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Knopfler : il chitarrista dimenticato

Aperto da Vu-meter, 02 Aprile, 2013, 05:19 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

dr_balfa

Prima o poi imparerò a suonare....



Jazz-Fusion


ecco bravi lasciamolo nel dimenticatoio  :lol: :lol: :lol:

Grom68

Anche per me Mark é stato il motivo per cui ho cominciato ad adorare l'elettrica. Sultans of the swing, che sentii quando ancora andava solo in radio a Londra, fu una folgorazione. E dopo qualche anno con Making Movies ci fu l'esplosione anche in Italia. Secondo me ha provato anche ad innovare con lunghe parte strumentali (Gold over love per esempio) ma penso fosse musica troppo ricercata per il grande pubblico.
Anche da solista ha fatto cose ottime, un po' troppo focalizzato sulle ballate e quindi può risultare un po' ripetitivo. Ad esempio a me piace molto post DS la prima di Sailing to...., What it is. Anche per me é sottovalutato.  Ionlo metto tra i miei primi 5 preferiti, ma si sa, sono considerazioni del tutto soggettive. 

Max Maz

Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Santano

Di certo non è dimenticato qui: ci saranno minimo sei discussioni dedicate a illo

tvshock

Solo due cose:
Come si fa a dire che Mark sia un chitarrista per chitarristi e che trasmetta poco... non lo so.
Mark è uno dei musicisti più espressivi e poetici che ci siano con la Chitarra.
Allora un Satriani, uno Steve Vai cosa sarebbe?
Lui racconta emozioni, i suoi soli raramente sono fini a se stessi.
Uno fra tutti, andate a risentirvi quello di tunnel of love.
Lo spessore di un musicista si valuta in base a ciò che sceglie di NON suonare.


Elliott

Citazione di: tvshock il 05 Maggio, 2019, 01:03 AM
Solo due cose:
Come si fa a dire che Mark sia un chitarrista per chitarristi e che trasmetta poco... non lo so.
Mark è uno dei musicisti più espressivi e poetici che ci siano con la Chitarra.
Allora un Satriani, uno Steve Vai cosa sarebbe?
Lui racconta emozioni, i suoi soli raramente sono fini a se stessi.
Uno fra tutti, andate a risentirvi quello di tunnel of love.

:goodpost: :quotone:

guest2683

Citazione di: tvshock il 05 Maggio, 2019, 01:03 AM
Solo due cose:
Come si fa a dire che Mark sia un chitarrista per chitarristi e che trasmetta poco... non lo so.
Mark è uno dei musicisti più espressivi e poetici che ci siano con la Chitarra.
Allora un Satriani, uno Steve Vai cosa sarebbe?
Lui racconta emozioni, i suoi soli raramente sono fini a se stessi.
Uno fra tutti, andate a risentirvi quello di tunnel of love.

Ti avrei quotato alla grande se non fosse che non sono per niente d'accordo su due cose:
1- Satriani e Vai sono due mostri sacri. Per quanto mi riguarda lo sono non solo per la tecnica ma anche per la passione insana (in senso buono, anzi buonissimo) per la musica, che trasmettono in ogni nota. Meglio non tirarli in ballo per fare un confronto in negativo con un altro chitarrista, Knopfler appunto. Un po' come, per esaltare il miglior prosciutto, dire che è meglio dei cannoli siciliani.
2- qui siamo sulle valutazioni personalissime: Tunnel of love è proprio il brano che mi piace meno dei DS, e pure l'assolo. Potrà sembrare scandaloso, ma "chisseneimporta". Tutti gli altri assoli mi piacciono, anzi strapiacciano. Comunque i primi due album a mio parere restano imbattibili proprio a livello di... swing.

Black Ice

Credo di avere ogni disco suo, sia con Dire Straits che da solista o solo come partecipazione. Credo che per lui, come per altri artisti di spessore, il fatto che abbia nel tempo cambiato la sua musica per esprimere ciò che voleva dire, possa aver spiazzato qualcuno che si aspettava di sentire più o meno sempre le stesse cose.
Soprattutto nell'ultimo periodo storico mi pare che molti, trovato il filone che vende, tendano a ripetersi all'infinito, perché in fondo fanno musica per guadagnare e non vogliono rischiare di fermare la macchina fabbrica soldi. Quindi più che coerenza la loro è convenienza.
Credo che Knopfler abbia avuto la forza di non farsi macinare dal meccanismo e continuare a raccontare sé stesso e nel tempo la sua musica è cambiata com'è cambiato lui.

Santano

Citazione di: Black Ice il 05 Maggio, 2019, 09:27 AM
Credo di avere ogni disco suo, sia con Dire Straits che da solista o solo come partecipazione. Credo che per lui, come per altri artisti di spessore, il fatto che abbia nel tempo cambiato la sua musica per esprimere ciò che voleva dire, possa aver spiazzato qualcuno che si aspettava di sentire più o meno sempre le stesse cose.
Soprattutto nell'ultimo periodo storico mi pare che molti, trovato il filone che vende, tendano a ripetersi all'infinito, perché in fondo fanno musica per guadagnare e non vogliono rischiare di fermare la macchina fabbrica soldi. Quindi più che coerenza la loro è convenienza.
Credo che Knopfler abbia avuto la forza di non farsi macinare dal meccanismo e continuare a raccontare sé stesso e nel tempo la sua musica è cambiata com'è cambiato lui.

:quotone:

Forse l'accostamento con Satriani/Vai viene facile perché sono virtuosi e quando pensi a chitarristi iperveloci e tecnici sono i primi a saltar fuori.
Knopfler è decisamente un'altra cosa. Non fosse altro per come esprime dinamicità dalle corde, merce rara.

Citazione di: tvshock il 05 Maggio, 2019, 01:03 AM
Solo due cose:
Come si fa a dire che Mark sia un chitarrista per chitarristi e che trasmetta poco... non lo so.
Mark è uno dei musicisti più espressivi e poetici che ci siano con la Chitarra.
Allora un Satriani, uno Steve Vai cosa sarebbe?
Lui racconta emozioni, i suoi soli raramente sono fini a se stessi.
Uno fra tutti, andate a risentirvi quello di tunnel of love.

Se vuoi emozioni vai a risentirti Telegraph Road  :loveit:

guest2683

Citazione di: Black Ice il 05 Maggio, 2019, 09:27 AM
Credo di avere ogni disco suo, sia con Dire Straits che da solista o solo come partecipazione. Credo che per lui, come per altri artisti di spessore, il fatto che abbia nel tempo cambiato la sua musica per esprimere ciò che voleva dire, possa aver spiazzato qualcuno che si aspettava di sentire più o meno sempre le stesse cose.
Soprattutto nell'ultimo periodo storico mi pare che molti, trovato il filone che vende, tendano a ripetersi all'infinito, perché in fondo fanno musica per guadagnare e non vogliono rischiare di fermare la macchina fabbrica soldi. Quindi più che coerenza la loro è convenienza.
Credo che Knopfler abbia avuto la forza di non farsi macinare dal meccanismo e continuare a raccontare sé stesso e nel tempo la sua musica è cambiata com'è cambiato lui.

Forse non sarà il caso di Knopfler, però c'è un fatto che i fan non considerano mai. Spesso si desidera i propri beniamini immutabili nel tempo senza considerare che quando l'età avanza e pa stanchezza si fa sentire e si recupera meno facilmente, è arduo stare sul palco a fare assoli su assoli ogni sera come niente fosse.
Ripeto, non sarà il caso di Knopfler magari, ma la spietatezza dei fan di molti musicisti forse deriva direttamente dalla loro ignoranza di cosa significhi suonare: è un piacere ma a certi livelli la performance si fa faticosa e superata una certa età...
Quello che mi piace di questi artisti è che se ne fregano delle vendite e delle classifiche. Da questo punto di vista per me Van Halen è stato una cocente delusione (che non intacca la gloria accumulata ovviamente). Vederlo cambiare cantante (Cherone) soltanto perché le vendite erano state basse (e di lì la minore considerazione dei promoter, dei media, della stampa specializzata e di tutti quei privilegi e coccole che stare al top delle classifiche ti dà) dopo aver sbandierato di aver finalmente trovato l'anima gemella musicale proprio in Cherone, mi ha fatto proprio cascare le braccia.
Troppa abitudine a stare in vetta può far mancare ossigeno e lucidità.
Anche da questo punto di vista Knopfler si dimostra sommo maestro.

Elliott

Non entro nel merito del paragone con Vai e Satriani perché, questi ultimi mi annoiano talmente tanto da non riuscire ad ascoltarli per un brano intero* e farei dunque un paragone basato sul pregiudizio.

*e dire che ci ho provato. Ho 4 o 5 cd dei due



guest2683

Citazione di: Elliott il 05 Maggio, 2019, 11:00 AM
Non entro nel merito del paragone con Vai e Satriani perché, questi ultimi mi annoiano talmente tanto da non riuscire ad ascoltarli per un brano intero* e farei dunque un paragone basato sul pregiudizio.

*e dire che ci ho provato. Ho 4 o 5 cd dei due

Io penso che sia proprio normalissimo che anche artisti celeberrimi ci possano non piacere affatto. Io ho questo problema con i Queen. Non negherei mai che hanno scritto non pagine ma capitoli di grande musica (e che dire di May, se non che ha un fraseggio originalissimo, fluido e melodico come quasi nessun altro). Eppure non li ascolto proprio mai di mia spontanea volontà. Non sono proprio il mio genere
Un po' la penso così anche per i Toto (fenomenali, eppure non li ricerco spesso), anche se da quando ho scoperto la vasta discografia solista di Lukather mi ci sono tuffato a pesce e me la godo alla grande.
Ormai ha scalato tutte le mie classifiche personali ed è arrivato nella mia personalissima top 3.

Anzi, per chi non ha difficoltà a leggere in inglese, straconsiglio la sua autobiografia. Quando mi immergo in quel libro, davvero avverto il senso del godimento. Sono ancora alla fase della sua adolescenza chitarristica ma racconta di una dimensione davvero affascinante. La recensirò sul forum quanto prima.

Black Ice



Forse non sarà il caso di Knopfler, però c'è un fatto che i fan non considerano mai. Spesso si desidera i propri beniamini immutabili nel tempo senza considerare che quando l'età avanza e pa stanchezza si fa sentire e si recupera meno facilmente, è arduo stare sul palco a fare assoli su assoli ogni sera come niente fosse.
Ripeto, non sarà il caso di Knopfler magari, ma la spietatezza dei fan di molti musicisti forse deriva direttamente dalla loro ignoranza di cosa significhi suonare: è un piacere ma a certi livelli la performance si fa faticosa e superata una certa età...
[/quote]

Io penso che spesso, più che altro la diffidenza nei confronti dei cambiamenti che un artista fa nel suo lavoro, sia dovuta a poca o nulla volontà di ascoltare per capire: mi piace quello che già ho sentito e voglio sentire solo quello; quello che hai da dirmi tu non mi interessa perché sono concentrato solo su me stesso.
È, purtroppo, un abito mentale che si può riscontrare continuamente in ogni ambito ed ad ogni livello. Tanti dialoghi tra sordi, che non si ascoltano perché sono concentrati su quello che vogliono dire (e sul volere imporre la propria opinione): tanto egocentrismo e poca voglia di imparare ed evolversi.
Con questo non voglio sostenere che bisogna farsi piacere tutto ma che bisognerebbe dare e darsi almeno una possibilità di ascolto, critico ma aperto e dare/darsi il tempo di capire.
Gli artisti che vogliono rimanere sulla cresta dell'onda sfruttano proprio questa abitudinarietà e, con relativo poco sforzo, ci restano. Il problema secondo me, non è l'artista (che alla fine, al di là di ogni ragionamento romantico è una persona che lavora e vuole guadagnare), ma il suo pubblico.

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