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Cos'è l'innovazione nella musica?

Aperto da dr_balfa, 03 Agosto, 2018, 08:46 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

dr_balfa

Leggendo il topic "Sgt. Pepper è davvero il miglior album dei Beatles? " mi era venuto da riflettere cosa fosse innovazione in musica, e mi sono reso conto che non è banale, intanto la varietà di generi classica, jazz, blues, rock, pop, rap ecc. e poi l'innovazione all'interno del genere.

Ad esempio pensiamo al Jazz si passa dal new orleans, al bebop, al free jazz ecc. (saltando qui e là), la musica classica più legata ai compositori immaginiamo cosa deve essere stato il passaggio da Bach a Hyden, da Hyden a Wagner e da Wagner a  Schönberg, per giungere agli italiani Berio, Nono, Maderna passando per i russi come Stravinskij.

Oppure nel rock la rottura del Punk rispetto a quanto c'era prima.

Insomma cos'è innovazione nella musica, è possibile dire questo è innovativo quando lo vivi nella tua epoca? cosa porta "rivoluzione"?

Spero di essere stato chiaro. Forse è un po' confuso ma non mi viene meglio perché sono confuso io stesso :D
Prima o poi imparerò a suonare....

Buc

Citazione di: dr_balfa il 03 Agosto, 2018, 08:46 AM
Leggendo il topic "Sgt. Pepper è davvero il miglior album dei Beatles? " mi era venuto da riflettere cosa fosse innovazione in musica, e mi sono reso conto che non è banale, intanto la varietà di generi classica, jazz, blues, rock, pop, rap ecc. e poi l'innovazione all'interno del genere.

Ad esempio pensiamo al Jazz si passa dal new orleans, al bebop, al free jazz ecc. (saltando qui e là), la musica classica più legata ai compositori immaginiamo cosa deve essere stato il passaggio da Bach a Hyden, da Hyden a Wagner e da Wagner a  Schönberg, per giungere agli italiani Berio, Nono, Maderna passando per i russi come Stravinskij.

Oppure nel rock la rottura del Punk rispetto a quanto c'era prima.

Insomma cos'è innovazione nella musica, è possibile dire questo è innovativo quando lo vivi nella tua epoca? cosa porta "rivoluzione"?

Spero di essere stato chiaro. Forse è un po' confuso ma non mi viene meglio perché sono confuso io stesso :D

Che bel post !

Io dividerei il discorso in almeno un paio di sfumature.

Cosa porta alla rivoluzione ?
La necessità di mandare un messaggio, il quale è conseguenza di una coscienza vera, viva, sana.
Tutti elementi che tanto sembrano mancare nella società moderna.
Quindi nessun pericolo .... continueremo a sentire i Beatles, gli Zep i Sex Pistols. Tutti dinosauri che dovrebbero estinguersi.

IN assenza di quella coscienza non c'è nemmeno l'auspicio che la musica torni ad essere il veicolo principale dei movimenti sociali.
In assenza di quella necessità noi musicisti non saremo più spinti a cambiare sonorità ...sperimentare suoni più aggressivi...nuovi.

Che ci rimane ??
Il rap - la trap.......tutta musica di impatto colloquiale ma priva di quell'insieme collettivo di idee di una BAND.
Tutto l'individualismo che flagella la nostra società racchiuso in un intero genere musicale che dapprima mandava almeno un messaggio...oggi soppiantato dal messaggio visivo ( youtube...donne...macchine potenti eccetera ) e dal linguaggio scurrile volto solo a shoccare e non a comunicare.

...... Dato che tutto ciò manca....noi poveri musicisti del sottobosco sconosciuto che facciamo ?

Scegliamo...o diventiamo ipertecnici e facciamo scale a 400 km/h su youtube o cerchiamo di produrre album attaccandoci al vecchio metodo di innovazione...melting di vari generi e parlando di qualcosa che ci sta a cuore. Io sto provando a buttare nella mia sciocca e brutta musica rock influenze EDM cercando di scrivere musica su libri letti o su concetti .... una idea nuova....altri mischiano il jazz con il rock ( funziona sempre ) .

Il problema è che tutti i nostri sforzi non produrranno le rivoluzioni del passato. Perchè oggi la mia musica e quella di tutti noi che stiamo nel limbo che va dagli amatori ai semi-pro non viene pubblicata .... non arriva alle masse.

Ovviamente questa è la mia opinione.

Think jazzy, love bluesy and live rock !



Grand Funk

Gianluca rispondere alla tua domanda per me è difficilissimo, io ascolto prevalentemente rock, e sinceramente fare della musica innovativa in quest'ambito lo trovo mooolto difficile, se non impossibile, un gruppo o un musicista può essere originale, poi se per innovativo vale anche il termine originale, allora sì, quando sento un gruppo e mi dicono, questi sono innovativi, poi mentre ascolto la musica dico " ci sento quel gruppo, le atmosfere mi ricordano quel..... " per me la parola innovazione è molto grande.
Infatti ieri quando ho parlato degli Animals, li ho definiti " un gruppo che era avanti " era una band che faceva musica anche innovativa per quegli anni, ma si sentono le influenze di musicisti e gruppi che li hanno preceduti, perciò ritengo la cosa troppo grande per la mia cultura, musicale e non......

luvi

Parlando di innovazione a mio parere la distinzione di campo più netta va fatta tra musica che certamente viene proposta sul mercato, ma nasce come espressione artistica e prodotto commerciale, il cui fine principale è unicamente il profitto.

Tale distinzione non è sempre facile, specie se il giudizio viene affidato ai fan di una certa corrente: perfino i cultori di filoni come la "rave-music", che più che ascoltatori vanta "presenze umane in stato psichico più o meno alterato al momento della sua diffusione", rivendicano correnti non commerciali, per cui il criterio deve essere differente!  :laughing:

Battute a parte, è evidente che quando il fine è principalmente commerciale (indipendentemente dal genere) l'innovazione è tesa più che altro a distinguersi nel creare trappole di ogni tipo che possano attirare l'attenzione delle persone o creare mode, sia pur brevi e passeggere, per portare danaro nelle casse di chi produce.
A questo fenomeno affiancherei anche le performances non del tutto commerciali, ma sicuramente "dimostrative", che in questi anni hanno fatto man bassa della creatività compositiva, relegando la musica a mero sottofondo delle velleità virtuosistiche ed autoreferenziali di migliaia di protagonisti di questo o quel contest (termine anti-artistico per eccellenza).

Sgombrerei dunque il campo da tutta una grande fetta di musica che viene prodotta con scopi al di fuori di quelli prevalentemente espressivi.

Fatto questo, la Musica (quella con la M maiuscola) che resta è, come tutte le arti, specchio della società e dell'epoca che la produce: gli artisti risentono inevitabilmente dell'ambiente culturale e sociale nel quale essi vivono ed a volte si limitano a descriverlo, altre lo criticano, altre ancora lo rifiutano, ma sempre lo interpretano, utilizzando linguaggi più o meno convenzionali.

E' l'esigenza di interpretare ricercando, sviluppando linguaggi personali che si confrontano con quelli di altri, che muove le leve dell'innovazione: eppure non tutto quel che è nuovo è innovativo e non tutto quel che è innovativo è di per sè valido. A volte si tenta di imboccare strade che si possono rivelare vicoli ciechi, rami poco nutriti dell'albero che ben presto si seccano e cadono: la storia dell'arte vede da sempre sperimentazioni e correnti di pensiero che si sono arenate, soppiantate da altre o che si sono scontrate con l'incapacità di essere comprese o di comunicare agli artisti stessi!  ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

marcpag

Bellissima questa domanda! :D
Io dal mio piccolo inquadro tre artisti che hanno dato un'altra via all'espressione musicale.

- Karlheinz Stockhausen
- Kraftwerk
- Björk insieme a Brian Eno

Per il resto le note sono sette ed il tempo una misura discreta, quindi tutte le possibili combinazioni possono essere scelte. Se sono state esaurite tutte non so.  ::)
Strumentazione: Fender Stratocaster American Standard, Gibson Les Paul Faded 2018, Fender Hot Rod DeVille 212 III,  Zoom G5n.

AlbertoDP

Balfa, quando ho letto il titolo, la prima cosa che ho pensato è stata: chi è quel pazzo che ha aperto un topic del genere?  :laughing:

Premesso che credo sia difficilissimo arrivare ad una categorizzazione unanime e universale (servirebbe un corso di laurea apposito e, probabilmente, nascrebbero anche diverse correnti di pensiero  ::))), credo che possa essere utile partire dal concetto di innovazione in sé, dato che l'innovazione non è esclusiva dell'arte, ma la si ritrova in tutte le attività umane. In genere, una possibile definizione potrebbe essere che l'innovazione è qualcosa che esce dai meccanismi, dagli schemi, dai processi e dalle azioni che in genere si compiono e si seguono per fare un determinata cosa (a volte avendo interiorizzato tali schemi e, quindi, anche senza rendersene conto).
In musica cosa può essere? In realtà, qualsiasi cosa che non segua gli schemi classici e dati per assodati  :etvoila: Il problema, allora, non è tanto definire cos'è innovativo, ma quale innovazione abbia una valore (in questo caso artistico) e quale non lo abbia. Nel mondo della tecnologia è facile, un'innovazione non valida... semplicemente non funziona! Oppure non è remunerativa, o non conveniente, ecc...
In musica, è molto più difficile dare una definizione. In parte, mi sento di abbracciare quanto ha detto Luvi,   circa la distionzione fra "musica che certamente viene proposta sul mercato, ma nasce come espressione artistica e prodotto commerciale, il cui fine principale è unicamente il profitto."
Una volta fatta questa distinzione, si entra su un campo molto personale, a mio avviso, e cioè l'importanza che ciscuno di noi da all'innovazione in sé. Ci sono persone che apprezzano l'innovazione sopra ogni cosa, altre per quali ha senso solo se il risultato finale ha certe "qualità" estetiche (soggettive, ovviamente). Ad esempio, io comprendo la capacità innovativa di Frank Zappa, ma non mi diverto ad ascoltarlo. Questo perché do meno importanza all'innovazione "in sé" rispetto al risultato estetico "canzone", che è ciò che ricerco. Ognuno di noi credo che abbia una sensibilità diversa, in merito  ::)




guest2539

considerando che nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma

un innovatore in ambito musicale per me è un artista che prende materiale prodotto da altrui in precedenza, lo rielabora e/o ci toglie/aggiunge qualcosa e poi realizza qualcosa che se viene apprezzato innova; in caso contrario copia  :etvoila:


Elliott

Colmare un vuoto del quale non si conosceva l'esistenza

Mimmolo

Per me innovazione è mostrare un panorama nuovo.
E ognuno ci vedrà una finestra di luce nuova sulla sua realtà e sui suoi sogni

dr_balfa

Citazione di: avvelenament0 il 03 Agosto, 2018, 05:09 PM
considerando che nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma

un innovatore in ambito musicale per me è un artista che prende materiale prodotto da altrui in precedenza, lo rielabora e/o ci toglie/aggiunge qualcosa e poi realizza qualcosa che se viene apprezzato innova; in caso contrario copia  :etvoila:

Si questa è una corretta riflessione ci sono molti artisti che di fatto concludono un ciclo e pongono le basi per l'evoluzione, poi ci sono casi (gli esempi nella musica classica mi vengono più facili, che di fatto introducono cose completamente nuove come ad esempio Maderna, Nono e Berio con l'elettronica quindi non "concludo un ciclo" ma fanno un salto "quantico".

IMHO naturalmente.
Prima o poi imparerò a suonare....

dr_balfa

Citazione di: AlbertoDP il 03 Agosto, 2018, 01:52 PM
Balfa, quando ho letto il titolo, la prima cosa che ho pensato è stata: chi è quel pazzo che ha aperto un topic del genere?  :laughing:

:firuli: :firuli: :firuli: :firuli: :etvoila: :etvoila: :lol: :lol:

Citazione di: AlbertoDP il 03 Agosto, 2018, 01:52 PM
Premesso che credo sia difficilissimo arrivare ad una categorizzazione unanime e universale (servirebbe un corso di laurea apposito e, probabilmente, nascrebbero anche diverse correnti di pensiero  ::))), credo che possa essere utile partire dal concetto di innovazione in sé, dato che l'innovazione non è esclusiva dell'arte, ma la si ritrova in tutte le attività umane. In genere, una possibile definizione potrebbe essere che l'innovazione è qualcosa che esce dai meccanismi, dagli schemi, dai processi e dalle azioni che in genere si compiono e si seguono per fare un determinata cosa (a volte avendo interiorizzato tali schemi e, quindi, anche senza rendersene conto).
In musica cosa può essere? In realtà, qualsiasi cosa che non segua gli schemi classici e dati per assodati  :etvoila: Il problema, allora, non è tanto definire cos'è innovativo, ma quale innovazione abbia una valore (in questo caso artistico) e quale non lo abbia. Nel mondo della tecnologia è facile, un'innovazione non valida... semplicemente non funziona! Oppure non è remunerativa, o non conveniente, ecc...
In musica, è molto più difficile dare una definizione. In parte, mi sento di abbracciare quanto ha detto Luvi,   circa la distionzione fra "musica che certamente viene proposta sul mercato, ma nasce come espressione artistica e prodotto commerciale, il cui fine principale è unicamente il profitto."
Una volta fatta questa distinzione, si entra su un campo molto personale, a mio avviso, e cioè l'importanza che ciscuno di noi da all'innovazione in sé. Ci sono persone che apprezzano l'innovazione sopra ogni cosa, altre per quali ha senso solo se il risultato finale ha certe "qualità" estetiche (soggettive, ovviamente). Ad esempio, io comprendo la capacità innovativa di Frank Zappa, ma non mi diverto ad ascoltarlo. Questo perché do meno importanza all'innovazione "in sé" rispetto al risultato estetico "canzone", che è ciò che ricerco. Ognuno di noi credo che abbia una sensibilità diversa, in merito  ::)

Sicuramente la "voglia" di accettare l'innovazione è il primo punto, parlando con un amico direttore d'orchestra venne fuori il discorso e lui osservava che probabilmente ai tempi del primo Mozart i suoi contemporanei abituati alla musica barocca lo trovavano "sgradevole" agli inizi, poi l'orecchio si abitua e quindi oggi nessuno direbbe che Mozart "suona male" :)
Prima o poi imparerò a suonare....

Fostex

Citazione di: Buc il 03 Agosto, 2018, 10:28 AM
Cosa porta alla rivoluzione ?
La necessità di mandare un messaggio, il quale è conseguenza di una coscienza vera, viva, sana.
Tutti elementi che tanto sembrano mancare nella società moderna.
Quindi nessun pericolo .... continueremo a sentire i Beatles, gli Zep i Sex Pistols. Tutti dinosauri che dovrebbero estinguersi.

IN assenza di quella coscienza non c'è nemmeno l'auspicio che la musica torni ad essere il veicolo principale dei movimenti sociali.
In assenza di quella necessità noi musicisti non saremo più spinti a cambiare sonorità ...sperimentare suoni più aggressivi...nuovi.

Che ci rimane ??
Il rap - la trap.......tutta musica di impatto colloquiale ma priva di quell'insieme collettivo di idee di una BAND.
Tutto l'individualismo che flagella la nostra società racchiuso in un intero genere musicale che dapprima mandava almeno un messaggio...

Si può dire che qualcosa è innovativo (a differenza dell'originalità che è fine a se stessa) se ha poi un seguito e viene adottato come linguaggio comune per svilupparsi ulteriormente.
Per questo che ha bisogno come propellente della coscienza comune dei movimenti sociali che indicava Buc.

Però ho paura mio caro Buc che il Rap (ma non credo proprio il Trap) è a suo diritto da considerarsi innovativo, anche se a mio avviso non è altro che l'evoluzione delle gare di improvvisazione in rima baciata dei vecchi in osteria ?.
Innovativo perché ormai non solo ha un'età che non si può più considerare una moda ma perché si è innestato anche in altri generi.
Tutto ciò è detto al di fuori delle nostre considerazioni personali.

Citazione di: AlbertoDP il 03 Agosto, 2018, 01:52 PM
Ci sono persone che apprezzano l'innovazione sopra ogni cosa, altre per quali ha senso solo se il risultato finale ha certe "qualità" estetiche (soggettive, ovviamente). Ad esempio, io comprendo la capacità innovativa di Frank Zappa, ma non mi diverto ad ascoltarlo. Questo perché do meno importanza all'innovazione "in sé" rispetto al risultato estetico "canzone", che è ciò che ricerco. Ognuno di noi credo che abbia una sensibilità diversa, in merito  ::)

Hai centrato un punto di riflessione che mi sono fatto anche su altri campi.
Anche per me deve soddisfare delle qualità estetiche o soluzioni concettuali a me proprie, altrimenti non mi interessa od ho difficoltà ad accettarla pur (non sempre) riconoscendo il suo valore.
È un atteggiamento che può rallentare l'assimilazione di qualcosa che poi si rivela valida, ma dall'altro lato "l'innovazione sopra ogni cosa" rischia di precludere un'analisi critica e accettare tutto purché sia nuovo perché è la novità stessa l'unico suo valore.

dr_balfa

Ieri su radio 3 a lezioni di musica (credo si chiami così) si parlava di Debussy e delle innovazioni introdotte per il superamento del sistema tonale anche con l'uso degli accordi anzi bicordi di quinta (se ho capito bene). Potete ascoltare la puntata sul podcast di radio 3, io la vado a riascoltare perché ero in auto mentre ascoltavo.
Prima o poi imparerò a suonare....


Vu-meter

Citazione di: dr_balfa il 20 Agosto, 2018, 06:49 AM
Ieri su radio 3 a lezioni di musica (credo si chiami così) si parlava di Debussy e delle innovazioni introdotte per il superamento del sistema tonale anche con l'uso degli accordi anzi bicordi di quinta (se ho capito bene). Potete ascoltare la puntata sul podcast di radio 3, io la vado a riascoltare perché ero in auto mentre ascoltavo.


I power chords di Debussy !  :sarcastic:
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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dr_balfa

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