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Che tipo di pensatori siete?

Aperto da Vu-meter, 18 Aprile, 2024, 08:17 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Vu-meter

Questo periodo di pausa forzata e di ripresa molto lenta della passione musicale dovuta ad un incidente della mano sinistra, mi ha "messo davanti" ad un pensiero che vorrei condividere con voi e del quale vorrei la vostra opinione.

Mi sembra di aver capito quanto segue:
il nostro cervello viaggia ad una velocità di pensiero allucinante (naturalmente per ognuno di noi è diversa, ma siamo tutti accomunati da una rapidità mostruosa di capacità di ragionamento) e alcuni di noi sono più e alcuni meno propensi a pensare rapidamente a tante cose, spesso anche relativamente distanti e a "passare di palo in frasca" molto rapidamente. Altri hanno le stesse facoltà volendo, ma preferiscono rallentare e prendersi il tempo per godersi il viaggio e ponderare meglio ogni pensiero.

Questo si riflette sulla musica che produciamo, che ascoltiamo e che amiamo. Naturalmente, ognuno ha un carnet di brani che ama e che sono taluni a velocità elevata, talaltri a velocità ridotta e non so bene come, gestiamo la cosa talvolta prendendoci il tempo per ascoltare o suonare quel lento o quel brano veloce in modo naturale, spesso alternandoli. Però, ognuno di noi ha comunque un'indole che lo spinge maggiormente verso una situazione o l'altra, soprattutto quando deve esprimere sé stesso.

Io, per esempio, sono uno che ama ascoltare brani molto lenti e ariosi, ma quando devo mettere in gioco me stesso, tendo ad accelerare tutto perché altrimenti mi annoio un po'. Se mi immagino far parte di un'orchestra e suonare l'Inno alla gioia (che amo tanto ascoltare), mi viene spontaneo pensare di assopirmi e mandare al macero l'intera esibizione.
Ora che devo necessariamente andare MOLTO più piano per questioni tecniche, mi sono accorto di aver più tempo per pensare e lo apprezzo, ma mi risulta sempre e comunque innaturale, forzato.

Ergo, la nostra naturale inclinazione verso il pensiero rapido e un po' sconclusionato o verso il ragionamento pacato e metodico, fa di noi i musicisti che siamo, specie nell'improvvisazione, quando ti "giochi tutto te stesso".

Che ne pensate? Può essere vero?
E voi a che tipologia pensate di appartenere, facendo un'analisi sincera?

PS: attenzione, il discorso non intende affatto dire che ci sono persone più o meno intelligenti o con un QI maggiore o minore, non è questo il punto. Si tratta più di un'indole riguardo a come utilizziamo il tempo nella nostra mente, in base alla nostra inclinazione naturale che può essere più o meno "agitata". Spero di essere riuscito a spiegarmi ... 
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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elzeviro

Ciao Vu, ho letto tutto con attenzione,  però poi mi sono perso... potresti sintetizzare la domanda che ci fai?


Vu-meter

Citazione di: elzeviro il 18 Aprile, 2024, 10:46 AMCiao Vu, ho letto tutto con attenzione,  però poi mi sono perso... potresti sintetizzare la domanda che ci fai?


Uhm .. MOLTO difficile ..  :-\

Ci provo: sei un musicista calmo e riflessivo o movimentato e agitato?
Non è proprio questa la domanda, ma non so come contrarla ..  :cry2: 
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elzeviro

fare Tico-Tico calmo e riflessivo la vedo dura...

elzeviro

a proposito di atteggiamenti nel suonare

robland

Calmo e riflessivo. La cosa buffa è che ascoltavo solo metal, che invece era frenetico e intricato. Mentre invece per coerenza avrei dovuto ascoltare solo roba tipo BB King.  :D

Invece ho un amico che è incredibilmente frenetico, oltre la soglia del normale.
Esempio: mi ha portato a casa sua per farmi ascoltare una roba di Beethoven che lui faceva con il piano, ma ha fatto tutto con una tale velocità e frenesia da non consentirmi di godere nulla. Con il cervello ero ancora sintonizzato su Beethoven e lui aveva già attaccato il basso a cinque corde per farmi sentire una cosa che suonava dei King Crimson.
Per me fu terribile: non mi sono per niente divertito, perché era come vedere un video a 1,5 di velocità su YouTube.
La musica ha un suo groove, la devi saper anche presentare, perché è vero che ognuno ha la sua velocità (pensiamo a Malmsteen, che non riesce proprio a suonare poche note) ma la maggior parte della gente deve poter avere il tempo di elaborare, soprattutto di fronte alla musica che non conosce.

Santano

Citazione di: Vu-meter il 18 Aprile, 2024, 08:17 AMErgo, la nostra naturale inclinazione verso il pensiero rapido e un po' sconclusionato o verso il ragionamento pacato e metodico, fa di noi i musicisti che siamo, specie nell'improvvisazione, quando ti "giochi tutto te stesso".



Allora, nell'improvvisazione mi sento a mio agio e libero di esprimermi, però sono anche un tipo metodico. Se scopro che un determinato fraseggio mi viene bene, insisto, cucio, ci giro intorno ragionando a piccoli passi. Difficile che mi lasci andare, temo di sbagliare se esco dai binari. Quindi la rapidità, la velocità di esecuzione non mi colpisce più di tanto, non tendo nemmeno ad ascoltare gli shredder, anzi, vengo catturato maggiormente da chi sceglie con cura le note e le usa con parsimonia


Ombra/luce

Tendo all'accelerazione, tuttavia nel tempo ho sempre più dato importanza alla dinamica e ho corretto il tiro, perchè un brano pensato per avere una certa dinamica che, per essere velocizzato troppo, va a perderne, va a perdere poi la sua forza comunicativa concepita proprio così dall'autore, questa concezione mi ha fatto "guarire" dalla tendenza nel velocizzare troppo le cose.

Ci sta per fare esercizio e sviluppare tecnica ulteriore, ma cerco di non dimenticare l'esecuzione giusta se il brano è esistente, se invece è un'improvvisazione, cerco sempre di dare importanza alla dinamica, soprattutto perchè lo stile che prediligo non va verso lo shredding, tende più al rock/blues (con la chitarra) e in questo campo la dinamica e l'espressione ha un ruolo cardine.
Sul pianoforte ancora di più, perchè non abbiamo vibrati, glissati in senso stretto chitarristico, bending e cose proprie della chitarra che aggiungono espressione, quindi la dinamica ha un ruolo fondamentale sulla comunicatività di un brano, quindi anche lì, ancor di più, curo la dinamica cercando di evitare di darmi alla velocità che va poi invevitabilmente a comprometterne la sua espressività, i respiri, le pause, i pedali al posto giusto, i ritardi etc etc, lì se voglio velocità eseguo brani pensati per essere veloci o mi dò alle scale, che alleno regolarmente, ma lo stesso per la chitarra, sto preferendo eseguire velocemente brani che sono pensati di base per avere una velocità sostenuta o che so che ci sta bene farlo, ma quelli che hanno come punto di forza proprio la dinamica a velocità inferiori non li velocizzo più, se non per fare esercitazione di tanto in tanto. Inoltre mi sono reso conto, proprio per la tendenza a velocizzare che ho di base, che molti brani non sono concepiti per essere suonati in velocità, proprio nelle diteggiature dei fraseggi e anche negli accordi, sono pensati per una velocità non alta, velocizzandoli diventano difficili da gestire, portando più facilmente all'errore, quindi risulta deleterio più che una miglioria, perchè rischia di portare a vizi e commettere errori durante l'esecuzione.

Quello che invece tendo a fare molto di più, che è ormai un marchio di fabbrica, è la personalizzazione o meglio, la coverizzazione, perchè dal momento che apprendo un brano, questo riceve modifiche, abbellimenti che non esistono nella versione originale, modifiche, cambi di tonalità e di tutto e di più, sono fortemente personalizzatore, sia nella musica che in ogni aspetto della vita, ho un sacco di brani che suono ormai praticamente coverizzati, dove ci ho messo del mio e non suono più in versione originale, soprattutto brani di musica moderna, la classica o qualsiasi cosa di stampo classico su pianoforte invece la seguo a menadito senza storpiamenti.
Ut queant laxis

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