Foto a raffica

[zap]

bello il contrasto tra i soggetti Max,gli opposti.

[Max Maz]

Grazie zap,  la vetusta 124 funziona ancora bene. 

[zap]

Yashica Mat?

Ma è una stampa diretta da negativo o scansione dello stesso?

[Max Maz]

Esatto,  124G.
Stampa da negativo,  come i vecchi reazionari rintronati.   

[Moreno Viola]

Ci sono un sacco di talenti della fotografia qui in Jamble.

Molto belli i tuoi scatti Mimmo, in particolare mi piace quello delle lampade capovolte, che come dice giustamente Max, possono diventare "protagoniste" come qualsiasi altro oggetto.

Sui tuoi Max, ormai non mi stupisco più e tra l'altro credo di cogliere una certa continuità "narrativa" con alcuni scatti che postasti qualche tempo fa.

[Max Maz]

Grazie uomo. 

[Moreno Viola]

Grazie uomo. 

De nada hombre.

Ammiro la tua (ma anche quella di Elliott o di Mimmo) capacità di raccontare tramite uno scatto, ancora prima delle vostre indubbie capacità "tecniche".

[Max Maz]

La disponibilità a guardare con attenzione è importante tanto quanto la voglia di comunicare con intenzione. 

[Elliott]

Grazie Moreno.

Quoto Max ed aggiungo...
Le mie foto sono di 2 tipologie. Quelle dove prevale il colpo d'occhio e quelle "costruite" per  caso.
Nelle foto sotto,  ho  "visto" le foto ed ho invitato la mia piccola (allora lo era, ed era facile usarla come "attrice" inconsapevole) ad aiutarmi a raccontare le mie sensazioni.
Con la fotografia si può raccontare tanto....ma talvolta, scegliamo un linguaggio difficile da far comprendere perché corrotto dalle ns emozioni.

"...da grande"




Inopportuna





2 situazioni in cui, nella prima molti non leggono nulla oltre sll'aspetto estetico mentre, sulla seconda, chiunque ha chiaro il concetto.

[Max Maz]

Il significante ha un peso decisivo sulla lettura dell'immagine, e questo viene letto dall'osservatore soltanto se questo è disposto a fermarsi a pensare.
Quello che dicevo prima a Moreno.

La seconda immagine la leggono tutti perchè è semplice da capire, stereotipata pur se ottimamente composta.
La prima invece, davvero molto ma molto intensa,  è decisamente più evocativa e l'autore deve lasciare che l'osservatore ne prenda cio' che percepisce senza guidarne l'interpretazione.

Per questo, come sempre, mi sento di dover affermare che i titoli vanno aboliti dalle fotografie ogni qualvolta portino troppa soggettività alla lettura.

Bravo Elliott. 

[Elliott]

La seconda immagine la leggono tutti perchè è semplice da capire, stereotipata pur se ottimamente composta.
La prima invece, davvero molto ma molto intensa,  è decisamente più evocativa e l'autore deve lasciare che l'osservatore ne prenda cio' che percepisce senza guidarne l'interpretazione.

Per questo, come sempre, mi sento di dover affermare che i titoli vanno aboliti dalle fotografie ogni qualvolta portino troppa soggettività alla lettura.

Bravo Elliott. 

Hai centrato in pieno il senso del mio esempio 

Per questo, come sempre, mi sento di dover affermare che i titoli vanno aboliti dalle fotografie ogni qualvolta portino troppa soggettività alla lettura.

Io agli inizi, titolavo ogni foto (queste 2 fanno parte di quel periodo).
Poi, maturando, ho cominciato a mettere titoli - per il pura ragione identificativa - senza alcun indirizzo alla lettura. Spesso metto data e luogo o altre volte, titoli generici ma, l'osservatore ne viene comunque influenzato

[Max Maz]

Mi fa molto piacere che ci si capisca così facilemente Elliott.

Data e luogo sono fondamentali per comprendere a volte.

Se io posto questa foto meravigliosa di Giovanni Marrozzini metto l'osservatore nelle condizioni di percepirne la forza attraverso i segni.





Se poi come didascalia scrivo "Hebron, Cisgiordania 2013"  la forza dell'immagine viene amplificata dall'importanza del luogo.

Ma se come didascalia metto "Libertà, pittosto che "Vietato volare"  svilisco e banalizzo tutto quanto la fotografia evoca.

[Elliott]

Mi fa molto piacere che ci si capisca così facilemente Elliott.

Data e luogo sono fondamentali per comprendere a volte.

Se io posto questa foto meravigliosa di Giovanni Marrozzini metto l'osservatore nelle condizioni di percepirne la forza attraverso i segni.





Se poi come didascalia scrivo "Hebron, Cisgiordania 2013"  la forza dell'immagine viene amplificata dall'importanza del luogo.

Ma se come didascalia metto "Libertà, pittosto che "Vietato volare"  svilisco e banalizzo tutto quanto la fotografia evoca.

Ps
Bellissimo scatto...non conoscevo l'autore

[Max Maz]

Giovanni è con ogni probabilità uno dei più grandi autori contemporanei.
Magari nel proseguio se ne può parlare. 

[Elliott]

Sarebbe bello Max
Magari una sezione dedicata dove fondere fotografia e musica che le stesse ispirano.