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Peter Green

Aperto da Moreno Viola, 05 Aprile, 2014, 11:04 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Stevie J

Il mio maestro mi ha proposto di studiare un brano di Peter Green.

Molto interessante questo articolo, per ora sono fermo alle prime righe ma lo completerò quanto prima.

AlbertoDP

Citazione di: Moreno Viola il 05 Aprile, 2014, 11:04 AM
Questo è un articolo che avrei già voluto scrivere circa un anno fa quando Vu mi offrì l'opportunità di far parte della redazione del portale.
Ma Peter Green è un "soggetto difficile" e le poche informazioni che si riescono a raccogliere, o meglio la carenza di approfondimenti, mi avevano un po' scoraggiato, inoltre per quanto possa sembrare ridicolo,  provo un coinvolgimento quasi affettivo nei suoi confronti che ha complicato ulteriormente le cose perché, con un po' di presunzione lo riconosco, mi sono posto l'obbiettivo di tracciare un percorso che aiutasse a comprendere che il ritratto dell'artista impazzito a causa di un "viaggio" troppo lungo era una mezza verità, forse anche meno.
Non so se ci sono riuscito ma ce l'ho messa tutta. Ho trovato un aiuto enorme nella lettura di "All The Madmen" il bellissimo libro di Clinton Heylin e devo ringraziare Paolo perché qualche mese fa citando Peter Green tra i suoi chitarristi preferiti, mi ha dato quella spinta che mancava e che è stata uno stimolo per riprendere un progetto che avevo accantonato.
Come al solito non è per nulla breve, ma spero che riesca ad essere abbastanza coinvolgente da renderne la lettura comunque gradevole e soprattutto sarebbe bello sapere di aver raggiunto quello che era il mio obbiettivo principale.
Di seguito una breve anticipazione, ma l'articolo lo trovate sul portale. Buona lettura.

"Islington è un quartiere borghese e tranquillo nella parte nord della inner London, teatro di scene di ordinaria quotidianità, difficilmente turbate da eventi che sconvolgano l'abituale contegno dei cittadini locali e questo fu probabilmente il motivo per il quale l'impatto con il graffito comparso, un qualche giorno del 1967 all'ingresso della stazione della metropolitana non dovette essere dei migliori..."



Bellissimo articolo! Complimenti  ::)


PaoloF

Citazione di: Stevie J il 23 Ottobre, 2015, 10:47 AM
Il mio maestro mi ha proposto di studiare un brano di Peter Green.

Per curiosità, quale brano?  ::)

Vu-meter

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"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Stevie J

Citazione di: PaoloF il 23 Ottobre, 2015, 12:35 PM
Per curiosità, quale brano?  ::)

Non mi ricordo il titolo a mente, ma stasera quando torno a casa te lo scrivo  ::)

Stevie J

Paolo, sto studiando Watch Out


PaoloF

Ammetto l'ignoranza: questo pezzo non lo conoscevo...  ::)


Stevie J

Citazione di: PaoloF il 23 Ottobre, 2015, 09:41 PM
Ammetto l'ignoranza: questo pezzo non lo conoscevo...  ::)

Neanche io, però mi piace tantissimo!!!  ::)

Moreno Viola

Citazione di: Stevie J il 23 Ottobre, 2015, 10:47 AM
Il mio maestro mi ha proposto di studiare un brano di Peter Green.

Molto interessante questo articolo, per ora sono fermo alle prime righe ma lo completerò quanto prima.

Grazie per aver ripescato e riportato all'attenzione un articolo di qualche tempo fa, al quale tra l'altro tengo parecchio.
Spero ti piaccia.

Citazione di: AlbertoDP il 23 Ottobre, 2015, 11:32 AM
Citazione di: Moreno Viola il 05 Aprile, 2014, 11:04 AM
Questo è un articolo che avrei già voluto scrivere circa un anno fa quando Vu mi offrì l'opportunità di far parte della redazione del portale.
Ma Peter Green è un "soggetto difficile" e le poche informazioni che si riescono a raccogliere, o meglio la carenza di approfondimenti, mi avevano un po' scoraggiato, inoltre per quanto possa sembrare ridicolo,  provo un coinvolgimento quasi affettivo nei suoi confronti che ha complicato ulteriormente le cose perché, con un po' di presunzione lo riconosco, mi sono posto l'obbiettivo di tracciare un percorso che aiutasse a comprendere che il ritratto dell'artista impazzito a causa di un "viaggio" troppo lungo era una mezza verità, forse anche meno.
Non so se ci sono riuscito ma ce l'ho messa tutta. Ho trovato un aiuto enorme nella lettura di "All The Madmen" il bellissimo libro di Clinton Heylin e devo ringraziare Paolo perché qualche mese fa citando Peter Green tra i suoi chitarristi preferiti, mi ha dato quella spinta che mancava e che è stata uno stimolo per riprendere un progetto che avevo accantonato.
Come al solito non è per nulla breve, ma spero che riesca ad essere abbastanza coinvolgente da renderne la lettura comunque gradevole e soprattutto sarebbe bello sapere di aver raggiunto quello che era il mio obbiettivo principale.
Di seguito una breve anticipazione, ma l'articolo lo trovate sul portale. Buona lettura.

"Islington è un quartiere borghese e tranquillo nella parte nord della inner London, teatro di scene di ordinaria quotidianità, difficilmente turbate da eventi che sconvolgano l'abituale contegno dei cittadini locali e questo fu probabilmente il motivo per il quale l'impatto con il graffito comparso, un qualche giorno del 1967 all'ingresso della stazione della metropolitana non dovette essere dei migliori..."



Bellissimo articolo! Complimenti  ::)

Grazie Alberto. I tuoi complimenti mi fanno veramente molto piacere.

Citazione di: Vu-meter il 23 Ottobre, 2015, 12:53 PM
Moreno ...  :loveit: :loveit: :loveit: :loveit:


:moreno:

Grazie Vu.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


thebluesman

Oggi, per me, è giornata di lettura di questi splendidi scritti.

Data la lunghezza, sono riuscito al momento a leggere soltanto metà articolo. Mi complimento nuovamente per i contenuti, c'è parecchio da imparare per noi lettori !

Personalmente posso dire di aver conosciuto la musica di Peter Green tramite Gary Moore. Pur non arrivando a chiedermi se Green fosse "God", di certo apprezzo i suoi lavori e ciò che lui abbia trasmesso ad altri noti chitarristi. 

Moreno Viola

Ringraziarti per essere andato a ripescare i miei articoli è il minimo che posso fare.

:thanks:
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Elliott

Avevo letto questo articolo un po' di tempo fa ma, conoscendo troppo poco Peter Green ho prima aspettato di scoprire  l'artista.
Ho approfondito The end of the Games, Anthology (una raccolta infinita) ed il live in Soho con la splinter band.

Devo dire che ascoltandolo, ripensavo  al tuo articolo e ti garantisco che la percezione di Green sarebbe stata completamente diversa se non avessi letto questo meraviglioso testo.

È un piacere leggerti e spero che prima o poi tu possa pubblicare qualcosa di nuovo.

Grazie


Moreno Viola

Grazie mille Elliott!

Citazione di: Elliott il 16 Maggio, 2016, 10:43 PM
Devo dire che ascoltandolo, ripensavo  al tuo articolo e ti garantisco che la percezione di Green sarebbe stata completamente diversa se non avessi letto questo meraviglioso testo.

Questo è un gran bel complimento.  :thanks:

Spero di riuscire a tornare a scrivere un nuovo articolo presto, perchè ho un po' di cose in cantiere ma per il momento troppo poco tempo per concretizzarle.

Chi semina vento, raccoglie tempesta.



robland

Gary Moore su Peter Green:

How did you come to meet Peter?

"I'd seen him play with John Mayall just after Eric [Clapton] had left the band when I was 14. He had a Selmer amplifier, which was rented because no one could afford to bring their own gear and he had to play All Your Love. I thought it was going to sound like shit but the moment that he plugged in he went into that lick at the start and I remember the whole room was vibrating!

"It was an amazing experience just to hear a guitarist walk on stage and plug into this amplifier, which I thought was a pile of shit, and get this incredible sound. I'd never heard anything like it and I thought, God, if I could ever get a guitar to sound like that or even better, to have that guitar!"


robland

Questo è un passaggio bellissimo sempre dell'intervista a Gary Moore su Peter Green.

Anyway, later on when Skid Row opened for Fleetwood Mac at the National Stadium in Dublin around 1969 or 1970, I was only 16 or 17 at the time and Peter had said to this DJ guy who was hosting the show that he'd like to meet me. 

"I was really thrilled, because Peter was one of my big heroes and so I just went up and said hello and he said, 'Oh I really like your playing, do you want to come back to the hotel afterwards and we'll have a chat?' I had to go and play another gig after that but he waited for me back at the hotel and I went up to the room and there was Mick Fleetwood and Peter sharing a room and he had the guitars on the bed. 

"We both sat there and talked all night and played together, no amps or anything – there weren't any practice amps in those days so we just played and talked all night. It was great. 



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