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Alle volte non si direbbe mai, eppure...

Aperto da bananas, 21 Giugno, 2014, 01:15 PM

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bananas

Per esempio che una delle collezioni Fender (ma anche Gibson e altra robetta) più importanti e complete al mondo è in Italia. Nelle mani di un privato. Caso mai qualcuno, leggendo più avanti, capisse di chi si tratta lo prego vivamente di NON fare il nome del personaggio in questione. Siamo comunque su un forum pubblico e la privacy è anche un obbligo di Legge.
Oggi ho tempo e voglia di partecipare...
Conobbi questo personaggio per puro caso al matrimonio di un mio caro amico squattrinato come me che ebbe la brillantissima idea di sposarne la figlia. Una vera ingiustizia insomma, visto che il mio amico non suona e delle chitarre non gliene può fregar di meno. In più quella che poi è diventata sua moglie era anche piuttosto carina.
Com'è, come non è, finisco a parlare di chitarre col personaggio in questione. Il quale è stato anche musicista per davvero nei ruggenti anni '60. Molto appassionato, nonché amico personale, di questo signore qui:



E infatti mi invita nel suo vero e proprio museo, di fianco allo studio di registrazione che ha in "casa" per giocare.
Bene, buttata lì su una poltrona c'è una Strato '59 di fianco ad un AC30 col suo bel Binson appoggiato sopra. Ingenuamente gli dico: "Capperi sembra il setup di Hank Marvin..." E lui ridendo: "No, è il setup di Hank Marvin. Per la precisione quello con cui è stata registrata Apache all'epoca." Non ho saputo trattenermi ed ho esclamato: "'XYZ@§!".
Entrando nel museo a momenti svengo: tutte le Gibson storiche possibili e immaginabili. Ma essendo io prevalentemente un fenderista vado diretto verso una "Broadcaster" in condizioni eccellenti nonostante l'età che ha subito di fianco una "Nocaster", fino alla "Telecaster". Ci sono proprio tutte. Dal '51 al '65. Punto.
Mentre tentavo di riprendermi coi sali, girato l'angolo, le Strato. Tutte: dal '54 al '65. Compreso un prototipo in cedro libanese col body in due pezzi giuntato sulla spalla superiore. Vi risparmio le acustiche e gli ampli...
Ma la cosa più soprendente in assoluto è che mi ha offerto di farci una suonata insieme. Così, mentre lui porta in giardino l'AC30 di cui sopra, io mi fiondo verso una Strato '62 Sunburst. Da sempre l'oggetto dei miei sogni.
Ovviamente suoniamo Apache e io gli faccio da ritmico. Perché il tipo qui suona pure. E neanche male peraltro.
Pur facendo poi altro nella vita, questo signore ha sempre conservato una grande passione per la musica e per gli strumenti. Le Fender in particolare le ha acquisite quasi tutte negli Usa sul finire degli anni '70 quando non se le filava proprio nessuno. Eravamo infatti in piena esplosione dei funamboli e dei ponti Floyd Rose.
Mi disse che le ha pagate dagli 8 ai 12.000 dollari circa. Oggi valgono una fortuna...

Fine prima parte.

Se vi interessa magari vi ci metto anche una seconda parte con qualche dettaglio in più, e per magari sfatare qualche mito...
Occhio perché se mi parte lo shuffle grattugiato te lo tengo sotto anche una mezz'oretta intanto che ci fai sopra il tuo stupendo assolo di pause. E comunque tre Strato sono proprio il minimo sindacale.

Moreno Viola

Io sono curioso e leggerò volentieri la seconda ed eventualmente anche la terza e la quarta parte.  ;D
Chi semina vento, raccoglie tempesta.



Vu-meter

Citazione di: Moreno Viola il 21 Giugno, 2014, 02:18 PM
Io sono curioso e leggerò volentieri la seconda ed eventualmente anche la terza e la quarta parte.  ;D

Quoto !! :quotonegalattico:

Anche io ! :sisi:

Ti ho modificato solo l'unica parola vietata ai minori ( come da regolamento ) .

Vu :)
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marcellom

Questa me la voglio proprio leggere con calma..  stanotte!

zap


Vu-meter

Citazione di: zap il 21 Giugno, 2014, 04:56 PM
"'XYZ@§!"   ...ed ho detto tutto.

E' intervenuta la censura ..  :eheheh:
Ci tengo a dire che non era assolutamente niente di inascoltabile , ma anzi, un termine al quel siamo tutti abituatissimi.
Ciò nonostante ho preferito editare come da regolamento .. ( Sezione 1 punto 7 )

Grazie a Max ( e a tutti voi ) per la pazienza.  :grouphug:

Vu :)
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zap

ah ah ah si Vu,ma con un minimo di fantasia diventa comprensibilissimo anche censurato.


Vu-meter

Citazione di: zap il 21 Giugno, 2014, 06:38 PM
ah ah ah si Vu,ma con un minimo di fantasia diventa comprensibilissimo anche censurato.

:laughing: :laughing: :laughing:

Diciamo che così è più creativo ed ognuno ci legge ciò che crede ..  :lol: :laughing:
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bananas

Ecco una seconda parte. Poi vedremo...

Ma come sono queste chitarre leggendarie che arrivano a costare oggi quanto un appartamento?
Prima di addentrarmi in considerazioni personali scaturite da impressioni altrettanto personali, vi avverto che non sono né un liutaio competente, né un buon musicista. Ma semplicemente un appassionato di certa musica, o meglio, di certi suoni, che si ottengono con certi strumenti. Siccome si tratta appunto solo di una passione, mi piace, quando il tempo lo permette, approfondire un po' le cose con un approccio filologico. Quindi mi documento per avere almeno un'infarinatura di base che mi consenta un minimo di cognizione di causa.
Prima della crisi e quando il portafoglio me lo consentiva, ho girato molte Strato negli anni, comprate e rivendute, fino a trovare i "miei" strumenti. Dalle Japan vintage alle standard americane, dalle messicane alle custom shop. In varie configurazioni e modelli ma che tuttavia fossero la Stratocaster con tre single coil.

Il personaggio di cui vi ho parlato, ha raccolto i suoi strumenti nel corso della vita. Ben prima comunque della nascita del custom shop Fender e della seguente mania relic, si dice, ispirata a John Page da Keith Richards degli Stones. Dunque a suo tempo cercava strumenti originali dell'epoca certificati e garantiti direttamente negli Usa e nelle migliori condizioni possibili. Cercava fondamentalmente delle vere NOS, new old stock. E tra la metà degli anni '70 e i primi anni '80 ancora si poteva.
Attenti invece alla roba che gira oggi e spacciata per vintage. Soprattutto se a prezzi allettanti. Comunque stellari. Il più delle volte sono pacchi. Quanti milioni di chitarre avrà mai potuto produrre Leo Fender dal '51 al '65?
La prima cosa che potrà sembrarvi strana è che nel vintage vero e proprio non esistono i pedalini. O meglio, qualcosa di rudimentale usavano anche, ma la cosa più importante erano gli strumenti: cioè la chitarra e l'amplificatore. Considerato un vero e proprio strumento anche quest'ultimo. Poi c'erano gli echo, che oggi chiamiamo delay, racchiusi in pesantissimi, delicatissimi e ingombrati valigioni tipo Binson. Per il resto usavano le mani, le orecchie e il cuore. E questo è certamente vero, non è la solita banalità (vedremo perché). Magari non proprio tutti sanno che il primo produttore di un wha era italiano. Ma di questo magari parleremo un'altra volta.

Non ho avuto modo di provare tutte le chitarre del personaggio – veramente tante – ma solo alcune. In particolare la '59 di Marvin col suo AC30 abbinato, il prototipo '54 in cedro libanese, una '62 e una '65 col transition logo.
Cominciamo a sfatare qualche mito: mica vero che tutte le pre CBS suonano incredibilmente superlative. Alcune suonano proprio da schifo come molte attuali custom shop. Infatti il personaggio mi disse che dovette scartarne diverse durante la sua ricerca, pure se in particolari custom color e storicamente rilevanti ai fini della sua collezione.
Questo per dire che molti strumenti odierni, anche di fascia medio-bassa, suonano proprio bene e spesso meglio di quelli vintage originali. Anche qui contano solo le orecchie e le mani: non mi stancherò mai di ripeterlo.

Ci vuole un'altra piccola digressione. Quale magica pozione ci avrà messo mai Leo Fender nelle sue chitarre d'epoca? Nessuna. Era invece un innovatore geniale. Voleva produrre strumenti con un approccio che oggi chiameremmo industriale. Buoni per tutti in altri termini. E, soprattutto non troppo costosi. Le chitarre odierne più vicine alla filosofia, ma non alla qualità originale, sono forse le vintage messicane. Ecco perché il manico avvitato. Facile da produrre e da sostituire in caso di rottura. I veri colpi di genio di Leo furono il countered body, la leva vibrato erroneamente chiamata tremolo dallo stesso Fender, la scelta dei single coil abbinati al manico avvitato e così via. Magari approfondiremo anche qui...

Tornando alle chitarre. La '59 è davvero impressionante. Mai sentito nulla di paragonabile sino a quel momento. Sembra un pianoforte. Armonici "lunghi e profondi" a non finire. Prima di essere un'elettrica è una "solid body acustica". Estremamente risonante. Trasmette la vibrazione dal body direttamente allo stomaco in maniera molto consistente e avvertibile. Costruita all'epoca su specifiche dello stesso Marvin nel suo tipico custom color, ha un manico sottile con tastiera in palissandro e tasti jumbo. Il ponte è ovviamente tenuto flottante. Pick up anche quelli su specifiche delle stesso Marvin di cui non ricordo con esattezza le caratteristiche tecniche per cui non mi avventuro, diciamo che potete farvi un'idea studiando le caratteristiche dei suoi Kinman signature. Nessuna particolare finitura speciale o magico switch nascosto. Corde grosse. Non ricordo esattamente la scalatura ma direi simile a una muta 0.11, a me peraltro ben nota e confacente. Action piuttosto alta con assetto generale pressoché perfetto. Sostanzialmente una chitarra sugli standard dell'epoca con qualche adattamento alle esigenze del playing di Marvin. Ma qui bisogna subito introdurre l'altra metà di quel suono al netto della mani di Marvin: l'AC30 e il Binson.
Pur non essendo un fanatico della musica di Marvin – sapete che sono un ignorantone dedito al blues – l'emozione di accendere un AC30 dell'epoca con tanto di logo (ingiallito) "The Shadows" è stata grandissima: se non altro per la Storia. Marvin è stato uno dei primi, se non il primo, a portare "davanti" la chitarra elettrica secondo la concezione moderna. Il suono se volete ve lo potete sentire nelle registrazioni originali dell'epoca ampiamente rintracciabili in rete. Mentre il set up che vedrete in foto e video dell'epoca è proprio quello, non simile ma quello, che ho avuto tra le mani. Bene, quell'AC30 non è paragonabile a quelli odierni. Non dico meglio o peggio, dico diverso. Semplicemente perché è costruito diversamente. Con tecnologia, schemi e componenti dell'epoca. In ogni caso una gioia per le orecchie: una purezza, una dinamica, un timbro semplicemente stellari. Mai sentiti per me dal vivo sino ad allora. Infatti successivamente ho cominciato a fare molta più attenzione a quanto ascoltavo, avendo avuto la possibilità di aumentare di molto le mie conoscenze. Comunque sia, ho chiesto al legittimo proprietario di tanta bellezza di settarmi il tutto in stile Shadows per la prova. Maaammaaa Miaaa! Che suono. Puro Paradiso per me. Eppure niente a che vedere col suono di Marvin. Semplicemente perché suonavo io. Dunque ci ho grattugiato sopra la mia ignoranza: non volevo andar più via. Restituito il set up con le stesse regolazioni al legittimo proprietario, dal suo playing usciva invece il suono di Marvin. Perchè è la sua musica e se l'è studiata, introiettata e provata tutta la vita. Ha fatto pure un disco (e relativo dvd realizzato pure con un mio modesto contributo) coi successi degli Abba suonati strumentali alla maniera degli Shadows, per dire.
Tornando alla chitarra, la mia impressione, ribadisco, la mia impressione, è che il suo suono spettacolare sia dovuto sostanzialmente alla qualità dei legni e alla loro lunghissima stagionatura. E anche ai Pu costriuti a mano all'epoca su specifiche che non ricordo esattamente come già detto. Nient'altro in pratica...

Fine seconda parte.
Occhio perché se mi parte lo shuffle grattugiato te lo tengo sotto anche una mezz'oretta intanto che ci fai sopra il tuo stupendo assolo di pause. E comunque tre Strato sono proprio il minimo sindacale.

Vu-meter

 :goodpost: :goodpost: :goodpost: :goodpost: :goodpost:

Alla faccia della seconda ( e spero non ultima ) parte !!  :o :o :o

Grande Bananas !!  :bravo2: :bravo2: :bravo2:

Ero lì, ti ho sentito e ho partecipato a quella fanciullesca meraviglia, curiosità e timore che hai avuto quando è scattato il pulsante ON sull'ampli ..  :'(

Bellissimo post, che potrebbe aprirne altri 200 altrettanto interessanti.



Vu :)
Grazie per la condivisione !!  :thanks: :thanks: :thanks:
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Cris Valk

Quoto Vu! :)

Io pero' al tuo posto avrei provato per bene la Strato del '54 (se poi è sunburst meglio),assieme a un Blackface :eheheh:
Sometimes I wish I'd never been born at all...

 

bananas

Parte terza.

La prototipo '54 in cedro libanese...

Mi permette di fare una semplice considerazione introduttiva sui body in più pezzi. Oggi le Fender di "qualità" hanno tutte il body in due pezzi giuntato al centro. Alcune custom shop "master built" dai prezzi improponibili hanno il body in pezzo unico. Rarissime.
Dalle american standard comprese in giù (ma a volte anche in su, custom shop comprese) son quasi tutte col body in tre pezzi. Quindi una schifezza? Proprio per niente. Anzi, in linea teorica è quasi meglio il body in tre pezzi con il blocco centrale unico – a cui è avvitato il manico – con le due spalle poi giuntate. Sempre in linea teorica il blocco centrale dovrebbe garantire un pelo di sustain in più con conseguente miglioramento della risonanza generale dello strumento. Non mi avventuro oltre per non dire altre sciocchezze...

Le Fender pre CBS dal '51 al '65 avevano in genere il body in un pezzo unico. Ma non sempre. Anche qui in linea teorica sarebbe la soluzione migliore in termini di risonanza. La ragione principale sta nella reperibilità e nella stagionatura di legni di qualità. All'epoca non c'erano tutte le restrizioni ecologiche che ci sono adesso in termini normativi. Specialmente su legni particolarmente risonanti,  rari e costosi. Ed è anche la ragione principale per cui le produzioni su larga scala odierne di qualità hanno minimo il body in due pezzi.
Al tempo il legno costava quindi molto meno in proporzione ad oggi. E ce n'era una disponibilità molto maggiore. Sia in termini di quantità che di qualità

La '54. Solitamente per le chitarre dell'epoca col body in due pezzi, si preferiva giuntare sulla spalla superiore e non al centro. Per le ragioni indicate più sopra.

Mollata la '59 di Marvin, la chitarra che mi fu assegnata dal personaggio di cui vi ho raccontato era appunto la prototipo '54 in cedro libanese – ma ho provato anche la '62 e la '65 – per le nostre grattate. Comunque troppo poche purtroppo. L'ampli assegnatomi per lei era un Twin reverb. Non ricordo di che periodo. Vietatissimo l'uso di qualsivoglia pedalino. Tastiera in acero. Tasti vintage. Muta 010. Un V neck cicciottello da urlo. Body ovviamente verniciato nitro con venature a vista e al tatto in un bel sunburst a due toni dall'aspetto scuretto tipo tobacco. In ottime condizioni. Perfettamente assettata. Questa chitarra, mi e stato detto, e non ho avuto motivi per dubitare conoscendo il personaggio, a proposito, vi ho detto delle Gibson? E delle Les Paul di Les Paul? Vabbè, torniamo alla '54. Che era appunto una prova, un prototipo, di Leo Fender per un'edizione in cedro libanese derivante da una partita di legni su cui aveva messo le mani. Questo ci fa capire che il centro di tutto all'epoca erano ancora i legni. E da quelli soprattutto, e dai pick up, dipende il suono meraviglioso di quelle chitarre.
Dimenticavo, da un punto di vista della liuteria, direi che il livello di finitura delle chitarre d'epoca è paragonabile a quello delle odierne custom shop. Che a parte le costosissime "master built" sono anche quelle di produzione industriale. Diciamo che le custom shop di oggi possono equivalere alle standard dell'epoca in termini di cura e qualità costruttiva. In più dovrebbero essere usati dei legni di maggiore qualità e più selezionati ma ovviamente non paragonabili a quelli dell'epoca.
I pick up sono i classicissimi '54 d'epoca. Con ancora un ottimo livello di out put e un magnifico colore nonostante l'età. Più che pick up direi dei veri e propri cantanti.
Il suono? Ri-maaammaaa miaaa! Stesso ragionamento sulla risonanza e trasmissione della vibrazione allo stomaco fatto per la '59 di Marvin. Solo che in questo caso i pick up hanno proprio quel suonino sentito in molti dei miei dischi preferiti. Dolce e delicato ma pieno e nel contempo friccicoso, ricco e dinamico. Non troppo aggressivo eppure cattivello insieme. Insomma, una '54. Maaammaaa che bassi! Pieni e profondi. Infiniti. Medi a volontà ma per nulla nasali o inscatolati fastidiosi. Ma invece aperti e dinamici. Cantati appunto. La gamma alta? Che ve lo dico a fare. Selettore rigorosamente a tre posizioni. Purtroppo il personaggio non ha voluto saperne di regalarmela.

Fine terza parte. Poi vedremo.
Occhio perché se mi parte lo shuffle grattugiato te lo tengo sotto anche una mezz'oretta intanto che ci fai sopra il tuo stupendo assolo di pause. E comunque tre Strato sono proprio il minimo sindacale.

Vu-meter

Citazione di: bananas il 24 Giugno, 2014, 06:13 PM
....
Il suono? Ri-maaammaaa miaaa! Stesso ragionamento sulla risonanza e trasmissione della vibrazione allo stomaco fatto per la '59 di Marvin. Solo che in questo caso i pick up hanno proprio quel suonino sentito in molti dei miei dischi preferiti. Dolce e delicato ma pieno e nel contempo friccicoso, ricco e dinamico. Non troppo aggressivo eppure cattivello insieme. Insomma, una '54. Maaammaaa che bassi! Pieni e profondi. Infiniti. Medi a volontà ma per nulla nasali o inscatolati fastidiosi. Ma invece aperti e dinamici. Cantati appunto. La gamma alta? Che ve lo dico a fare. Selettore rigorosamente a tre posizioni. Purtroppo il personaggio non ha voluto saperne di regalarmela.



Uhm .. tutto questo però, io lo ascriverei all'ampli e non alla chitarra.

Citazione di: bananas il 24 Giugno, 2014, 06:13 PM

Fine terza parte. Poi vedremo.


Pendo dalle tue labbra ..  :sbavv:
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bananas

Citazione di: Vu-meter il 24 Giugno, 2014, 07:55 PM

Uhm .. tutto questo però, io lo ascriverei all'ampli e non alla chitarra.

Citazione di: bananas il 24 Giugno, 2014, 06:13 PM

Fine terza parte. Poi vedremo.


Pendo dalle tue labbra ..  :sbavv:

No era proprio la chitarra. Semplicemente perché mi ero portato dietro il "catrame" custom shop che possedevo all'epoca. Era una stupenda time machine  '60 relic bianca con tastiera in palissandro. Che avevo portato proprio, chiedendo il permesso, per fare dei confronti con le originali. L'ho suonata sia nel AC30 che nel Twin. No bella eh, bei suoni e tutto. Finitura stupenda. Ma dopo i confronti rischiavo di farci legna da camino e l'ho venduta subito.
:cry2:
Occhio perché se mi parte lo shuffle grattugiato te lo tengo sotto anche una mezz'oretta intanto che ci fai sopra il tuo stupendo assolo di pause. E comunque tre Strato sono proprio il minimo sindacale.

Vu-meter

Citazione di: bananas il 24 Giugno, 2014, 08:57 PM
Citazione di: Vu-meter il 24 Giugno, 2014, 07:55 PM

Uhm .. tutto questo però, io lo ascriverei all'ampli e non alla chitarra.

Citazione di: bananas il 24 Giugno, 2014, 06:13 PM

Fine terza parte. Poi vedremo.


Pendo dalle tue labbra ..  :sbavv:

No era proprio la chitarra. Semplicemente perché mi ero portato dietro il "catrame" custom shop che possedevo all'epoca. Era una stupenda time machine  '60 relic bianca con tastiera in palissandro. Che avevo portato proprio, chiedendo il permesso, per fare dei confronti con le originali. L'ho suonata sia nel AC30 che nel Twin. No bella eh, bei suoni e tutto. Finitura stupenda. Ma dopo i confronti rischiavo di farci legna da camino e l'ho venduta subito.
:cry2:

Davvero ? Che strano .. la descrizione che facevi sembrava più "figlia" dell'ampli che della chitarra, ma mi fido ciecamente, se hai perfino fatto la comparativa!  :reallygood:

Eh, certo che sono soddisfazioni suonare oggetti del genere !  :o
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