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Nero a metà - Pino Daniele

Aperto da Max Maz, 02 Dicembre, 2015, 10:43 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Max Maz

Nero a metà  - Pino Daniele
"Dalle origini a Grande madre tutta la poesia di Pino Daniele"

di Marcella Russano

Edizioni Arcana  2012





" Questa storia ha radici lontane, un giovane soldato nero americano abbandona la sua casa e la sua famiglia per andare dall'altra parte dell'oceano a porre fine all'incubo tedesco. Il ragazzo sbarca a Napoli e rimane irretito dalla bellezza della sirena Partenope, se ne innamora, è corrisposto, tenta un approccio, la donna non si sottrae e dalla loro unione nasce un bambino bellissimo, nero anche lui ma solo a metà. Quel bambino è il simbolo della mescolanza, della fusion, di un meticciato sociale, culturale, artistico ma soprattutto umano. Quel bambino è la chitarra e la voce di Pino Daniele, a metà tra i blues neri americani e la musica popolare napoletana. Quel bambino è Ue man!, A me me piace 'o blues, Have you seen my shoes. Quel bambino è Napulìè, Chi tene 'o mare, Lazzari felici. E' il supergruppo, è l'anima di duecentomila persone radunate in Piazza Plebiscito, è l'indice sollevato di Massimo Troisi in Ricomincio da tre. Quel bambino è una carriera più che trentennale costellata di successi e collaborazioni importanti, da Gato Barbieri a Don Cherry, da Pat Metheny a Nana Vasconcelos, fino ad arrivare ad Eric Clapton. Quel bambino è la voglia di sperimentare, la passione per le chitarre, l'ostinata idea di non fermarsi mai, anche se il mondo non ha più orecchie per ascoltare. Perchè, per chi come Pino Daniele ha denrto la bellezza di quel bambino, l'unica cosa davvero importante è la musica."

Qui su Jamble mi sembra di aver capito che Pino Daniele non sia particolarmente apprezzato quindi non so' se questa piccola recensione possa essere o meno apprezzata. Per me Pino è stato il cuore della musica emozionale. Dalla musica popolare partenopea al blues, dalla bossa nova alla fusion alle contaminazioni mediterranee, africane fino ad arrivare ai madrigali degli ultimi tempi.
Un uomo ed un musicista capace di reinventarsi ogni volta sempre alla ricerca della emozione più pura e più vera.
Il libro attraversa la sua esperienza, il suo pensiero la sua grande determinazione.
Si legge bene con calma, a piccoli passi.

Perdonate l'impeto.  :hi:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


mimmo

Bellissima recensione.
Pino é stato il primo musicista italiano che ho amato dopo anni di hard rock.
Ho scoperto il blues nostrano e la gioia di vivere sparando sciò dall'autoradio del dyane mentre facevamo fuochi davanti alle tende.
E poi certi testi sono le parole di un amico.
Nell'82 aprì il concerto di Dylan Santana e anni dopo a militare lo vidi su una spendida balconata sopra Salerno con Senese e Tullio De Piscopo.

Pochi artisti mi hanno dato tanto.
Grazie Pino!


zuswin

Pino è Pino. Per quanto il genere possa essere apprezzato o meno, il suo talento è indiscutibile, sia come chitarrista che come cantante.
Io sono il classico napoletano che non ha mai apprezzato molto i cantanti napoletani, per preconcetti che ci vengono inculcati sin dalla nascita, stesso da parte di noi napoletani, ma per fortuna Pino è riuscito a scavalcare ogni preconcetto ed è riuscito ad entrare nella mia vita sin da quando ero bambino.
L'ho ascoltato tanto fino al periodo di ribellione che capita a tutti  :D poi dopo averlo abbandonato totalmente, è
tornato a far parte della mia quotidianità pochi anni prima della sua scomparsa.
Nel Luglio del 2013 è stato scelto come cantante per la festa del mio paese, e l'ho potuto apprezzare finalmente da vicino, da pochi metri di distanza.. nella sua voce si sentivano i segni di tutte le botte al cuore che ha subito.. ma nonostante tutto, ci ha regalato una serata che qui non dimenticheremo mai.
Mi dispiace per chi non l'ha mai potuto apprezzare perché molti dei brani più belli sono stati scritti in una lingua non comprensibile all'istante, ma fidatevi, i suoi brani fanno letteralmente venire i brividi. Brividi che senti addosso volente o nolente. Se sei triste o sei allegro. Brividi ed emozioni che pochi, anzi, pochissimi cantanti sono in grado di far provare.
:hi: Pino

Max Maz

Grazie mimmo e zuswin.  :grouphug:

Sottolineo il tema dei testi, sempre soltanto apparentemente "leggeri" ma ricchi di spunti e riflessioni sulla realtà sociale e sulle emozioni vissute.  ::)
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


robemazzoli

Grazie a Pino ho conosciuto le musiche migliori che il '900 ha donato alla cultura internazionale, mi sento personalmente grato all'artista, al chitarrista, al compositore, al cantante, al paroliere.

Senza Pino (e ovviamente senza Napoli), questo paese sarebbe artisticamente molto più arretrato.

Abbracci, ro
roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

Moreno Viola

Max mi avevi già incuriosito tempo fa parlando di questo libro e la sua lettura è nella lista delle mie buone intenzioni per il futuro.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Max Maz

Citazione di: Moreno Viola il 03 Dicembre, 2015, 11:55 AM
Max mi avevi già incuriosito tempo fa parlando di questo libro e la sua lettura è nella lista delle mie buone intenzioni per il futuro.

Grande Moreno.
Ora che è stata aperta questa splendida sezione attendiamo i tuoi preziosi contributi.
:hug2:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)



zuswin

Citazione di: Max Maz il 03 Dicembre, 2015, 06:45 AM
Grazie mimmo e zuswin.  :grouphug:

Sottolineo il tema dei testi, sempre soltanto apparentemente "leggeri" ma ricchi di spunti e riflessioni sulla realtà sociale e sulle emozioni vissute.  ::)
Non posso che confermare..
:grouphug:

robland

Pino Daniele aveva solo 22 anni quando scrisse l'album Terra mia. Una sorta di miracolo. Un ragazzo così giovane esprimeva una poesia in parole e musica di un'intensità che ha dello stupefacente.

Capii un po' di più di Pino Daniele per la prima volta non attraverso le canzoni alla radio, ma quando degli adulti mi presero, da adolescente, nella loro band. Mi fecero suonare sei brani che non avevo mai sentito, brani vecchissimi così particolari che stesso mentre li suonavo mi meravigliavo di come mai non fossero ripresi e riproposti un po' ovunque.
È un vero peccato.

Santano

Beh io l'album lo conosco a memoria  :loveit:

Elliott

Dai, facci sentire la vs interpretazione. Te la ricordi ancora?

rinox

bello rispolverare questi topic improvvisamente.
Si scoprono tante cose e anche persone che purtroppo non scrivono più.

Non conoscevo quel libro. Spero di trovarlo ancora in commercio.
Anche per me Pino Daniele ha un posto speciale nel mio cuore. E' stato un grandissimo chitarrista (prima parola nell'epigrafe della sua tomba, tra l'altro), mai banale nè ripetitivo e ha dato una nuova dignità alla musica napoletana "alta", con grandi commistioni tra generi (rock, blues, jazz, utilizzo della scala araba, etc.), ma voi questo lo sapete meglio di me.

Confesso che dopo Mascalzone latino e Un uomo in Blues l'ho seguito meno, alcune lavori mi sembravano meno incisivi, ma li sto riscoprendo adesso. Quello che c'è stato prima, invece, lo conosco a memoria. Che perdita!

robland

Citazione di: Elliott il 19 Agosto, 2020, 07:36 PM
Dai, facci sentire la vs interpretazione. Te la ricordi ancora?

Sono passati ventinove anni... (ma quanto sono vecchio  :facepalm2:).
Qualcuno della band avrà ancora qualche vhs di qualche serata live.  :laughing:
Io non conservavo mai niente di registrato. Ero fiduciosamente sempre proiettato verso un nuovo live e nuovi progetti...hard rock, come desideravo allora.
Ricordo con piacere le due voci, maschile e femminile, che si cimentavano con i brani di Daniele. Che bravi che erano. Non mi ritrovavo per niente nel loro genere, ma li ammiravo, anche perché loro quella musica l'hanno vissuta in contemporanea alle uscite discografiche e la suonavano e interpretavano con una convinzione che un non contemporaneo difficilmente può eguagliare.


Santano

Ricordo che imparai Quanno chiove in Do, un tono più bassa e più adatta alle mie corde vocali. Quell'arpeggio ancora oggi mi dà i brividi. D'altra parte ero un giovinastro e la canzone, come tanti brani di Pino, rendeva tantissimo eseguita chitarra e voce.
Con la band facciamo A testa in giù, a breve aggiungeremo Nun me scuccià. Entrambi i brani, come anche Quanno chiove, fanno parte dell'album in oggetto

robland

Visto che il topic parla di parole (contenute in un libro), con una qualche forzatura ci infilo una riflessione su altre parole, contenute in un testo.
Qui Pino Daniele affronta un tema delicato addirittura nel 1979 con grande intelligenza. Temi che ancora oggi pochi autori osano toccare.

Pino Daniele - Chillo è nu buono guaglione - YouTube

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