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Sammy Hagar, autobiografia

Aperto da robland, 26 Giugno, 2021, 12:10 PM

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robland



Ieri ho finito di leggere
Red: my uncensored life in rock
L'autobiografia di Sammy Hagar, membro dei Montrose, artista solista, cantante dei Van Halen e dei Chickenfoot (ottima band!)

Hagar aveva un bel po' di sassolini da togliersi dalla scarpa riguardo ai the Brothers, come li chiama lui, Al e Ed, i due Van Halen. E se li è tolti. In effetti i due ne escono malissimo. Sì, ovviamente se ne parla anche affettuosamente, sì non ne nega la grandezza e la bravura, ma il ritratto psico-fisico dei due è terrificante e, per quanta occorre doverosamente fare la tara (si insiste più sul lato negativo che su quello positivo), tante cose dette non sono state smentite e hanno trovato conferma in tante fonti. Solo che poi leggere in dettaglio è una pena. Eddie in effetti era spesso completamente fuori e leggere in che modo si declinava questa condizione è uno stillicidio.

Quanto ad Hagar stesso, si parte dalla sua infanzia piuttosto terribile (è la storia di tanti ma anche in questo caso leggere i dettagli ha un altro impatto) e dai primi tentativi di ingranare nel mondo della musica e degli affari. Sì, Hagar si è sbattuto da morire anche come businessman, creando dal nulla e facendo sempre più soldi: non si fa scrupolo in tutto il libro di parlare di denaro, che si tratti di commercio, management, diritti derivanti da brani, concerti e altro. Ovviamente ampia la parte dedicata all'inserimento nella band Van Halen e ai suoi travagliati rapporti con i fratelli.
È l'autobiografia di una rockstar americana in tutto e per tutti con gli eccessi, gli affetti, le relazioni, il lavoro tipici di quel mondo di milionari, ma comunque interessante e diversa da tante altre che ho letto.
Prima o poi avrò il coraggio anche di leggere quella di D.L. Roth, il narciso per eccellenza.