Volete sapere come si fa a risolvere il problema archetipico della scelta della chitarra con cui suonare ed esprimersi?
Ecco, si sceglie uno strumento con cui si ha feeling, lo si setta alla perfezione e poi?
Poi ci si studia la TECNICA DA SPENTA: scale, arpeggi, sweep, tutti i tipi di picking, col metronomo crescente fino al limite relativo e poi si cala il time tornando indietro fino a velocità comoda.
Per mezz'ora al giorno per un paio di mesi.
Così quella chitarra diverrà talmente familiare alle nostre dita da divenire lo strumento ideale!
(Fino a che non ci si fa pigliare da una nuova GAS :laughing: ma si può resistere!)
Abbracci e scusatemi, voglio essere ilare e serio al contempo! :firuli:
Se fossi a portata di sculacciate ti pentiresti di quello che hai scritto. :aspettofuori:
Citazione di: robemazzoli il 11 Gennaio, 2021, 04:57 PM
Volete sapere come si fa a risolvere il problema archetipico della scelta della chitarra con cui suonare ed esprimersi?
Ecco, si sceglie uno strumento con cui si ha feeling, lo si setta alla perfezione e poi?
Poi ci si studia la TECNICA DA SPENTA: scale, arpeggi, sweep, tutti i tipi di picking, col metronomo crescente fino al limite relativo e poi si cala il time tornando indietro fino a velocità comoda.
Per mezz'ora al giorno per un paio di mesi.
Così quella chitarra diverrà talmente familiare alle nostre dita da divenire lo strumento ideale!
(Fino a che non ci si fa pigliare da una nuova GAS :laughing: ma si può resistere!)
Abbracci e scusatemi, voglio essere ilare e serio al contempo! :firuli:
Il MIO problema è solo la gas :laughing:
Sennò, purché di buona qualità, qualsiasi chitarra potrebbe essere la chitarra ideale ::)
Uhm.... Non è il mio caso.
Io studio quasi esclusivamente con la mia Strato DA SPENTA. Studio e faccio esercizio. Poi però, quando l'attacco all'ampli, la poso subito perché non mi ci trovo.
Dovrò chiedere aiuto per picchiare anche te Vu.
:quotone:
Per me è sempre stato così, mi sono sempre esercitato con la chitarra spenta, in particolare con la semiacustica ( tipo 335 ) infatti non a caso l' Ibanez EKM 100 è diventata la mia preferita :etvoila:
Citazione di: Max Maz il 11 Gennaio, 2021, 05:56 PM
Dovrò chiedere aiuto per picchiare anche te Vu.
Max, stai diventando violento, già è la seconda volta che vuoi sculacciare qualcuno del forum, anche me...... :(
:laughing:
Io da sempre ve lo dico e qualcuno ha perfino polemizzato su questo..
Io voglio fare anche i live con la chitarra spenta. Magari se si avvicina il microfono, sentono tutti.
Citazione di: Max Maz il 11 Gennaio, 2021, 05:56 PM
Dovrò chiedere aiuto per picchiare anche te Vu.
Uhm.. perché ? :-\
Secondo me suonare con una solid body scollegata è un buon esercizio per chi ha già una certa padronanza, ma lo sconsiglierei decisamente a chi inizia, perché tutti i piccoli errori, impercettibili senza un'amplificazione, producono un enorme effetto una volta attaccato il Jack.
Citazione di: Vu-meter il 11 Gennaio, 2021, 08:47 PM
Citazione di: Max Maz il 11 Gennaio, 2021, 05:56 PM
Dovrò chiedere aiuto per picchiare anche te Vu.
Uhm.. perché ? :-\
Perché a meno che non si tratti di una semiacustica si perde tutta la sensibilità sullo strumento.
Citazione di: Moreno Viola il 11 Gennaio, 2021, 09:10 PM
Secondo me suonare con una solid body scollegata è un buon esercizio per chi ha già una certa padronanza, ma lo sconsiglierei decisamente a chi inizia, perché tutti i piccoli errori, impercettibili senza un'amplificazione, producono un enorme effetto una volta attaccato il Jack.
Quoto!
Specialmente coi clean succede che la fluidità e la scorrevolezza del suono viene meno già al minimo errorino. Non parlo di note sbagliate ma ad esempio di un tasto premuto male.
Ad amp spento questo non si avvertirebbe.
Io trovo il suono della chitarra spenta, insopportabile.
Già mi da fastidio sentire le corde quando suono a basso volume. Da spento, proprio, non ce la farei.
Credo sia una cosa molto personale.
A me aiuta a concentrarmi.
Citazione di: Max Maz il 11 Gennaio, 2021, 09:17 PM
Citazione di: Vu-meter il 11 Gennaio, 2021, 08:47 PM
Citazione di: Max Maz il 11 Gennaio, 2021, 05:56 PM
Dovrò chiedere aiuto per picchiare anche te Vu.
Uhm.. perché ? :-\
Perché a meno che non si tratti di una semiacustica si perde tutta la sensibilità sullo strumento.
Da me c'è un tale silenzio che anche una Stratocaster spenta si sente benissimo. E poi, io studio la maggior parte del tempo in bagno.. :toilettes: :laughing:
Comunque è senz'altro meglio entrare nell'ampli.
Citazione di: Vu-meter il 11 Gennaio, 2021, 10:52 PM
Citazione di: Max Maz il 11 Gennaio, 2021, 09:17 PM
Citazione di: Vu-meter il 11 Gennaio, 2021, 08:47 PM
Citazione di: Max Maz il 11 Gennaio, 2021, 05:56 PM
Dovrò chiedere aiuto per picchiare anche te Vu.
Uhm.. perché ? :-\
Perché a meno che non si tratti di una semiacustica si perde tutta la sensibilità sullo strumento.
Da me c'è un tale silenzio che anche una Stratocaster spenta si sente benissimo. E poi, io studio la maggior parte del tempo in bagno.. :toilettes: :laughing:
Comunque è senz'altro meglio entrare nell'ampli.
Cos?
Citazione di: robemazzoli il 11 Gennaio, 2021, 04:57 PM
Volete sapere come si fa a risolvere il problema archetipico della scelta della chitarra con cui suonare ed esprimersi?
Ecco, si sceglie uno strumento con cui si ha feeling, lo si setta alla perfezione e poi?
Poi ci si studia la TECNICA DA SPENTA: scale, arpeggi, sweep, tutti i tipi di picking, col metronomo crescente fino al limite relativo e poi si cala il time tornando indietro fino a velocità comoda.
Per mezz'ora al giorno per un paio di mesi.
Così quella chitarra diverrà talmente familiare alle nostre dita da divenire lo strumento ideale!
(Fino a che non ci si fa pigliare da una nuova GAS :laughing: ma si può resistere!)
Abbracci e scusatemi, voglio essere ilare e serio al contempo! :firuli:
Sebbene penso che suonare la chitarra ad alto volume, il massimo consentito dall'ambiente in cui si trova, sia non solo istruttivo per imparare a controllare tutti quei rumori indesiderati che una elettrica è in grado di produrre, ma anche godurioso perché i pick up ti fanno sentire la loro vera voce man mano che il volume va su... beh, capisco quello che vuoi dire.
Anch'io trovo un piacere molto intimo nel gustarmi la chitarra da spenta la sera o la mattina, quando davvero mi concentro sul manico e la tastiera coi miei esercizi e ripassi. Prendo la misura di tasti, radius e corde, ad esempio, quando suono con la chitarra spenta. Altro che mezz'ora al giorno, non staccherei più.
Se lo strumento ha delle qualità intrinseche, in quei momenti di silenzio circostante mi sembra che le tiri fuori e me le faccia sentire anche da spente, e pian piano si crea un attaccamento con la chitarra che ti ci fa un po' innamorare. E sebbene magari uno ne abbia altre, in quei momenti stai a posto così.
Però il giorno dopo ho voglia anche di fare la prova dell'ampli. In questo periodo ho trovato un suono che mi piace molto e non sto modificando l'equalizzazione di un millimetro da una settimana, mentre solitamente li modifico ogni seduta in base al mutevole gusto e mood del momento.
Ecco, il mio segreto di Pulcinella è che pretendo di avere entrambi i momenti, con le loro specificità, per essere soddisfatto.
Bene! Si è aperta una bella discussione sul tema :lol:
Posto che ognuno ha la sua sensibilità che non si può metter in dubbio ci tengo a sottolineare una cosa importante:
Ho detto di farci ESERCIZI DI TECNICA faticosi e metodici col metronomo in questa modalità, nulla di divertente, godereccio, espressivo, no canzoni, improvvisazioni, soli: solo ed esclusivamente tecnica, di quella che ci si impone come quando si va in palestra o ad allenare la muscolatura!
E poi deve essere uno strumento di buona vestibilità e comodo sotto le dita.
Tutto qua! Non vi arrabbiate però!!! :guitar: :sorry:
So di dire una cosa scontata, ma io ritengo sia utile esercitarsi con la chitarra spenta (o il suono pulitissimo) perché le note, specie nei passaggi veloci, vengono confuse quando suonate con distorsioni ed effetti.
S'impara a controllare bene il tocco sia della mano destra che della sinistra.
Tuttavia è importante passare anche a volumi più alti, perché quel combina una chitarra amplificata lo senti solo quando lo provi: corde a vuoto che risuonano, armonici, fischi... tutte cose da imparare a controllare.
Ad esempio ora uno dei miei (tanti) problemi con lo sweep è proprio un rumore di fondo che sento quando lo faccio con il suono saturo, mentre col suono pulito mi pare tutto a posto.
Citazione di: Runner il 12 Gennaio, 2021, 09:54 AM
Tuttavia è importante passare anche a volumi più alti, perché quel combina una chitarra amplificata lo senti solo quando lo provi: corde a vuoto che risuonano, armonici, fischi... tutte cose da imparare a controllare.
Certo Runner, per quanto riguarda la gestione del suono e della performance non vìè dubbio che dobbiamo provare in tutte le opzioni possibili ma il topic, da me avviato, volge su un aspetto particolare, quello della "relazione" positiva con lo strumento, una sorta di terapia "anti-Gas", quando il frequente cambio di strumentazione diventa controproducente nello sviluppo di un playing che migliora progressivamente.
E infatti non a caso vi affianco uno studio serio e faticoso della tecnica.
Grazie! :thanks:
Citazione di: Vu-meter il 11 Gennaio, 2021, 10:52 PM
E poi, io studio la maggior parte del tempo in bagno.. :toilettes: :laughing:
Si sa che l'acustica dei bagni è insuperabile. Non a caso si canta sotto la doccia ::)
Secondo me Roberto, questo non è un aspetto facile da capire.
Suonare lo strumento da spento mi è obbligatorio dopo le 22 ma in quella modalità riesco soltanto a tenere le mani in esercizio e a provare ad insistere sulla precisione.
A studiare un brano o anche semplicemente a giocare di rivolti no.
Ho bisogno di sentire un suono "completo" altrimenti mi confondo.
Per quanto riguarda l'espressività poi l'amplificazione almeno in ear monitor la trovo irrinunciabile. ::)
Magari per un musicista vero come te cambia tutto.
Citazione di: Max Maz il 12 Gennaio, 2021, 11:20 AM
Secondo me Roberto, questo non è un aspetto facile da capire.
Suonare lo strumento da spento mi è obbligatorio dopo le 22 ma in quella modalità riesco soltanto a tenere le mani in esercizio e a provare ad insistere sulla precisione.
A studiare un brano o anche semplicemente a giocare di rivolti no.
Ho bisogno di sentire un suono "completo" altrimenti mi confondo.
Per quanto riguarda l'espressività poi l'amplificazione almeno in ear monitor la trovo irrinunciabile. ::)
Magari per un musicista vero come te cambia tutto.
Probabilmente hai ragione, per quanto riguarda la complessità del discorso.
Ho scritto nel post iniziale che era una considerazione tra il serio e il divertito, forse al limite della provocazione, leggendo alcune risposte.
Non era mia intenzione ne far "arrabbiare" nessuno ne, tantomeno, sottolineare chissà quali errori.
Tutto ciò che scrivo di musica e di chitarra è sempre il risultato delle mie esperienze personali e quindi, essendo la ricerca degli strumenti, le gas, i cambi, le permute, le curiosità, le voglie, fatti da me esperiti e dei quali conosco, almeno credo, le grandi controindicazioni, allora mi sento di elaborarne i vissuti per apprenderne.
Poi in questo ultimo anno il mestiere dell'insegnante di chitarra è diventato molto più importante per me, per sbarcare il lunario, e molte riflessioni sono nate.
Cosa voglio dire? Questo: ho fatto ricerca e speso soldi e (soprattutto) tempo, come quasi tutti, negli anni per trovare il gear: elettrico, classico, acustico, ampli, pedali..etc etc.
Mi ritengo soddisfatto ma so che ci sarà sempre dentro di me il "tarlo" della novità, il principio di una Gas. La cosa non mi scandalizza ne mi tormenta chissà quanto ma ci trovo dentro (
per ciò che riguarda la mia esclusiva esperienza) qualcosa che non mi piace, che mi infastidisce un po'.
E allora rifletto molto su questi temi, sia per me che per gli allievi e, al netto di scelte di vita che ancora mi permettono di studiare seriamente tutti i giorni (come fosse una "formazione permanente") allora mi capita di trarre delle sintesi.
E una di queste è quella che ho cercato di esprimere, tentando di non essere saccente o presuntuoso (ma forse non ci son riuscito):
escludere l'aspetto "bellezza del timbro" facilita enormemente la pratica di studio.
Quando amplifichiamo lo strumento, che sia con un valvolare ad alto volume, a basso volume, un piccolo amp digitale, un software di simulazioni, senza cuffie, con le cuffie, etc etc. veniamo facilmente distratti dal suono che esce: ci mettiamo a settarlo, ci mettiamo il reverbero, il delay, il drive, poi li togliamo, ne mettiamo altri, cambiamo pick up, splittiamo, cambiamo chitarra perchè quel giorno "suona male"...insomma PERDIAMO UN SACCO DI TEMPO e di concentrazione e, spesso, finiamo per strimpellare e basta.
Naturalmente è SACROSANTO DIRITTO di ognuno di fare ciò che vuole con il proprio tempo e i propri strumenti ma, se ci si pone l'obiettivo di studiare e di migliorare, io credo che si stia percorrendo una strada non gratificante.
Se l'obiettivo è il diletto, allora che si faccia pure, ci mancherebbe, però io credo che sia importante non confondere i piani, altrimenti si rischia di trovarsi improvvisamente un po' abbacchiati, demotivati e insoddisfatti.
E qui scatta la Gas in pieno "soccorso antidepressivo": cambio strumento, trovo altra motivazione.
Ribadendo che sto PARLANDO DI ME STESSO, aggiungo che, di contro, fasi prolungate e costanti (regolari, nei limiti del tempo di ognuno) di studio tecnico ben organizzato, durante il quale ci si concentra esclusivamente sugli aspetti tecnici (postura, diteggiature, timing, picking, etc) trasformano radicalmente il
rapporto fisico con lo strumento: esso viene "domato" dalle nostre dita, così aduse a frequentarlo con dovizia tecnica e si rende più "facile", ne diventiamo complici e lo "dirigiamo", non lo "subiamo".
Ovvio che questo poi si trasla anche agli altri strumenti che possediamo, e questo spiega il famoso motto "quel chitarrista riesce a far suonare anche un manico di scopa..."
Avere lo strumento spento facilita. Toglie una variabile determinante nel contesto della azione. Altrimenti si deve raggiungere una "indifferenza" nei confronti del suono che ci capita, e allora è sufficiente possedere oggetti economici e semplici e portatili, purchè siano adatti allo scopo.
Capisco che con una solid body si fa più difficile (ma è possibile), mentre una semiacustica magari facilita.
Questo ragionamento non pretende di avere alcuna assolutezza (per questo ho chiamato il topic Il segreto di Pulcinella) ma si sforza di fare un po' di chiarezza, di separare i momenti che dedichiamo allo strumento: lo studio dal piacere, la esecuzione corretta (che prevede il suono che cerchiamo) dalla ricerca timbrica.
Ecco, spero di essere stato più chiaro e mi scuso se non lo sono stato o se ho urtato qualche sensibilità.
Abbracci ro :guitar: :thanks:
Citazione di: robemazzoli il 12 Gennaio, 2021, 12:07 PM
Tutto ciò che scrivo di musica e di chitarra è sempre il risultato delle mie esperienze personali e quindi, essendo la ricerca degli strumenti, le gas, i cambi, le permute, le curiosità, le voglie, fatti da me esperiti e dei quali conosco, almeno credo, le grandi controindicazioni, allora mi sento di elaborarne i vissuti per apprenderne.
Poi in questo ultimo anno il mestiere dell'insegnante di chitarra è diventato molto più importante per me, per sbarcare il lunario, e molte riflessioni sono nate.
Cosa voglio dire? Questo: ho fatto ricerca e speso soldi e (soprattutto) tempo, come quasi tutti, negli anni per trovare il gear: elettrico, classico, acustico, ampli, pedali..etc etc.
Mi ritengo soddisfatto ma so che ci sarà sempre dentro di me il "tarlo" della novità, il principio di una Gas. La cosa non mi scandalizza ne mi tormenta chissà quanto ma ci trovo dentro (per ciò che riguarda la mia esclusiva esperienza) qualcosa che non mi piace, che mi infastidisce un po'.
E allora rifletto molto su questi temi, sia per me che per gli allievi e, al netto di scelte di vita che ancora mi permettono di studiare seriamente tutti i giorni (come fosse una "formazione permanente") allora mi capita di trarre delle sintesi.
E una di queste è quella che ho cercato di esprimere, tentando di non essere saccente o presuntuoso (ma forse non ci son riuscito):
escludere l'aspetto "bellezza del timbro" facilita enormemente la pratica di studio.
Quando amplifichiamo lo strumento, che sia con un valvolare ad alto volume, a basso volume, un piccolo amp digitale, un software di simulazioni, senza cuffie, con le cuffie, etc etc. veniamo facilmente distratti dal suono che esce: ci mettiamo a settarlo, ci mettiamo il reverbero, il delay, il drive, poi li togliamo, ne mettiamo altri, cambiamo pick up, splittiamo, cambiamo chitarra perchè quel giorno "suona male"...insomma PERDIAMO UN SACCO DI TEMPO e di concentrazione e, spesso, finiamo per strimpellare e basta.
Naturalmente è SACROSANTO DIRITTO di ognuno di fare ciò che vuole con il proprio tempo e i propri strumenti ma, se ci si pone l'obiettivo di studiare e di migliorare, io credo che si stia percorrendo una strada non gratificante.
Se l'obiettivo è il diletto, allora che si faccia pure, ci mancherebbe, però io credo che sia importante non confondere i piani, altrimenti si rischia di trovarsi improvvisamente un po' abbacchiati, demotivati e insoddisfatti.
E qui scatta la Gas in pieno "soccorso antidepressivo": cambio strumento, trovo altra motivazione.
Ribadendo che sto PARLANDO DI ME STESSO, aggiungo che, di contro, fasi prolungate e costanti (regolari, nei limiti del tempo di ognuno) di studio tecnico ben organizzato, durante il quale ci si concentra esclusivamente sugli aspetti tecnici (postura, diteggiature, timing, picking, etc) trasformano radicalmente il rapporto fisico con lo strumento: esso viene "domato" dalle nostre dita, così aduse a frequentarlo con dovizia tecnica e si rende più "facile", ne diventiamo complici e lo "dirigiamo", non lo "subiamo".
Ovvio che questo poi si trasla anche agli altri strumenti che possediamo, e questo spiega il famoso motto "quel chitarrista riesce a far suonare anche un manico di scopa..."
Avere lo strumento spento facilita. Toglie una variabile determinante nel contesto della azione. Altrimenti si deve raggiungere una "indifferenza" nei confronti del suono che ci capita, e allora è sufficiente possedere oggetti economici e semplici e portatili, purchè siano adatti allo scopo.
Capisco che con una solid body si fa più difficile (ma è possibile), mentre una semiacustica magari facilita.
Questo ragionamento non pretende di avere alcuna assolutezza (per questo ho chiamato il topic Il segreto di Pulcinella) ma si sforza di fare un po' di chiarezza, di separare i momenti che dedichiamo allo strumento: lo studio dal piacere, la esecuzione corretta (che prevede il suono che cerchiamo) dalla ricerca timbrica.
Ecco, spero di essere stato più chiaro e mi scuso se non lo sono stato o se ho urtato qualche sensibilità.
Abbracci ro :guitar: :thanks:
Questo post sarebbe da incorniciare ed appendere, immacolato così com'è.
:goodpost: :thanks:
Io ho parlato di amplificato Roby, non di suono splendido.
Mi basta il preset clean di un qualsiasi software o di un ciaffo da studio.
È la sola vibrazione della corda sull tastiera che mi limita. Soltanto quella.
È smetti si scusarti :occhiolino:
Citazione di: robland il 12 Gennaio, 2021, 12:20 PM
Citazione di: robemazzoli il 12 Gennaio, 2021, 12:07 PM
Citazione di: Max Maz il 12 Gennaio, 2021, 11:20 AM
Secondo me Roberto, questo non è un aspetto facile da capire.
Suonare lo strumento da spento mi è obbligatorio dopo le 22 ma in quella modalità riesco soltanto a tenere le mani in esercizio e a provare ad insistere sulla precisione.
A studiare un brano o anche semplicemente a giocare di rivolti no.
Ho bisogno di sentire un suono "completo" altrimenti mi confondo.
Per quanto riguarda l'espressività poi l'amplificazione almeno in ear monitor la trovo irrinunciabile. ::)
Magari per un musicista vero come te cambia tutto.
Probabilmente hai ragione, per quanto riguarda la complessità del discorso.
Ho scritto nel post iniziale che era una considerazione tra il serio e il divertito, forse al limite della provocazione, leggendo alcune risposte.
Non era mia intenzione ne far "arrabbiare" nessuno ne, tantomeno, sottolineare chissà quali errori.
Tutto ciò che scrivo di musica e di chitarra è sempre il risultato delle mie esperienze personali e quindi, essendo la ricerca degli strumenti, le gas, i cambi, le permute, le curiosità, le voglie, fatti da me esperiti e dei quali conosco, almeno credo, le grandi controindicazioni, allora mi sento di elaborarne i vissuti per apprenderne.
Poi in questo ultimo anno il mestiere dell'insegnante di chitarra è diventato molto più importante per me, per sbarcare il lunario, e molte riflessioni sono nate.
Cosa voglio dire? Questo: ho fatto ricerca e speso soldi e (soprattutto) tempo, come quasi tutti, negli anni per trovare il gear: elettrico, classico, acustico, ampli, pedali..etc etc.
Mi ritengo soddisfatto ma so che ci sarà sempre dentro di me il "tarlo" della novità, il principio di una Gas. La cosa non mi scandalizza ne mi tormenta chissà quanto ma ci trovo dentro (per ciò che riguarda la mia esclusiva esperienza) qualcosa che non mi piace, che mi infastidisce un po'.
E allora rifletto molto su questi temi, sia per me che per gli allievi e, al netto di scelte di vita che ancora mi permettono di studiare seriamente tutti i giorni (come fosse una "formazione permanente") allora mi capita di trarre delle sintesi.
E una di queste è quella che ho cercato di esprimere, tentando di non essere saccente o presuntuoso (ma forse non ci son riuscito):
escludere l'aspetto "bellezza del timbro" facilita enormemente la pratica di studio.
Quando amplifichiamo lo strumento, che sia con un valvolare ad alto volume, a basso volume, un piccolo amp digitale, un software di simulazioni, senza cuffie, con le cuffie, etc etc. veniamo facilmente distratti dal suono che esce: ci mettiamo a settarlo, ci mettiamo il reverbero, il delay, il drive, poi li togliamo, ne mettiamo altri, cambiamo pick up, splittiamo, cambiamo chitarra perchè quel giorno "suona male"...insomma PERDIAMO UN SACCO DI TEMPO e di concentrazione e, spesso, finiamo per strimpellare e basta.
Naturalmente è SACROSANTO DIRITTO di ognuno di fare ciò che vuole con il proprio tempo e i propri strumenti ma, se ci si pone l'obiettivo di studiare e di migliorare, io credo che si stia percorrendo una strada non gratificante.
Se l'obiettivo è il diletto, allora che si faccia pure, ci mancherebbe, però io credo che sia importante non confondere i piani, altrimenti si rischia di trovarsi improvvisamente un po' abbacchiati, demotivati e insoddisfatti.
E qui scatta la Gas in pieno "soccorso antidepressivo": cambio strumento, trovo altra motivazione.
Ribadendo che sto PARLANDO DI ME STESSO, aggiungo che, di contro, fasi prolungate e costanti (regolari, nei limiti del tempo di ognuno) di studio tecnico ben organizzato, durante il quale ci si concentra esclusivamente sugli aspetti tecnici (postura, diteggiature, timing, picking, etc) trasformano radicalmente il rapporto fisico con lo strumento: esso viene "domato" dalle nostre dita, così aduse a frequentarlo con dovizia tecnica e si rende più "facile", ne diventiamo complici e lo "dirigiamo", non lo "subiamo".
Ovvio che questo poi si trasla anche agli altri strumenti che possediamo, e questo spiega il famoso motto "quel chitarrista riesce a far suonare anche un manico di scopa..."
Avere lo strumento spento facilita. Toglie una variabile determinante nel contesto della azione. Altrimenti si deve raggiungere una "indifferenza" nei confronti del suono che ci capita, e allora è sufficiente possedere oggetti economici e semplici e portatili, purchè siano adatti allo scopo.
Capisco che con una solid body si fa più difficile (ma è possibile), mentre una semiacustica magari facilita.
Questo ragionamento non pretende di avere alcuna assolutezza (per questo ho chiamato il topic Il segreto di Pulcinella) ma si sforza di fare un po' di chiarezza, di separare i momenti che dedichiamo allo strumento: lo studio dal piacere, la esecuzione corretta (che prevede il suono che cerchiamo) dalla ricerca timbrica.
Ecco, spero di essere stato più chiaro e mi scuso se non lo sono stato o se ho urtato qualche sensibilità.
Abbracci ro :guitar: :thanks:
Questo post sarebbe da incorniciare ed appendere, immacolato così com'è.
:goodpost: :thanks:
Hai spiegato benissimo il concetto, Ro. E mi trovi perfettamente d'accordo in tutto e per tutto
Perciò :goodpost:
Santano, il bello è che prescindo da se sono d'accordo o meno con Rob Mazzoli. Trovo proprio la profondità del ragionamento a essere degno di cornice.
Potrei suonare con l'ampli tutti i giorni ed ammirare lo stesso il suo ragionamento.
Sono quelle cose che vanno al di là delle proprie abitudini personali. Quando un professionista spiega un concetto in questo modo, allora 1- alzo le mani, 2- capisco perché è professionista.
Citazione di: Max Maz il 12 Gennaio, 2021, 12:25 PM
Io ho parlato di amplificato Roby, non di suono splendido.
Mi basta il preset clean di un qualsiasi software o di un ciaffo da studio.
È la sola vibrazione della corda sull tastiera che mi limita. Soltanto quella.
È smetti si scusarti :occhiolino:
Promesso!
Bro, l'importante è il succo: non farsi distrarre, puntare sull'obiettivo, poi ognuno suona come si sente più a suo agio! :thanks:
Citazione di: robland il 12 Gennaio, 2021, 12:42 PM
Santano, il bello è che prescindo da se sono d'accordo o meno con Rob Mazzoli. Trovo proprio la profondità del ragionamento a essere degno di cornice.
Potrei suonare con l'ampli tutti i giorni ed ammirare lo stesso il suo ragionamento.
Sono quelle cose che vanno al di là delle proprie abitudini personali. Quando un professionista spiega un concetto in questo modo, allora 1- alzo le mani, 2- capisco perché è professionista.
Grazie Robland, in questo tuo post completi perfettamente il mio ragionamento, e per questo ti ringrazio molto! :goodpost:
Citazione di: robemazzoli il 12 Gennaio, 2021, 12:07 PM
.....
Quando amplifichiamo lo strumento, che sia con un valvolare ad alto volume, a basso volume, un piccolo amp digitale, un software di simulazioni, senza cuffie, con le cuffie, etc etc. veniamo facilmente distratti dal suono che esce: ci mettiamo a settarlo, ci mettiamo il reverbero, il delay, il drive, poi li togliamo, ne mettiamo altri, cambiamo pick up, splittiamo, cambiamo chitarra perchè quel giorno "suona male"...insomma PERDIAMO UN SACCO DI TEMPO e di concentrazione e, spesso, finiamo per strimpellare e basta.
....
Ecco, è la cosa che ripeto da ieri in una chat in cui si discuteva proprio di questo argomento.
Lo studio a me viene bene da spento.
Il suono ieri dicevo, provocatoriamente ma fino ad un certo punto, che per me è fonte di distrazione, e il per me non è per mia convinzione generale, è inteso per la mia persona.
Esempio di questi giorni devo studiare per la band Spain, probabilmente ci vedremo nel 2022 ma per tenerci un pò in contatto qualcosa si fa.
Mi ci metto domenica pomeriggio davanti al pc con Native, risultano non ho fatto na mazza tutto il pome.
Ieri sera io e chitarra, tempo un'ora tema portato a casa.
E questo vale sempre per me, se devo studiare devo essere da solo col mio strumento.
Sento dire: senza suono mi annoio. Io no, mi piace suonare a prescidnere.
Sento dire: non senti il controllo. Con un pò di immodestia, e sicuramente sbagliando, dire che ho sufficiente controllo per permettermi di non star sempre a pensare a quello ma a concentrarmi sul resto. Poi te Robè che me conosci smentiscimi, e io te ce mando :D
Si tratta di un mix tra obiettivo che si ha, tempo a disposizione e qualità di questo tempo.
Il mio obiettivo è migliorarmi come musicista, per farlo serve tempo di qualità. Tempo ne ho pochissimo e di qualità scarsissima, quindi qualcosa devo tagliare perchè in quel poco tempo sono anche stanco, con la stanchezza ci si distrae e ci si siede sulle proprie pigrizie: a chi non piace mettersi davanti a 10 pedali e passare due ore a girare manopoline? Come bimbi, non c'è nulla di male, è estremamente piacevole, ma poi che mi resta? Nulla.
Quindi non riuscendo a restare a fuoco, quel tempo non è di qualità, per me è fondamentale togliere tutto.
Ripeto, è questione strettamente personale, e mi permetto di farla consapevole di avere un bagaglio tecnico sufficiente, da dover essere affinato di certo, ma sufficiente e tale che sia per me più proficuo uno studio fatto in questo modo.
La maggior parte delle volte che attacco la chitarra all'ampli, effetti, kemper e che vuoi che sia perdo più tempo a delirare e strabordare che a studiare... per carità, mi diverto, ma non arrivo mai. Determinate volte trovo più fruttuoso mettermi con la chitarra staccata sul divano e girellare sulla tastiera, mi ritrovo a fare esercizi e scale.
Comprendo quindi quello che dici, per carità amplificato trovo più soddisfazione però diciamo che anche io come Gian tendo a distrarmi...
@gianluca
Oltre a dire che concordo pienamente con la tua riflessione aggiungo pure una cosa, che prende spunto dalle tue parole:
E' vero che possedere una certa tecnica e una conoscenza dello strumento e della teoria (come tu senz'altro hai) favorisce una pratica "nuda" ma, al contempo e di converso, praticare uno studio tecnico che non debba essere sempre "musica" nel hic et nunc, arricchisce quella tecnica stessa, "scioglie" le mani (che la mano dx è spesso sottovalutata.. ndr) e accresce l'entusiasmo per proseguire in quella direzione.
In una parola, se si vuole migliorare non bisogna caxxeggiare, tutto qua! :guitar: :thanks:
Citazione di: robland il 12 Gennaio, 2021, 12:42 PM
Santano, il bello è che prescindo da se sono d'accordo o meno con Rob Mazzoli. Trovo proprio la profondità del ragionamento a essere degno di cornice.
Potrei suonare con l'ampli tutti i giorni ed ammirare lo stesso il suo ragionamento.
Sono quelle cose che vanno al di là delle proprie abitudini personali. Quando un professionista spiega un concetto in questo modo, allora 1- alzo le mani, 2- capisco perché è professionista.
Guarda, il bello è che in tre giorni mi avete dato ragione qui e sul post di Page, dopo che per mesi e mesi mi davano tutti contro, sta cosa comincia a preoccuparmi :D
È logico che mi trovo in linea con gli ultimi interventi nonché col ragionamento d'apertura di Roberto perché ho sempre sostenuto e fortemente consigliato l'approccio a studiare (non suonare) a chitarra spenta. A dirla tutta mi basterebbe anche soltanto toccarla la chitarra, e mi aiuta l'innata curiosità "spetta, come fa quel pezzo, fammi vedere i passaggi un secondo" e capirete che non c'è bisogno di montare la santabarbara. Poi per l'amor del cielo, quando il tempo avanza, chi ci impedisce di suonare con tutti i sacramenti?
Citazione di: robemazzoli il 12 Gennaio, 2021, 01:00 PM
@gianluca
Oltre a dire che concordo pienamente con la tua riflessione aggiungo pure una cosa, che prende spunto dalle tue parole:
E' vero che possedere una certa tecnica e una conoscenza dello strumento e della teoria (come tu senz'altro hai) favorisce una pratica "nuda" ma, al contempo e di converso, praticare uno studio tecnico che non debba essere sempre "musica" nel hic et nunc, arricchisce quella tecnica stessa, "scioglie" le mani (che la mano dx è spesso sottovalutata.. ndr) e accresce l'entusiasmo per proseguire in quella direzione.
In una parola, se si vuole migliorare non bisogna caxxeggiare, tutto qua! :guitar: :thanks:
Io ho una destra da paura :snob:
poi intendila come te pare, ma tiettelo pe te o te ce manno :D
Mi accorgo anche di una cosa, che a me suonare non collegato, con elettrica o semiacustica, piace, piace veramente.
Mi par di capire che son l'unico ad apprezzare appieno questi momenti. Il mio è un escamotage per mantenere il fuoco, ma sarà che pratico da anni e anni in questa maniera, io mi ritrovo a sentire e apprezzare anche le sfumature pur se non amplificato, con il dovuto metro di paragone.
Citazione di: Santano il 12 Gennaio, 2021, 01:05 PM
Citazione di: robland il 12 Gennaio, 2021, 12:42 PM
Santano, il bello è che prescindo da se sono d'accordo o meno con Rob Mazzoli. Trovo proprio la profondità del ragionamento a essere degno di cornice.
Potrei suonare con l'ampli tutti i giorni ed ammirare lo stesso il suo ragionamento.
Sono quelle cose che vanno al di là delle proprie abitudini personali. Quando un professionista spiega un concetto in questo modo, allora 1- alzo le mani, 2- capisco perché è professionista.
Guarda, il bello è che in tre giorni mi avete dato ragione qui e sul post di Page, dopo che per mesi e mesi mi davano tutti contro, sta cosa comincia a preoccuparmi :D
È logico che mi trovo in linea con gli ultimi interventi nonché col ragionamento d'apertura di Roberto perché ho sempre sostenuto e fortemente consigliato l'approccio a studiare (non suonare) a chitarra spenta. A dirla tutta mi basterebbe anche soltanto toccarla la chitarra, e mi aiuta l'innata curiosità "spetta, come fa quel pezzo, fammi vedere i passaggi un secondo" e capirete che non c'è bisogno di montare la santabarbara. Poi per l'amor del cielo, quando il tempo avanza, chi ci impedisce di suonare con tutti i sacramenti?
Non sono a conoscenza dei pregressi Santano ma, a leggerti, ne sono contento!!
Citazione di: Gian.luca il 12 Gennaio, 2021, 01:05 PM
Citazione di: robemazzoli il 12 Gennaio, 2021, 01:00 PM
@gianluca
Oltre a dire che concordo pienamente con la tua riflessione aggiungo pure una cosa, che prende spunto dalle tue parole:
E' vero che possedere una certa tecnica e una conoscenza dello strumento e della teoria (come tu senz'altro hai) favorisce una pratica "nuda" ma, al contempo e di converso, praticare uno studio tecnico che non debba essere sempre "musica" nel hic et nunc, arricchisce quella tecnica stessa, "scioglie" le mani (che la mano dx è spesso sottovalutata.. ndr) e accresce l'entusiasmo per proseguire in quella direzione.
In una parola, se si vuole migliorare non bisogna caxxeggiare, tutto qua! :guitar: :thanks:
Io ho una destra da paura :snob:
poi intendila come te pare, ma tiettelo pe te o te ce manno :D
Mi accorgo anche di una cosa, che a me suonare non collegato, con elettrica o semiacustica, piace, piace veramente.
Mi par di capire che son l'unico ad apprezzare appieno questi momenti. Il mio è un escamotage per mantenere il fuoco, ma sarà che pratico da anni e anni in questa maniera, io mi ritrovo a sentire e apprezzare anche le sfumature pur se non amplificato, con il dovuto metro di paragone.
Oddio co sta destra da paura me fai veni in mente una canzone di Fausto Amodei!!! :lol: :lol: :lol:
Si anch'io credo si possa apprezzare ogni sfumatura, soprattutto con una semiacustica..
Te se la metti sul culturale sei pericoloso, si rischia la figuraccia facile :D
Io uomo si scienza sono, quindi 'gnurant!
Citazione di: robemazzoli il 12 Gennaio, 2021, 09:19 AM
Ho detto di farci ESERCIZI DI TECNICA faticosi e metodici col metronomo in questa modalità, nulla di divertente, godereccio, espressivo, no canzoni, improvvisazioni, soli: solo ed esclusivamente tecnica, di quella che ci si impone come quando si va in palestra o ad allenare la muscolatura!
Chiedo venia, letto il messaggio iniziale con troppa superficialità :sorry:
Citazione di: Santano il 12 Gennaio, 2021, 01:05 PM
Citazione di: robland il 12 Gennaio, 2021, 12:42 PM
Santano, il bello è che prescindo da se sono d'accordo o meno con Rob Mazzoli. Trovo proprio la profondità del ragionamento a essere degno di cornice.
Potrei suonare con l'ampli tutti i giorni ed ammirare lo stesso il suo ragionamento.
Sono quelle cose che vanno al di là delle proprie abitudini personali. Quando un professionista spiega un concetto in questo modo, allora 1- alzo le mani, 2- capisco perché è professionista.
Guarda, il bello è che in tre giorni mi avete dato ragione qui e sul post di Page, dopo che per mesi e mesi mi davano tutti contro, sta cosa comincia a preoccuparmi :D
È logico che mi trovo in linea con gli ultimi interventi nonché col ragionamento d'apertura di Roberto perché ho sempre sostenuto e fortemente consigliato l'approccio a studiare (non suonare) a chitarra spenta. A dirla tutta mi basterebbe anche soltanto toccarla la chitarra, e mi aiuta l'innata curiosità "spetta, come fa quel pezzo, fammi vedere i passaggi un secondo" e capirete che non c'è bisogno di montare la santabarbara. Poi per l'amor del cielo, quando il tempo avanza, chi ci impedisce di suonare con tutti i sacramenti?
Su Page hai torto per definizione. ;D
Quanto al resto, bisogna distinguere tra chi non è d'accordo, chi dà contro e chi non è né in accordo né in disaccordo, ma semplicemente ha abitudini diverse.
Sono tre concetti distinti.
Il mio concetto è differente :P
Citazione di: Gian.luca il 12 Gennaio, 2021, 01:16 PM
Te se la metti sul culturale sei pericoloso, si rischia la figuraccia facile :D
Io uomo si scienza sono, quindi 'gnurant!
E' una canzone antifascista magnifica e molto ironica, si chiama "Se non li conoscete", quindi la tua mano dx alla John Petrucci non c'entra nulla!
Però non so se la politica, seppur per associazione, è tema gradito qui..
Un abbraccio Gianlu, siamo tutti ignurant!! :lol: :thanks:
Citazione di: Elliott il 12 Gennaio, 2021, 01:16 PM
Citazione di: robemazzoli il 12 Gennaio, 2021, 09:19 AM
Ho detto di farci ESERCIZI DI TECNICA faticosi e metodici col metronomo in questa modalità, nulla di divertente, godereccio, espressivo, no canzoni, improvvisazioni, soli: solo ed esclusivamente tecnica, di quella che ci si impone come quando si va in palestra o ad allenare la muscolatura!
Chiedo venia, letto il messaggio iniziale con troppa superficialità :sorry:
Figurati Elliot!! :abbraccio:
Citazione di: robemazzoli il 12 Gennaio, 2021, 01:40 PM
....
Però non so se la politica, seppur per associazione, è tema gradito qui..
....
Mmmm mi sa di no, ste chicche mandamele su uazzapp!
Bel topic anche questo grazie a Robe per averlo introdotto e per le utilissime considerazioni!
Nei miei esercizi di tecnica sono un po' anarchico: a volte mi esercito a solidbody scollegata, altre volte con il solo clean di un solidstate, altre volte con gain più alto. Difficilmente con altri effetti. E non manco di provare una scala per salti di terza, per esempio, in tutte e tre le modalità. Ma non ho il metodo di un professionista né tantomeno di un insegnante. Semplicemente mi interessa approfondire il rapporto tra il mio corpo e quello dello strumento sotto più punti di vista possibili; da quello fisico, a quello tattile, a quello uditivo. Ma ripeto, senza un metodo preciso. Gli esercizi a chitarra scollegata per me fanno più parte di questo tipo di esperienza piuttosto che essere mirati a obiettivi precisi, che pur ci sarebbero e mi tornerebbero utilissimi. Ma tant'è, il tempo è poco e le possibilità di progredire tecnicamente molte: perciò mi ritrovo sempre a navigare in questo mare di mezzo, talvolta senza completare una rotta predefinita. E alcune volte, lo ammetto, mi lascio trascinare indietro dalla risacca! :maio:
E poi al di là della tecnica, e delle possibilità di affinare sensibilità e tocco a chitarra scollegata (che secondo me sono importanti tanto quanto il suono amplificato) ci sono altri vantaggi: come quello di poter diversamente saggiare le qualità liuteristiche di uno strumento in prova; o quello di poter correttamente effettuare alcune regolazioni dello strumento che a suono amplificato risulterebbero più difficili, se non impossibili. Non riuscirei mai a regolare l'action delle corde ad ampli accesso: "ho necessità" di sentir friggere le corde sui tasti per saggiare il limite di action consentito con un determinato setup, operazione impossibile con il suono amplificato da pickup e ampli. Ma questa è un'altra storia e un altro tema. O forse no?
Domanda a Robe (e a chi altri vuole porsela): la tecnica esecutiva è legata alle caratteristiche di liuteria della nostra chitarra? se si, fino a che punto?
Citazione di: Prosit il 12 Gennaio, 2021, 02:09 PM
Domanda a Robe (e a chi altri vuole porsela): la tecnica esecutiva è legata alle caratteristiche di liuteria della nostra chitarra? se si, fino a che punto?
Ciao Prosit e grazie delle tue parole, mi fa piacere sapere che ho contribuito a suscitare interesse attorno al tema...
Risponderti non mi è semplicissimo, ma azzardo: la qualità costruttiva e liuteristica e la regolazione del set up incidono sulla tecnica esecutiva nella misura in cui favoriscono la comodità, la playability, la facilità, il confort, il benessere e il piacere acustico e tattile nel imbracciare lo strumento sentirselo "giusto" per le nostre caratteristiche e i nostri desideri.
Ecco, spero gli altri contribuiscano. :thanks:
Veramente interessante questo argomento, e spesso molto dibattuto fra chi la vede in modi diversi.
:goodpost:
Tralasciando il discorso del suonare a chitarra spenta per ragioni di tipo pratico, orario, disturbo ecc..., per quello che mi riguarda sono abbastanza in linea con chi ne vede una certa utilità limitatamente agli esercizi di pura "tecnica meccanica" (non saprei che altra definizione dare...) e devo dire che fino a qualche annetto fa seguivo abbastanza questa metodologia.
Ad un certo punto però ho iniziato ad usare sempre con maggior frequenza l'acustica e devo dire che lo trovo un buon compromesso, sia per questioni pratiche perché suono spesso al mattino presto dopo colazione e ho la suddetta chitarra appesa proprio dietro al mio "posto a tavola", sia per perché con il tempo ho imparato che anche sull'acustica posso, o per meglio dire voglio, sentire, quegli errori citati anche da altri, che magari con un suono distorto o a volume più alto mi potrebbero sfuggire.
Ciò non toglie che nel momento in cui devo imparare un brano o un particolare passaggio, magari lo provo sì sull'acustica, ma poi lo perfeziono (va beh....si fa x dire...) sullo strumento con il quale lo suonerei in un ipotetico live
Citazione di: Gian.luca il 12 Gennaio, 2021, 01:05 PM
Mi accorgo anche di una cosa, che a me suonare non collegato, con elettrica o semiacustica, piace, piace veramente.
Mi par di capire che son l'unico ad apprezzare appieno questi momenti. Il mio è un escamotage per mantenere il fuoco, ma sarà che pratico da anni e anni in questa maniera, io mi ritrovo a sentire e apprezzare anche le sfumature pur se non amplificato, con il dovuto metro di paragone.
No, non sei l'unico, anche a me piace, soprattutto con la semiacustica :guitar:
Citazione di: robemazzoli il 12 Gennaio, 2021, 02:40 PM
Citazione di: Prosit il 12 Gennaio, 2021, 02:09 PM
Domanda a Robe (e a chi altri vuole porsela): la tecnica esecutiva è legata alle caratteristiche di liuteria della nostra chitarra? se si, fino a che punto?
Ciao Prosit e grazie delle tue parole, mi fa piacere sapere che ho contribuito a suscitare interesse attorno al tema...
Risponderti non mi è semplicissimo, ma azzardo: la qualità costruttiva e liuteristica e la regolazione del set up incidono sulla tecnica esecutiva nella misura in cui favoriscono la comodità, la playability, la facilità, il confort, il benessere e il piacere acustico e tattile nel imbracciare lo strumento sentirselo "giusto" per le nostre caratteristiche e i nostri desideri.
Ecco, spero gli altri contribuiscano. :thanks:
Concordo con quanto dici. Personalmente, senza voler fare affermazioni universali, ma basandomi sulla sensazione che provo suonando, io mi sono accorto che la stragrande maggioranza degli strumenti attuali, cinesi o di liuteria che siano, possono essere settati in modo da essere comodissimi. Di fatto, io suono la maggioranza del tempo con una Epiphone cinese. Se non guardo la paletta, è comodissima :laughing:
p.s. aggiungo che, in realtà, ho passato della carta vetrata sui tasti, appena presa, perché alcuni erano un po' ruvidi. Risolto quello, è una bomba ::)
Apparentemente faccio parte pure io della fazione "suonare a chitarra spenta" ma per tutta una serie di motivi personali; quello fondamentale è che io sia un "musicista per caso/sbaglio" e mi contento di avere un pezzo di legno vicino a me da strimpellare quando ne ho voglia (così come accade col basso, che è un HB preso giusto alla bisogna).