io e i libri di esercizi/tecnica/etc.

[Runner]

Niente, proprio non riesco!
Li compro, ci provo, riprovo... ma poi oltre ai primi esercizi mi fermo inesorabilmente e mi dico che quello sarà l'ultimo, che non ci casco più.
E poi vedo un titolo che m'ispira, su youtube vedo il tipo di esercizi, il tarlo nella mente inizia a scavare, cerci di resistere...
ci casco: lo compro!
si può annoverare tra la gas?
Arriva, inizio... primo esercizio: ostico ma fattibile... aspetto, le devo fare proprio bene prima di passare al secondo!
Lo sto facendo bene? Non sono ancora sciolto come vorrei (e come sento su youtube), riprovo!
Riprovo!
Riprovo...
Riprovo?
Ripr...
Passo al secondo... mmm più difficile, forse?
Riprovo... ma vediamo se il primo intanto mi viene... mmm
ok, faccio altro!

e così ultimamente mi sono comprato: Malalicks di Malaman, Chitarra Funk della Malandrino (questo però sono arrivato oltre alla metà), Pentatonic Universe di Pietronik...
Sono troppo scarso per questi esercizi? Sono troppo scostante? Sono pessimo? 
Voi che esperienze avete di questo tipo di  libri?

[Vu-meter]

Ne ho acquistati tantissimi, più che altro per vedere metodi didattici diversi e trovare il mio modo di fare didattica musicale.
Secondo me il tuo percorso è comune alla stragrande maggioranza delle persone: il libro non ti invoglia, non crea un legame, non ti dà motivazione e spesso, non è neanche troppo chiaro, infine, per certo non puoi fargli domande e ottenere risposte.
Il consiglio è sempre lo stesso : un bravo insegnante.
1 anno da un bravo insegnante equivale a, in termini di apprendimento a migliaia di libri (perchè vengono mollati lì). Si fa prima, meglio, con più soddisfazione e maggiore coinvolgimento e divertimento.

Provare per credere ... 

[Runner]

Sì, un'insegnante me lo sono preso, dai tempi del lockdown.
Molto bravo (i può dire il nome?), ma poveretto con me fa quel che può... più che insegnare dovrebbe fare miracoli!
Però i libri mi attirano sempre, anche perché io fatico ad essere disciplinato e a seguire un percorso, piuttosto vago a destra e a manca...
sarà per quello che a 55 a anni ancora non so suonare? 

[Donatello Nahi]

Vero quello che dice Vu....peró io faccio cosí: inizio a fare i primi esercizi...se vedo che non mi riescono , ci provo per un pó..poi vado avanti fino a finire il libro. Poi inizi di nuovo il libro da zero e vedrai che andrá meglio...in questo modo capisci pure quali sono le parti fondamentali

[Moreno Viola]

Non posso dire di averne comprati tantissimi ma qualcuno ce l'ho anche io e il loro destino è più o meno lo stesso che hai descritto.

Però credo che effettivamente il libro, qualunque sia la materia, da solo non possa portare a compimento un percorso formativo.

Serve qualcuno che abbia le competenze, che ti sostenga nelle difficoltà e che ti dimostri che quegli ostacoli che ti sembrano insuperabili in verità sono alla tua portata ma ancora non lo sai... insomma un insegnante. 

[Prosit]

Concordo con tutto. E' tutto vero: lo stimolo iniziale all'acquisto del libro, la curiosità di scoprire teorie, nuove tecniche esecutive, sonorità, il desiderio di padroneggiare lo strumento, gli sforzi, i sacrifici, fino al progressivo "esaurimento" degli iniziali stimoli che si traducono poi in routine di pratica degli esercizi. Concordo anche con chi sostiene che un maestro è più efficace di un libro.
Però non dimentichiamo che il libro è sempre lì, accanto a te. Se ti sale il ghiribizzo di tornare a provare un esercizio, oppure quello di ripassare un aspetto di teoria musicale che non ricordi bene, vai, lo apri, leggi e riprendi da dove avevi interrotto. I libri (anche quelli di semplici esercizi), sono cassetti della nostra memoria, li si può riaprire in qualsiasi momento. Ovvia conclusione del ragionamento: l'ideale sarebbe praticare tutte le strade di apprendimento possibili.

[robland]

Sulla carta è semplice dedurre cosa è meglio. Basti pensare a come si impara meglio a guidare in generale: con un istruttore, un videocorso o un libro? Ovviamente con l'istruttore.

Secondo me, il primo errore è generalizzare. Non credo si possa fare.
Il secondo errore è ritenere che, senza maestro, non si vada lontano mai.
Il terzo errore è non tener conto di ciò che serve a ogni singola persona.
Il quarto è non considerare il carattere di una persona.
Il quinto è dimenticare che i maestri non sono stati forgiati in un unico stampo, per cui temo che il numero di aspiranti chitarristi che abbiano mollato a causa del maestro o che piuttosto che andare dal maestro abbiano completamente mollato l'idea di suonare sia grosso modo pari a quello di chi ha mollato perché senza maestro non sapeva come procedere.

Credo che una delle più grandi fortune per un aspirante chitarrista sia quella di riuscire prima di tutto a valutare da sé che cosa si vuole ottenere, quali sono i propri punti deboli e quelli forti, e capire la propria personalità. Fatto questo, si sceglie lo strumento migliore per apprendere, che nella maggioranza dei casi è... il maestro. 

[zap]

Credo sia molto soggettiva la questione, ho letto solo gli ultimi post e direi che ognuno di voi abbia ragione per molti versi il che avvalora maggiormente la mia convinzione.
Conta molto l'aspirazione personale, il tempo da dedicare allo studio ed altro, dipende dove si vuole arrivare.
Per divertirsi con amici, per suonare insieme a musicisti veri, oppure semplicemente per soddisfazione personale magari in cameretta, da solo.
Per chi parte da zero probabilmente il maestro sarebbe la soluzione più funzionale, insegna l'impostazione è come mettere le mani sulla tastiera, indica una via da seguire.
Il libro è  migliore per chi ha già una pratica sullo strumento, insomma mastica la chitarra ma non riesce ad andare oltre con i propri mezzi.
Per chi si accontenta invece, magari si pure diverte, ha già una idea di cosa vuol fare da grande, è possibile seguire qualche corso od un semplice tutorial che da benzina per proseguire, per fare quel passetto in più capace di sbloccare un nuovo livello.
Insomma, basta saper scegliere in base alle proprie ambizioni.