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Un semisconosciuto: Wilko Johnson. Il successo, il blues, la malattia

Aperto da maestro ciminiera, 07 Giugno, 2016, 12:28 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

maestro ciminiera

Oggi vi parlo di un grande chitarrista, sconosciuto ai più, ma dotato di una tecnica particolarissima e con una grandissima storia che mi piace raccontare.
Allora, siamo nei primi anni settanta e attorno al nord di Londra e sud est di Essex, nasce il Pub rock, che consisteva praticamente in band che suonavano rock & roll, country rock e blues nei locali e pub dell'Inghilterra. Questo genere era in contrasto col glam rock, hard rock, e prog rock che dominavano le classifiche britanniche, ma ben presto ebbe un notevole riscontro.
Tra i migliori gruppi ci sono i Dr. Feelgood, nati nel 1973 e formati dal cantante e armonicista Lee Brilleaux, dal chitarrista Wilko Johnson, dal bassista John B. Sparks e dal batterista John Martin detto 'The Big Figure'


Wilko e Dr. Feelgood diventano una delle influenze fondatrici del movimento punk inglese, incidono una serie di dischi che hanno un buon successo (il migliore è dal vivo, "Stupidity"), fanno un tour in America, ma quando sembra che stiano per sfondare Wilko Johnson lascia il gruppo nel 1977, in circostanze mai chiarite. La band prosegue con altri chitarristi sino a che si scioglie nel 1994, a causa della morte di Lee Brilleaux (causatagli da un cancro a soli 42 anni di età). Da allora in poi il gruppo vivacchierà con varie formazioni senza granché in più da dire.
Wilko Johnson inizia una altalenante carriera solista, e a partire dal 2011 ha anche interpretato Ser Ilyn Payne, il boia del re, nella popolare serie Il Trono di Spade.
La storia potrebbe finire qui, ma nel gennaio del 2013 gli viene diagnosticato un cancro al pancreas, in fase terminale. Passato un primo e lungo periodo di depressione, il nostro prende una decisione: invece di sottoporsi a gravose e, purtroppo, inutili terapie, decide di vivere i suoi ultimi momenti dedicandoli alla musica. Parte in tournée per tutto il tempo che gli resta, il tour ha un successo ben al di là del previsto e, visto che la malattia sembra essersi presa un periodo di pausa, viene contattato da un amico con cui, tempo prima, aveva pensato di fare un tributo a una band, Johnny Kidd & the Pirates, famosa in Inghilterra negli anni 50.  Il signore in questione è un certo Roger Daltrey; i due entrano in studio con la formazione che sta accompagnando Wilko nel suo tour e che ha suonato con lui per buona parte della sua produzione solista: al basso Norman Watt-Roy e alla batteria Dylan Howe, già nei grandissimi Blockheads del compianto Ian Dury. Durante le sessions si aggiungono Steve Weston all'armonica e Mick Talbot, (Dexys Midnight Runners, Style Council, Merton Parkas), all'Hammond. Nel giro di una settimana scarsa il disco è pronto e otterrà un grandissimo successo (tra l'altro il disco è ottimo – si chiama "Going Back Home").
A questo punto la storia dovrebbe concludersi con la triste morte di Wilko Johnson, ma a volte la vita ci riserva delle sorprese e sembra che il cancro sia entrato in fase recessiva e il nostro dovrebbe restare con noi per molto tempo ancora.
Bene, e le chitarre? Direte voi. Eccoci qui....allora la gear di Wilko Johnson è molto semplice, la chitarra è una bellissima Telecaster degli anni sessanta, nera e con un battipenna rosso. Stupenda, e la Fender ne ha fatto una signature, la Fender's Wilko Johnson Telecaster con dual vintage-style single-coil pickups. La vedete qui Fender Releases Europe-Exclusive Wilko Johnson Signature Tele
Amplificatore? Con i Dr Feelgood usava gli HH IC100, marca a me sconosciuta, ma dovrebbe essere di produzione inglese degli anni settanta. Recentemente usa un Fender Twin Reverb. Niente effetti.
wilko johnson gear - Bing images

Come chitarrista è dotato di uno stile molto ritmico, apparentemente semplice ma in realtà molto complesso da imitare (con una mia band rifacevamo Roxette, e l'altro chitarrista – molto bravo, insegna lo strumento- non riusciva assolutamente a suonarlo uguale). Come detto, niente effetti e soprattutto niente plettro, un enorme lavoro della mano destra e posizioni molto semplici con la sinistra. Ripeto, sembra semplice, ma suonare con il suo timing è quasi impossibile. Sul tubo ci sono alcuni video in cui spiega luji stesso la sua tecnica; eccone un paio

Wilko Johnson She Does It Right A Lesson from the Master - YouTube


Max Maz

Grande Maestro. !!!
Gran bel racconto, naturalmente ignoravo l'esistenza del ns Wilko, grazie. ;hug2:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)



Elliott

Storia molto particolare ed interessante.

Ho scoperto i Dr Feelgood in epoche più recenti e sotto vesti diverse che Punk.

Li ho scoperti intorno al '97/98 ma sotto una veste più blues; poi ho recuperato una raccolta che comprende i lavori più vecchi tra cui la già citata Roxette

Moreno Viola

 :goodpost: Maestro

I Dr. Feelgood sono uno dei pochi gruppi dei quali ho un "The Best".

Conosco i brani più famosi e non ho mai ricevuto la "spinta" che mi facesse venire voglia di approfondirli. Chissà che questa non sia la volta buona.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Grand Funk

Bella storia, molto interessante e particolare, per fortuna con un lieto fine.
Lui è molto bravo e ha una tecnica particolare, ma due cose non mi entusiasmano, la musica e il colore della chitarra che non riescono a prendermi  :nea:

Max Maz

Già con le meccaniche dorate sarebbe più interessante vero GF.?
:firuli:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Grand Funk

 :laughing:

No, non è per quello, già nera non mi fà impazzire ( la mia standard era nera ma avevo messo un battipenna madreperla grigio ) ma quel battipenna rosso.... proprio un cazzotto in un occhio, per me log.


maestro ciminiera

Eliott, i Dr Feelgood non sono punk ma furono tra le band apprezzate dai punk. Pensa che una band che ammirava tantissimo i Feelggod c'erano i 10cc nelle cui fila militava Joe Strummer, che prese una Telecaster proprio per imitare Wilko.
Moreno, il best, che forse è lo stesso che ha Eliott, dovrebbe coprire soprattutto il periodo post Johnson, che è molto molto meno interessante, visto che lui era il compositore della maggior parte dei brani della band e che il suo modo di suonare è inimitabile e alla base del sound del gruppo.
Grand Funk, a me piacciono sia la chitarra che la musica. Però i gusti sono gusti.
Per tutti se volete approfondire recuperate "Stupidity" e "Going back home"
http://3.bp.blogspot.com/_CCcwxRy9N5s/TOY7BmifZMI/AAAAAAAAAHA/tR4wUpolpDo/s1600/df-s.jpg

Elliott


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