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La percezione della comunicazione

Aperto da Vu-meter, 05 Novembre, 2014, 08:12 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Vu-meter

Ci vorrebbe la capacità di Moreno per esprimere appieno ciò che vorrei chiedervi .. capacità che a me, purtroppo, manca. :cry2:

Ci provo, ricorrendo ad un esempio :

Mia moglie, un paio di sere fa, colto in me un filo di stanchezza e di distrazione  :offt:, ha fatto una sortita ed è riuscita ad impossessarsi del telecomando :admin:.
Oibò, come è successo ?  :wall: :overreaction:

Come tutti, ha iniziato lo sport preferito da chiunque si accinga a guardare la tv: lo zapping. Eh, già ; perchè bastano pochi decimi di secondo per rendersi conto se il programma che sta scivolando via, ci interessa o meno. Ora, con il digitale terrestre, lo zapping è diventato una sorta di maratona. I canali tra cui scorrere e trovare programmi davvero "pregevoli"  :vomit: sono diventati di più e sono diventati di più anche i motivi di sconforto. :eheheh:

Mentre l'accelerazione tra un canale e l'altro si faceva sempre più svelta e metronomica, in una frazione di secondo ho visto una scena che mi ha immediatamente colpito. Era una scena semplice, di una persona che si voltava di spalle. L'attore non lo avevo mai visto e non lo conoscevo. Anche il film era per me del tutto nuovo, così come la scena rappresentata. Eppure.. :-\ eppure ho detto alla svelta con mia moglie, che nel frattempo era già 2 o 3 canali avanti e non sembrava voler arrestare la sua corsa, "sembrava proprio un film di Allen". Conoscendo la mia passione per Woodie Allen e i suoi film più "fiolosofici" ( quelli comici o demenziali mi piacciono molto, molto meno ) , mi ha fatto la cortesia di tornare indietro e, guardando nelle info del film, ho scoperto che era davvero un film di Allen, che non avevo mai visto.
L'uso della camera che fa Allen è talmente personale ed evidentemente in linea con qualcosa di me, che mi cattura proprio e nessuno come lui riesce a darmi lo stesso senso della ripresa, della scena. Lo avevo individuato tra un mare di altri contenuti, pur non conoscendo niente di ciò che avevo visto.

E allora ?  :noia:

E allora mi sono messo a pensare a come "lo stile" nelle varie cose che facciamo e specie penso nelle arti in genere, sia fondamentale. Non per distinguersi a tutti i costi, ma proprio per comunicare. Potremmo ricorrere al solito parallelismo con il parlare o lo scrivere e ricordare il come, ma soprattutto il perchè, un certo autore o oratore cattura più di chiunque altro la nostra attenzione e sembra parlare davvero a noi, al nostro intimo.
Certamente ci sono tecniche per fare questo, ma malgrado ci siano persone che studino ed utilizzino la stesse tecniche, qualcuno "ci arriva" più e/o meglio di altri. In ogni cosa: fotografia, pittura, cinema, letteratura, filosofia, musica e quant'altro. A me succede anche con un fotografo in particolare, che credo riconcerei ovunque, ma non mi dilungherò in questo perchè non è questo il punto ..
Con le parole è più facile, perchè spesso ci colpisce chi riesce a trarre da noi ciò che già siamo o sappiamo. Se qualcosa è già in noi, un pensiero, una sensazione, una emozione o chissà cos'altro, magari latente, e qualcuno riesce a mostrarcela sotto una luce nuova, in genere lo apprezziamo molto.
ma lavorare con le immagini, i colori, la sultura o i suoni, è, a mio parere molto più difficile.

Le domande che volevo farvi sono quindi queste :
Vi siete mai chiesti PERCHE' un certo artista, o comunque un certo personaggio, di qualsiasi estrazione o arte, vi arriva di più dei suoi colleghi ?
Cos'è che attiva in voi ?
Come lo fa ?


Spero, che con tutta questa lungaggine, siate riusciti a stare svegli e capire davvero ciò che volevo dire e non sapevo proprio come esprimere.


Io credo di essere riuscito, nel mio personale caso, a trovare le risposte .. ma ve le svelerò solo in seguito ..  :eheheh:

Vu :)
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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elric

... secondo me ci sono certi artisti (in qualsiasi campo) che hanno la capacità innata di catturare l'attenzione e di emozionare molti di noi, non tutti e non necessariamente e sempre, ma ci riescono... quello è un dono, di pochi! Il "segreto" è tutto lì....

... poi ci sono ottimi e bravissimi esecutori, tecnicamente magari ancora più validi, che suscitano ammirazione ma non riescono a darti le stesse emozioni perché gli manca quel qualcosa che la tecnica da sola non potrà mai dare...

... tutto ciò è soggettivo eh, nel senso che ognuno di noi ha "corde" diverse che vanno toccate a loro modo....


Vu-meter

Citazione di: elric il 05 Novembre, 2014, 09:05 AM
... secondo me ci sono certi artisti (in qualsiasi campo) che hanno la capacità innata di catturare l'attenzione e di emozionare molti di noi, non tutti e non necessariamente e sempre, ma ci riescono... quello è un dono, di pochi! Il "segreto" è tutto lì....

... poi ci sono ottimi e bravissimi esecutori, tecnicamente magari ancora più validi, che suscitano ammirazione ma non riescono a darti le stesse emozioni perché gli manca quel qualcosa che la tecnica da sola non potrà mai dare...

... tutto ciò è soggettivo eh, nel senso che ognuno di noi ha "corde" diverse che vanno toccate a loro modo....

Sono d'accordo con te . Ma andiamo più a fondo : perchè ?
E' possibile analizzare e descrivere il motivo per cui quel soggetto mi colpisce dritto al cuore ( a volte perfino in senso negativo ) o comunque, mi arriva "di botto" ?

VU :)
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Moreno Viola

Bel topic Vu.

Quello di comunicare per mezzo delle arti con un proprio stile, credo sia o dovrebbe essere l'ambizione principale di un artista ma secondo me, per inseguire un obbiettivo del genere bisogna che ci sia da un lato una grande considerazione nei confronti del proprio talento, ma anche quella buona dose di umiltà utile a riconoscere che è comunque tutto da dimostrare.
Come al solito l'ho presa alla larga e rischio di andare fuori tema... aspettate che provo a rientrare con decisione.  :offtopic:


Io credo di avere una visione molto "terrena" dei motivi per cui a volte ci troviamo in particolare sintonia con altri esseri umani e spesso il mezzo che ci unisce è una qualche forma artistica.
Capisco che sia un punto di vista non sempre condivisibile, ma io credo che nasciamo come fogli bianchi, sui quali il contesto, le esperienze positive e quelle negative, tracciano pian piano il nostro profilo di uomini.
Per evitare fraintendimenti, con la parola "uomo" intendo l'essere umano che ha raggiunto un'età sufficiente a fare delle scelte consapevoli.
Tornando al nocciolo della questione, ovviamente si potrebbe obbiettare che in realtà la maggior parte delle volte il contesto nel quale abbiamo maturato le nostre esperienze è distante (anche geograficamente) da quel tale artista al quale ci sentiamo "elettivamente affini" e qui credo intervenga propria la questione della percezione, che io definirei invece sensibilità artistica, l'aspetto irrazionale, la pulsione attrattiva che ci rende solidali con un musicista, un pittore, uno scrittore e chiunque si esprima per mezzo di una forma artistica.
A questa forza non riesco a dare un nome o una forma ma è certamente parte di quel grande mistero nei confronti del quale preferisco non avere certezze inamovibili.
Detto questo non so esattamente cosa rispondere alle tue domande ma quel che è certo, è che nel mio caso la maggior parte degli artisti che mi conquistano, vanno a toccare qualche reminiscenza di quello che sono stato e che in realtà nascosto dietro alla maschera da uomo adulto, sono ancora e ipotizzo che accada perché pur se in contesti e magari anche esperienze diverse io e quell'artista abbiamo "scritto" sulle nostre rispettive pagine bianche, cose molto simili e a distinguerci è il talento che permette a lui di esprimersi per mezzo della sua arte e a me soltanto di farla mia, ma la nostra sensibilità comune ci rende affini.
Non sono neanche tanto sicuro che si riesca a capire quello che intendo.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Vu-meter

Io ti ho capito e trovo tutto molto interessante. Molto , molto interessante.


Vu :)
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Vu-meter

Nel mio personalissimo caso, ho notato che in termini generali, la cosa che più mi colpisce è una cosa che io chiamo "spontaneità".
Tra i vari "valori" o "qualità" nelle quali possiamo scomporre un opera ( 'opera' in termini generali ) ho notato che la naturalezza è una delle cose che maggiormente mi fa apprezzare sia l'pera stessa che colui che la espone o crea.
Se trovo qualcosa che mi pare artefatto, perdo subito interesse.

In fondo, anche questa qualità però è riducibile ad alcune tecniche ..  che ne pensate ?

Vu :)
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bananas

Bel topic VU!
Pensavi di scamparla eh? Nonnò. Eccomi qua.  :yeepy:

Allora mollo la mia perla da pir... Ah no. Già che non si possono dire le parolacce. Comunque secondo me la capacità di produrre empatia è una sorta di stato di grazia. Come il talento o il carisma. Ce l'hai - o non ce l'hai - e basta. Un po' come Valentino Rossi o Maquez, tanto per uscire dalle arti in senso stretto, sono così grandi perchè in realtà non stanno lì a pensarci troppo su. Si divertono e basta. E finché si divertono vincono. Per tornare alle arti, e alla musica più in particolare, mi pare un po' lo stesso per i musicisti appunto: puoi essere coltissimo e fare un milione di note a millemila all'ora eppure generare la stessa empatia di un merluzzo nel surgelatore. Oppure c'è BB King, che è solo il primo che mi viene in mente ma ce ne sono tonnellate di altri. Per ogni genere musicale.
Ma ti dirò più, secondo me una delle forme più alte di talento in assoluto è quella di rendersi conto di non aver nessun particolare talento. Così ci si può finalmente mettere l'anima in pace e si può cominciare a star davvero sereni. Senza frantumare gli attributi prima a sé stessi e poi agli altri. Ecco, per esempio il mio talento, se ne ho poi davvero uno, è proprio di quest'ultimo tipo. Mentre il carisma è uno stato di grazia che può essere sufficiente da solo, il talento va invece coltivato. Perché ne esca davvero qualcosa di buono. E per coltivarlo bisogna avere la voglia. Ma se è un talento autentico e importante, per coltivarlo bisogna comunque divertirsi. Eventualmente anche soffrendo. Ma non di fatica. Di mal d'anima proprio. Perché come sappiamo il cervello pur di procurarsi piacere usa anche il dolore. Facile no?

:hi:

Edit ps.

Mancava il finale riassuntivo: soluzione dei conflitti personali > serenità > divertimento > empatia > saper essere > saper fare = comunicazione efficace.

Talento inconsapevole o non talento consapevole = stato di grazia.

Infine, come saggiamente ha affermato quello strano signore che si è impossessato del mio avatar: "Fare o non fare. Non c'è provare."
Occhio perché se mi parte lo shuffle grattugiato te lo tengo sotto anche una mezz'oretta intanto che ci fai sopra il tuo stupendo assolo di pause. E comunque tre Strato sono proprio il minimo sindacale.


PaoloF

Citazione di: Vu-meter il 05 Novembre, 2014, 06:47 PM
Nel mio personalissimo caso, ho notato che in termini generali, la cosa che più mi colpisce è una cosa che io chiamo "spontaneità".
Tra i vari "valori" o "qualità" nelle quali possiamo scomporre un opera ( 'opera' in termini generali ) ho notato che la naturalezza è una delle cose che maggiormente mi fa apprezzare sia l'pera stessa che colui che la espone o crea.
Se trovo qualcosa che mi pare artefatto, perdo subito interesse.

Secondo me questo è il nocciolo: l'autenticità della creazione rispetto all'essere della persona.
C'è chi fa musica, e c'è chi esprime se stesso attraverso la musica...giusto per non uscire dal tema generale di Jamble, ma ovviamente il discorso si estende a qualsiasi arte, e forse anche più in là.

C'è chi usa tecniche per assomigliare, o per rientrare in un genere, o per provare ad avere lo stesso successo, o solo per vedere se è in grado di essere come, ecc...
C'è chi invece usa le tecniche come strumenti (come del resto dovrebbero essere) per raggiungere un fine più elevato...più che un fine, un bisogno reale, cioè quello di comunicare.
Anche questo secondo me incide, ovvero il reale bisogno di comunicare, senza secondi fini (guadagno, notorietà, ecc...)

Tutto ciò che non è autentico a mio avviso non trasmette...
Tutto ciò che non vuole trasmettere, non dice nulla, perché è nato per non dirlo...
Tutto ciò che è nato con altri fini diversi da quelli del volersi dare agli altri tramite l'arte, trasmette quello per cui è nato...

A mio avviso siamo esseri "fini", percettivi...e siamo in grado di trasmettere alle cose che facciamo più di quello che è visibile...e questo arriva immancabilmente a chi è lì per ricevere...
Se suoniamo con paura e non sbagliamo una nota, trasmettiamo paura...se suoniamo con passione e sbagliamo qualche nota, trasmetteremo voglia di vivere...

PaoloF

Citazione di: bananas il 05 Novembre, 2014, 07:15 PM
Ce l'hai - o non ce l'hai - e basta.

Io direi piuttosto: ne sei consapevole o non ne sei consapevole...

Vu-meter

Interventi molto interessanti, ma se non ho capito male, nessuno di voi crede a dei "perchè" .
Il perchè, secondo quanto mi pare di capire, è per voi, il puro caso ..


Vu :)
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PaoloF

Citazione di: Vu-meter il 05 Novembre, 2014, 10:49 PM
Interventi molto interessanti, ma se non ho capito male, nessuno di voi crede a dei "perchè" .
Il perchè, secondo quanto mi pare di capire, è per voi, il puro caso ..

Ehm, no... io non ho detto proprio così...  :-[
Ma forse non mi sono spiegato molto bene...  :maio:

Moreno Viola

In realtà a mio parere in questa circostanza credo che il caso centri poco, ma come dicevo non è facile esporre chiaramente il proprio pensiero su un argomento così profondo.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Grix

Citazione di: bananas il 05 Novembre, 2014, 07:15 PM
Un po' come Valentino Rossi o Maquez, tanto per uscire dalle arti in senso stretto, sono così grandi perchè in realtà non stanno lì a pensarci troppo su. Si divertono e basta. E finché si divertono vincono.

il divertirsi..  :quotonegalattico:


Vu-meter

Citazione di: PaoloF il 06 Novembre, 2014, 10:36 AM
Citazione di: Vu-meter il 05 Novembre, 2014, 10:49 PM
Interventi molto interessanti, ma se non ho capito male, nessuno di voi crede a dei "perchè" .
Il perchè, secondo quanto mi pare di capire, è per voi, il puro caso ..

Ehm, no... io non ho detto proprio così...  :-[
Ma forse non mi sono spiegato molto bene...  :maio:

Scusa Paul, ma forse ho frainteso !  :sorry:

Mi sembrava ci fosse qualcosa di "causale" tra "i perchè" che esponevi, ma ora che ho riletto ho capito meglio ! :sisi:

Concordo in pieno, sai ? L'identità è fondamentale. Però ... sono convinto che si possa anche un po' fingere e qualcuno lo sappia fare meglio di altri .. e che cavolo, ricominciamo con i doni ? Grr !!  :angry2:

:laughing: :laughing: :laughing:
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bananas

Citazione di: PaoloF il 05 Novembre, 2014, 08:18 PM
Citazione di: bananas il 05 Novembre, 2014, 07:15 PM
Ce l'hai - o non ce l'hai - e basta.

Io direi piuttosto: ne sei consapevole o non ne sei consapevole...

Uhm...  :-\ Mah, la girerei così: sei consapevole di averlo oppure di non averlo. Oppure ancora non sei consapevole di averlo. Negli ultimi due casi può diventare uno stato di grazia. Se ce l'hai e non lo sai è proprio il tipico caso di stato di grazia. Se non ce l'hai e ne sei consapevole direi anche. Perché quantomeno dovresti essere parecchio sereno. Se ce l'hai e lo sai c'è il rischio che ci marci e ne approfitti in relazione agli altri.
I guai seri comunque cominciano quando non ce l'hai e invece sei convinto di averlo...

Direi infine che gli stati di grazia hanno poco a che vedere coi perché per rispondere anche Vu. Sarebbe un po' come provare a spiegare il concetto di fede. Con relativa accettazione di dogma. Non c'è perché, giusto o sbagliato così a naso. O senti o non senti. Se non senti magari un giorno sentirai. O se senti magari un giorno non sentirai più. L'unica cosa che farei al momento è proprio lasciar fuori i perché.
Certo la scienza intanto può essere d'aiuto in un mucchio di altre cosette utili a comprendere come funzionano le interazioni tra esseri umani.

Adesso basta che mi sono arrotolato e non ci capisco più un tubo  :sonocotto:.
Quindi corro a:  :elvis:
Occhio perché se mi parte lo shuffle grattugiato te lo tengo sotto anche una mezz'oretta intanto che ci fai sopra il tuo stupendo assolo di pause. E comunque tre Strato sono proprio il minimo sindacale.

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