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Questi dischi non hanno cambiato la storia

Aperto da maestro ciminiera, 16 Marzo, 2018, 12:50 PM

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maestro ciminiera

Riprendo in negativo il topic di Balfa, in quanto intendo parlarvi di alcuni dischi che non sono mai considerati dalla critica, autori di nicchia o semisconosciuti che però hanno realizzato dischi per me molto importanti. Il metro di paragone è uno solo, il mio gusto. Ovviamente chi vuole può aggiungere altri album.
Parto con questo





ON THE TRACKS di LEON REDBONE.
Leon Redbone è un tipo fuori dal tempo, a cominciare dal suo aspetto fisico. Vestito con completi retrò, in testa un panama, stravaganti cravattini, guanti neri, occhiali scuri, un bastone e con baffi alla Groucho Marx non passa certo inosservato. Anche la sua musica è quanto di più anticonvenzionale possiate immaginare, amante del blues prebellico, ma anche del primo country, di ragtime e jazz anni 20 e 30, oggi potrebbe quasi essere di moda, però negli scorsi anni era decisamente unico.
Nonostante sia sulle scene da circa quaranta anni, la sua discografia consta di solo 14 album in studio e di cinque dal vivo, tutti ovviamente di difficile reperibilità. Tuttavia vale la pena di fare uno sforzo, in quanto tutti i suoi dischi sono di valore e spesso con ospiti di nome perfettamente calati nella parte.
Chitarrista acustico molto valido, capace di spaziare nei suoi generi preferiti senza alcuna difficoltà (qualche anno fa la rivista Guitar Player lo segnalò come uno dei migliori sullo strumento acustico), è anche cantante dal timbro unico, a volte rauco e nasale, capace di spaziare dallo yodel al bel canto di ballate dal sapore jazz.
Il disco che ho scelto è il suo primo, uscito nel 1975 per la Warner Bros, e sin dalla copertina (con J. Frog di Chuck Jones ed il tipico logo dei cartoni animati della Warner) di capisce che il tono sarà divertente e divertito, visto che il nostro, specie in quest'album, non si limita a mere riproposizioni degli originali, ma li reinterpreta e stravolge con l'inserimento di strumenti e vocalizzi particolari. 
Scorrendo la lista dei nomi degli autori dei brani ci si rende subito conto che il viaggio sarà nel tempo, visto che troviamo pezzi di Jimmie Rodgers, Fats Waller, Irving Berlin, Hoagy Carmichael e Lonnie Johnson.
Tra i musicisti, tutti abbastanza sconosciuti, troviamo Don Mac Lean al banjo, famoso per essere l'autore di America Pie (hit anche di Madonna), Steve Gadd alla batteria e soprattutto Joe Venuti al violino. Quest'ultimo è considerato l'inventore del violino jazz ed oltre che aver formato un famoso duo con Eddie Lang, ha suonato anche con Benny Goodman, Bing Crosby, Bix Beiderbecke e Jack Teagarden.
Il disco si apre con una bella versione di Sweet Mama Hurry Home or I'll Be Gone, classico del country di Jimmie Rodgers, in una versione jazzy, seguita da uno dei più bei brani dell'album, e cioè Ain't Misbehavin' di Fats Waller. Il pezzo del 1929 è il primo dei duetti con Joe Venuti che dalla originaria versione pianistica viene interpretato sulla chitarra con un bel solo di violino e la voce che borbotta.
La versione di My Walking Stick di Irving Berlin si caratterizza per l'uso delle nacchere, mentre Marie (dello stesso autore) vede il nostro impegnato da solo alla chitarra, voce e assolo di Throat Trompet, cioè la tromba imitata con la voce a mo' di kazoo.
Vi segnalo inoltre l'altro duetto con Joe Venuti, Some of These Days, risalente al 1910, che inizia con la chitarra, il violino pizzicato e con un clamoroso cambio di ritmo sul solo, per poi ritornare al solito tempo sul cantato.
Ben due sono i blues presenti nel disco, l'orchestrata Big Time Woman e la solitaria versione di Haunted House di Lonnie Johnson.
In totale undici brani, durata breve come si usava in quegli anni, e non un solo pezzo men che valido, per un disco che resterà unico e precursore di una luna carriera.
Leon Redbone è ancora vivo e in attività, anche se le sue uscite discografiche sono ormai diradate nel tempo e sempre più rare.

I MUSICISTI:
Banjo – Don McLean
Basso – Milt Hinton
Nacchere – Ralph Macdonald
Clarinetto – Billy Slapin
Batteria – Stephen Gadd
Chitarra Hawaiana – Charles Macey
Piano – Patty Bown
Sassofono – Phil Bodner, Seldon Powell
Trombone – Garnett Brown
Tromba, Cornetta – Joe Wilder
Tuba – Jonathan Dorn
Violino – Joe Venuti
Voce, Chitarra, armonica, Throat Trompet – Leon Redbone

un paio di video




Fidelcaster

Molto interessante, poi mi ascolto i brani che hai postato.  :thanks:
:ditanaso:


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