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A proposito del suono, analogico vs digitale?

Aperto da robemazzoli, 28 Dicembre, 2020, 12:19 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

robemazzoli

Buongiorno a tutti, come state?
Innanzitutto vorrei augurare a tutti voi il meglio che si può desiderare da questa fase storica così difficile e carica di dubbi, quando le tradizioni culturali ci indicano di festeggiare collettivamente secondo calendario.

Scrivo perchè mi son letto tutto il topic relativo al nuovo ampli Fender digitale Tonemaster, per affetto nei confronti del forum che frequento così poco e che, va detto, contribuisce sempre ad informarmi sulle novità che offrono la ricerca e il mercato.
La cosa che mi colpisce è la presenza di temi costanti nell'ambiente di noi appassionati di chitarre, che non smettono mai di avere importanza, di animare le discussioni, di suscitare reazioni e conflitti (in senso dialettico ovviamente, dato il clima ottimo che si respira qui).

E il tema valvolare vs digitale è forse il numero 1! Come fosse una diatriba fra progressisti e conservatori, innovatori e tradizionalisti...tra giovani e vecchi!

Sia chiaro che non intendo minimamente criticare ne il tema ne coloro che lo dibattono: ogni questione è lecita da discutere, ogni opinione educata è degna di rispetto.
Però rimango colpito lo stesso.
Io parteggio senza dubbio alcuno per gli ampli valvolari ma, coma il brother Max sa benissimo, in svariate occasioni utilizzo il solid state o il digitale.

La differenza la sento nettamente, sotto le dita, nelle orecchie e nella pasta finale dei miei suoni dentro il mix.
Il valvolare A ME piace molto ma molto di più: lo sento più ricco di armoniche, più dinamico, più presente ed incisivo, più spesso, più comunicativo.

Quando uso il solid state (per la precisione una testatina GH250 Mark bass dentro uno dei miei cabinet con V30 o Jensen Pn12) sono assolutamente soddisfatto, seppur una parte di me soffre sempre un po', come se indossassi un abito ben confezionato, resistente e comodo ma del colore che non preferisco.

Questa è soggettività, nessuna pretesa di aver ragione, ma è importante lo stesso. Anzi, forse è così importante proprio perché è privata ed unica: dipende dalle abitudini di ascolto, di pratica, dagli strumenti che ci son capitati nella vita, da quelli di cui ci siamo infatuati per moda o per emulazione da giovani, per affetto e, pure, per nostalgia.
Dipende dal nostro modo di essere: siamo pragmatici? Risoluti? Determinati? Timidi? Ossessivi? Frikkettoni?

Io credo che le componenti siano tantissime e so benissimo che questi temi saranno già stati sviscerati decine di volte in topic del passato, per cui esprimo solo il mio desiderio di condivisione di pensieri.

Però la differenza la sento SEMPRE, pure quando esco molto soddisfatto dal compromesso raggiunto, per comodità, trasporto, casualità.

Per fare un esempio, un mesetto fa sono stato invitato a suonare con una band in cui suonano due miei ex allievi (entrambi piuttosto bravi) e mi è capitato un ampli Peavey testata e cassa solid state da 100w con cassa 4x12 a 4 canali.
Avevo la mia telecaster ibrida, un drive Vemuram Rage E e un Nano Pog.

L'ampli non aveva reverbero e il taglio dei suoni era tendenzialmente verso il metal: uno dei peggiori strumenti che mi sia mai capitato!!
All'inizio fu dura: il mio drive frizzava frequenze fastidiosissime e l'equalizzazione del Peavey era inutile.

Ho lasciato che il suono lo facessero le mie mani. Ho regolato ciò che potevo e poi ho cominciato a suonare come se avessi di fronte un pubblico che mi giudicava ogni singola nota. Una autosuggestione.

Dopo poco tempo me ne infischiavo del gear e suonavo e cercavo il feeling.
Non so se ho suonato chissà quanto bene, ma di certo non mi son fatto inibire dalle condizioni materiali.

Non è detto che si riesca sempre, se ti capita una chitarra diversissima dalle tue abitudini, ampli orribili o ascolti impossibili non si possono certo fare miracoli ma, secondo me, la testa ha un potere enorme in queste cose.

Poi vale sempre l'importanza dello studio, practice practice practice, per ovviare a molti limiti strumentali ma, su questo argomento, ognuno fa ciò che può e ciò che vuole.

Spero di essermi fatto capire, voglio contribuire, mai pontificare, non ne sono all'altezza!

Un abbraccio collettivo, roberto
roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

robland

Non posso che concordare con ogni parola che hai detto. Inutile aggiungere perché l'hai detto tu.
Dico solo una cosetta: è vero che, alla fine, a metterci una pezza è la testa. Ma penso anche che la testa comunichi con le dita e le dica di cambiare il tocco. Cambia il modo di toccare le corde col plettro/con le dita.
Ed è anche un po' una spiegazione del perché poi ci sentiamo a casa quando riprendiamo la nostra attrezzatura dopo che ci è toccato suonare con altro: non solo riconosciamo i nostri suoni, ma possiamo di nuovo riacquistare il tocco che ci viene più spontaneo.

Almeno credo! È una riflessione ad alta voce più che una convinzione.


robemazzoli

Assolutamente si Robland, il "percorso" è il medesimo ed è estremamente importante!!
roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

Vu-meter

Concordo.
PERSONALMENTE, l"unico ampli a transistor che ho avuto fino ad ora che NON mi fa sentire la mancanza del valvolare, è il DV Mark Jazz 12 (che il tuo bro, odia).
Il Roland Jazz Chorus è un ampli fantastico, ma manca di quello sparkling delle valvole, al punto che l'ho venduto, malgrado lo apprezzi.

Proverei volentieri un Blues Cube, che mi è parso più orientato alla emulazione delle valvole. Proverei molto volentieri anche i nuovi Tonemaster di casa Fender.

Ma come le valvole, non c'è niente.
Il mio ampli ideale, sulla carta, è il Rivera Jazz Suprema Recording da 12w. Mai provato e di difficile reperibilità...  :cry2:
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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robemazzoli

Comprendo bene Vu, provare tutto ciò che si può è un modo intelligente e divertente per coltivare la propria passione!

Ciò che vorrei enfatizzare è la relatività di tali impressioni: sono talmente soggettive che, a volte, ci ingannano!

Ma non possiamo farci niente!!
Ho conosciuto artisti che, dopo anni di adesione irreprensibile al transistor sono tornati al valvolare senza più dubbi... e pure il contrario!!

Io credo solo che sia necessario fare attenzione a cosa muove la ricerca!
Anche il suono su una chitarra classica cambia nel tempo..
roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

Max Maz

Basta non averli affiancati l'analogico e il digitale.
Se li metti a confronto la differenza c'è, a volte pochissima ma c'è.
Poi ognuno di noi decide cosa preferisce, anche farsi piacere il DV Jazz.  :occhiolino:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


robemazzoli

Sono piuttosto d'accordo Max...
Con la tecnologia digitale che ho avuto a disposizione nella mia esperienza, il paragone  fianco a fianco non regge neanche da lontano..

Poi è vero che ho sentito valvolari insulsi e digitali niente male....
roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"


robemazzoli

Poi quando avrò un timbro che mi emoziona come quello delle mie teste Orlando e 3rdPower che esce da un dispositivo che pesa 1kg completamente digitale non avrò alcun dubbio sul possederlo!

E non parlo di prezzi che è un elemento che, nella mia opinione, porta solo fuori strada il discorso "percettivo" :thanks:
roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

robland

Citazione di: robemazzoli il 28 Dicembre, 2020, 02:48 PM
Poi è vero che ho sentito valvolari insulsi e digitali niente male....

Più che altro, sarebbe opportuno imparare ad utilizzare bene ciò che si ha, prima di aggiungere una caterva di altre cose. A prescindere che sia analogico, digitale, valvolare ecc.
Ed è una cosa che dico innanzitutto a me stesso.

robemazzoli

Citazione di: robland il 28 Dicembre, 2020, 03:23 PM
Citazione di: robemazzoli il 28 Dicembre, 2020, 02:48 PM
Poi è vero che ho sentito valvolari insulsi e digitali niente male....

Più che altro, sarebbe opportuno imparare ad utilizzare bene ciò che si ha, prima di aggiungere una caterva di altre cose. A prescindere che sia analogico, digitale, valvolare ecc.
Ed è una cosa che dico innanzitutto a me stesso.

Hai certamente ragione! Ma praticamente tutte e tutti i musicisti che conosco fanno ricerca continua... a metà tra desiderio di scoprire e inevitabili gas..


roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

Bedrock

Ciao Carissimo,
manco gli auguri di Natale ti ho fatto  :-[, ma st'anno non è aria de sta roba.
Io è bene che non mi esprima, cambio idea con la stessa velocità con cui cambio le mutande.
Se mi riferisco all'istante in cui scrivo posso dirti che dopo un rapporto burrascoso pluriennale col digitale, negli ultimi mesi grazie al cambio della cassa e grazie al sapiente contributo del Villani il bit a casa mia ha vinto il confronto diretto con valvola e rack.
Magari tra qualche mese cambierò idea.
Però ammetto che con le mie manacce, tranne qualche caso "estremo", mi è stato difficile non tirar fuori un suono "comodo", e spesso è stato per la mia incapacità a programmare l'oggettino del caso.
Questo mi fa pensare che do troppa importanza all'attrezzatura e che dovrei esser più capace a gestire i miei subbugli ormonali, capaci spesso a farmi perdere tempo e soldi, e solo di rado a farmi migliorar qualcosa.
Io ho ancora grandi margini di miglioramento sulle mani, e tanto da fare sul mio suono è lì.
Te sei qualche anno luce avanti e da una parte può avere più senso cercare la sfumatura giusta, dall'altra ti basterebbe uno scatolottino per portare il risultato a casa.

robemazzoli

Gianlu, amico mio...
come avrai ben compreso, non intendevo assolutamente, con questo topic, riprendere la disputa analogico/digitale, dal momento che è ovvio che ognuno suona con quello che gli pare e come gli pare!!

Volevo porre l'accento sul modo in cui ognuno di noi interpreta la propria passione per la chitarra e soprattutto per il suono che, banale ma mai scontato, è l'ESSENZA della musica stessa.

Tutti dobbiamo studiare, sempre e per sempre, se vogliamo migliorare, tutto il resto è inutile, cambiare strumenti non serve a un bel nulla da questo punto di vista, ma questa è cosa nota.
In rari casi stimola la motivazione a studiare un po' di più per qualche tempo ma poi si esaurisce.

Quando porto l'esempio della autosuggestione (mi immagino di avere un pubblico di critici feroci e spietati) intendo solo porre l'accento sulla propria capacità di gestire emotivamente le prestazioni, spostando l'asse dalla coperta di Linus che ci da l'attrezzatura alla responsabilità di fare del proprio meglio con le condizioni materiali che ci ritroviamo. Tutto qua.

Non è una ode al pauperismo o una negazione della importanza di avere il meglio che abbiamo a disposizione: la nostra chitarra, con le corde giuste, il plettro adeguato, la pedalboard, l'ampli, il cavo etc etc....

Stare comodi è fantastico e auspicabile ma, di contro, porre tale condizione come "sine qua non" significa limitare notevolmente lo spazio di movimento, divertimento ed espressione.

Anzi, suggerirei di provare, quando capita, a buttarsi in una jam con solo una chitarra, un jack e un ampli con un paio di suoni: clean e drive..oppure solo un clean! Via la pedalboard!

I sociologi mainstream direbbero: esci dalla tua comfort zone!!! :acci: :lol:

Con un approccio così, un po' più sfacciato e "coraggioso", a mio avviso, si aiuta molto se stessi a lavorare sul suono, sulla espressività, sulla conoscenza di ciò che si ha a disposizione (pups, tono, parti della tastiera, ruoli da ricoprire all'interno del mix etc..)

Quindi volevo contribuire a "sfatare" alcuni miti che, secondo la mia esperienza, a volte ci impediscono di sperimentare le risorse vere che abbiamo.!

Tanti cari auguri di tutto a te e alla tua magnifica famiglia Gianlu! :cheer: 
roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

Bedrock

Si son stato un pò sballato io nella risposta.
Sai Robè io credo, parlo di me eh, che la ricerca del suono arrivato ad un certo punto diventa una patologia, una scusa, un perdere il fuoco.
E via a buttar tempo e soldi, soprattutto il primo ultimamente ne ho fatto fuori non sai quanto.
Il suono è l'essenza, ma un suono può comunque funzionare, la musica ci regala ogni giorno suoni nuovi che funzionano.
Al mio livello devo pensare al ritmo, alle note, alla tecnica, e devo piantarla di rincorrere inutilmente non so manco io cosa. Diventa solamente una scusa nel crogiolarsi, nel girare pomelli, nel cambiare per cambiare e così via, senza poi riuscire a portare a casa quello di cui, io, avrei veramente bisogno.
Perchè al mio livello quella sfumatura non la apprezzerebbe nessuno, se si è musicisti veri, e tu lì sei, allora la ricerca della sfumatura ha il suo motivo di essere, perchè probabilmente in pochi la sapranno giustamente apprezzare, ma quei pochi ne godranno.
E io di questo sono ferocemente convinto, e ferocemente lotto contro la mia pigrizia che mi porta a guardare la mia pedaliera, il mio ampli, a pensare alla nuova chitarra... tutte boiate, solo brutta brutta pigrizia che non mi fa migliorare.


robemazzoli

Gianlu è accaduto a tutti i musicisti che conosco di perdere del tempo così!!

Studiare è l'unica soluzione x uscirne!!
Molto più economico di una psicoterapia!!!!
Ahahahahaah!!! Scherzo per carità! :cheer:

Severi ma non spietati, con se stessi intendo :guitar:
roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

Mariano

per me non cambia granchè. Uso tutti i giorni il digitale, l'ampli a cui sono più legato è a transistor, ho due ampli a valvole che mi piacciono molto

tutto si fa suonare bene

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