto a capo dell'intro (nel senso che è riconoscibile e la suono senza fermarmi), adesso arriverà la parte con gli accordi e sudo freddo, non tanto per dove mettere le dita ma la gestione delle pennate.

Ombra/luce

Citazione di: kovacs il 27 Agosto, 2021, 12:55 PM
Io ho iniziato da sei mesi o meno e per me è tutto traumatico 😢
Arriva un momento che da principiante totale si passa a capirci qualcosa?
Certo! A furia di fare arriva per tutti, ovviamente dipende dalla meta che ci si stabilisce ma per arrivare a divertirsi genuinamente con lo strumento, a furia di fare e perserverare il momento arriva! Non demordere!

Un'altra cosa che, quasi me ne vergogno a dirlo, non ho mai suonato bene se non qei periodi che la suonavo ogni giorno, è l'arpeggio a plettro di The House of the rising sun però a velocità originale come nel brano, se lo faccio più lento non è un problema, a velocità originale mi porta a confusione ed è molto difficile che regga tutta la lunghezza del brano senza commettere qualche errore!
Riguardo il metal, non essendo proprio il mio genere, non mi sono mai indirizzato nell'apprendimento di assoli o riff, sono più da hard rock dei tempi che furono (che non è meno difficile  :laughing:)..
Ut queant laxis

Vu-meter

Io purtroppo ho una discreta lesione al midollo (50%) e quindi, a giorni alterni, mi è tutto molto difficile, soprattutto controllare la sinistra. Per cui ogni cosa, dall'esercizio più semplice in su, potrebbe venirmi male o non venirmi affatto, in base al puro caso.
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Ombra/luce

Citazione di: Vu-meter il 28 Agosto, 2021, 07:40 AM
Io purtroppo ho una discreta lesione al midollo (50%) e quindi, a giorni alterni, mi è tutto molto difficile, soprattutto controllare la sinistra. Per cui ogni cosa, dall'esercizio più semplice in su, potrebbe venirmi male o non venirmi affatto, in base al puro caso.
Ma lo sai che anche a me è così? Dal giorno e la notte perdo, drasticamente, la destrezza nel fare delle cose.. non so perchè, il giorno prima mi sento un giocoliere con le mani, il giorno dopo faccio 100 passi indietro..
Ut queant laxis

robland

È difficile per me trovare dei temi specifici su cui soffermarmi, perché per me la chitarra si è dimostrata uno strumento traumatico dal primo giorno. Traumatica la prima volta che ho imbracciato una chitarra: mi sembrava un giocattolino (piccola in generale, la tastiera minuscola, le corde tutte vicine) mentre nel basso ho trovato lo strumento dalle dimensioni più giuste.
Traumatica la prima volta che ho provato una Les Paul: pesante, col manico ciccione, il body piccolissimo.
Quando poi mi sono deciso a provarci è stata una successione di traumi: il barrè, il passaggio da un accordo all'altro, gli arpeggi, la seconda corda che è "spostata". E poi la distanza chilometrica tra la chitarra suonata da un principiante e la meta minima che ci si propone: suonare con un po' di scioltezza e confidenza un brano con un bel riff, una ritmica banale e un assolo.
Traumatico aumentare la velocità, fare bending con le dita fumanti, fare il vibrato sui bending, suonare un brano senza errori.
E poi i traumi delle varie tecniche, partendo da zero senza vedere mai l'orizzonte.

Alla fine è uno strumento che mi diverte perché non ambisco a niente e nello stesso tempo ambisco a molto. Quindi mi rilassa e contemporaneamente mi impegna.
Ho anche superato da parecchio la fase in cui avrei voluto sfasciarla o seppellirla.


Donatello Nahi

In effetti con la chitarra ogni piccolo miglioramento é sudatissimo...soprattutto all'inizio...praticamente la condizione migliore per abbandonare...come succede spesso

Ombra/luce

Nel mio personale caso non ho quasi mai, dal momento che ho ripreso a suonare la chitarra dopo 10 anni di piano, avuto veri e propri traumi, questo perchè, evidentemente, tanti anni con l'altro strumento mi avevano già forgiato sul piano mentale, cosa che magari può scoraggiare chi si trova al primo strumento, partendo molto esaltato e ritrovandosi a sbattere contro la realtà, come ho ripreso la chitarra sapevo già che sarebbe stata dura, che i risultati arrivano piano e che avrei dovuto dedicare tanto tanto tempo all'esercitazione. Non ho mai avuto solo una volta da quando ho ripreso lo scoraggiamento tale da pensare di lasciare, però ovviamente in questi anni di percorso mi si sono presentate cose veramente complesse, poi magari, superate, ci si rende conto che erano bazzecole però al momento è dura, tanto dura, altre cose proprio non ne sono venuto mai fuori, forse perchè non ero e non sono ancora appropriato ad affrontarle e mancano dei tasselli precedenti. Su certe cose addirittura ho lasciato proprio la presa fino a tempo da definire, perchè un conto è percepire che manca tecnica per arrivare a qualcosa, un altro è percepire che è veramente troppo lontana dallo stadio attuale.
Ogni tanto però, come un orologio svizzero, qualcosa che mi incarta arriva sempre, incartamenti che mi portano a fermarmi anche settimane per gestirle bene, con le lacrime.. ma non demordo..
Ut queant laxis

robland

Citazione di: Donatello Nahi il 28 Agosto, 2021, 06:59 PM
In effetti con la chitarra ogni piccolo miglioramento é sudatissimo...soprattutto all'inizio...praticamente la condizione migliore per abbandonare...come succede spesso

Infatti sto cercando di tranquillizzare una mia amica, mamma di due bambini: uno suona la batteria e uno la chitarra ed hanno iniziato a prendere lezioni insieme. Lei sta constatando che il primo suona già dei brani interi mentre il secondo... come dire... non fa nulla di appagante per un ascoltatore profano. Per evitare che erroneamente lo consideri poco portato, le sto spiegando che la chitarra è così: uno strumento davvero duro, col quale anche un semplice cambio di accordi è un successo conseguito con tanta pratica.

Ombra/luce

La chitarra e' uno strumento veramente ostico, indubbiamente, è però un grande allenamento di perseveranza, anche poi nella vita. La consiglierei a tutti, però farei presente del percorso tortuoso a cui porta. Comunque tutti gli strumenti polifonici lo sono, il pianoforte è più semplice in quanto a comprensione della tastiera e comodità, però quando c'è da suonare e non da strimpellare obbliga a passarci veramente tanto tempo e trovarsi in situazioni veramente difficili da gestire, oltre che rende assolutamente necessario leggere il pentagramma, non a caso lo studio di questo strumento in conservatorio dura dieci anni. Poi ci sono pure i pedali da gestire, oltre che imparare a gestire separatamente entrambe le mani.
Tutti i polifonici sono una bella gatta da pelare in quanto a difficoltà, la chitarra è tosta per via della gravità, per via che rema contro, ha sei corde ed è di complicata lettura, obbliga a tanto tanto tanto esercizio per migliorare. Io per riuscire a decifrare con la chitarra quel che faccio immediato col piano, come anche riuscire a passare da un maggiore a un minore o a una quadriade basandomi sugli intervalli, quindi non andando a memoria, ci ho passato i guai e detto onestamente ancora fatico un pò per via della confusione che mi mettono le sei corde rispetto alla tastiera di un pianoforte, dove tutto è chiaro come il sole. Tutte cose che col piano mi sono chiare come il sole per via della limpidità della tastiera. La chitarra è una bella bestiaccia di strumento.. però si fa anche amare.
Ut queant laxis

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