Facciamo un 'gioco' :
supponiamo che NON abbiate problemi di budget e vi si presentasse un altro italiano che vi proponesse di sovvenzionare un progetto relativo a qualcosa di musicale, racchiuso tra uno di questi :
- un nuovo marchio di chitarre
- un nuovo marchio di amplificatori
- un nuovo marchio di effetti
In qualsiasi caso, i prodotti sarebbero totalmente made in italy e in qualunque caso, il tizio è un vero esperto in quel settore, una specie di luminare.
In cosa preferireste investire ?
Ossia, in quale dei progetti credereste di più ?
Spero di essere riuscito a spiegarmi...
Vu :)
Per il mercato odierno sicuramente effetti...
Temo di dover dare ragione a Cris anche se l'idea del liutaio o dell'artigiano che costruisce amplificatori mi affascina molto di piu'. ::)
Chitarre assolutamente,decisione di cuore più che di testa.
Citazione di: Cris Valk il 15 Febbraio, 2016, 07:18 PM
Per il mercato odierno sicuramente effetti...
con budget "umani", assolutamente effetti come dice Cris
potendo contare su budget davvero IMPORTANTI, direi chitarre...ma sarebbe oggettivamente un gioco e poco più
Razionalmente direi anche io effetti.
Con la pancia assolutamente chitarre.
Chitarre e ho in mente parecchie idee! ::)
Io mi butterei sugli ampli ho un idea malata in testa che :sbavv:
Non so se investirei in effetti... troppa concorrenza e non so se in quel campo si possa dare più di quello che si è dato... mi sembra che ormai gli effetti suonino tutti uguali...
Forse punterei più sugli amplificatori, qualcosa di innovativo come la valvola "finta" di Roland...
Se qualcuno si inventa un dumble che suona "veramente" come un dumble e costa come un pedale boutique io vendo la macchina e lo finanzio :)
Io credo investirei su una macchina in stile Kemper, o comunque sulla simulazione/profilazione di amplificatori: diversi professionisti, per lo più turnisti, per i live stanno iniziando ad utilizzare sistemi analoghi, se non proprio il sopracitato...
Amplificatori......la voce delle corde.....
Anche per me ampli.
Andiamo per esclusione.
Chitarre no, quello che c'è basta e avanza, non credo che riuscirei mai a produrre qualcosa di meglio dei modelli storici.
Tantomeno gli effetti perché non li amo e il mio lavoro finirebbe in pasto ai falsari in un attimo.
E siamo agli ampli. Ho già in mente cosa produrre e il ramo da scegliere.
Un mix tra innovazione digitale e qualità dei materiali.
Partirei da cabinet e casse di elevatissima qualità ma mi baserei su modelli full range perché il cuore della risposta deve essere pilotato da sistemi con convoluzione e impulsi.
Poi la preamplificazione con quartetto di valvole o studio su sistemi conbinati a fet e diodi al germanio, in fondo ho i soldi e posso studiarmi con calma le cose, già che ci sono assumo Aleter, o qualche bravo giovane ingegnere a darmi una mano nella progettazione.
Il circuito dei toni deve essere su scheda intercambiabile, naturalmente analogico e modellato sulla risposta degli ampli storici.
Per il finale mi baserei su una riproduzione di 6l6, el84, el34, con settaggio di bias e classe, usando un sistema ad emulazione del circuito con componenti di prima categoria ed impiego di transistor mosfet.
In pratica:
Un bel mobile, un gain (4 valvole), 4 toni (switchabili da scheda, 3 modelli compresi più eventuali release future), 2 master (con selettori 3 tipi configurazione coni, valvole, classe e pot bias) per 2 canali con footswitch.
Loop effetti e selettore potenza con esclusione speaker ed attenuatore di alta qualità compreso.
Presa usb per registrazione e caricamento modelli di impulsi.
Eventuale riverbero a molla e 2 controlli eq post amplificazione come opzione aggiuntiva.
A 500 esemplari prodotti mi fermo e faccio il giro del mondo in barca a vela.
Davvero interessante come discussione ( almeno per me ) .
Alla fine vi svelerò l'arcano .. aspetto ancora qualche parere ..
Produrrei una costosa ed esclusiva linea di pedali boutique dal look accattivante e con circuiti clonati dai Behringer.
Investirei in qualcosa che faccia farei bending intonati ai chitarristi, soprattutto quelli che suonano 24mila note al secondo, sweep qui e sweep là, e poi finiscono con un bending tutto stonato.
Scusate l'ot. :laughing:
Citazione di: AlbertoDP il 17 Febbraio, 2016, 12:31 PM
Investirei in qualcosa che faccia farei bending intonati ai chitarristi, soprattutto quelli che suonano 24mila note al secondo, sweep qui e sweep là, e poi finiscono con un bending tutto stonato.
Scusate l'ot. :laughing:
Nessun OT, figurati . :abbraccio:
Quindi qualcosa legato alla chitarra, se ho capito bene ..
Citazione di: Fidelcaster il 17 Febbraio, 2016, 12:26 PM
Produrrei una costosa ed esclusiva linea di pedali boutique dal look accattivante e con circuiti clonati dai Behringer.
La solita carogna .. :sarcastic:
Spero ti vada male ... :laughing: :laughing: :laughing: :lol: :lol:
Citazione di: Vu-meter il 17 Febbraio, 2016, 12:33 PM
Citazione di: AlbertoDP il 17 Febbraio, 2016, 12:31 PM
Investirei in qualcosa che faccia farei bending intonati ai chitarristi, soprattutto quelli che suonano 24mila note al secondo, sweep qui e sweep là, e poi finiscono con un bending tutto stonato.
Scusate l'ot. :laughing:
Nessun OT, figurati . :abbraccio:
Quindi qualcosa legato alla chitarra, se ho capito bene ..
Più che altro un apparecchio medicale da applicare alla testa di alcuni chitarristi :laughing:
Unz ricerca per curare la Gas
Non ho dubbi, investirei su un nuovo marchio di chitarre. Ed in realtá avrei giá anche in marchio: GAS Guitars
Dovendo scegliere per forza tra uno dei tre del primo topic direi amplificatori. Ma potendo rimanere in ambito musicale, senza limiti di budjet, penso che aprirei una stazione radio con annesso canale televisivo per dare spazio ad artisti indipendenti, allargando al limite l'offerta ai gruppi rock di una volta, ma escludendo robe commerciali o prodotte a scopo di lucro.
Volendo strafare ci collegherei pure un'etichetta discografica che lavori al servizio del talento e sganciata da qualsiasi scopo di lucro.
::)
Effetti. Tempi di realizzo piu contenuti, costi di realizzazione inferiori. Maggiore spettro economico di vendita. Prezzi di vendita inferiori=Maggior bacino di utenza. Maggiore possibilita di differenziazione del prodotto. Maggiore longevita' dell'azienda perche puo' facilmente afattarsi al mercato.
Chitarre tutta la vita ! la liuteria mi affascina, da un pezzo di legno creare qualcosa che suona.... è stupendo, la chitarra si abbraccia e si ama :loveit:, l' elettronica mi rimane fredda....
Mi ero dimenticato di questo topic ! :acci:
:laughing: :laughing: :laughing:
Sarò onesto : io non investirei in nulla. Credo che le mentalità dei chitarristi siano "durissime" e cambiare l'idea che un prodotto non sia statunitense e non rechi la dicitura di un marchio già noto, sia faticosissimo.
Certo, esempi positivi in realtà ne abbiamo, ma sono sicuramente di più quelli negativi e penso ( ovviamente IMHO ) che il rapporto tra fatica e risultati non ne valga la pena.
Per questo, apprezzo sempre di più chi è riuscito a ritagliarsi una fetta di mercato con prodotti di qualità made in Italy, trovo siano stati molto bravi e per certo, molto pazienti.
Citazione di: Vu-meter il 17 Febbraio, 2016, 12:13 PM
Alla fine vi svelerò l'arcano .. aspetto ancora qualche parere ..
Quindi l'arcano è il fatto che tu in realtà non avresti investito in nulla? :laughing:
In certe giornate l'unica cosa in cui investirei sarei me stesso .......... nel senso di autoinvestirmi con uno schiacciasassi. :angry2: :angry2: :angry2:
Scusate l'OT :facepalm2:
Citazione di: Vu-meter il 05 Aprile, 2016, 08:36 AM
Sarò onesto : io non investirei in nulla. Credo che le mentalità dei chitarristi siano "durissime" e cambiare l'idea che un prodotto non sia statunitense e non rechi la dicitura di un marchio già noto, sia faticosissimo.
Certo, esempi positivi in realtà ne abbiamo, ma sono sicuramente di più quelli negativi e penso ( ovviamente IMHO ) che il rapporto tra fatica e risultati non ne valga la pena.
Questo è il motivo per cui io piuttosto investirei in altro modo, al limite secondo me lo spazio può esser dedicato agli ampli. Per quanto riguarda le chitarre, proporre un nuovo marchio (e quindi non prodotti di liuteria) è cosa ardua, specialmente se si calcola che il 90% dei chitarristi ragiona come me: prima guarda il marchio sulla paletta, poi eventualmente ascolta come suona. Potrà essere un ragionamento sbagliato, ma è così (ho avuto molte chitarre che suonavano bene, ma che ho venduto perchè non avevano la scritta giusta sulla paletta).
I pedali costano poco come costruzione, ma l'offerta tra artigiani diyers, marchi commerciali buoni, marchi commerciali economici ma cmq buoni, marchi commerciali boutique... è talmente vasta che ritagliarsi una fetta è cosa ardua.
Rimarrebbe giusto il reparto amplificatori, ma anche lì è cosa ben difficile, soprattutto perchè ogni piccolo marchio, per quanto bene possa lavorare, dovrà fare i conti col fattore rivendibilità per cui: magari quell'ampli suonerà anche alla grande, ma poi per rivenderlo mi tocca svalutarlo, quindi meglio andar sul sicuro e comprare qualcosa di più commerciale...
Meglio aprirsi una radio indipendente.
Citazione di: PaoloF il 05 Aprile, 2016, 10:12 AM
Citazione di: Vu-meter il 17 Febbraio, 2016, 12:13 PM
Alla fine vi svelerò l'arcano .. aspetto ancora qualche parere ..
Quindi l'arcano è il fatto che tu in realtà non avresti investito in nulla? :laughing:
Ehm .. sì ... :maio:
Non che sia una gran rivelazione, vero ? :figuraccia:
Citazione di: Vu-meter il 05 Aprile, 2016, 01:10 PM
Ehm .. sì ... :maio:
Non che sia una gran rivelazione, vero ? :figuraccia:
C'era il "tracobbetto" allora... :laughing:
Citazione di: Max Maz il 05 Aprile, 2016, 11:49 AM
In certe giornate l'unica cosa in cui investirei sarei me stesso .......... nel senso di autoinvestirmi con uno schiacciasassi. :angry2: :angry2: :angry2:
Scusate l'OT :facepalm2:
E noi dopo come faremmo? :'(
Citazione di: PaoloF il 05 Aprile, 2016, 01:16 PM
Citazione di: Max Maz il 05 Aprile, 2016, 11:49 AM
In certe giornate l'unica cosa in cui investirei sarei me stesso .......... nel senso di autoinvestirmi con uno schiacciasassi. :angry2: :angry2: :angry2:
Scusate l'OT :facepalm2:
E noi dopo come faremmo? :'(
Farei battute più sottili ::)
Grazie Paul :abbraccio:
Beh, a me l'ampli di mimmo incuriosirebbe un bel po'!!
Citazione di: Max Maz il 05 Aprile, 2016, 11:49 AM
In certe giornate l'unica cosa in cui investirei sarei me stesso .......... nel senso di autoinvestirmi con uno schiacciasassi. :angry2: :angry2: :angry2:
Scusate l'OT :facepalm2:
:laughing:
Citazione di: Max Maz il 05 Aprile, 2016, 01:52 PM
Farei battute più sottili ::)
Grazie Paul :abbraccio:
:lol: :lol:
Io investirei più sulla qualità delle chitarre stesse , cioè mi spiego meglio .
Le chitarre storiche sono assai ricercate per il loro suono .
Il suono delle chitarre è dovuto alla costruzione ( che è la stessa dei secoli , certo con nuovi macchinari per facilitare il lavoro manuale ) e alla loro qualità del materiale stesso.
Negli ultimi decenni la qualità dei materiali è andata a scemare , vuoi per la concorrenza estera e vuoi per i costi .
La gibson , tanti non lo sanno , già negli anni 30/40 faceva costruire le chitarre in Canada x risparmiare.
Io ho avuto la fortuna di suonare Gibson storiche pre 2 guerra mondiale ( ES 150/ES 300/ Jumbo ) , Gibson era Norlin ( ES 175/ES 350 ) e posso dirvi che non hanno il confronto con quelle di oggi , veramente non hanno confronto.
Questo perché , x risparmiare la Gibson , inizió ha scendere sulla qualità dei materiali ; oggi stanno rifacendo le linee di qualità.
Un altro esempio lo posso fare con le chitarre italiane , noi eravamo i migliori come liutai ma per combattere la concorrenza dei giapponesi anni 70/80 , abbiamo iniziato a scendere di qualità ...risultato siamo falliti.
La Spagna invece ( io una Prudencio Sainz) ha tenuto duro sulla qualità dei loro prodotti ed esistono ancora le liuterie storiche dal medioevo fino ad oggi .
Stesso discorso lo si puó estendere su altri brand .
Io sceglierei sulla produzione di chitarre puntando sulla qualità dei legni e della costruzione.
Citazione di: AndyMi il 30 Giugno, 2022, 08:40 PMLa gibson , tanti non lo sanno , già negli anni 30/40 faceva costruire le chitarre in Canada x risparmiare.
Io ho avuto la fortuna di suonare Gibson storiche pre 2 guerra mondiale ( ES 150/ES 300/ Jumbo ) , Gibson era Norlin ( ES 175/ES 350 ) e posso dirvi che non hanno il confronto con quelle di oggi , veramente non hanno confronto.
Questo perché , x risparmiare la Gibson , inizió ha scendere sulla qualità dei materiali ; oggi stanno rifacendo le linee di qualità.
Un altro esempio lo posso fare con le chitarre italiane , noi eravamo i migliori come liutai ma per combattere la concorrenza dei giapponesi anni 70/80 , abbiamo iniziato a scendere di qualità ...risultato siamo falliti.
Quindi è vero l'adagio "
prima produzione, nulla a che vedere con le serie successive"
Eppure sento dire ad alcuni che le chitarre vecchie sono qualitativamente inferiori perchè a quei tempi non si usavano i macchinari CNC, l'assemblaggio era più approssimativo, meno riproducibilità, tolleranza sui componenti maggiore. Non avendo mai provato una vera chitarra di quegli anni (50-60), non so quanto ci sia di vero e quanto di falso.
Citazione di: Davids il 01 Luglio, 2022, 10:25 AMQuindi è vero l'adagio "prima produzione, nulla a che vedere con le serie successive"
Eppure sento dire ad alcuni che le chitarre vecchie sono qualitativamente inferiori perchè a quei tempi non si usavano i macchinari CNC, l'assemblaggio era più approssimativo, meno riproducibilità, tolleranza sui componenti maggiore. Non avendo mai provato una vera chitarra di quegli anni (50-60), non so quanto ci sia di vero e quanto di falso.
Ho parlato con un collezionista che ha sia le vintage che le custom shop recenti (in campo Fender ha anche le masterbuilt). Secondo lui, nella media non c'è alcun paragone perché il livello generale della produzione custom attuale è superiore. E tuttavia ci sono tanti esemplari della produzione originale che suonano come nessun'altra.
Ultimamente leggevo che Neal Schon aveva avuto in regalo dalla moglie una Gibson o del 54 o del 56 (non ricordo) e che secondo lui suona in un modo strepitoso.
Di Schon mi fiderei ampiamente.
Questo è un campo dove si tende a mitizzare tanto. Divago ma non troppo, si racconta che la signora Ybarra avvolgesse a mano i suoi famosi pick up, ma poi lei stessa ammise che fece una prova producendo 4 pick up al giorno, inammissibile per i ritmi di vendita di allora, e quindi si passò subito agli avvolgitori automatici in grado di decuplicare le prime produzioni. Ybarra disse che i pick up a mano furono una prova, un test per capire la qualità, ma che sul mercato arrivarono solo quelli costruiti in serie
Secondo me la verità sta un po' nel mezzo, nel senso che effettivamente l'utilizzo di CNC e, in generale, le moderne tecniche di produzione in serie hanno consentito di ottenere una costanza nella qualità produttiva che era impensabile fino a qualche decennio fa, quando nei negozi potevi trovare differenze abissali tra strumenti della stessa marca e modello. Per contro, negli anni '50 e '60 erano disponibili materiali che oggi ci scordiamo, c'era ampia scelta di legni invecchiati in maniera naturale per decenni, leggeri, stabili e ben risuonanti, e che oggi troviamo solo occasionalmente su strumenti di gran pregio. Inoltre, nel corso del tempo, si è iniziato a risparmiare anche su altri componenti come ad esempio l'elettronica (guardate i cavi telati degli strumenti anni '50 e confrontateli con quelli attuali...), le plastiche, la verniciatura (dove le leggi attuali non consentirebbero di usare gli stessi componenti di una volta) etc. Insomma, uno strumento d'epoca ben riuscito, se ben conservato non teme confronti con gli strumenti di fascia altissima attuali, ma possono tranquillamente esserci chitarre degli anni '50 costruite male o che cmq suonano da schifo, e che quindi magari valgono fior di quattrini come oggetti da collezione, ma che ai fini pratici suonano peggio di uno strumento attuale.
Lancerei un'azienda che produce chitarre in materiale ecosostenibile investendo buona parte del budget sul marketing.
Il momento potrebbe essere perfetto, ma la clientele è particolarmente conservatrice e poco propensa ad abbandonare il legno.
Citazione di: Davids il 01 Luglio, 2022, 10:25 AMQuindi è vero l'adagio "prima produzione, nulla a che vedere con le serie successive"
Eppure sento dire ad alcuni che le chitarre vecchie sono qualitativamente inferiori perchè a quei tempi non si usavano i macchinari CNC, l'assemblaggio era più approssimativo, meno riproducibilità, tolleranza sui componenti maggiore. Non avendo mai provato una vera chitarra di quegli anni (50-60), non so quanto ci sia di vero e quanto di falso.
Sulle Gibson ci sono varie leggende e vanno un po' all'annata del
Periodo .
Però io ho sempre notato che tutti i grandi della chitarra ( da Clapton , Benson , Kenny Burrel , Slash , Bonassa e ecc) hanno tutti poi acquistato chitarre vintage.
Tutti questi giganti della chitarra hanno questi chitarre storiche e poi incidono i dischi.
Credo che questo già fa capire che le chitarre degli anni 40/50/60 hanno un qualcosa in più , stranamente tutti i giganti da Page a Gilmour cercano queste chitarre storiche.
Poi fateci caso la Fender produce lo stesso amplificatore del secolo scorso ( delude Reverb , blues junior e ecc ) i quali sono ancora validamente stravincenti.( certo ci sono delle modifiche , ma la base è praticamente la stessa dei primi modelli )
Non credo di dire una eresia se rimangono tra i migliori.
Rimango convinto che la qualità premia e su quella bisogna puntare.