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1971, L'anno d'oro del rock

Aperto da the_mechanic, 23 Marzo, 2018, 02:09 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

the_mechanic

Altro giorno, altro topic, altro libro!

Il consiglio di oggi è 1971, L'anno d'oro del rock di David Hepworth, edito da SUR, ISBN 9788869981081




Come suggerisce il titolo, il libro racconta il rock del 1971 dal punto di vista musicale e sociologico. Dopo una breve introduzione, i capitoli sono organizzati mese per mese (indovinate un po'... sono 12!) e alla fine di ognuno c'è una piccola playlist che riassume i migliori pezzi rilasciati nello stesso mese.
Lo stile di scrittura è abbastanza scorrevole e non annoia mai. Nonostante sia riassumibile come una "cronistoria partecipata", l'autore salta di palo in frasca raccontando di luoghi, persone, aneddoti che fanno sempre pensare: "ancora un rigo e poi basta".
Non è un libro per tutti
, nonostante all'apparenza sembri un libro semplice in realtà non lo è. La mole di informazioni contenuta è del tutto inutile se non ci si sofferma per un po' di tempo su ogni capitolo! Io la prima lettura l'ho data d'istinto e mi è rimasto ben poco, solo i fatti in quanto tali.
Invece, dovrebbe essere letto così come si ascolta un buon disco: con calma, assaporandone ogni singola parte.
Io consiglio di leggerlo in un anno, concentrandosi su un capitolo al mese e ascoltando quanto suggerito dall'autore: devo dire che è un modo molto più efficace! Sono arrivato a Marzo e davvero sto avendo un quadro generale discretamente approfondito della situazione, non solo una serie di "fatti" che alla fine lasciano il tempo che trovano.

E' un libro davvero appassionato: io lo consiglio a tutti coloro che vogliono approfondire le proprie conoscenze sul rock, è stata un'annata davvero prolifica.

Vi lascio con la frase del retrocopertina: Nel 1971 il rock aveva solo 17 anni, ed era giusto così: forse il rock dovrebbe avere diciassette anni per sempre

Qualcuno di voi l'ha letto oppure lo ha già in coda?  :guitar:
"La prima nota stonata è un errore trascurabile.
La seconda nota stonata è un errore grave.
Dalla terza in poi è Jazz!"


AlbertoDP

Interessante, quasi quasi lo prendo, grazie del consiglio  ::) Ho visto che il titolo in inglese è  1971 – Never a Dull Moment, che poi è il titolo di un album di Rod Steward... del '72  :laughing:

Metto in lista.

p.s. dei cento album citati, almeno la metà li conosco, posso anche leggerlo in meno di un anno  ;D


Max Maz

Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Grand Funk

In che mese sono citati i Grand Funk ? altrimenti non lo compro  :snob:

AlbertoDP

Allora risparmi qualche euro, non ci sono... Qui c'è la lista Rocklist.net...David Hepworth. Never A Dull Moment: 1971 Scorrendo sotto ho visto che ci sono anche tutti i consigli mensili, effettivamente lì me ne mancano molti  :firuli:

the_mechanic

Citazione di: AlbertoDP il 23 Marzo, 2018, 03:39 PM
p.s. dei cento album citati, almeno la metà li conosco, posso anche leggerlo in meno di un anno  ;D

E beh, diversi li conoscevo anche io  :D Però lui cita molti artisti che magari non sono nemmeno andati molto oltre il 1971, meteore comunque degne (o meno) di nota!

Seconod me è molto carino da leggere comunque a pezzi, senza leggere solo quello... può un po' annoiare!

PS: I titoli originali inglesi sono meglio nel 99% dei casi  :D
"La prima nota stonata è un errore trascurabile.
La seconda nota stonata è un errore grave.
Dalla terza in poi è Jazz!"


Elliott

GF non disperare, non c'è  nemmeno Umberto Tozzi  :etvoila:


the_mechanic

"La prima nota stonata è un errore trascurabile.
La seconda nota stonata è un errore grave.
Dalla terza in poi è Jazz!"


Moreno Viola

Grazie per la segnalazione e per l'accattivante recensione.  :thanks:

Riguardo al titolo originale, per me sarebbe stato "Never A Dull Moment Except For The ELP's Albums"  :laughing:
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Santano

Interessante, però devo ancora capire l'attinenza tra Barbra Streisand e il rock..  :-\  :-\  :-\

Grand Funk

Citazione di: Santano il 24 Marzo, 2018, 02:01 PM
Interessante, però devo ancora capire l'attinenza tra Barbra Streisand e il rock..  :-\  :-\  :-\

Giusto, ottima osservazione....  :-\ ....... e non cita i Grand Funk......  :P

Moreno Viola

Citazione di: Grand Funk il 24 Marzo, 2018, 07:31 PM
Citazione di: Santano il 24 Marzo, 2018, 02:01 PM
Interessante, però devo ancora capire l'attinenza tra Barbra Streisand e il rock..  :-\  :-\  :-\

Giusto, ottima osservazione....  :-\ ....... e non cita i Grand Funk......  :P

In operazioni del genere è scontato che qualcuno rimanga fuori però effettivamente "E Pluribus Funk" è un'esclusione piuttosto pesante, ma sono certo che ne troveremmo altre.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Elliott

Stai o pur sempre parlando di un punto di vista personale dell'autore.

Io trovo altrettanto pesante (bugia...la trovo più pesante perché caratterizzati di maggiore unicità) la mancanza dei Gentle Giants


Moreno Viola

Guarda se non sbaglio mancano anche "In The Land Of Grey And Pink" dei Caravan, "Islands" dei King Crimson e "Pawn Hearts" dei Van Der Graaf Generator e per me sono assenze ingiustificabili ma do per scontato che se avesse escluso alcuni dei nomi che sono invece citati, avremmo potuto obiettare ugualmente le scelte.

Comunque per togliersi ogni dubbio, non resta che leggerlo.  :reading:
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Grand Funk

Citazione di: Moreno Viola il 25 Marzo, 2018, 11:54 AM
In operazioni del genere è scontato che qualcuno rimanga fuori però effettivamente "E Pluribus Funk" è un'esclusione piuttosto pesante, ma sono certo che ne troveremmo altre.

A parte quel disco " bellissimo " avevo notato che mancavano citazioni di album importanti ( almeno li ritengo tali.... )

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