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Looping music

Aperto da Mariano, 06 Gennaio, 2020, 11:32 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Mariano

Apro una discussione su una tendenza trasversale che sta prendendo sempre più piede, in molti generi musicali diversi. Il live looping. Ovviamente l'utilizzo di loop, sequencer eccetera è vecchio di decenni, ma negli ultimi anni, complice l'integrazione sempre più semplice tra i sistemi digitali e il mondo analogico, si stanno vedendo sempre più performance dove vengono sovrapposti strumenti analogici, strumenti digitali (in proporzioni differenti a seconda del contesto), messi in loop da una (spesso) o più persone per creare livelli anche molto elaborati.

Ovviamente questo tipo di performance non è legata di per se a un genere, visto che teoricamente si può suonare in questo modo musica di qualsiasi genere. Vedo però che come tendenza interessa più i giovani o chi gravita attorno al mondo del pop, della black music, della fusion, del jazz o comunque dove l'utilizzo di elettronica non è mai stata un tabù. Posso testimoniare come nei conservatori odierni sia una delle cose che gasa di più gli studenti tra i 20 e i 30 anni, che sono molto addentro a questo tipo di cose. Non mi è ancora capitato di vedere performance simili in ambito metal o rock, ma penso che con il diffondersi di sistemi che permettono di registrare facilmente chitarre e bassi come Kemper o Fractal sia solo questione di tempo.

Quello che per primo mi ha fatto interessare alla cosa è stato Jacob Collier, che a differenza di molti altri fa la cosa in maniera molto "analogica", usando tutti strumenti reali e loopandoli alla vecchia maniera (da quanto ne so non usa Ableton o simili)
Jacob Collier - Close to You - Live From Lincoln Hall - YouTube

Elise Truow
Radiohead Meets The Police - Live Looping Mashup by Elise Trouw - YouTube

Per motivi legati al genere mi piace molto FKJ, qua in una bella performance sul mare
FKJ live @ Salar de Uyuni for Cercle - YouTube

Masego
Masego "Lavish Lullaby" (Live Performance) | Open Mic - YouTube

A me piacciono di queste cose quelle più legate al jazz, fusion e all'hip hop, perché sono generi che ascolto molto, quindi tendo a conoscere più questo tipo di musicisti, che poi suonano spesso anche in contesti più old school, in quanto sono degli ottimi strumentisti e compositori alla vecchia. Ma mi piace come sono in grado di integrare vecchie e nuove tecnologie per dare vita a qualcosa di molto alla moda e inserito nella musica più contemporanea

Io da poco ho iniziato a mettere su uno spettacolo di questo tipo, e mi sono accorto che sono semplici cose che ritenevo complicatissime e complicate cose che ritenevo semplici. Pensavo: oddio chissà come si fa a gestire ste robe, i suoni, sopratutto chitarra e basso......invece problemi zero: io uso Helix, ma si può fare tranquillamente anche con una Zoom G5. Entri indiretta nel mixer e tratti tutto come una tastiera o uno strumento midi, il suono è pronto come lo hai settato, e si registra benissimo. Invece fare le transizioni, capire come gestire il cambi da una sezione di un brano all'altro, come usare gli effetti e le automazioni, ecco questo è più difficile.

Insomma come sempre è la parte musicale a essere la cosa difficile mentre la gestione della performance la impari facilmente stando dentro l'ecosistema (io uso Ableton). Mentre scrivere pezzi belli è il problema. Si torna sempre alla musica e a farla bene.

Mi piacerebbe qualche altro consiglio anche di musiche molto diverse, ad esempio c'è chi fa metal in questo modo?

Mimmolo

Non posso aiutarti per il metal
Concordo con il fatto che questi sistemi siano interessanti.
Alla base di tutto ci sta una conoscenza potente della composizione musicale e dell'area giramento.
Con questo intendo buon gusto nel creare accompagnamenti vari con uso sapiente degli strumenti da utilizzare e soprattutto quanto e come, le strutture dei brani che devono essere varie e particolarmente evitare di saturare di suoni l'accompagnamento.
Purtroppo la mia conoscenza è limitata e tendo subito a farlo, rendendo pesante e ripetitivo il risultato
Tra le app trovo interessanti Launchpad di focusrite a cui abbino launchkey una mini keyboard con funzioni mirate
È purtroppo facile fare brutta musica con questo sistema ma già Robert Fripp 20 anni fa era un pioniere di questi sistemi


luvi

Non potendo dare un contributo diretto alla tua richiesta aggiungo un'osservazione personale...

Premesso che tutte le performance che hai linkato sono di altissimo livello, gusto e qualità, esse non possono prescindere dal fatto che chi dà loro vita debba forzatamente essere un polistrumentista eccellente.
Viene a mancare quindi un fattore che me le fa apparire distanti: la preziosità irrinunciabile dell'interplay, del dialogo tra menti creative diverse.

Ho sempre apprezzato il looper come strumento creativo in fase di sviluppo delle idee, ma più che altro come surrogato tecnologico del contributo dei musicisti in carne ed ossa da utilizzare, diciamo così, in tempo di carestia: come fine per una performance live mi mette una certa tristezza.

Mi pare un modo di far musica molto rovesciato su sé stessi, del tutto autoreferenziale, certamente in linea con l'individualismo esasperato ed il genere di rapporti sociali che caratterizzano la nostra epoca, ma che considero anche uno dei maggiori difetti dei tempi che viviamo.

In sintesi: largo alla tecnologia al servizio del musicista, piuttosto che in sua sostituzione.  ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Moreno Viola

Non ho nessun tipo di prevenzione nei confronti di questo tipo di performance, ma condivido il punto di vista di Luca.

Trovo che il risultato, data per assunta la preparazione dell'esecutore, possa sicuramente essere gratiicante per chi  guarda un video, ma in un contesto live credo che avrei la percezione di un'autoreferenzialità che mi apparirebbe distante da quello che apprezzo in un'esibizione dal vivo.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Cold_Nose

Il padre di tutta la looping music  ;D






If you make the same mistake 3 times, that becomes 'your arrangement'

Mariano

Citazione di: luvi il 06 Gennaio, 2020, 12:56 PM
Non potendo dare un contributo diretto alla tua richiesta aggiungo un'osservazione personale...

Premesso che tutte le performance che hai linkato sono di altissimo livello, gusto e qualità, esse non possono prescindere dal fatto che chi dà loro vita debba forzatamente essere un polistrumentista eccellente.
Viene a mancare quindi un fattore che me le fa apparire distanti: la preziosità irrinunciabile dell'interplay, del dialogo tra menti creative diverse.

Ho sempre apprezzato il looper come strumento creativo in fase di sviluppo delle idee, ma più che altro come surrogato tecnologico del contributo dei musicisti in carne ed ossa da utilizzare, diciamo così, in tempo di carestia: come fine per una performance live mi mette una certa tristezza.

Mi pare un modo di far musica molto rovesciato su sé stessi, del tutto autoreferenziale, certamente in linea con l'individualismo esasperato ed il genere di rapporti sociali che caratterizzano la nostra epoca, ma che considero anche uno dei maggiori difetti dei tempi che viviamo.

In sintesi: largo alla tecnologia al servizio del musicista, piuttosto che in sua sostituzione.  ::)
non dico di essere in disaccordo, però mi viene da pensare: in cosa sarebbe diversa questo tipo di performance rispetto a un qualunque concerto in chitarra/piano/arpa solo? insomma qualsiasi concerto di strumenti che tradizionalmente si vedono suonare anche da soli? Con repertori anche molto ricchi

In fin dei conti questa tecnologia rende possibile ai polistrumentisti quello che prima era disponibile solo ai solisti

luvi

Citazione di: Mariano il 06 Gennaio, 2020, 11:51 PM
non dico di essere in disaccordo, però mi viene da pensare: in cosa sarebbe diversa questo tipo di performance rispetto a un qualunque concerto in chitarra/piano/arpa solo? insomma qualsiasi concerto di strumenti che tradizionalmente si vedono suonare anche da soli? Con repertori anche molto ricchi

In fin dei conti questa tecnologia rende possibile ai polistrumentisti quello che prima era disponibile solo ai solisti

Beh, se si tratta di un momento all'interno di una produzione diversa sono d'accordo... tanti musicisti dedicano prima o poi del tempo ad un progetto in solitudine.  Quella solitudine prevede però di solito il riarrangiamento di brani composti per una band ridotti per uno strumento solo, per cui mi fa un effetto diverso...

Per farti un esempio, "Accordion" di Pat Metheny, nonostante il progetto affascinante di rievocazione tecnologica dell'orchestra meccanica che c'era dietro, mi ha dato in parte la stessa sensazione di una performance basata su loops, come se si trattasse di una simulazione dell'ormai defunto PMG.

Sarà perché mi sono trovato personalmente, tempo fa, a suonare jazz utilizzando loops acustici in luogo dei musicisti veri, per i quali non c'era budget, che mi è rimasta una tristezza profonda collegata al concetto "loop"... più che come una scelta vivo questo modus operandi come un artificio commerciale oppure un arido ripiego in mancanza di qualcosa di più "vero", insomma. :nea:
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.


Mimmolo

Sarà sicuramente che io non suono con altri musicisti ma a me non viene patema d'animo nel vedere queste performance dal vivo.
Chiaramente se sono interessanti.
Anzi mi parte subito una forte curiosità ed una sincera ammirazione.
Fare musica bella e interessante vince sempre. Se mi sono piaciuti e mi piacciono i cantautori voce e chitarra non vedo perché non dovrebbero interessare quelli che sanno aggiungere tappeti ed atmosfere più ricchi.
Naturalmente qui ci discostiamo dal  polistrumentista che registra un intero brano suonando tutto da solo ed entriamo nel concetto loop cioè brevi porzioni che si ripetono e variano sovrapponendosi

luvi

Citazione di: Mimmolo il 07 Gennaio, 2020, 06:17 AM
Sarà sicuramente che io non suono con altri musicisti ma a me non viene patema d'animo nel vedere queste performance dal vivo.
Chiaramente se sono interessanti.
Anzi mi parte subito una forte curiosità ed una sincera ammirazione.
Fare musica bella e interessante vince sempre. Se mi sono piaciuti e mi piacciono i cantautori voce e chitarra non vedo perché non dovrebbero interessare quelli che sanno aggiungere tappeti ed atmosfere più ricchi.
Naturalmente qui ci discostiamo dal  polistrumentista che registra un intero brano suonando tutto da solo ed entriamo nel concetto loop cioè brevi porzioni che si ripetono e variano sovrapponendosi

La mia irritazione è ovviamente riferita a questa assenza in ambito professionale, intesa come scelta artistica/lavorativa.

La mancanza di musicisti per problemi di altro genere è una questione differente che comprendo senz'altro...  ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Mimmolo

In fondo non è la mancanza di musicisti la cosa importante ma quanto si riesce ad essere creativi esplorando anche nuove possibilità.
Ad esempio conoscendo la tua capacità mi piacerebbe ascoltare qualcosa fatto da te. Cioè la tua interpretazione su questa tema
E naturalmente quella di Mariano

RobyR

Citazione di: luvi il 06 Gennaio, 2020, 12:56 PM
Non potendo dare un contributo diretto alla tua richiesta aggiungo un'osservazione personale...

Premesso che tutte le performance che hai linkato sono di altissimo livello, gusto e qualità, esse non possono prescindere dal fatto che chi dà loro vita debba forzatamente essere un polistrumentista eccellente.
Viene a mancare quindi un fattore che me le fa apparire distanti: la preziosità irrinunciabile dell'interplay, del dialogo tra menti creative diverse.

Ho sempre apprezzato il looper come strumento creativo in fase di sviluppo delle idee, ma più che altro come surrogato tecnologico del contributo dei musicisti in carne ed ossa da utilizzare, diciamo così, in tempo di carestia: come fine per una performance live mi mette una certa tristezza.

Mi pare un modo di far musica molto rovesciato su sé stessi, del tutto autoreferenziale, certamente in linea con l'individualismo esasperato ed il genere di rapporti sociali che caratterizzano la nostra epoca, ma che considero anche uno dei maggiori difetti dei tempi che viviamo.

In sintesi: largo alla tecnologia al servizio del musicista, piuttosto che in sua sostituzione.  ::)

Allora che dire dei solisti puri, da Frank Sinatra e Aretha Franklin, ai nostrani Mina e Bocelli?
E che dire dei virtuosi della chitarra, come Joe Satriani e Steve Vai?
E che dire delle pop star come Madonna e Mikael Jackson? O di uno come L. Armostrong passato alla storia per la sua voce unica e molto particolare e la sua tromba?
In tutti questi casi la performance e il modo di fare musica non è interamente rovesciato su sè stessi? Il ruolo della band non è totalmente marginale e asservito al ruolo di sottofondo melodico per esaltare l'artista?

Questa musica può piacere come può non piacere, a me ad esempio non piace, ma non è più centrata su sè stessi di quanto non sia centrata su sè stessi la musica di un Ed Sheeran qualunque.

luvi

Citazione di: RobyR il 07 Gennaio, 2020, 08:50 PM
Allora che dire dei solisti puri, da Frank Sinatra e Aretha Franklin, ai nostrani Mina e Bocelli?
E che dire dei virtuosi della chitarra, come Joe Satriani e Steve Vai?
E che dire delle pop star come Madonna e Mikael Jackson? O di uno come L. Armostrong passato alla storia per la sua voce unica e molto particolare e la sua tromba?
In tutti questi casi la performance e il modo di fare musica non è interamente rovesciato su sè stessi? Il ruolo della band non è totalmente marginale e asservito al ruolo di sottofondo melodico per esaltare l'artista?

Questa musica può piacere come può non piacere, a me ad esempio non piace, ma non è più centrata su sè stessi di quanto non sia centrata su sè stessi la musica di un Ed Sheeran qualunque.

Non stiamo parlando della stessa cosa... ???

La musica di un grande interprete consta nella sinergia dei contributi artistici di molte persone diverse che in ruoli differenti sommano le proprie idee ed è quindi l'esatto opposto della situazione che stiamo analizzando.

Stiamo valutando il processo creativo di musicisti che realizzano la loro performance da soli proponendo in loop frammenti eseguiti da loro stessi senza relazionarsi con altre persone... 
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

RobyR

Citazione di: luvi il 07 Gennaio, 2020, 11:58 PM
Citazione di: RobyR il 07 Gennaio, 2020, 08:50 PM
Allora che dire dei solisti puri, da Frank Sinatra e Aretha Franklin, ai nostrani Mina e Bocelli?
E che dire dei virtuosi della chitarra, come Joe Satriani e Steve Vai?
E che dire delle pop star come Madonna e Mikael Jackson? O di uno come L. Armostrong passato alla storia per la sua voce unica e molto particolare e la sua tromba?
In tutti questi casi la performance e il modo di fare musica non è interamente rovesciato su sè stessi? Il ruolo della band non è totalmente marginale e asservito al ruolo di sottofondo melodico per esaltare l'artista?

Questa musica può piacere come può non piacere, a me ad esempio non piace, ma non è più centrata su sè stessi di quanto non sia centrata su sè stessi la musica di un Ed Sheeran qualunque.

Non stiamo parlando della stessa cosa... ???

La musica di un grande interprete consta nella sinergia dei contributi artistici di molte persone diverse che in ruoli differenti sommano le proprie idee ed è quindi l'esatto opposto della situazione che stiamo analizzando.

Stiamo valutando il processo creativo di musicisti che realizzano la loro performance da soli proponendo in loop frammenti eseguiti da loro stessi senza relazionarsi con altre persone... 

Ovvero degli autori della canzone, che in un gruppo tradizionale sono le persone che andranno a suonarla sia in studio che dal vivo, ma che al giorno d'oggi sono persone stipendiate dalle casa discografiche. Soprattutto nel pop contemporaneo, non c'è un lavoro di scrittura sinergico tra vari interpreti, e chi poi va in studio a registrare la propria particina strumentale, piuttosto che un membro del gruppo, è semplicemente un turnista.
Sempre che quella particina sia registrata davvero e non sia "suonata" da Logic e da una libreria di suoni campionati. Ormai tra controller MIDI, sintetizzatori, plugins, si può riprodurre il suono di una intera orchestra tramite mouse e tastiera. Dov'è la collaborazione artistica in questi casi? Dove è la sinergia tra vari contributori?

A livello di invidualismo siamo quasi alla pari.

Se poi vogliamo parlare di creatività ed estro artistico, quasi quasi preferisco uno Jacob Collier che fa tutto da solo e ha cognizione di cosa sta facendo, piuttosto che una pop star dei giorni nostri che canta canzoni non proprie con un voce non propria (ma pesantemente modificata al banco di regia).


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