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Muse - Live in Milan

Aperto da Elliott, 13 Luglio, 2019, 09:42 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Elliott

Quello che penso dei Muse, ho già avuto modo di esprimerlo. Ma, mi ripeto perché se no non so come iniziare  :D

Ho scoperto I Muse, praticamente subito...quando pubblicarono il loro album di debutto. Scoperti grazie al video di Sunburn che, mi ricordò in maniera positiva Joan Crowford dei Blue Oyster Cult. Mi trovavo all'estero ed al mio rientro in Italia, scoprii che dell'album in Italia non vi era traccia. Lo ordinai di importazione mentre, in Italia, arrivò mesi dopo.  Li ho sempre apprezzati e, per i primi 4 album, hanno rappresentato uno dei miei principali ascolti nel genere.
Detto ciò, se non me lo avesse chiesto Alessia, non sarei andato. E mi sarei perso uno dei più bei concerti degli ultimi anni.

Molti li considerano i nuovi geni della musica. Io non azzardo a tanto perchè, di fatto, non li ritengo tali ma certamente, mi sento di ritenerla la band con maggior personalità e voglia di "innovazione" degli ultimi anni. Almeno, tra le band di successo.

Andiamo al concerto.

I Muse è una band ricca, e si vede. Il palco, è molto semplice: uno schermo gigante alle spalle grande quanto tutto il palco e una sorta di pensilina stilizzata; oltre una lunga passerella che si proietta in mezzo al pubblico.
Ci sono però proiettori di raggi laser su tutta la circonferenza del secondo anello e led su tutta la circonferenza del primo. Facile immaginare che il tutto sia incentrato sulle luci.

Finisco di parlare di questo aspetto e poi passo alla parte suonata.
Era tutto prevedibile eppure, sono riusciti a stupire. Lo spettacolo - perché di questo stiamo parlando - è un crescendo. Brano dopo brano le scenografie si fanno sempre più imponenti. Nonostante la maestosità delle scenografie create da laser & company, non appaiono mai ridondanti. La musica riesce a rimanere al centro. Ma i giochi di luci, le scenografie colpiscono e fanno breccia.

Andiamo alla parte suonata.
Che fossero tre gran musicisti lo si sapeva. Live, sono andati ben oltre ogni mia aspettativa. Bellamy canta meglio su un palco che in studio. Il concerto è durato due ore e, quello che mi ha fstto impressione, è che non c'è stato un solo minuto di pausa. Una roba mai vista...un treno in corsa inarrestabile.
L'impatto sonoro é pazzesco. La chitarra di Bellamy ed il basso di Wolstenholme creano un muro di suono spaventoso. Lo ammetto, non mi aspettavo una botta sonora di questo livello.
Benché Bellamy sia il leader incontrastato del trio, si dimostra grandissimo professista e uomo band; non si presta ad alcun protagonismo, non si impadronisce in maniera esclusiva della scena; fa la sua parte e lascia ampi spazi a quelle degli altri due.
Bellamy, suona proprio bene...è proprio in grandissimo chitarrista. Niente solismi-fiume ma miriadi di frammenti straordinari. L'icona del chitarrismo moderno.
Ha praticamente usato per tutto il brano la sua nuova chitarra tranne in un paio di bravi vecchi dove, ha usato le sue vecchie Manson.
Molto particolare invece il basso double neck usato da Wolstenholme.

Dalla scaletta mancano alcuni brani la cui assenza la trovo ingiustificata ed imperdonabile ma, poco importa. Quello dei Muse, è il classico spettacolo che riesce a coinvolgere anche chi non conosce un solo loro brano. Le molteplici parti strumentali, mettono in pace con la musica. Superbe!!!

In succo: Grandiosi!!!

Tre appunti.

Sul palco figurano due Marshalloni ma sono vuoti. In realtà usa il Kemper (credo i suoni siano stati profilati su un Diezel).

Come ogni concerto, Matt si diverte a lanciare la sua chitarra. Lo trovo sciocco ma, purtroppo, il popolo va in visibilio. E siccome è show...il popolo è sovrano.

Ben vengano le norme di sicurezza, i controlli, la prevenzione e tutto quello chevada a tutelare l'incolumità ma, dimezzare i posti sul prato, dà una immagine molto triste.



Moreno Viola

Non avevo dubbi sulla qualità del loro spettacolo e quindi non mi sorprende il tuo entusiasmo.

I Muse pagano lo scotto di essere percepiti come gruppo mainstream e quindi tendenzialmente trascurati per quanto riguarda la sostanza della loro proposta, ma sono un power trio di valore elevatissimo e meritevoli del confronto con i grandi nomi del passato.

P.S. Un giorno avremo occasione di approfondire la tua idea riguardo alla loro somiglianza con i Blue Oyster Cult.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.



guest2683

Non ho mai amato moltissimo le band da stadio, i palchi enormi e il pubblico fatto di grandi folle. Ma stavolta dico chi se ne importa di questa mia preferenza (e non ho detto che le suddette band non mi piacciono, ma che le metto al secondo posto!). Perché se oggi esiste una band da stadio che va esaltata e celebrata sono proprio i Muse, che tra l'altro sono degli eccellenti musicisti e quindi lo spettacolo è "solo" un di più, bellissima e meritata cornice al talento dei tre.

Elliott

Citazione di: Moreno Viola il 14 Luglio, 2019, 11:10 AM
P.S. Un giorno avremo occasione di approfondire la tua idea riguardo alla loro somiglianza con i Blue Oyster Cult.

Volentieri :)


guest2683

Ho comprato qualche giorno fa una biografia inglese dei Muse. Chissà che dentro non ci trovo qualche riferimento ai BOC. Sicuramente sarà infarcito di nomi.

Elliott

Sicuramente, ed in grassetto, ci sarà Morricone

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