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Zucchero Fornaciari Il suono della domenica

Aperto da robland, 11 Dicembre, 2022, 07:06 PM

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robland

Ho appena terminato di leggere l'autobiografia di Zucchero. Ho molto apprezzato questo suo sforzo introspettivo perché ci porta a spasso nel suo mondo, allegro e sofferto, sacro e profano, irriverente e umile.
Il tema dominante sono le sue radici, nella campagna emiliana contadina molto arcaica, con ricordi ed esperienze familiari e sociali che si porterà sempre dietro negli anni a venire e ovviamente continuamente riproposti nei testi dei suoi brani. Testi i cui versi sono sparsi nel libro senza virgolette, senza soluzione di continuità con le sue riflessioni, come continuazione dei suoi pensieri. Tant'è vero che chi non conosce le sue canzoni potrebbe trovarsi a volta in difficoltà nella lettura perché liriche ed esternazioni si confondono, a sottolineare forse quanto i suoi testi lo rappresentino davvero, non sono parole buttate lì per creare atmosfere o fare rime aliene al suo vissuto.
E poi un po' tutto il suo cammino musicale, le collaborazioni con Guccini, Mogol, Panella, De Gregori, Pavarotti (una delle parti più divertenti del libro), nonché con Clapton, Bono, Sting, Brian May. E i suoi manager, dal fedele e storico manager italiano a quello di Eric Clapton, a Miles Copeland, fratello del famoso batterista e manager dei Police prima e di Sting dopo.
E poi cenni ai tour, i musicisti presenti sui suoi album (un nome importante tra i tanti Jeff Beck, ma sono tantissimi), gli attacchi di panico frequenti, Sanremo, la sua famiglia ecc.
290 pagine che si leggono piuttosto velocemente. Come al solito, avrei voluto fossero 600. Ma le case editrici e gli editor sono così.


Santano

L'ho sempre trovato un personaggio "vero" malgrado al debutto giocasse a fare il Joe Cocker italiano. Inoltre avrei scommesso che in live quella voce non reggesse per tutto il tempo. Mi sbagliavo, l'ho visto tre volte in concerto e già la prima volta aveva demolito i preconcetti che mi ero fatto. Ho sempre apprezzato lo spiegone che precede ogni canzone e la sua vena di cantautore originale (ha scritto decine di canzoni per altri anche prima della fama) capace di circondarsi di grandissimi musicisti che si divertono sul palco. Ripeto, dal vivo è un artista capace di stupire, peccato che la chitarra non sia il suo forte, va molto meglio con l'organo.


robland

Si parla in effetti anche dei brani scritti per gli altri (così come di coloro che hanno scritto per lui). Ad esempio in una edizione di Sanremo i brani con testi scritti da lui ed interpretati da Elisa e Giorgia finirono rispettivamente al primo e al secondo posto.

C'hai preso sull'organo. Dichiara proprio il suo grande amore per l'hammond e in genere l'organo, che imparò a suonare in chiesa.
Da un'intervista trovata su internet:

«Io andavo da don Tagliatella, gli portavo le uova e poi lo invitavo a pranzo. Dopo aver mangiato, lui e "Guerra" si sedevano su una panchina a parlare di politica. Dopo un po' iniziavano a urlare, finché il "don" se ne andava via furibondo. Ma la domenica dopo era di nuovo con noi. E nella sua chiesa ho imparato a suonare l'organo. Lui mi insegnava i canti della Messa, poi se ne andava e io suonavo i Procol Harum».

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