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I gruppi seminali oggi per voi

Aperto da Ombra/luce, 07 Marzo, 2025, 09:40 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Ombra/luce

Intavoliamo questo discorso, ognuno dica la propria sull'argomento.
Negli anni, in diverse community e anche al di fuori, mi è capitato imbattermi in tante tipologie di appassionati di musica e anche musicisti, coloro che ancora ascoltano per la maggiore i gruppi seminali che furono, di decadi fa ed ancora ne traggono grande ispirazione, chi invece se li è quasi totalmente lasciati alle spalle per abbracciare la modernità, per modernità non si intende la musichetta di tendezza, si intende l'evoluzione musicale dei nostri giorni, sia in qualità di registrazione, sia di evoluzione musicale.

Voi oggi come siete messi, siete arenati per la maggiore alla musica per voi seminale di decadi fa in quanto è quella che vi fa maggiormente vibrare o al contrario l'avete lasciata alle spalle per abbracciare band e musicalità più moderne e di nicchia, oltre che strettamente legate al vostro strumento? Dato che siamo in un forum di musicisti sarebbe interessante anche basarsi su questo parametro.
Inutile dire che qualsiasi gusto è rispettabile alla stessa identica maniera.
Ut queant laxis

robland

Per me il passato rappresenta una miniera. Non basta una vita per esplorarlo, quindi continuerò ad approfondirlo. Che siano nomi di nicchia o strafamosi, vanno bene entrambi.

Parallelamente mi piace ascoltare album di musicisti più recenti che secondo me sono molto interessanti (Philip Sayce, Simon McBride,  Blackberry Smoke, Rival Sons), anche se per forza di cose, vivendo questi nell'impalpabile era digitale, non godono della promozione, della circolazione, dell'attenzione di cui hanno beneficiato gli artisti del passato. Mi piacerebbe comprare i cd di Eric Steckel ma sono introvabili, perché immagino siano una sorta di autoproduzione a bassissima tiratura.
Poi ci sono artisti storici che tuttora pubblicano, e alcuni li ascolto volentieri.

Ma la cosa di cui più sono soddisfatto è questa: molti col passare degli anni si fossilizzano e finiscono per ascoltare sempre le stesse cose. Invece devo dire che col passare degli anni ho ancora più curiosità di ascoltare anche nomi del tutto sconosciuti, passati e presenti.  Mi basta uno spunto per destare un minimo la mia attenzione e poi mi metto all'ascolto.

Vu-meter

Domanda molto interessante. Bravo @Ombra/luce.

Personalmente ho fatto un percorso.
Quelli che tu molto sapientemente hai definito come "artisti seminali" li ho lasciati alle spalle, ma solo come ascolti, nel cuore sono sempre lì e sono forse quelli che mi danno ancora maggiormente i brividi.

Va premesso che io ero già vecchio da ragazzo perché non ascoltavo la musica del mio tempo, ma quella della decade in cui ero nato o poco prima. Nel tempo è partito un percorso a ritroso e mi sono ritrovato ad ascoltare cose fino a 2 secoli fa, transitando per il '900 e giungendo fino a fine '800, forse un po' prima.

Non ho potuto fare molto invece sul fronte dagli anni '70 in avanti, perché non c'è stata una quantità incredibili di artisti che mi abbiano interessato che non avessero già iniziato a suonare durante quel periodo. Naturalmente qualcosa c'è, penso ad esempio a U2, Alarm, Cult, Marillion, e molti, molti altri. Sul fronte jazzistico potrei citare molti chitarristi e musicisti che ascolto con grande piacere e che non erano presenti sulla scena musicale prima degli anni '90 o addirittura 2000.

Ho allargato il giro e sono contento di averlo fatto, di aver conosciuto e compreso certe genialità, talenti, cose belle. Però, e temo sia fisiologico, la musica che ti porti davvero dentro il cuore è quella dell'adolescenza e/o poco dopo. Ho notato che è così per molta gente con cui parlo e certamente lo è per me.
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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robland


Moreno Viola

La domanda da farsi è se oggi esista un terreno fertile che possa accogliere un seme è generare una pianta che possa dare dei frutti.

Gli artisti seminali sono quelli che, proprio come fa un seme, hanno dato il loro contributo senza che il sole li sfiorasse (o quasi).

Per fare un esempio, mi verrebbe da definire seminali i Neu! ma non David Bowie nella sua trilogia più o meno berlinese, dove i primi sono il seme e "Low", "Heroes" e "Lodger" il frutto che tutti ammirano.

In un'epoca come questa dove si vedono pochi frutti mi piace pensare che ci siano tantissimi semi che aspettano solo un terreno dove germogliare.

E questa è la ragione per cui, potendo contare sul tempo che trascorro in macchina, cerco di alternare in maniera equilibrata l'ascolto dei caposaldi e quello di nuovi artisti che però non ho ancora modo di individuare come seminali.

Mi sa che sono andato fuori tema...  :-[ 

 
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


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