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JAMBLE Cafè => Artisti : Gruppi e Musicisti => Discussione aperta da: nineter il 24 Aprile, 2015, 08:32 PM

Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: nineter il 24 Aprile, 2015, 08:32 PM
Con la mia band formata oltre che da me anche dai miei amici Ivan alla batteria e Mattia al basso, suoniamo pezzi nostri.
Tra i gruppi ai quali ci ispiriamo ci sono anche i Nirvana, i Mudhoney e tutta la scena Grunge, spesso accusata di essere stata esclusivamente un fenomeno commerciale passato senza lasciare segni.
Voi invece cosa pensate delle band che a cavallo tra la fine degli anni ottanta e i primi anni del decennio successivo partendo da Seattle diedero uno scossone rigenerante alla scena rock?













Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Bone.Surgeon il 26 Aprile, 2015, 10:00 AM
Sinceramente non pensavo che un gruppo come i Nirvana fosse tornato alla ribalta tra i giovanissimi di adesso. Me ne rammarico abbastanza  :cry2:

Ad ogni modo "De gustibus non disputandum est"
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: nineter il 26 Aprile, 2015, 10:33 AM
Citazione di: Bone.Surgeon il 26 Aprile, 2015, 10:00 AM
Sinceramente non pensavo che un gruppo come i Nirvana fosse tornato alla ribalta tra i giovanissimi di adesso. Me ne rammarico abbastanza  :cry2:
Bone.Surgeon, come mai te ne rammarichi? I Nirvana sono uno dei miei gruppi preferiti, e apprezzo in generale tutto il movimento musicale di fine anni ottanta/anni novanta (il mio nick è una sorta di omaggio a quest'ultimo decade  :D )
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: PaoloF il 26 Aprile, 2015, 10:56 AM
Mi sono ritrovato a 30 anni a suonare due brani dei Nirvana nel repertorio della mia attuale band...non l'avrei mai detto...
Non sono stati tra gli ascolti principali per quanto mi riguarda, ma, a mio modesto avviso, credo che i Nirvana, così come un certo movimento abbia rallentato di almeno 20 anni il declino del rock...
Sono riusciti a spazzare via un po' di plastica che si era andata a posare sulle band di fine anni 80...
Ora che gli anni 80 sono tornati di moda, è tornata anche la plastica...
Anche se comunque credo ci siano validissime band tutt'ora... solo che ho l'impressione che il tutto abbia perso di spontaneità...
Ovviamente tutto IMHO...  :hug2:
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Moreno Viola il 26 Aprile, 2015, 12:26 PM
Citazione di: PaoloF il 26 Aprile, 2015, 10:56 AM
Non sono stati tra gli ascolti principali per quanto mi riguarda, ma, a mio modesto avviso, credo che i Nirvana, così come un certo movimento abbia rallentato di almeno 20 anni il declino del rock...
Sono riusciti a spazzare via un po' di plastica che si era andata a posare sulle band di fine anni 80...

:quotonemegagalattico:

Avrei potuto scrivere la stessa cosa. Anzi secondo me non solo ne ha rallentato il declino ma lo ha proprio arrestato e se dovessimo fermarci al solito discorso sulla morte del rock saremmo fermi a "Be Bop A Lula".
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: nineter il 26 Aprile, 2015, 12:53 PM
Bellissima canzone "be bop a lula", con la mia band l'ho rivisitata facendone una sorta di "be punk a lula"  :eheheh:
Comunque i Nirvana, secondo me, anche se non hanno portato grandi innovazioni, hanno dato una grandissima smossa al mondo della musica (umile parere di uno che NON ha assistito agli anni d'oro del rock, ma ne ha imparato qualcosina grazie a ore di ascolti, al web e a chiaccherate con persone che hanno conosciuto questo mondo o meno)
P.S. epicissima l'immagine del quotone mega galattico!
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Bone.Surgeon il 26 Aprile, 2015, 01:04 PM
Citazione di: PaoloF il 26 Aprile, 2015, 10:56 AM
Mi sono ritrovato a 30 anni a suonare due brani dei Nirvana nel repertorio della mia attuale band...non l'avrei mai detto...
Non sono stati tra gli ascolti principali per quanto mi riguarda, ma, a mio modesto avviso, credo che i Nirvana, così come un certo movimento abbia rallentato di almeno 20 anni il declino del rock...
Sono riusciti a spazzare via un po' di plastica che si era andata a posare sulle band di fine anni 80...
Ora che gli anni 80 sono tornati di moda, è tornata anche la plastica...
Anche se comunque credo ci siano validissime band tutt'ora... solo che ho l'impressione che il tutto abbia perso di spontaneità...
Ovviamente tutto IMHO...  :hug2:

Io da strenuo difensore del rock anni '80 sono invece del parere che le camicie di flanella non abbiano portato nulla di nuovo nel rock. Hanno ripreso qualcosa del punk e messo qualche arpeggio pulito e/o acustico. Sulla corrente di pensiero grunge non ho nulla da dire, in quanto non la conosco e non me ne sono mai interessato. Sinceramente speravo che quella musica e quel movimento si fossero spenti il 5 Aprile del 1994. Detto questo, per non andare ulteriormente OT, dico che rispetto tutti, ma a me il grunge suscita, usando un eufemismo ed un linguaggio consono a questo forum, un fortissimo ribrezzo.
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Moreno Viola il 27 Aprile, 2015, 12:05 AM
Il punto di vista di Paolo mi sembra quello storicamente più equilibrato.

La visione del Grunge, o meglio delle band che vengono comunemente considerate tali, come fenomeno unicamente commerciale, è parziale e lascia intendere che prima della sua esplosione la scena rock fosse rappresentata da band formate da anime purissime disinteressate al guadagno.

C'è un film di Penelope Spheeris dal titolo "The Decline of The Western Civilization - Part. II" che è considerato in parte responsabile del declino del "rock capellone" degli anni ottanta, ma che in verità non fece nient'altro che denudare il re e dimostrare che il dio denaro muoveva la macchina ben più di quanto non facesse l'amore per la musica.

Il Grunge esploso nei primi anni novanta è stato soltanto la risposta (esattamente come lo fu idealmente il punk) ad un mondo della musica sempre più distante e ampolloso, fatto di batterie che fluttuavano in aria e imbellettamenti vari e che sia responsabile della chiusura nei confronti del metal è discutibile.

Purtroppo anche io ho snobbato i Nirvana e i loro concittadini e dicendo che era impossibile sottrarsene, intendevo che nei primi anni novanta si era vittime di un vero assedio, ma con il senno di poi me ne sono pentito, perché ci tengo ad avere una visione della musica e del rock in particolare come di una creatura multiforme e in costante mutamento, che è un po' il segreto della sua longevità e avrei preferito avere coscienza di quello che succedeva intorno a me, invece di farmi vincere dal pregiudizio verso quei gruppi.

Inoltre spesso i musicisti si dimostrano ben più aperti mentalmente dei loro stessi sostenitori e sono piuttosto convinto che se potessimo scoprire quali sono i loro artisti preferiti, rimarremmo sorpresi.
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Bone.Surgeon il 27 Aprile, 2015, 06:52 AM
Citazione di: Moreno Viola il 27 Aprile, 2015, 12:05 AM
La visione del Grunge, o meglio delle band che vengono comunemente considerate tali, come fenomeno unicamente commerciale, è parziale e lascia intendere che prima della sua esplosione la scena rock fosse rappresentata da band formate da anime purissime disinteressate al guadagno.

Il grunge è stato un fenomeno commerciale. Faceva presa, ed i discografici hanno investito e pubblicato tantissimo grunge nei primi anni '90, tanto da togliere risorse al resto dei sottogeneri del rock.

Citazione di: Moreno Viola il 27 Aprile, 2015, 12:05 AM
il dio denaro muoveva la macchina ben più di quanto non facesse l'amore per la musica.

Questo è indubbio

Citazione di: Moreno Viola il 27 Aprile, 2015, 12:05 AM
che sia responsabile della chiusura nei confronti del metal è discutibile.

Su questo non sono assolutamente d'accordo. Come detto prima, i produttori ed i discografici producevano solo grunge, egli altri generi sono stati sacrificati. Lo dimostra l'unicoperiodo di crisi del metal, che va grossomodo dal 1989 al 1994. Pochi dischi e ancora meno di buona fattura. Dal 1995 si è ricominciato a suonare e produrre musica metal anche di buona fattura.

Citazione di: Moreno Viola il 27 Aprile, 2015, 12:05 AM
Purtroppo anche io ho snobbato i Nirvana e i loro concittadini e dicendo che era impossibile sottrarsene, intendevo che nei primi anni novanta si era vittime di un vero assedio

Questo è quanto volevo dire
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: PaoloF il 27 Aprile, 2015, 12:39 PM
Citazione di: Bone.Surgeon il 27 Aprile, 2015, 06:52 AM
Il grunge è stato un fenomeno commerciale. Faceva presa, ed i discografici hanno investito e pubblicato tantissimo grunge nei primi anni '90, tanto da togliere risorse al resto dei sottogeneri del rock.

Su questo non sono d'accordo...mi spiego...
Sicuramente lo è diventato, ma come più volte è accaduto nella storia della musica: se si vede che una determinata scena inizia ad avere un certo numero di persone che la segue, allora chi è interessato a farci sopra dei quattrini ci si butta a pesce, e ne fa un fenomeno commerciale.
Dubito che i Nirvana abbiano iniziato a fare musica con l'intento di diventare probabilmente la rock band più famosa di quegli anni...penso che i primi ad essere stupiti di tale successo fossero proprio loro...
Anche perchè iniziarono a suonare quando la parola grunge non credo fosse nemmeno stata pensata, e soprattutto ciò che passava nella scena rock era tutt'altro...

Questo non per fare il paladino dei Nirvana o del movimento grunge, assolutamente...
Semplicemente per dire che certe correnti diventano un fenomeno commerciale perchè c'è chi ci vuole speculare, non perchè nascano con quell'intento...è chiaro che poi ci sono mille band nate in quegli anni che hanno semplicemente cavalcato l'onda...
Certa musica è nata molto probabilmente con l'intento opposto, ovvero con l'intenzione di "ribellarsi" ad una certa scena rock per certi versi ormai finta...

Non sono un esperto della storia del rock, quindi è tutto IMHO...  ::)
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Vu-meter il 27 Aprile, 2015, 01:17 PM
Volendo essere onesti QUALSIASI genere è un fenomeno commerciale perfino la classica e l'opera .. ma di che stiamo parlando ? ???


Vu :)
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Max Maz il 27 Aprile, 2015, 01:43 PM
Non so, la mia fallace opinione che i fenomeni vanno ascoltati per poterli provare a comprendere.
Nemmeno io ho amato i Nirvana ma ne riconosco la figura.

Che poi l'idolo denaro renda planetario un fenomeno locale e chiuda le porte in faccia a proposte di valore ..... beh è pura e tristissima retorica.
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Moreno Viola il 27 Aprile, 2015, 02:00 PM
Mi trovo nuovamente d'accordo con Paolo.

Citazione di: Bone.Surgeon il 27 Aprile, 2015, 06:52 AM
Il grunge è stato un fenomeno commerciale. Faceva presa, ed i discografici hanno investito e pubblicato tantissimo grunge nei primi anni '90, tanto da togliere risorse al resto dei sottogeneri del rock.

Mi spiace essere così diretto, ma ti sbagli.
Il Grunge non è un genere inventato dall'industria discografica e a dirla tutta non è neanche corretto circoscriverlo alla scena di Seattle.
Buona parte dei gruppi che lo rappresentarono erano già attivi nella seconda metà degli anni ottanta e lo dimostra il fatto che nel 1991, i Nirvana avevano già un disco alle spalle, i Soundgarden due, i Pearl Jam erano teoricamente degli esordienti ma in realtà i membri della band avevano fatto parte di gruppi seminali come i Green River e i Mother Love Bone e tra quelli che hanno raccolto molto meno dei gruppi citati, ve ne erano alcuni che di tempo passato in garage a schitarrare come dannati ne avevano passato tantissimo, come i Tad o gli Screaming Trees.
Che poi l'esplosione del "fenomeno" Grunge abbia prodotto band meno genuine è senza dubbio vero, ma certamente non si trattò di qualcosa costruito a tavolino, mettendo insieme band fittizie.

Citazione di: Bone.Surgeon il 27 Aprile, 2015, 06:52 AM
Su questo non sono assolutamente d'accordo. Come detto prima, i produttori ed i discografici producevano solo grunge, egli altri generi sono stati sacrificati. Lo dimostra l'unicoperiodo di crisi del metal, che va grossomodo dal 1989 al 1994. Pochi dischi e ancora meno di buona fattura. Dal 1995 si è ricominciato a suonare e produrre musica metal anche di buona fattura.

Devo dire che questa affermazione mi stupisce parecchio. Io sono nato nel 1975 e tra il '90 e il '95 ero un adolescente divoratore di musica (curioso quanto e più di oggi) e corrispondevo certamente di più al ritratto del metallaro, rispetto a quanto non faccia oggi (anche se a mio parere in fondo non si smette mai di essere metallari) e ricordo che fu un periodo tutt'altro che di crisi per il metal che anzi rinnovandosi trovò una nuova "giovinezza". I migliori dischi dei Death, dei Carcass, dei Tiamat, dei Paradise Lost,  ma addirittura l'intera scena dello swedish death metal uscirono in quel periodo e sono sicuro che ne potrei citare decine di altri.
Se ovviamente ti riferivi alla scena del cosiddetto Hair Metal non posso darti torto, ma a mio parere l'opinione di un componente dei Giant (non ricordo chi onestamente) che sosteneva che in fondo il Grunge non era stato la causa del declino di un certo modo di intendere il rock, ma semmai era esattamente il contrario e certe esasperazione avevano provocato l'aumento di interesse nei confronti di band più, per così dire, alla mano, colpisce nel segno.
In fondo il metal stesso alla fine degli anni ottanta era un fenomeno commerciale, quando perfino figure già storiche non rinunciarono al loro rilancio di popolarità e potremmo citare come esempio un disco come "Trash" di Alice Cooper, ma anche la collaborazione discutibile tra gli Aerosmith e i Run DMC.

Citazione di: Vu-meter il 27 Aprile, 2015, 01:17 PM
Volendo essere onesti QUALSIASI genere è un fenomeno commerciale perfino la classica e l'opera .. ma di che stiamo parlando ? ???

E volevo arrivare proprio qui. Anche Elvis, i Beatles, i Led Zeppelin, ecc, sono stati che ci piaccia o meno dei fenomeni anche commerciali.

Citazione di: Max Maz il 27 Aprile, 2015, 01:43 PM
Non so, la mia fallace opinione che i fenomeni vanno ascoltati per poterli provare a comprendere.
Nemmeno io ho amato i Nirvana ma ne riconosco la figura.

Che poi l'idolo denaro renda planetario un fenomeno locale e chiuda le porte in faccia a proposte di valore ..... beh è pura e tristissima retorica.

Direi di nominare Max "Grande saggio di Jamble".  :quotone:
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Max Maz il 27 Aprile, 2015, 02:15 PM
Concordo pienamente Moreno, analisi lucida e serena.

Io il grande saggio ?!?!!?
Sarà mica per la criniera grigio argento ?  :grandpa:

:hug2:
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: nineter il 27 Aprile, 2015, 09:43 PM
ma che bella discussione che è uscita!
Dicendo la mia, ognuno ha i suoi gusti! Io non mi intendo per niente di metal e non mi piace molto (ascolto solo qualcosa dei korn, se si possono definire metal), ma molti gruppi grunge sono stati potentemente influenzati dal metal (alice in chains in primis), però è innegabile il modo in cui questo movimento abbia tolto di scena il glam/hair metal che ha spopolato negli '80...
Posto una canzone realizzata da qualche nostalgico del capelli metal, fattami conoscere da un mio amico che apprezza il genere:
Tuff - American Hair Band lyrics - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=AKONuo8CyOg)
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Moreno Viola il 27 Aprile, 2015, 10:31 PM
Fortissima la canzone. Il testo è pieno di citazioni di testi e nomi di band della scena di Los Angeles e pur non condividendo del tutto il testo (che però interpreto come ironico e pervaso di autocritica) non nego che un po' di nostalgia la fa venire anche a me, perchè come ho scritto prima si è metallari per sempre.

P.S. La definizione "capelli metal" è epocale.  :laughing:
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Max Maz il 27 Aprile, 2015, 10:35 PM
Continuo a pensare che il metal e i suoi derivati siano molto più divertenti da suonare che ascoltare.
Chiedo venia.
Titolo: Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: PaoloF il 27 Aprile, 2015, 10:37 PM
Citazione di: Moreno Viola il 27 Aprile, 2015, 10:31 PM
si è metallari per sempre.

Sad but true...  :laughing:
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Fidelcaster il 28 Aprile, 2015, 09:10 AM
Citazione di: Vu-meter il 27 Aprile, 2015, 01:17 PM
Volendo essere onesti QUALSIASI genere è un fenomeno commerciale perfino la classica e l'opera .. ma di che stiamo parlando ? ???


Vu :)

Beh, attenzione a non stiracchiare troppo il significato delle parole, però. Secondo me c'è una bella differenza tra la commissione da parte di un'autorità, o il contratto editoriale di pubblicazione della partitura, che può aver fornito a Bach o a Beethoven l'occasione per portare a termine un capolavoro (nel processo magari mettendo un punto fermo nella storia della musica, come la codificazione del sistema tonale, la summa delle tecniche di scrittura contrappuntistica, il superamento della forma compositiva della sonata classica), e il contratto discografico che causa la pubblicazione da parte della band B in tot anni di tot album di genere x-pop o y-rock o z-metal, che non di rado è resa possibile sopperendo alla mancanza di "ispirazione" (tempo, tecnica ecc.) con l'adesione a formule volte più che a altro ad assicurare che il prodotto rientri nella giusta nicchia merceologica, che vada a finire nello scaffale dove i consumatori lo andranno a cercare.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: LawHunter il 28 Aprile, 2015, 11:38 AM
Citazione di: Moreno Viola il 27 Aprile, 2015, 02:00 PM
Mi trovo nuovamente d'accordo con Paolo.

Citazione di: Bone.Surgeon il 27 Aprile, 2015, 06:52 AM
Il grunge è stato un fenomeno commerciale. Faceva presa, ed i discografici hanno investito e pubblicato tantissimo grunge nei primi anni '90, tanto da togliere risorse al resto dei sottogeneri del rock.

Mi spiace essere così diretto, ma ti sbagli.
Il Grunge non è un genere inventato dall'industria discografica e a dirla tutta non è neanche corretto circoscriverlo alla scena di Seattle.
Buona parte dei gruppi che lo rappresentarono erano già attivi nella seconda metà degli anni ottanta e lo dimostra il fatto che nel 1991, i Nirvana avevano già un disco alle spalle, i Soundgarden due, i Pearl Jam erano teoricamente degli esordienti ma in realtà i membri della band avevano fatto parte di gruppi seminali come i Green River e i Mother Love Bone e tra quelli che hanno raccolto molto meno dei gruppi citati, ve ne erano alcuni che di tempo passato in garage a schitarrare come dannati ne avevano passato tantissimo, come i Tad o gli Screaming Trees.
Che poi l'esplosione del "fenomeno" Grunge abbia prodotto band meno genuine è senza dubbio vero, ma certamente non si trattò di qualcosa costruito a tavolino, mettendo insieme band fittizie.

Citazione di: Bone.Surgeon il 27 Aprile, 2015, 06:52 AM
Su questo non sono assolutamente d'accordo. Come detto prima, i produttori ed i discografici producevano solo grunge, egli altri generi sono stati sacrificati. Lo dimostra l'unicoperiodo di crisi del metal, che va grossomodo dal 1989 al 1994. Pochi dischi e ancora meno di buona fattura. Dal 1995 si è ricominciato a suonare e produrre musica metal anche di buona fattura.

Devo dire che questa affermazione mi stupisce parecchio. Io sono nato nel 1975 e tra il '90 e il '95 ero un adolescente divoratore di musica (curioso quanto e più di oggi) e corrispondevo certamente di più al ritratto del metallaro, rispetto a quanto non faccia oggi (anche se a mio parere in fondo non si smette mai di essere metallari) e ricordo che fu un periodo tutt'altro che di crisi per il metal che anzi rinnovandosi trovò una nuova "giovinezza". I migliori dischi dei Death, dei Carcass, dei Tiamat, dei Paradise Lost,  ma addirittura l'intera scena dello swedish death metal uscirono in quel periodo e sono sicuro che ne potrei citare decine di altri.
Se ovviamente ti riferivi alla scena del cosiddetto Hair Metal non posso darti torto, ma a mio parere l'opinione di un componente dei Giant (non ricordo chi onestamente) che sosteneva che in fondo il Grunge non era stato la causa del declino di un certo modo di intendere il rock, ma semmai era esattamente il contrario e certe esasperazione avevano provocato l'aumento di interesse nei confronti di band più, per così dire, alla mano, colpisce nel segno.
In fondo il metal stesso alla fine degli anni ottanta era un fenomeno commerciale, quando perfino figure già storiche non rinunciarono al loro rilancio di popolarità e potremmo citare come esempio un disco come "Trash" di Alice Cooper, ma anche la collaborazione discutibile tra gli Aerosmith e i Run DMC.

Citazione di: Vu-meter il 27 Aprile, 2015, 01:17 PM
Volendo essere onesti QUALSIASI genere è un fenomeno commerciale perfino la classica e l'opera .. ma di che stiamo parlando ? ???

E volevo arrivare proprio qui. Anche Elvis, i Beatles, i Led Zeppelin, ecc, sono stati che ci piaccia o meno dei fenomeni anche commerciali.


Totalmente d'accordo con Moreno.
Esattamente la mia opinione, anche perché musicalmente, pur essendo un ragazzo che ha iniziato a sentire Rock nel 1980, quello fu il periodo in cui iniziai a suonare e vivevo quasi quotidianamente quel periodo di contaminazioni e cambiamenti. Li ricordo perfettamente.
Anzi, sono convinto profondamente che nella sua essenza iniziale il grunge fu la molla che fece rinascere l'Hard Rock (appiattito dall'AOR o da necessità parametallonze): cosa era il grunge? Giovani Kids che dopo essere stati folgorati dal Punk (in particolare dall'hardcore della West Coaast e dal post-hardcore à la Husker Du e Sonic Youth) e dalla sua urgenza e schiettezza cominciarono a "crescere" ed a ascoltare e scoprire ed apprezzare l'Hard Rock .... i Led Zeppelin, i Black Sabbath, poi i Blue Cheer, gli MC5 ed i primi Stooges.
Da qui sintesi e la creazione di un Hard Rock, più stradaiolo, probabilmente un po' meno tecnico, ma che sapeva esprimere lo spleen adolescenziale dei kids molto meglio di tanto Hard "Classico" di allora e/o di tanto Heavy Metal che stava iniziando a degenerare nel bieco Hair Metal o nei tecnicismi fini a loro stessi.
Con risultati non necessariamente positivi, sia chiaro .... ad un certo punto anche nel Metal sembrava ci si dovesse vergognare laddove si faceva un assolo di chitarra o si portava i capelli lunghi  :wall: .... ma anche con effetti a mio giudizio positivi visto che
il Grunge è stato la molla perché tutta una certa musica fondata sul Rock Classico si rinnovasse (le radici in realtà si trovavano nelle evoluzioni di alcune band Garage Rock Revival attorno al 1987/1988, tipo i Miracle Workers): da lì è nato certo Alternative Rock (che è poi diventato rapidamente a sua volta mainstream e che ha prodotto oggettivamente poche cose veramente positive musicalmente, ma anche alcune cose molto buone come gli Smashin' Pumpkins), certo Heavy Metal più moderno (penso agli Entombed od agli SYL) ma anche il fenomeno dello Stoner Rock che ha riportato il Rock allo spirito del 1967-1971 con prodotti musicali notevolissimi a mio giudizio, dai Kyuss ai Nebula e che ha poi rivitalizzato anche il Classic Metal con l'uscita di tante band Doom e la evoluzione di tante band Death/ Speed.
Tutto un nuovo revival dell'Hard Rock (non del Metal) che poi si è sviluppato dagli anni '90 soprattutto in tante band underground ... e che vive tuttora, parte proprio da lì


Discografia essenziale? Cercate, per le band più vicine al Classic (Hard) Rock, i dischi di Mother Love Bone, Green River, Temple Of The Dog, Alice in Chains (che partivano da esperienze musicali post Guns 'n Roses e di fatto suonavano dell'Hard Rock asciugato da fronzoli e con un basso molto percussivo, post-punk), Soundgarden (definiti ai tempi dalla critica come i Led(Sab)Bath) e Screaming Trees (li adoro personalmente col loro mix particolare di Cream e Stooges).

Per le band a metà strada, direi di ascoltare i Mud Honey.

Per il Grunge più Punk Oriented, beh inevitabile i primi due dischi dei Nirvana .... che ... se si apprezza lo stile musicale e lo si spurga dalla contaminazione commerciale fatta dalla critica e dal sistema attorno alla figura di Kurt Cobain .... erano oggettivamente interessanti, anche se qua siamo più sul post-Punk contaminato da qualche piccola reminiscenza classic ....
Non si può negare però che Smell Like Teen Spirit sia oramai nella storia del Rock ed il suo Riff abbia significato per molte generazioni quello che per molti di noi ha significato il Riff di Smoke On The Water, e per quelle prima quello di Satisfaction.

I.M.H.O. as usual.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: elric il 28 Aprile, 2015, 12:22 PM
... Huè, ragazzi, non scherziamo... io son cresciuto musicalmente col metal anni '80 (degli Iron Maiden, Saxon, Judas Priest, Motorhead e compagnia suonante) per poi passare dal periodo Thrash (dei vari Metallica, Testament, Exodus, Slayer ecc.) ma per me l'avvento del Grunge è stato qualcosa di eccezionale e sicuramente innovativo.... gruppi come i Pearl Jam, Alice in Chains e Soundgarden (per citare i primi che mi sovvengono) hanno sfornato dischi splendidi e soprattutto innovativi per l'ambito rock (poi che possano piacere  o meno ci sta ma è un altro discorso)... poi ovvio che arrivati loro al grosso successo mondiale l'industria discografica ha cominciato a sfornare miriadi di gruppi pseudogrunge con intenti in primis commerciali, ma questo è normale ed è sempre esistito nel mondo musicale eh... per dire, quanti gruppi copia dei Beatles ci sono ancora in giro adesso? E che c'è da scandalizzarsi? E' che quando dai il via ad un fenomeno di massa poi ne parte l'inevitabile sfruttamento commerciale che porta - anche ma non solo - a "copie" di qualità minore e dubbia originalità, ma tutto ciò non deve e non può scalfire il valore di chi è arrivato per primo....

... avercene ogni anno di fenomeni come il grunge, non ci ritroveremmo con il piattume (dal punto di vista del rock) attuale!
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: LawHunter il 28 Aprile, 2015, 12:27 PM
Citazione di: elric il 28 Aprile, 2015, 12:22 PM
... Huè, ragazzi, non scherziamo... io son cresciuto musicalmente col metal anni '80 (degli Iron Maiden, Saxon, Judas Priest, Motorhead e compagnia suonante) per poi passare dal periodo Thrash (dei vari Metallica, Testament, Exodus, Slayer ecc.) ma per me l'avvento del Grunge è stato qualcosa di eccezionale e sicuramente innovativo.... gruppi come i Pearl Jam, Alice in Chains e Soundgarden (per citare i primi che mi sovvengono) hanno sfornato dischi splendidi e soprattutto innovativi per l'ambito rock (poi che possano piacere  o meno ci sta ma è un altro discorso)... poi ovvio che arrivati loro al grosso successo mondiale l'industria discografica ha cominciato a sfornare miriadi di gruppi pseudogrunge con intenti in primis commerciali, ma questo è normale ed è sempre esistito nel mondo musicale eh... per dire, quanti gruppi copia dei Beatles ci sono ancora in giro adesso? E che c'è da scandalizzarsi? E' che quando dai il via ad un fenomeno di massa poi ne parte l'inevitabile sfruttamento commerciale che porta - anche ma non solo - a "copie" di qualità minore e dubbia originalità, ma tutto ciò non deve e non può scalfire il valore di chi è arrivato per primo....

... avercene ogni anno di fenomeni come il grunge, non ci ritroveremmo con il piattume (dal punto di vista del rock) attuale!

:quotone:
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: nineter il 28 Aprile, 2015, 03:14 PM
Non c'è enciclopedia che regga alle vostre testimonianze e ai vostri pareri, alimentati da esperienza sul campo e tanta passione  ;D che onore!
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: gassa il 28 Aprile, 2015, 04:47 PM
lo stesso Jerry Cantrell (alice in chains) afferma di non aver inventato nulla, ma di suonare Blues...
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Moreno Viola il 28 Aprile, 2015, 05:32 PM
Mi fa piacere una cosa in particolare di questa discussione. L'accusa che più spesso viene fatta agli ascoltatori di Heavy Metal è quella di essere particolarmente conservatori e rinchiusi in un quadro totalmente autoreferenziale.
In realtà mi sono sempre trovato di fronte una realtà differente, con una buona disponibiltà del metallaro nei confronti di altri generi e dall'altro lato invece una totale chiusura da parte di chi magari ascoltava musica più "alta" nei confronti del metallo pesante.
Questa discussione un po' ne è la conferma, visto che buona parte di chi vi ha partecipato si è dichiarato amante dell'Heavy Metal, pur essendosi aperto ad altri generi.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: elric il 28 Aprile, 2015, 06:09 PM
Citazione di: Moreno Viola il 28 Aprile, 2015, 05:32 PM
Mi fa piacere una cosa in particolare di questa discussione. L'accusa che più spesso viene fatta agli ascoltatori di Heavy Metal è quella di essere particolarmente conservatori e rinchiusi in un quadro totalmente autoreferenziale.
In realtà mi sono sempre trovato di fronte una realtà differente, con una buona disponibiltà del metallaro nei confronti di altri generi e dall'altro lato invece una totale chiusura da parte di chi magari ascoltava musica più "alta" nei confronti del metallo pesante.
Questa discussione un po' ne è la conferma, visto che buona parte di chi vi ha partecipato si è dichiarato amante dell'Heavy Metal, pur essendosi aperto ad altri generi.

... ah, guarda, su questo con me sfondi una porta aperta... io ascolto un po' di tutto (o quasi  :D)... da Frank Zappa agli Slipknot passando per i Pink Floyd, Marillion, Editors (vado a caso) e mille altri... il bello della musica secondo me è anche poter spaziare!
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: LawHunter il 28 Aprile, 2015, 06:42 PM
Citazione di: Moreno Viola il 28 Aprile, 2015, 05:32 PM
Mi fa piacere una cosa in particolare di questa discussione. L'accusa che più spesso viene fatta agli ascoltatori di Heavy Metal è quella di essere particolarmente conservatori e rinchiusi in un quadro totalmente autoreferenziale.
In realtà mi sono sempre trovato di fronte una realtà differente, con una buona disponibiltà del metallaro nei confronti di altri generi e dall'altro lato invece una totale chiusura da parte di chi magari ascoltava musica più "alta" nei confronti del metallo pesante.
Questa discussione un po' ne è la conferma, visto che buona parte di chi vi ha partecipato si è dichiarato amante dell'Heavy Metal, pur essendosi aperto ad altri generi.

Totalmente d'accordo e ... ciò prende un discorso molto lungo che porterebbe OFF TOPIC, cioè quanto anche nella critica musicale ci sono stati i corrispondenti fenomeni a quello che si registra sui social network, ovvero la presenza di soggetti che ... non si sa come appaiono o vengono accreditati come opinion makers, cool, fiki ... che hanno la verità in mano e che poi orientano le opinioni e le posizioni delle "masse" ... e che la orientano spesso per motivi ... piuttosto piccoli ... antipatie, simpatie etc .... denigrando o sminuendo così spesso fenomeni musicali validi se non di più.

E' in fondo successo nella storica diatriba Deep Purple / Led Zeppelin in cui - prescindendo da un'analisi dei pregi e dei limiti di entrambe le bands - un miglior management ed un miglior rapporto con la carta stampata e la critica e le relative esigenze, costituì motivo di migliore appeal editoriale, critiche e comunque riconoscimento "culturale".
Nella fattispecie ... il carattere, l'approccio e le parole di Ritchie Blackmore hanno spesso contribuito ad una stampa, abituata ad essere riverita o coccolata, ostile, critica, cinica e culturalmente sminuente i Purple rispetto agli Zeppelin (ripeto, al netto da ogni analisi musicale, che qui non compete).

.... è successo con l'abuso del termine Punk che ha portato a ricomprendere sotto tale calderone esperienze musicali molto diverse e che tali non potevano essere definite ... ma che venivano accumulate solo perché il critico cool della rivista cool così diceva ....

... è ancora accaduto con il Rock Duro e col Grunge.
Se ci pensate .... quando si trattava di bands metal .... ostilità, quando invece il Classic Rock Hard & Heavy passava attraverso una mediazione più cool (perché, tangenziale al cool Post-Punk) quale il Grunge, tutti a osannare e .... notate ... a ricordare sempre l'Hard Rock come la musica degli Zeppelin e dei Sabs .... il resto non esisteva .....

.... al netto dell'amore che ho per queste due bands.

Tanti luoghi comuni hanno governato l'orientamento culturale del Rock e quindi la lettura della sua Storia ... e dei suoi fenomeni ..... ed ovviamente poi, anche l'ottusità dei protagonisti .... vengo da un'epoca in cui tra Metallari e Punks ci si sprangava .... data anche l'estrazione sociale differente ..... l'omologazione (ed amorfo appiattimento) post MTV era ancora da venire .....
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Max Maz il 28 Aprile, 2015, 08:01 PM
Citazione di: LawHunter il 28 Aprile, 2015, 06:42 PM
[....
Tanti luoghi comuni hanno governato l'orientamento culturale del Rock e quindi la lettura della sua Storia ... e dei suoi fenomeni ..... ed ovviamente poi, anche l'ottusità dei protagonisti .... vengo da un'epoca in cui tra Metallari e Punks ci si sprangava .... data anche l'estrazione sociale differente ..... l'omologazione (ed amorfo appiattimento) post MTV era ancora da venire .....

Una bella analisi anche la tua Law, continuerei a dividere in ogni caso successo commerciale dal valore stesso delle correnti.
Lontani da speculazioni economiche.

La contestazione, finanche violenta e giustamente deprecabile comunque era la manifestazione di una appartenenza, a volte semplicistica a volte profonda.

Ora è ancora più dura, l'energia pura della ribellione sembra sempre più flebile se non inconsistente.
Mi auguro sempre un nuovo rock, grounge, metal e quello che vuoi ma che ci sia.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Bone.Surgeon il 28 Aprile, 2015, 09:42 PM
Vi invito a leggere questo articolo un po' datato, ma fatto bene.

Articolo - GRUNGE - # 1 - Un'accusa immeritata - Metallized.it (http://www.metallized.it/articolo.php?id=1127)
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Stevie J il 04 Maggio, 2015, 03:48 PM
Wow che bella discussione...

Per dire il mio scarno punto di vista: mi piacciono molto i nirvana dal secondo album fino ad in Utero... Insomma, quei 2 album studio e l'unplugged li ho letteralmente consumati.

Altre band grunge ce ne sono state parecchie, dal vero grunge, al finto grunge fatto bene, al finto grunge vero e proprio... Ho trovato diverse band che mi sono piaciute, anche parecchio... Ma in generale nessun gruppo o artista che mi abbia appassionato tanto da seguirlo puntualmente in ogni sua nuova uscita.

Poi, secondo me, per parlare di Grunge "autentico e con la G maiuscola" dobbiamo per forza parlare di Band americane tra fine '80 e primi '90. Già se ti allontani da quella zona o quel periodo il sapore ci perde...

Vi lascio con una delle canzoni che più mi sono piaciute del movimento grunge:

Stone Temple Pilots - Big Bang Baby (Video) - YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=G0gAxuvo5rc)
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Moreno Viola il 06 Maggio, 2015, 10:11 PM
Vorrei fare un ulteriore considerazione.
Siamo abituati a parlare di "genere musicale" ma in realtà in quasi nessun caso un tipo di sonorità si può restringere ad una questione di note e sarebbe più giusto considerare la nascita di una scena, parlando di movimento.

Il Grunge stesso non fa eccezione e come abbiamo già visto i semi erano già stati gettati ben prima di quel fatidico 24 settembre del 1991, tanto che prima che il termine grunge diventasse un sostantivo utile a definire la scena musicale di Seattle e i suoi derivati, fu la parola che utilizzò Mark Arm per definire la musica del suo gruppo i Mudhoney.

Pertanto parlare di "vero" Grunge riferendosi a tutto quello che è uscito dalle chitarre dei Nirvana, dei Soundgarden o dei Pearl Jam dopo il 1991 ha a parer mio pochissimo senso, perché la fase realmente generante e creativa a quel punto si era già conclusa e i "canoni" che vennero attribuiti a chi si riteneva facesse parte della categoria, erano ormai definiti.

E' una "verità storica" che le scene danno il meglio, proprio nella fase precedente alla loro esplosione, quando non ci sono veri e propri musicisti, ma ragazzi comuni che spesso suonano prima ancora di saperlo fare nelle cantine, nei garage e nei locali dove trovano spazio per esprimersi e anche se nella nostra epoca la musica è un bene di consumo, fortunatamente non ha perso il suo ruolo di veicolo di sfogo per le giovani generazioni e nella maggior parte dei casi l'urgenza di comunicare un disagio ha spinto dei semplici ragazzi a prendere in mano una chitarra, un microfono o qualsiasi altro strumento per piegare un linguaggio già esistente facendolo proprio e restituendolo infine come qualcosa di "nuovo" o comunque rielaborato secondo le proprie esigenze e capacità.

Come ha già fatto notare Law, la presunta scena Grunge, potrebbe essere divisa in tanti sottogeneri influenzati in maniera più o meno mercata, dal Punk, dall'Heavy Metal, dalla Psychedelia, dal classic rock, dal Garage e avanti così all'infinito e ascoltando "Superfuzzbigmuff" dei Mudhoney o anche "Bleach" dei Nirvana, due album cronologicamente inseribili nella fase originaria del Grunge e totalmente disinteressati dalla svolta commerciale che è alla base di questo topic, potremmo stupirci di quanto appaiano diverse quelle stesse band rispetto ai dischi che avrebbero pubblicato successivamente.

Ma c'è in realtà un aspetto che non abbiamo considerato e che secondo me concorre in maniera fondamentale al successo di questa scena, ancora prima delle scaltre manovre commerciali di avidi discografici, che ne è semmai una cinica conseguenza, ed è una sorta di "rappresentanza generazionale" che quei gruppi sembravano incarnare in un'epoca nella quale molti gruppi propagandavano una filosofia "party everyday" che per molti ragazzi era inavvicinabile perché lontana dalla loro (loro?) realtà.

Personalmente con il senno di poi, pur non avendo vissuto il fenomeno Grunge come qualcosa di mio, non posso non ammettere che certi temi, certi atteggiamenti hanno fatto parte del mio "io" adolescenziale e del mio modo di percepire la realtà ancora oggi.

Citazione di: LawHunter il 28 Aprile, 2015, 06:42 PM
E' in fondo successo nella storica diatriba Deep Purple / Led Zeppelin in cui - prescindendo da un'analisi dei pregi e dei limiti di entrambe le bands - un miglior management ed un miglior rapporto con la carta stampata e la critica e le relative esigenze, costituì motivo di migliore appeal editoriale, critiche e comunque riconoscimento "culturale".

Permettimi di dire che non è esattissimo
Il rapporto tra i Led Zeppelin e la stampa era praticamente inesistente, tanto che per la band i giornalisti musicali erano "il nemico" come citato esplicitamente da Cameron Crowe nel quasi autobiografico "Almost famous".
Credo che la più grande differenza tra i Led Zeppelin e i Deep Purple abbia più a che fare con una certa trasversalità dei primi che ne ha fatto un fenomeno culturale più ampio e che ha permesso al dirigibile di affrancarsi dal ruolo di paladini dell'hard rock e rivolgersi ad un pubblico più variegato rispetto ai Purple, che meritano certamente di indossare le vesti di veri portabandiera del rock duro, tanto che un album diverso dai loro canoni (o comunque da quello che normalmente ci si aspetterebbe dalla Mark II o III) e a mio parere bellissimo come "Come Taste The Band" è quasi unanimemente denigrato dai fan del gruppo.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Max Maz il 07 Maggio, 2015, 07:30 AM
Moreno, non entro nel merito della discussione semplicemente perchè non ne ho le competenze ma lasciami dire che leggerti è sempre un piacere.  :mypleasure:
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Moreno Viola il 07 Maggio, 2015, 09:23 AM
Grazie Max, ma anche io non ho particolari competenze a meno che non vi rientrino l'ascolto e la lettura.

Alle volte però penso che avrei fatto meglio a leggere e ascoltare di meno e suonare di più...

Citazione di: Bone.Surgeon il 28 Aprile, 2015, 09:42 PM
Vi invito a leggere questo articolo un po' datato, ma fatto bene.

Articolo - GRUNGE - # 1 - Un'accusa immeritata - Metallized.it (http://www.metallized.it/articolo.php?id=1127)

Questo segnalato da Bone è un bell'articolo, come molti altri pubblicati su Metallized.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Road2k il 07 Maggio, 2015, 09:34 AM


Citazione di: Moreno Viola il 07 Maggio, 2015, 09:23 AM
Alle volte però penso che avrei fatto meglio a leggere e ascoltare di meno e suonare di più....

Non saresti stato questo Moreno!!!!
E noi come avremmo fatto?!
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 03 Giugno, 2020, 05:15 PM
È tempo di riprendere questo topic e dargli un respiro più ampio. E poi sono passati cinque anni quindi anche chi ci ha scritto avrà maturato nuove e ancor più stimolanti opinioni.

E veniamo alle domande!

1- Mettendo da parte Nirvana e Pearl Jam, quali altre band del grunge avete ascoltato a suo tempo o successivamente?

2- avete seguito un po' il successivo post grunge?

3- La band più sottovalutata (o la più sopravvalutata) del grunge?

4- Quale/i i migliori musicisti (chitarristi o altro) emersi dal fenomeno?

5- Che ricordi vi sono rimasti di quel periodo? Lo avete odiato, evitato, snobbato, subìto o vi ha entusiasmato/esaltato? Chi eravate allora? Aspirante musicista, grande ascoltatore, musicista navigato, cultore del rock/jazz/blues/metal?
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Vu-meter il 03 Giugno, 2020, 05:33 PM
Citazione di: robland il 03 Giugno, 2020, 05:15 PM
È tempo di riprendere questo topic e dargli un respiro più ampio. E poi sono passati cinque anni quindi anche chi ci ha scritto avrà maturato nuove e ancor più stimolanti opinioni.

E veniamo alle domande!

1- Mettendo da parte Nirvana e Pearl Jam, quali altre band del grunge avete ascoltato a suo tempo o successivamente?

2- avete seguito un po' il successivo post grunge?

3- La band più sottovalutata (o la più sopravvalutata) del grunge?

4- Quale/i i migliori musicisti (chitarristi o altro) emersi dal fenomeno?

5- Che ricordi vi sono rimasti di quel periodo? Lo avete odiato, evitato, snobbato, subìto o vi ha entusiasmato/esaltato? Chi eravate allora? Aspirante musicista, grande ascoltatore, musicista navigato, cultore del rock/jazz/blues/metal?

1- Stone Temple Pilot
2- no
3- non ne ho idea
4- non so davvero ma dato il genere, credo nessuno
5- ero in evoluzione (tra blues, rock, progressive, funk, jazz e quant'altro). Non mi ha mai esaltato. L'ho ritenuto la solita meteora. Non ho nessun ricordo in particolare se non il fatto che io e qualla che all'epoca era la mia ragazza comprammo due dischi assieme in un negozio per poi scambiarceli (entrambi eravamo pentiti dell'acquisto) all'uscita dal negozio. Erano Nevermind dei Nirvana e Authomatic for the people dei REM. Io avevo preso il primo, lei il secondo. 2 minuti dopo io avevo il secondo e lei il primo.  :D
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Santano il 03 Giugno, 2020, 06:15 PM
Ho letto tutto il 3D prima di dire la mia. Anche l'articolo di Metallized piuttosto esauriente.
Il grunge di per se non mi dice niente. Gli artisti che lo proponevano mi facevano tenerezza, ma perfino a livello di suono mi lasciava indifferente. Unica cosa faccio fatica ad associare i Soundgarden nel filone, tantomeno i Rem che a mio modesto parere nulla hanno a che spartire col grunge malgrado la maggioranza affermi il contrario.
Infatti i due gruppi di cui sopra mi piacciono
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Elliott il 03 Giugno, 2020, 06:31 PM
Non mi sono mai soffermato sui sottogeneri per cui, faccio fatica ad allocare artista/sottogenere per cui, per me, è tutto rock.
Non credo assolutamente che il (sotto)genere in se fosse un fenomeno commerciale semmai, lo è, l'aver creato il (sotto)genere per cucirci intorno un movimento visto che ogni decennio precedente ne aveva uno ergo, non c'era a mio avviso una manovra dietro. Per me, il grunge esiste da quando Neil Young suona elettrico
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 03 Giugno, 2020, 06:33 PM
Aggiungo la domanda numero 6.

6- secondo voi, quali sono i caratteri distintivi musicali del grunge?
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Vu-meter il 03 Giugno, 2020, 07:25 PM
Citazione di: Santano il 03 Giugno, 2020, 06:15 PM
Ho letto tutto il 3D prima di dire la mia. Anche l'articolo di Metallized piuttosto esauriente.
Il grunge di per se non mi dice niente. Gli artisti che lo proponevano mi facevano tenerezza, ma perfino a livello di suono mi lasciava indifferente. Unica cosa faccio fatica ad associare i Soundgarden nel filone, tantomeno i Rem che a mio modesto parere nulla hanno a che spartire col grunge malgrado la maggioranza affermi il contrario.
Infatti i due gruppi di cui sopra mi piacciono

No, i REM non c'entrano niente... erano solo nell'aneddoto che ho raccontato ma sono tutto fuorchè grunge.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Cold_Nose il 03 Giugno, 2020, 07:31 PM
A parte che il 98% è tutto fenomeno commerciale, il termine "grunge" per me non significa niente (in teoria) così come "new wave" (e altri) ma può tornare -ahimè- utile per incastonare un periodo del '900 musicale mentre si sta parlando con altri appassionati di musica.

"Grunge" in pratica lo erano Stooges e Mc5 30 anni prima che nascesse l'etichetta ; così come -sempre quelle 2 band- erano "punk" 10 anni prima del '77
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Santano il 03 Giugno, 2020, 07:43 PM
Citazione di: Vu-meter il 03 Giugno, 2020, 07:25 PM
Citazione di: Santano il 03 Giugno, 2020, 06:15 PM
Ho letto tutto il 3D prima di dire la mia. Anche l'articolo di Metallized piuttosto esauriente.
Il grunge di per se non mi dice niente. Gli artisti che lo proponevano mi facevano tenerezza, ma perfino a livello di suono mi lasciava indifferente. Unica cosa faccio fatica ad associare i Soundgarden nel filone, tantomeno i Rem che a mio modesto parere nulla hanno a che spartire col grunge malgrado la maggioranza affermi il contrario.
Infatti i due gruppi di cui sopra mi piacciono

No, i REM non c'entrano niente... erano solo nell'aneddoto che ho raccontato ma sono tutto fuorchè grunge.

Ecco perché non hanno maglioni sdruciti, il cappello in mano e l'aria di chi gli è caduto il soffitto in testa.
Senza contare i testi, adatti al 2 novembre
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 03 Giugno, 2020, 07:55 PM
Citazione di: Santano il 03 Giugno, 2020, 07:43 PM
Citazione di: Vu-meter il 03 Giugno, 2020, 07:25 PM
Citazione di: Santano il 03 Giugno, 2020, 06:15 PM
Ho letto tutto il 3D prima di dire la mia. Anche l'articolo di Metallized piuttosto esauriente.
Il grunge di per se non mi dice niente. Gli artisti che lo proponevano mi facevano tenerezza, ma perfino a livello di suono mi lasciava indifferente. Unica cosa faccio fatica ad associare i Soundgarden nel filone, tantomeno i Rem che a mio modesto parere nulla hanno a che spartire col grunge malgrado la maggioranza affermi il contrario.
Infatti i due gruppi di cui sopra mi piacciono

No, i REM non c'entrano niente... erano solo nell'aneddoto che ho raccontato ma sono tutto fuorchè grunge.

Ecco perché non hanno maglioni sdruciti, il cappello in mano e l'aria di chi gli è caduto il soffitto in testa.
Senza contare i testi, adatti al 2 novembre

I REM esistono da almeno un lustro (ma in realtà di più) prima del fenomeno grunge. E sono della Georgia.
I Soundgarden invece ne hanno fatto parte integralmente, dalle origini.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Moreno Viola il 03 Giugno, 2020, 09:28 PM
1- Mettendo da parte Nirvana e Pearl Jam, quali altre band del grunge avete ascoltato a suo tempo o successivamente?

Una band che scoprì grazie alla colonna sonora di "Singles", il film di Cameron Crowe sulla scena di Seattle, furono i Mother Love Bone presenti con "Crown Of Thorns". Vale certamente la pena di ascoltare il loro disco omonimo (che in realtà credo raccolga un album precedente e alcuni singoli, ma non ne sono sicuro).


2- avete seguito un po' il successivo post grunge?

Non in maniera programmatica, ma qualche gruppo definito tale l'ho apprezzato. Il primo nome che mi viene in mente è quello dei Candlebox.
In realtà se già ha poco senso definire il Grunge la sua filiazione post è ancora più astratta.


3- La band più sottovalutata (o la più sopravvalutata) del grunge?

Ho l'impressione che in generale tutte le band della scena abbiano raccolto molto. Non so se sia corretto dire che c'è stata una sopravvalutazione, ma di certo non è accaduto il contrario.

4- Quale/i i migliori musicisti (chitarristi o altro) emersi dal fenomeno?

Chris Cornell era un cantante eccezionale.

5- Che ricordi vi sono rimasti di quel periodo? Lo avete odiato, evitato, snobbato, subìto o vi ha entusiasmato/esaltato? Chi eravate allora? Aspirante musicista, grande ascoltatore, musicista navigato, cultore del rock/jazz/blues/metal?

Nel pieno della sua esplosione l'ho vissuto come un intruso e con il senno del poi me ne dispiaccio.
Certamente sognavo di diventare un musicista, ma trascorrevo più tempo ad ascoltare che a esercitarmi e purtroppo i risultati oggi si vedono, o meglio si sentono, tutti.


6- secondo voi, quali sono i caratteri distintivi musicali del grunge?

L'urgenza giovanile comune al rock in generale.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 03 Giugno, 2020, 10:29 PM
Citazione di: Moreno Viola il 03 Giugno, 2020, 09:28 PM
5- Che ricordi vi sono rimasti di quel periodo? Lo avete odiato, evitato, snobbato, subìto o vi ha entusiasmato/esaltato? Chi eravate allora? Aspirante musicista, grande ascoltatore, musicista navigato, cultore del rock/jazz/blues/metal?

Nel pieno della sua esplosione l'ho vissuto come un intruso e con il senno del poi me ne dispiaccio.
Certamente sognavo di diventare un musicista, ma trascorrevo più tempo ad ascoltare che a esercitarmi e purtroppo i risultati oggi si vedono, o meglio si sentono, tutti.


Dalla tua risposta mi nascono due domande. Come un intruso perché magari era un momento in cui eri preso da altro, magari dal metal? E anziché il discorso del musicista, l'aspirazione a diventare giornalista musicale non l'hai mai avuta?
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 03 Giugno, 2020, 10:31 PM
Citazione di: Elliott il 03 Giugno, 2020, 06:31 PM
Non mi sono mai soffermato sui sottogeneri per cui, faccio fatica ad allocare artista/sottogenere per cui, per me, è tutto rock.
Non credo assolutamente che il (sotto)genere in se fosse un fenomeno commerciale semmai, lo è, l'aver creato il (sotto)genere per cucirci intorno un movimento visto che ogni decennio precedente ne aveva uno ergo, non c'era a mio avviso una manovra dietro. Per me, il grunge esiste da quando Neil Young suona elettrico

Io attendo le risposte alle sei domande.  :firuli:
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Elliott il 03 Giugno, 2020, 10:59 PM
1- Mettendo da parte Nirvana e Pearl Jam, quali altre band del grunge avete ascoltato a suo tempo o successivamente?

R - Moltissime ma non "perché grunge" quanto, perché mi piace(va) la musica

Bush
A perfect circle
Sonic Youth (?)
Alice in Chains
Soundgarden
Creed
QOTS
Stone Temple Pilots


2- avete seguito un po' il successivo post grunge?

R - Boh, probabile.
Se mi dite we uali gruppi vi fanno parte, vi dico

3- La band più sottovalutata (o la più sopravvalutata) del grunge?

R - Sottovalutata: Bush (formazione originale) e A Perfect Circle
Sopravvalutata: Foo Fighters

4- Quale/i i migliori musicisti (chitarristi o altro) emersi dal fenomeno?

R - Chris Cornell (ho alcuni suoi lavori da solista)
Eddie Wedder
Gavin Rossdale,  la voce più bella del "genere" e bravo compositore  (esempi:  Letting the cable sleep o Forever you may run)

5- Che ricordi vi sono rimasti di quel periodo? Lo avete odiato, evitato, snobbato, subìto o vi ha entusiasmato/esaltato? Chi eravate allora? Aspirante musicista, grande ascoltatore, musicista navigato, cultore del rock/jazz/blues/metal?


R - Grande ascoltatore (come sono ancora), e cultore (come sono ancora) di rock/jazz/blues/metal.

Cosa mi rimane?
Il ricordo del primo ascolto di Nevermind, Ten e di Spoonman che apriva Superunknow
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Moreno Viola il 04 Giugno, 2020, 12:20 AM
Citazione di: robland il 03 Giugno, 2020, 10:29 PM
Citazione di: Moreno Viola il 03 Giugno, 2020, 09:28 PM
5- Che ricordi vi sono rimasti di quel periodo? Lo avete odiato, evitato, snobbato, subìto o vi ha entusiasmato/esaltato? Chi eravate allora? Aspirante musicista, grande ascoltatore, musicista navigato, cultore del rock/jazz/blues/metal?

Nel pieno della sua esplosione l'ho vissuto come un intruso e con il senno del poi me ne dispiaccio.
Certamente sognavo di diventare un musicista, ma trascorrevo più tempo ad ascoltare che a esercitarmi e purtroppo i risultati oggi si vedono, o meglio si sentono, tutti.


Dalla tua risposta mi nascono due domande. Come un intruso perché magari era un momento in cui eri preso da altro, magari dal metal? E anziché il discorso del musicista, l'aspirazione a diventare giornalista musicale non l'hai mai avuta?

Lo vedevo come un intruso perché era impossibile sottrarsi alla sua "invadenza".
Riguardo all'idea di diventare giornalista musicale, l'idea l'ho avuta eccome.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: b3st1a il 04 Giugno, 2020, 11:51 AM
Provo a rispondere alle domande, ma sono troppo coinvolto emotivamente per dare pareri tecnici approfonditi ed oggettivi, quindi vado più di sensazioni

1- Mettendo da parte Nirvana e Pearl Jam, quali altre band del grunge avete ascoltato a suo tempo o successivamente?

Soprattutto (in ordine di preferenza) Soundgarden, Alice in Chains, Stone Temple Pilots.

2- avete seguito un po' il successivo post grunge?

Nì, o meglio, ho seguito sicuramente gruppi come gli Smashing Pumpkins (che non so se si possano considerare post-grunge), QOTSA, A perfect circle, ma i gruppi evidentemente e spudoratamente commerciali nati proprio in seguito al filone grunge quelli no, direi proprio di no. Ah, e ho avuto molta simpatia (e la ho tuttora) per i Foo Fighters: commercialissimi, certo, ma con un suono ed una scrittura molto curati. Dave Grohl è riuscito a sfruttare il suo talento e la sua determinazione mettendo su un progetto solidissimo che dura da più di vent'anni, rinunciando a facili assonanze coi Nirvana.

3- La band più sottovalutata (o la più sopravvalutata) del grunge?

Non saprei, io ho amato alla follia tutte quelle citate al punto 1, Nirvana e Pearl Jam compresi, e nessuna di queste a mio parere è stata sopravvalutata né sottovalutata.

4- Quale/i i migliori musicisti (chitarristi o altro) emersi dal fenomeno?

Chris Cornell su tutti, personaggio con un talento al di sopra dell'immaginabile nel canto e nella scrittura. Per il resto, direi, se andiamo a vedere le abilità strumentali e/o vocali non emerge molto altro.

5- Che ricordi vi sono rimasti di quel periodo? Lo avete odiato, evitato, snobbato, subìto o vi ha entusiasmato/esaltato? Chi eravate allora? Aspirante musicista, grande ascoltatore, musicista navigato, cultore del rock/jazz/blues/metal?

Quando uscì Nevermind avevo 13anni e mi ha solo sfiorato (ero ancora lì ad ascoltare i Guns'n Roses) ma, non appena ho preso una chitarra in mano (due anni dopo), mi sono reso conto che il Grunge era più facile da suonare e, ascoltandolo e suonandolo, sono entrato in fissa con tutti i nomi sopracitati ed ho iniziato a ripudiare il rock anni '80! La morte di Kurt arrivò quando ero al liceo ed ero all'apice del mio amore per il grunge, anche se all'epoca ero più fan di Soundgarden ed Alice in Chains. Adolescenza, inizio del percorso musicale, liceo e passaggio all'università, primi amori, è stato tutto segnato da quell'epoca e da quella musica. Anche se i miei gusti musicali hanno subito rapidissime evoluzioni negli anni a seguire (sono poi passato a Dream Theater e guitar hero come Vai e Satriani, per poi ripudiare anche quelli così come avevo fatto con Guns e affini), il grunge non hai mai lasciato il mio cuore e mi ha lasciato una sorta di imprinting, che non va più via anche se sono vent'anni che non ascolto e non suono più quel tipo di musica.

6- secondo voi, quali sono i caratteri distintivi musicali del grunge?

Ma è ovvio: i camicioni a quadri!!! :lol: Scherzi a parte...boh? Alla fine il termine definisce più un periodo che uno stile musicale, ché se andiamo a vedere le caratteristiche dei singoli gruppi vi sono differenze enormi.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: zap il 04 Giugno, 2020, 01:02 PM
Un genere strano il grunge...Strange Grunge  :laughing:
Se i Nirvana sono grunge,direi che li ho ascoltati per un paio di giorni di seguito...gli altri non li conosco. :etvoila:
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: johnny il 04 Giugno, 2020, 02:28 PM
Non riesco a rispondere alle domande di Robland perchè non sono mai stato un ascoltatore di questo genere musicale.
Personalmente trovo il grunge pesante e ripetitivo nel senso che in quasi tutte le band si ritrovano sempre i soliti temi (musicali) e le solite armonizzazioni che molte volte sfociano nei soliti salti di tonalità dissonanti; ho notato anche che molti cantanti sembrano avere lo stesso timbro vocale, ma ancora non riesco a spiegarmi il perchè. Come se tutti volessero uniformarsi a qualcuno.

Mi scuso con gli ascoltatori di questo genere ma per me è così, non mi piace  :etvoila:
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 04 Giugno, 2020, 04:13 PM
Citazione di: johnny il 04 Giugno, 2020, 02:28 PM
Non riesco a rispondere alle domande di Robland perchè non sono mai stato un ascoltatore di questo genere musicale.
Personalmente trovo il grunge pesante e ripetitivo nel senso che in quasi tutte le band si ritrovano sempre i soliti temi (musicali) e le solite armonizzazioni che molte volte sfociano nei soliti salti di tonalità dissonanti; ho notato anche che molti cantanti sembrano avere lo stesso timbro vocale, ma ancora non riesco a spiegarmi il perchè. Come se tutti volessero uniformarsi a qualcuno.

Mi scuso con gli ascoltatori di questo genere ma per me è così, non mi piace  :etvoila:

E ci mancherebbe pure che devi scusarti. Vai, figliolo, ascolta un paio di brani dei Motorhead e sei totalmente assolto.

P.s. Johnny, scusa, approfitto dell'occasione per una domanda OT: conosci i Diamond Head?
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: CrisCris il 04 Giugno, 2020, 06:03 PM
Che affollata discussione...  ::) ... personalmente ho sempre visto il Grunge come uno degli ultimi (forse l'ultimo) grande boom di un sottogenere del rock... Se penso ai 50's penso al rocknroll, al rockabilly... ai 60's beat, soul rock, mod sound, blues rock, surf, girls groups, doo wop, psichedelia... 70's blues rock, country rock, hard rock, heavy metal, punk rock, progressive... 80's essenzialmente pop rock, new wave, dark, più il revival di tutte le decadi precedenti, l'hardcore... infine nei 90's arriva lui, il grunge (oltre al brit pop ed al pop punk). Insomma, il Grunge è nella storia del rock a tutti gli effetti e di certo non ha nulla di più commerciale rispetto a molti altri sottogeneri... L'unica cosa è che, personalmente, l'ho sempre trovato pallosissimo...  :laughing:
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Pasquino il 04 Giugno, 2020, 08:27 PM
Citazione di: robland il 03 Giugno, 2020, 05:15 PM
È tempo di riprendere questo topic e dargli un respiro più ampio. E poi sono passati cinque anni quindi anche chi ci ha scritto avrà maturato nuove e ancor più stimolanti opinioni.

E veniamo alle domande!

1- Mettendo da parte Nirvana e Pearl Jam, quali altre band del grunge avete ascoltato a suo tempo o successivamente?

2- avete seguito un po' il successivo post grunge?

3- La band più sottovalutata (o la più sopravvalutata) del grunge?

4- Quale/i i migliori musicisti (chitarristi o altro) emersi dal fenomeno?

5- Che ricordi vi sono rimasti di quel periodo? Lo avete odiato, evitato, snobbato, subìto o vi ha entusiasmato/esaltato? Chi eravate allora? Aspirante musicista, grande ascoltatore, musicista navigato, cultore del rock/jazz/blues/metal?

1 - Le ascolto tuttora, Stone Temple Pilots, Alice in Chains, Mad Season, Mudhoney, Soundgarden. Questo solo per restare "prettamente" nel genere
2 - Penso di si, ho ascoltato e ascolto i Foo Fighters, i Bush, gli Smashing Pumpkins etc
3 - Mad Season sottovalutata, Alice in Chains sopravvalutata
4 - Cantanti soprattutto: Layne Staley, Eddie Vedder, Chris Cornell. E poi McReady e Dave Grohl,
5 - ero adolescente, per me è stata la prima musica "seria" che ho ascoltato insieme a REM, U2 e Radiohead. Grazie al grunge sono andato ad ascoltare i Pixies e i Sonic Youth soprattutto e da lì ho iniziato ad amare il noise. Senza il grunge non so se ci sarei arrivato.
6 - non molto direi in termini musicali, a parte il fatto di essere rock e di distanziarsi dalla musica tipo G'n R o Queen che all'epoca spopolava, ma più la condivisione di certi ideali, modi di vedere il mondo, l'humus culturale e le atmosfere di Seattle. è più facile capirlo se guardate Singles (https://it.wikipedia.org/wiki/Singles_-_L%27amore_%C3%A8_un_gioco)
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: johnny il 05 Giugno, 2020, 12:13 AM
Citazione di: robland il 04 Giugno, 2020, 04:13 PM
Citazione di: johnny il 04 Giugno, 2020, 02:28 PM
Non riesco a rispondere alle domande di Robland perchè non sono mai stato un ascoltatore di questo genere musicale.
Personalmente trovo il grunge pesante e ripetitivo nel senso che in quasi tutte le band si ritrovano sempre i soliti temi (musicali) e le solite armonizzazioni che molte volte sfociano nei soliti salti di tonalità dissonanti; ho notato anche che molti cantanti sembrano avere lo stesso timbro vocale, ma ancora non riesco a spiegarmi il perchè. Come se tutti volessero uniformarsi a qualcuno.

Mi scuso con gli ascoltatori di questo genere ma per me è così, non mi piace  :etvoila:

E ci mancherebbe pure che devi scusarti. Vai, figliolo, ascolta un paio di brani dei Motorhead e sei totalmente assolto.

P.s. Johnny, scusa, approfitto dell'occasione per una domanda OT: conosci i Diamond Head?

No problem, per così poco! Due brani dei Motorhead anche di 5 minuti l'uno li ascolto in due secondi  :laughing:
No Rob, mai sentiti. Sto ascoltando il loro primo album, musicalmente mi ricordano molto l'album Machine Head dei Deep Purple misto a qualcosa dei Led Zeppelin.
Consigli qualche pezzo in particolare?
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 05 Giugno, 2020, 09:47 AM
Citazione di: johnny il 05 Giugno, 2020, 12:13 AM
Citazione di: robland il 04 Giugno, 2020, 04:13 PM
Citazione di: johnny il 04 Giugno, 2020, 02:28 PM
Non riesco a rispondere alle domande di Robland perchè non sono mai stato un ascoltatore di questo genere musicale.
Personalmente trovo il grunge pesante e ripetitivo nel senso che in quasi tutte le band si ritrovano sempre i soliti temi (musicali) e le solite armonizzazioni che molte volte sfociano nei soliti salti di tonalità dissonanti; ho notato anche che molti cantanti sembrano avere lo stesso timbro vocale, ma ancora non riesco a spiegarmi il perchè. Come se tutti volessero uniformarsi a qualcuno.

Mi scuso con gli ascoltatori di questo genere ma per me è così, non mi piace  :etvoila:

E ci mancherebbe pure che devi scusarti. Vai, figliolo, ascolta un paio di brani dei Motorhead e sei totalmente assolto.

P.s. Johnny, scusa, approfitto dell'occasione per una domanda OT: conosci i Diamond Head?

No problem, per così poco! Due brani dei Motorhead anche di 5 minuti l'uno li ascolto in due secondi  :laughing:
No Rob, mai sentiti. Sto ascoltando il loro primo album, musicalmente mi ricordano molto l'album Machine Head dei Deep Purple misto a qualcosa dei Led Zeppelin.
Consigli qualche pezzo in particolare?

Non li ho mai ascoltati. Sono tra le band della New wave of british heavy metal e Metallica e Megadeth li citano spesso come una delle loro principali influenze.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 05 Giugno, 2020, 09:53 AM
Citazione di: Pasquino il 04 Giugno, 2020, 08:27 PM
Citazione di: robland il 03 Giugno, 2020, 05:15 PM
È tempo di riprendere questo topic e dargli un respiro più ampio. E poi sono passati cinque anni quindi anche chi ci ha scritto avrà maturato nuove e ancor più stimolanti opinioni.

E veniamo alle domande!

1- Mettendo da parte Nirvana e Pearl Jam, quali altre band del grunge avete ascoltato a suo tempo o successivamente?

2- avete seguito un po' il successivo post grunge?

3- La band più sottovalutata (o la più sopravvalutata) del grunge?

4- Quale/i i migliori musicisti (chitarristi o altro) emersi dal fenomeno?

5- Che ricordi vi sono rimasti di quel periodo? Lo avete odiato, evitato, snobbato, subìto o vi ha entusiasmato/esaltato? Chi eravate allora? Aspirante musicista, grande ascoltatore, musicista navigato, cultore del rock/jazz/blues/metal?

1 - Le ascolto tuttora, Stone Temple Pilots, Alice in Chains, Mad Season, Mudhoney, Soundgarden. Questo solo per restare "prettamente" nel genere
2 - Penso di si, ho ascoltato e ascolto i Foo Fighters, i Bush, gli Smashing Pumpkins etc
3 - Mad Season sottovalutata, Alice in Chains sopravvalutata
4 - Cantanti soprattutto: Layne Staley, Eddie Vedder, Chris Cornell. E poi McReady e Dave Grohl,
5 - ero adolescente, per me è stata la prima musica "seria" che ho ascoltato insieme a REM, U2 e Radiohead. Grazie al grunge sono andato ad ascoltare i Pixies e i Sonic Youth soprattutto e da lì ho iniziato ad amare il noise. Senza il grunge non so se ci sarei arrivato.
6 - non molto direi in termini musicali, a parte il fatto di essere rock e di distanziarsi dalla musica tipo G'n R o Queen che all'epoca spopolava, ma più la condivisione di certi ideali, modi di vedere il mondo, l'humus culturale e le atmosfere di Seattle. è più facile capirlo se guardate Singles (https://it.wikipedia.org/wiki/Singles_-_L%27amore_%C3%A8_un_gioco)

Mad Season mai sentiti! Consigli?
Alice in cabina sopravvalutati... dici? Comunque sia, il loro unplugged è il più bello di tutta la storia del grunge, Nirvana e Pearl Jam compresi.

@Moreno. Ho l'album dei Mother Love Bone. E mi piace tantissimo per varie ragioni: perché insieme all'album Temple of the Dog è fondativo del grunge; perché ci sono due membri dei futuri Pearl Jam; ma soprattutto perché la voce di Andrew Wood...  :loveit:
E poi perché il brano Shangri la ritengo sia uno dei più belli di tutta la storia del rock.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Santi il 05 Giugno, 2020, 12:15 PM
Mi era sfuggito questo topic. L'argomento mi scalda il cuoricino. Chitarristicamente sono nato ascoltando RATM e RHCP, ma musicalmente sono nato molto prima ascoltando il grunge. Non ho vissuto quel periodo (sono nato troppo tardi), ma le band-simbolo del grunge mi hanno segnato indelebilmente.

1 - Mettendo da parte Nirvana e Pearl Jam, quali altre band del grunge avete ascoltato a suo tempo o successivamente?

I primi che mi vengono in mente:
- Mad Season
- Mother Love Bone
- Temple Of The Dog
- TAD
- Mudhoney
- Melvins
- AIC
- Soundgarden
- Screamin Trees

2 - avete seguito un po' il successivo post grunge?

Poco, sinceramente. Per esempio non sono un grande fan dei Foo Fighters.

3 - La band più sottovalutata (o la più sopravvalutata) del grunge?

Sottovalutata: Temple Of The Dog, anche se più che band è un supergruppo che ha registrato un solo album. Ma che album....

Sopravvalutata: Stone Temple Pilots.

4 - Quale/i i migliori musicisti (chitarristi o altro) emersi dal fenomeno?

Tantissimi. Cornell, Vedder, Layne Andy Wood, Gossard, Ament, Abruzzese, Cameron...la lista è lunghissima.
Dovessi sceglierne uno solo direi Chris Cornell. Musicista e compositore sopraffino, nonchè una delle più belle voci della musica moderna.

5 - Che ricordi vi sono rimasti di quel periodo? Lo avete odiato, evitato, snobbato, subìto o vi ha entusiasmato/esaltato? Chi eravate allora? Aspirante musicista, grande ascoltatore, musicista navigato, cultore del rock/jazz/blues/metal?

Io non ho vissuto direttamente il periodo. Sono nato a fine anni 80, quindi ho iniziato ad ascoltare "autonomamente" la musica quando ormai il movimento grunge non esisteva più.
Avevo 10 anni quando mi ci sono avvicinato ascoltando i Nirvana solo perchè un conoscente mi regalò la musicassetta di Nevermind. Poi ho approfondito con Pearl Jam, Soundgarden, Alice in Chains, Screamin Trees ecc...Molte di queste sono tutt'ora tra le mie band preferite.

6 - secondo voi, quali sono i caratteri distintivi musicali del grunge?
Secondo me sono ben pochi.
Sotto l'etichetta "grunge" vengono messi artisti che, musicalmente, hanno poco in comune.
I Nirvana sono l'espressione mainstream del garage rock (diciamo che sono una versione edulcorata di band come i Dinosaur Jr e i Sonic Youth).
I Soundgarden e gli Alice in Chains arrivano quasi al metal (specie gli AIC).
Gli Stone Temple Pilots sono praticamente pop.
I Pearl Jam agli inizi erano una forma meno pacchiana e più ruvida di hard rock. Io dico sempre che Ten è un disco hard rock depurato dalle "scorie" degli anni 80. Poi si sono evoluti e sono diventati qualcos'altro.

Per questi motivi io sono d'accordo con chi sostiene che il grunge non sia un vero e proprio genere musicale, ma un movimento artistico e culturale che è esistito in un certo lasso di tempo (dalla fine degli anni 80 alla metà degli anni 90) e in un'area geografica ben precisa (Seattle).
Quello che accomuna le band-simbolo del grunge non è il genere musicale, ma l'ambiente in cui sono nate. Un ambiente estremamente fertile per quel tipo di artisti. Diciamo che erano teste che ragionavano in modo simile e che sono cresciute nello stesso contesto, ma hanno partorito musica molto diversa.

Il grunge aveva caratteristiche diverse da qualsiasi movimento musicale moderno.
Per esempio, in un'intervista del film PJ-20, Cornell racconta di come i Ramones erano stupiti da quanto le band di Seattle collaborassero tra loro scambiandosi date e sotenendosi e aiutandosi a vicenda. In tutti gli altri ambienti rock vigeva una spietata competizione.

Questo è il motivo per cui io sono restìo a considerare "grunge" i Nirvana. Loro erano un po' estranei a quel movimento. Difatti, per esempio, Vedder e Cobain si sono detestati per parecchio tempo.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Elliott il 05 Giugno, 2020, 12:22 PM
Citazione di: Santi il 05 Giugno, 2020, 12:15 PM
Chitarristicamente sono nato ascoltando RATM e RHCP,

Sei nato presso l'ufficio rilascio codici fiscali?
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Santano il 05 Giugno, 2020, 12:31 PM
Caspita, pensavo a una inesorabile debacle di amanti del grunge e invece qui pullula di proseliti. Se qualcuno ha voglia di stilare la classifica pro e contro fin qui...
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Santi il 05 Giugno, 2020, 12:33 PM
Citazione di: Elliott il 05 Giugno, 2020, 12:22 PM
Citazione di: Santi il 05 Giugno, 2020, 12:15 PM
Chitarristicamente sono nato ascoltando RATM e RHCP,

Sei nato presso l'ufficio rilascio codici fiscali?

:lol:
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Santano il 05 Giugno, 2020, 12:47 PM
Ho fatto i conti per mera curiosità. Finora i pro e contro grunge sono perfettamente pari, 10 a 10.
La cosa veramente curiosa è che fino al 2015, cioè l'anno in cui è stato aperto questo topic, i no grunge erano nettamente superiori. In pratica gli ultimi utenti hanno bilanciato fino a pareggiare i conti
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 05 Giugno, 2020, 12:59 PM
@ Santi, mi fa piacere che tu abbia menzionato Matt Cameron, un grande batterista che rimane tra i migliori musicisti di quel periodo e successivo. Ho un paio di dvd live dei Pearl Jam (uno l'ho prestato e addio... era pure doppio  :angry2:) dove ci sono tante inquadrature lato batteria ed è bellissimo osservarlo mentre suona. Ha proprio un'eleganza nei movimenti molto poco tipica dei pestatori del rock.

@ Santano, la lista di chi è pro o contro io me la risparmio. Da "musicista" e soprattutto da appassionato di musica io pesco dappertutto, da chi più e da chi meno. E soprattutto ci sono i periodi. Dal 91 sono passati trent'anni e personalmente il mio entusiasmo per certi fenomeni è variabile da periodo a periodo.  In realtà, più che sapere a chi non piace, preferirei sapere cosa stava suonando, ascoltando, coltivando in quel periodo: da qui la sesta domanda.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Santano il 05 Giugno, 2020, 01:06 PM
Tranquillo anche a me interessa poco e poi le classifiche non le sopporto. Ma ero proprio convintissimo che parlassimo di un fenomeno di nicchia. Invece gli ultimi interventi denotano passione per il genere, laddove il termine "passione" mi suona antietico riferito al grunge
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Pasquino il 05 Giugno, 2020, 01:18 PM
Citazione di: robland il 05 Giugno, 2020, 09:53 AM
Citazione di: Pasquino il 04 Giugno, 2020, 08:27 PM
Citazione di: robland il 03 Giugno, 2020, 05:15 PM
È tempo di riprendere questo topic e dargli un respiro più ampio. E poi sono passati cinque anni quindi anche chi ci ha scritto avrà maturato nuove e ancor più stimolanti opinioni.

E veniamo alle domande!

1- Mettendo da parte Nirvana e Pearl Jam, quali altre band del grunge avete ascoltato a suo tempo o successivamente?

2- avete seguito un po' il successivo post grunge?

3- La band più sottovalutata (o la più sopravvalutata) del grunge?

4- Quale/i i migliori musicisti (chitarristi o altro) emersi dal fenomeno?

5- Che ricordi vi sono rimasti di quel periodo? Lo avete odiato, evitato, snobbato, subìto o vi ha entusiasmato/esaltato? Chi eravate allora? Aspirante musicista, grande ascoltatore, musicista navigato, cultore del rock/jazz/blues/metal?

1 - Le ascolto tuttora, Stone Temple Pilots, Alice in Chains, Mad Season, Mudhoney, Soundgarden. Questo solo per restare "prettamente" nel genere
2 - Penso di si, ho ascoltato e ascolto i Foo Fighters, i Bush, gli Smashing Pumpkins etc
3 - Mad Season sottovalutata, Alice in Chains sopravvalutata
4 - Cantanti soprattutto: Layne Staley, Eddie Vedder, Chris Cornell. E poi McReady e Dave Grohl,
5 - ero adolescente, per me è stata la prima musica "seria" che ho ascoltato insieme a REM, U2 e Radiohead. Grazie al grunge sono andato ad ascoltare i Pixies e i Sonic Youth soprattutto e da lì ho iniziato ad amare il noise. Senza il grunge non so se ci sarei arrivato.
6 - non molto direi in termini musicali, a parte il fatto di essere rock e di distanziarsi dalla musica tipo G'n R o Queen che all'epoca spopolava, ma più la condivisione di certi ideali, modi di vedere il mondo, l'humus culturale e le atmosfere di Seattle. è più facile capirlo se guardate Singles (https://it.wikipedia.org/wiki/Singles_-_L%27amore_%C3%A8_un_gioco)

Mad Season mai sentiti! Consigli?
Alice in cabina sopravvalutati... dici? Comunque sia, il loro unplugged è il più bello di tutta la storia del grunge, Nirvana e Pearl Jam compresi.

@Moreno. Ho l'album dei Mother Love Bone. E mi piace tantissimo per varie ragioni: perché insieme all'album Temple of the Dog è fondativo del grunge; perché ci sono due membri dei futuri Pearl Jam; ma soprattutto perché la voce di Andrew Wood...  :loveit:
E poi perché il brano Shangri la ritengo sia uno dei più belli di tutta la storia del rock.
Above è l'unico disco dei Mad Season. Erano un supergruppo nato dalla voglia di disintossicarsi dei vari componenti, ma purtroppo è durato poco
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 05 Giugno, 2020, 02:21 PM
Citazione di: Santano il 05 Giugno, 2020, 01:06 PM
Tranquillo anche a me interessa poco e poi le classifiche non le sopporto. Ma ero proprio convintissimo che parlassimo di un fenomeno di nicchia. Invece gli ultimi interventi denotano passione per il genere, laddove il termine "passione" mi suona antietico riferito al grunge

Come diceva santi, credo, il grunge è un fenomeno musicale, non un genere. Soprattutto nel medio periodo e soprattutto allargando l'area oltre quella in cui è nato (poiché è un fermento che è andato a influenzare tutt'altra musica). I Pearl Jam alla lunga si sono messi a suonare un genere completamente diverso da quello del primo album. Gli Smashing Pumpkins sono una band nata in quel periodo e da esso influenzato ma hanno sviluppato una discografia che, ad esempio, con gli Alice in Chains non c'entra nulla. I Bush non hanno nulla in comune con i Soundgarden. Alla lunga molti sono confluiti nell'alternative, altri hanno fatto parte di progetti che riguardavano altri generi: penso a Cornell e agli Audioslave. Penso ancor di più a Mark Lanegan, che stranamente non ha nominato nessuno, la cui discografia anche da solista andrebbe davvero approfondita da chi è appassionato di qualunque genere di musica.

Secondo me, ripeto, più che da piacere o no, è da capire.
Ma è ancora più interessante - ribadisco - apprendere cosa ha fatto in quel decennio chi non ha seguito quel fenomeno.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Elliott il 05 Giugno, 2020, 02:41 PM
Ecco, sul termine fenomeno musicale invece che genere, sono completamente d'accordo
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 05 Giugno, 2020, 02:49 PM
Citazione di: Elliott il 05 Giugno, 2020, 02:41 PM
Ecco, sul termine fenomeno musicale invece che genere, sono completamente d'accordo

È la stessa cosa della new wave of british heavy metal. Non è mica un genere, è sempre heavy metal. Capisco quando qualcuno ne vuole fare un genere per semplificare, ma in quel caso magari vuole solo dire che le band di quel periodo/nate da quel fenomeno non gli piacciono. È una semplificazione pratica che comprendo, ma non è propriamente un genere.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Moreno Viola il 05 Giugno, 2020, 06:57 PM
Citazione di: robland il 05 Giugno, 2020, 02:49 PM
Citazione di: Elliott il 05 Giugno, 2020, 02:41 PM
Ecco, sul termine fenomeno musicale invece che genere, sono completamente d'accordo

È la stessa cosa della new wave of british heavy metal. Non è mica un genere, è sempre heavy metal. Capisco quando qualcuno ne vuole fare un genere per semplificare, ma in quel caso magari vuole solo dire che le band di quel periodo/nate da quel fenomeno non gli piacciono. È una semplificazione pratica che comprendo, ma non è propriamente un genere.

Sono pienamente d'accordo... prima o poi doveva accadere.  :laughing:

I generi sono solo definizioni di comodo per descrivere a spanne cosa suona un gruppo.
Riguardo al paragone tra la scena di Seattle e la NWOBHW, esiste anche un aspetto condiviso da entrambe le correnti, ovvero la reciproca mutualità tra le band che ne facevano parte, che anche se non esclusivo le caratterizza particolarmente.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 06 Giugno, 2020, 10:07 AM
Citazione di: Moreno Viola il 05 Giugno, 2020, 06:57 PM
Citazione di: robland il 05 Giugno, 2020, 02:49 PM
Citazione di: Elliott il 05 Giugno, 2020, 02:41 PM
Ecco, sul termine fenomeno musicale invece che genere, sono completamente d'accordo

È la stessa cosa della new wave of british heavy metal. Non è mica un genere, è sempre heavy metal. Capisco quando qualcuno ne vuole fare un genere per semplificare, ma in quel caso magari vuole solo dire che le band di quel periodo/nate da quel fenomeno non gli piacciono. È una semplificazione pratica che comprendo, ma non è propriamente un genere.

Sono pienamente d'accordo... prima o poi doveva accadere.  :laughing:

È un vero peccato. Così ammazziamo la discussione. Potevi almeno fingere di essere in disaccordo, no?!  ;D
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 06 Giugno, 2020, 10:42 AM
1- Mettendo da parte Nirvana e Pearl Jam, quali altre band del grunge avete ascoltato a suo tempo o successivamente?

Soundgarden, Alice in Chains, Stone Temple Pilots, Melvins, Smashing Pumpkins e Bush.
Soprattutto Smashing Pumpkins. Considero (e per fortuna non solo io) l'album Mellion Collie ecc. un capolavoro assoluto della storia del rock, dall'artwork all'ultimo dei suoi tantissimi brani. Uno scrigno colmo di gioiellini.

2- avete seguito un po' il successivo post grunge?

Sì, soprattutto i Creed, che sono quelli che conosco meglio avendoli suonati dal vivo. Tanti altri sono stati definiti post grunge ma in realtà stavano già andando altrove praticando diversi tipi di crossover.

3- La band più sottovalutata (o la più sopravvalutata) del grunge?

Mi chiedo come sarebbe andata a finire se Andrew Wood non fosse morto e la band fosse rimasta in piedi inglobando due membri fondamentali dei futuri Pearl Jam. Non conosco band sopravvalutate in questo genere.
Scopro adesso che mi sono perso i Mad Season.

4- Quale/i i migliori musicisti (chitarristi o altro) emersi dal fenomeno?

Mark Lanegan una spanna sopra tutti per l'infinita classe. Subito dopo Eddie Vedder, persona che stimo da ogni punto di vista. Poi Cornell che mi ha regalato i miei amatissimi Audioslave (che però lui sembra avere più subìto che goduto). Jerry Cantrell come chitarrista e Matt Cameron come batterista.


5- Che ricordi vi sono rimasti di quel periodo? Lo avete odiato, evitato, snobbato, subìto o vi ha entusiasmato/esaltato? Chi eravate allora? Aspirante musicista, grande ascoltatore, musicista navigato, cultore del rock/jazz/blues/metal?

Allora avevo la mia prima vera band importante e scoprii il potere della musica quando dal vivo riuscivamo a far saltare i ragazzi sui tavoli e a farli dimenare in modo assurdo. Stentavo a crederci io stesso. Da adulto mi sembra che questa componente sia fortemente sottovalutata e si compensa con l'interesse per chitarre, pedali, pedaliere, ampli, corde, plettri ecc. che fondamentalmente non valgono un decimo dell'entusiasmo del suonare dal vivo con una qualsiasi chitarra, un qualsiasi ampli e pedale. Ma si sa che gli adulti sono strani.  :laughing:
Allora accolsi il grunge com grande curiosità. Ascoltavo metal e hard rock e non mi sembrava male aggiungerci anche quello. A volte lo ritenevo noioso per la ripetitività e la scarsa capacità tecnica dei musicisti. Altre volte mi entusiasmava per la grande genuinità e le sue radici saldamente ancorate al calderone rock.

6- secondo voi, quali sono i caratteri distintivi musicali del grunge?

Il punto più basso lo raggiunse una rivista di musica che arrivò a pubblicare la lista dei capi da indossare per essere grunge: dal tipo di stivali (da pescatore), al passamontagna e al camicione a quadri. Un vero boscaiolo. D'altra parte nel country amano vestirsi da cowboy, nel glam da donne ecc. quindi ci stava pure...  :facepalm2:
Scherzi a parte, i caratteri distintivi sono l'immediatezza musicale, con brani mai troppo elaborati o curati (Cobain si è cosparso il capo di cenere per aver permesso a una major di trasformare Nevermind in un album radiofonico). A volte una certa ripetitività ossessiva, vedi certi brani dei Pearl Jam e dei Soundgarden. Ma soprattutto una certa acidità dei suoni e persino delle melodie, vedi Alice in Chains, Nirvana (escluso Nevermind) e tanti altri.
Cosa ci rimane e cosa ereditiamo? Ci rimane un fenomeno storico da far studiare e conoscere alle nuove generazioni. E più in generale un bacino enorme di brani per tutti i gusti, anche per i più difficili perché sfido chiunque a dire che Black hole sun dei Soundgarden, Daughter dei Pearl Jam (dico questa ma ne ho in testa almeno altre venti), l'intero unplugged degli Alice in Chains non siano ascolti piacevoli. Gli Smashing Pumpkins poi mi hanno regalato il brano che sta al n. 1 della mia classifica personale di tutti i tempi e persino, tra i meno importanti dei loro brani, persino una bellissima ninna nanna che va benissimo per i bambini (Farewell and good night).
Personalmente impazzisco in modo irrefrenabile per The chemicals between us dei Bush (che con il grunge non c'azzecca niente). Come la sento mi sale l'adrenalina a un livello tale che fatico a contenermi.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Elliott il 06 Giugno, 2020, 10:57 AM
Concordo su tutto circa gli Smashing pumkies. Ecco, io non li consideravo Grunge.


Concordo su Creed sui quali mi sono più volte espresso ma, non sapevo fossero post grunge.


Concordo anche su molte altre cose lette in questo topic ma, soprattutto, ho capito perché mi irrita ed ignoro volutamente ogni distinzione che vada fuori da rock, hard e metal
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Santano il 06 Giugno, 2020, 10:59 AM
Ho imparato un sacco di cose da questa discussione. Ma mai mai avrei detto che i Soundgarden sono (erano) grunge
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Elliott il 06 Giugno, 2020, 11:02 AM
Credo che quello dei Soundgarden fosse una delle mie poche certezze che questo topic ha tentato di smontare :laughing:
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Moreno Viola il 06 Giugno, 2020, 11:09 AM
Citazione di: Santano il 06 Giugno, 2020, 10:59 AM
Ho imparato un sacco di cose da questa discussione. Ma mai mai avrei detto che i Soundgarden sono (erano) grunge

Infatti non lo sono, semplicemente perché il Grunge non esiste. Come tutti gli altri generi musicali.  ;D
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 06 Giugno, 2020, 11:44 AM
Citazione di: Santano il 06 Giugno, 2020, 10:59 AM
Ho imparato un sacco di cose da questa discussione. Ma mai mai avrei detto che i Soundgarden sono (erano) grunge

Perché continui a considerarlo un genere.
Segui questa telenovela:

So che sembrerà che ora parlerò di Seattle ma togliamo Seattle di mezzo per un secondo: se all'interno di una stessa città nascono un paio di band fatte di membri con tante idee musicali e a un certo punto queste due band deflagrano e i suoi componenti schizzano via e vanno a formare e a creare altre band e ad influenzarne altre ancora, ecco che si spiegano dei lati in comune.

In un certo senso le origini del fenomeno grunge sono come le dinamiche di Beautiful. Chris Cornell canta nei Temple of the dog, dove ci sono anche tre o quattro quarti dei futuri Pearl Jam. Fonda i Soundgarden, che contengono il batterista che poi andrà a suonare con i Pearl Jam, insieme ad alcune persone che suonavano nei Mother Love Bone. Chris Cornell poi va negli Audioslave.

Attenzione, perché il bassista dei Soundgarden era un roadie dei Nirvana. Ma lo stesso Kurt Cobain era stato una sorta di roadie dei Mudhoney, nati dai Green River, band della quale facevano parte indovina chi? Ma ovvio, alcuni membri dei Pearl Jam (onnipresenti!).
E Cobain fece anche da produttore dei Melvins.

Contemporaneamente c'erano gli Alice in Chains, che influenzeranno i Deftones, gli Staind e i Queens of the stone age, tutte band nate nel periodo post grunge. Ma il bassista degli Alice andrà a suonare con Ozzy Osbourne. E nel post grunge furono collocati i Creed, ma solo per comodità di definizione, perché in realtà il chitarrista Tremonti intendeva fare tutt'altro genere e infatti da lì gli Alter Bridge che col grunge... niente in comune. È alternative metal, ed infatti dicevo qualche post fa che molte band sono confluite proprio nello sfaccettato contenitore alternative.

Si tenga poi conto che molte di queste band sono state tutte gestite all'esordio dalla stessa etichetta, la Sub Pop, e vuoi che questo non abbia influito sul loro sound?

Come vedi, non è un genere ma una fucina, nata da un fermento esplosivo. Di collegamenti quanti ne vuoi, e questo ne fa un fenomeno e un "genere" per comodità di definizione: ma sono caratteristiche in comune, non un genere a sè.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: johnny il 06 Giugno, 2020, 03:17 PM
Citazione di: robland il 05 Giugno, 2020, 02:49 PM
È la stessa cosa della new wave of british heavy metal. Non è mica un genere, è sempre heavy metal. Capisco quando qualcuno ne vuole fare un genere per semplificare, ma in quel caso magari vuole solo dire che le band di quel periodo/nate da quel fenomeno non gli piacciono. È una semplificazione pratica che comprendo, ma non è propriamente un genere.

Condivido pienamente. Sono dei movimenti ben precisi, con un inizio ed una fine (temporale), delle vere e proprie mode dell'epoca inevitabili per la creazioni di nuovi filoni e generi musicali.
Tant'è che oggi si parla di post-grunge, di alternative metal, tutti generi (questi sono generi veri e propri) nati grazie a questo movimento "di passaggio"; idem per la nwobhm, corrente di passaggio tra una fase più classica ed una più moderna sfociata in generi (o meglio sottogeneri dell'heavy metal) come il trash, lo speed e il power metal.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Pasquino il 06 Giugno, 2020, 03:21 PM
Secondo me gli smashing pumpkins non sono grunge, in quel periodo ovviamente tutti erano influenzati dai suoni grezzi del grunge, anche l'album Monster dei REM potrebbe essere considerato un album grunge per i suoni, ma i REM non sono affatto grunge.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 06 Giugno, 2020, 05:13 PM
Citazione di: Pasquino il 06 Giugno, 2020, 03:21 PM
Secondo me gli smashing pumpkins non sono grunge, in quel periodo ovviamente tutti erano influenzati dai suoni grezzi del grunge, anche l'album Monster dei REM potrebbe essere considerato un album grunge per i suoni, ma i REM non sono affatto grunge.

Infatti non lo sono. Purtroppo quando una band nasce (e nasce per forza in un determinato periodo), la prima cosa che la critica musicale è chiamata a fare è definirla. Di più, un giornalista musicale dovrà non solo definirla ma descriverla al pubblico e quindi dovrà utilizzare poche parole per renderla comprensibile a un pubblico che sta leggendo l'articolo.

Ebbene, così come quando nacquero i Muse venne spontaneo a molti del settore accostarli a Radiohead e Coldplay (cosa che, a posteriori  :lol: ma solo a posteriori, perché in quel momento che ne sai chi sono e cosa faranno), lo stesso è accaduto agli Smashing Pumpkins.
Aveva voglia Corgan a dire "guardate che il mio riferimento sonoro è Tony Iommi". Il fatto è che Gish era facilmente accostabile al grunge. Quindi li si è inseriti nel contesto storico di quel momento in cui il grunge sembrava ubiquitario. Ma già poco dopo... addio: hanno preso la loro strada ben definita.
Persino i Radiohead di Pablohoney...  :facepalm2:

Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Santi il 07 Giugno, 2020, 10:39 PM
Come detto, io sono uno di quelli che sostiene che il grunge non sia un genere musicale, ma un fenomeno artistico e "controculturale".

Tuttavia, ragionandoci, ci sono degli elementi comuni tra tutte le grunge-band.

A livello di suoni, è evidente che il genitore putativo del grunge è l'hard rock. Anche in tutte le grunge band dominano le chitarre distorte: non è un caso che la JCM800 fosse largamente usata in entrambi i contesti.
Tuttavia nel grunge i suoni sono molto più asciutti e spigolosi. Delay e riverberi sono ridotti all'essenziale. Inoltre tastiere, fiati e sequenze (largamente utilizzate nell'hard rock) sono praticamente assenti.

Idem per la produzione. I dischi hard rock contengono perlopiù esecuzioni tecnicamente perfette. Nei dischi grunge non mancano esecuzioni sporche, persino in un disco come Ten che è forse il disco più "hard rock" della scena grunge.

Un altro tratto comune sono i testi. Nel grunge è difficile trovare un testo che parla di sesso, donne, macchine ecc. C'è molta più introspezione, le atmosfere sono molto più cupe e dominano le tematiche incentrate sulle problematiche sociali e sugli outcast. Sotto questo aspetto il grunge ha più cose in comune con il rap (quello vero, non Fedez e Jax...) che con l'hard rock.
Qui si vede il carattere "controculturale" del grunge ed entra in gioco il fattore extra-musicale.
I musicisti non sono più dei super-divi come nell'hard rock, ma vestono camice di flanella, stivali e pantaloni sgualciti. Persino Cornell, che pure era bello da mozzare il fiato, rifuggiva quel modello.
La scena grunge poi cementificava soprattutto i rapporti umani tra le varie band. Non è un caso che siano nati molti super-gruppi e che ci fosse un frequente interscambio di musicisti.
Durante un'intervista Cornell ha dichiarato come, per tutti loro, la svolta (benchè negativa) sia stata la morte di Andy Wood, che li ha segnati molto di più della morte di Cobain.
Tutto questo lo si ritrova nelle atmosfere dei brani e nei testi e non si può negare che accomuni quasi tutte le band del movimento grunge.

Anche riguardo le armonie, l'hard rock pesca a piene mani nel blues, nel rock'n'nroll e negli anni 60. Il Grunge è più proteso verso il punk e il garage rock.

Quindi, alla fine, forse non è sbagliato parlare di "sonorità grunge" e sicuramente c'è un filo rosso anche musicale.
Questo filo rosso lo si trova in band che nulla hanno a che vedere col grunge come Smashing Pumpkins, REM o QOTSA.

Però continuo ad avere difficoltà a inserire Pearl Jam, Soundgarden, Alice In Chains e Nirvana nello stesso genere musicale. Al netto dei tratti comuni ci sono troppe differenze.
Non parliamo dei vari Creed, Foo-Fighters o Stone Temple Pilots che sono praticamente pop-rock (più pop che rock) e dove si perde gran parte dell'introspezione che caratterizza gli altri.

Ad ogni modo quello che conta sono le canzoni. Gli artisti grunge hanno scritto moltissime canzoni incredibili e hanno inciso alcuni tra gli album più belli della storia del rock. Pertanto è e rimane uno dei miei "generi" preferiti ::)
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 07 Giugno, 2020, 11:30 PM
Citazione di: Santi il 07 Giugno, 2020, 10:39 PM
Come detto, io sono uno di quelli che sostiene che il grunge non sia un genere musicale, ma un fenomeno artistico e "controculturale".

Tuttavia, ragionandoci, ci sono degli elementi comuni tra tutte le grunge-band.

A livello di suoni, è evidente che il genitore putativo del grunge è l'hard rock. Anche in tutte le grunge band dominano le chitarre distorte: non è un caso che la JCM800 fosse largamente usata in entrambi i contesti.
Tuttavia nel grunge i suoni sono molto più asciutti e spigolosi. Delay e riverberi sono ridotti all'essenziale. Inoltre tastiere, fiati e sequenze (largamente utilizzate nell'hard rock) sono praticamente assenti.

Idem per la produzione. I dischi hard rock contengono perlopiù esecuzioni tecnicamente perfette. Nei dischi grunge non mancano esecuzioni sporche, persino in un disco come Ten che è forse il disco più "hard rock" della scena grunge.

Un altro tratto comune sono i testi. Nel grunge è difficile trovare un testo che parla di sesso, donne, macchine ecc. C'è molta più introspezione, le atmosfere sono molto più cupe e dominano le tematiche incentrate sulle problematiche sociali e sugli outcast. Sotto questo aspetto il grunge ha più cose in comune con il rap (quello vero, non Fedez e Jax...) che con l'hard rock.
Qui si vede il carattere "controculturale" del grunge ed entra in gioco il fattore extra-musicale.
I musicisti non sono più dei super-divi come nell'hard rock, ma vestono camice di flanella, stivali e pantaloni sgualciti. Persino Cornell, che pure era bello da mozzare il fiato, rifuggiva quel modello.
La scena grunge poi cementificava soprattutto i rapporti umani tra le varie band. Non è un caso che siano nati molti super-gruppi e che ci fosse un frequente interscambio di musicisti.
Durante un'intervista Cornell ha dichiarato come, per tutti loro, la svolta (benchè negativa) sia stata la morte di Andy Wood, che li ha segnati molto di più della morte di Cobain.
Tutto questo lo si ritrova nelle atmosfere dei brani e nei testi e non si può negare che accomuni quasi tutte le band del movimento grunge.

Anche riguardo le armonie, l'hard rock pesca a piene mani nel blues, nel rock'n'nroll e negli anni 60. Il Grunge è più proteso verso il punk e il garage rock.

Quindi, alla fine, forse non è sbagliato parlare di "sonorità grunge" e sicuramente c'è un filo rosso anche musicale.
Questo filo rosso lo si trova in band che nulla hanno a che vedere col grunge come Smashing Pumpkins, REM o QOTSA.

Però continuo ad avere difficoltà a inserire Pearl Jam, Soundgarden, Alice In Chains e Nirvana nello stesso genere musicale. Al netto dei tratti comuni ci sono troppe differenze.
Non parliamo dei vari Creed, Foo-Fighters o Stone Temple Pilots che sono praticamente pop-rock (più pop che rock) e dove si perde gran parte dell'introspezione che caratterizza gli altri.

Ad ogni modo quello che conta sono le canzoni. Gli artisti grunge hanno scritto moltissime canzoni incredibili e hanno inciso alcuni tra gli album più belli della storia del rock. Pertanto è e rimane uno dei miei "generi" preferiti ::)

Condivido tutto tranne il fatto che Ten sia il più hard degli album della scena. Alice in Chains e Soundgarden erano assai più cattivelli. Soprattutto Cantrell.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Pasquino il 08 Giugno, 2020, 01:56 AM
Citazione di: Santi il 07 Giugno, 2020, 10:39 PM
Come detto, io sono uno di quelli che sostiene che il grunge non sia un genere musicale, ma un fenomeno artistico e "controculturale".

Tuttavia, ragionandoci, ci sono degli elementi comuni tra tutte le grunge-band.

A livello di suoni, è evidente che il genitore putativo del grunge è l'hard rock. Anche in tutte le grunge band dominano le chitarre distorte: non è un caso che la JCM800 fosse largamente usata in entrambi i contesti.
Tuttavia nel grunge i suoni sono molto più asciutti e spigolosi. Delay e riverberi sono ridotti all'essenziale. Inoltre tastiere, fiati e sequenze (largamente utilizzate nell'hard rock) sono praticamente assenti.

Idem per la produzione. I dischi hard rock contengono perlopiù esecuzioni tecnicamente perfette. Nei dischi grunge non mancano esecuzioni sporche, persino in un disco come Ten che è forse il disco più "hard rock" della scena grunge.

Un altro tratto comune sono i testi. Nel grunge è difficile trovare un testo che parla di sesso, donne, macchine ecc. C'è molta più introspezione, le atmosfere sono molto più cupe e dominano le tematiche incentrate sulle problematiche sociali e sugli outcast. Sotto questo aspetto il grunge ha più cose in comune con il rap (quello vero, non Fedez e Jax...) che con l'hard rock.
Qui si vede il carattere "controculturale" del grunge ed entra in gioco il fattore extra-musicale.
I musicisti non sono più dei super-divi come nell'hard rock, ma vestono camice di flanella, stivali e pantaloni sgualciti. Persino Cornell, che pure era bello da mozzare il fiato, rifuggiva quel modello.
La scena grunge poi cementificava soprattutto i rapporti umani tra le varie band. Non è un caso che siano nati molti super-gruppi e che ci fosse un frequente interscambio di musicisti.
Durante un'intervista Cornell ha dichiarato come, per tutti loro, la svolta (benchè negativa) sia stata la morte di Andy Wood, che li ha segnati molto di più della morte di Cobain.
Tutto questo lo si ritrova nelle atmosfere dei brani e nei testi e non si può negare che accomuni quasi tutte le band del movimento grunge.

Anche riguardo le armonie, l'hard rock pesca a piene mani nel blues, nel rock'n'nroll e negli anni 60. Il Grunge è più proteso verso il punk e il garage rock.

Quindi, alla fine, forse non è sbagliato parlare di "sonorità grunge" e sicuramente c'è un filo rosso anche musicale.
Questo filo rosso lo si trova in band che nulla hanno a che vedere col grunge come Smashing Pumpkins, REM o QOTSA.

Però continuo ad avere difficoltà a inserire Pearl Jam, Soundgarden, Alice In Chains e Nirvana nello stesso genere musicale. Al netto dei tratti comuni ci sono troppe differenze.
Non parliamo dei vari Creed, Foo-Fighters o Stone Temple Pilots che sono praticamente pop-rock (più pop che rock) e dove si perde gran parte dell'introspezione che caratterizza gli altri.

Ad ogni modo quello che conta sono le canzoni. Gli artisti grunge hanno scritto moltissime canzoni incredibili e hanno inciso alcuni tra gli album più belli della storia del rock. Pertanto è e rimane uno dei miei "generi" preferiti ::)
Ottima analisi. Devo approfondire la conoscenza di Wood
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 08 Giugno, 2020, 06:47 AM
Citazione di: Pasquino il 08 Giugno, 2020, 01:56 AM
Citazione di: Santi il 07 Giugno, 2020, 10:39 PM
Come detto, io sono uno di quelli che sostiene che il grunge non sia un genere musicale, ma un fenomeno artistico e "controculturale".

Tuttavia, ragionandoci, ci sono degli elementi comuni tra tutte le grunge-band.

A livello di suoni, è evidente che il genitore putativo del grunge è l'hard rock. Anche in tutte le grunge band dominano le chitarre distorte: non è un caso che la JCM800 fosse largamente usata in entrambi i contesti.
Tuttavia nel grunge i suoni sono molto più asciutti e spigolosi. Delay e riverberi sono ridotti all'essenziale. Inoltre tastiere, fiati e sequenze (largamente utilizzate nell'hard rock) sono praticamente assenti.

Idem per la produzione. I dischi hard rock contengono perlopiù esecuzioni tecnicamente perfette. Nei dischi grunge non mancano esecuzioni sporche, persino in un disco come Ten che è forse il disco più "hard rock" della scena grunge.

Un altro tratto comune sono i testi. Nel grunge è difficile trovare un testo che parla di sesso, donne, macchine ecc. C'è molta più introspezione, le atmosfere sono molto più cupe e dominano le tematiche incentrate sulle problematiche sociali e sugli outcast. Sotto questo aspetto il grunge ha più cose in comune con il rap (quello vero, non Fedez e Jax...) che con l'hard rock.
Qui si vede il carattere "controculturale" del grunge ed entra in gioco il fattore extra-musicale.
I musicisti non sono più dei super-divi come nell'hard rock, ma vestono camice di flanella, stivali e pantaloni sgualciti. Persino Cornell, che pure era bello da mozzare il fiato, rifuggiva quel modello.
La scena grunge poi cementificava soprattutto i rapporti umani tra le varie band. Non è un caso che siano nati molti super-gruppi e che ci fosse un frequente interscambio di musicisti.
Durante un'intervista Cornell ha dichiarato come, per tutti loro, la svolta (benchè negativa) sia stata la morte di Andy Wood, che li ha segnati molto di più della morte di Cobain.
Tutto questo lo si ritrova nelle atmosfere dei brani e nei testi e non si può negare che accomuni quasi tutte le band del movimento grunge.

Anche riguardo le armonie, l'hard rock pesca a piene mani nel blues, nel rock'n'nroll e negli anni 60. Il Grunge è più proteso verso il punk e il garage rock.

Quindi, alla fine, forse non è sbagliato parlare di "sonorità grunge" e sicuramente c'è un filo rosso anche musicale.
Questo filo rosso lo si trova in band che nulla hanno a che vedere col grunge come Smashing Pumpkins, REM o QOTSA.

Però continuo ad avere difficoltà a inserire Pearl Jam, Soundgarden, Alice In Chains e Nirvana nello stesso genere musicale. Al netto dei tratti comuni ci sono troppe differenze.
Non parliamo dei vari Creed, Foo-Fighters o Stone Temple Pilots che sono praticamente pop-rock (più pop che rock) e dove si perde gran parte dell'introspezione che caratterizza gli altri.

Ad ogni modo quello che conta sono le canzoni. Gli artisti grunge hanno scritto moltissime canzoni incredibili e hanno inciso alcuni tra gli album più belli della storia del rock. Pertanto è e rimane uno dei miei "generi" preferiti ::)
Ottima analisi. Devo approfondire la conoscenza di Wood

Purtroppo lo trovi in un solo album, dove però canta come se fosse il figlio di Axl Rose e Robert Plant. Stargazer e This is Shangri la sono due storici brani.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Elliott il 08 Giugno, 2020, 06:55 AM
Citazione di: Santi il 07 Giugno, 2020, 10:39 PM
I musicisti non sono più dei super-divi come nell'hard rock, ma vestono camice di flanella, stivali e pantaloni sgualciti.

Praticamente...Neil Young
E io che ho detto nel mio primo messaggio? Il primo "grunger" è stato lui  ;D

Citazione di: Santi il 07 Giugno, 2020, 10:39 PM
I musicisti non sono più dei super-divi come nell'hard rock, ma vestono camice di flanella, stivali e pantaloni sgualciti.

Praticamente...Rory Gallagher.
Oh...non ci provare te, eh!?!


Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 08 Giugno, 2020, 07:08 AM
Citazione di: Elliott il 08 Giugno, 2020, 06:55 AM
Citazione di: Santi il 07 Giugno, 2020, 10:39 PM
I musicisti non sono più dei super-divi come nell'hard rock, ma vestono camice di flanella, stivali e pantaloni sgualciti.

Praticamente...Neil Young
E io che ho detto nel mio primo messaggio? Il primo "grunger" è stato lui  ;D

Citazione di: Santi il 07 Giugno, 2020, 10:39 PM
I musicisti non sono più dei super-divi come nell'hard rock, ma vestono camice di flanella, stivali e pantaloni sgualciti.

Praticamente...Rory Gallagher.
Oh...non ci provare te, eh!?!

Neil Young è il padre di una parte del grunge, in particolare dei Pearl Jam per ammissione diretta. È stato definito Il padrino del grunge (the godfather of grunge).
Poi c'è la parte più hard del grunge che attinge altrove.

Questo è uno dei migliori articoli online che approfondiscono il collegamento:
https://eccentric-online.com/flashback-godfather-of-grunge/ (https://eccentric-online.com/flashback-godfather-of-grunge/)

Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: b3st1a il 08 Giugno, 2020, 11:20 AM
Ma quanto mi piace questa discussione??? :loveit: Sto scoprendo (e riscoprendo) tante cose che da ragazzino non notavo!
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 08 Giugno, 2020, 11:24 AM
Citazione di: b3st1a il 08 Giugno, 2020, 11:20 AM
Ma quanto mi piace questa discussione??? :loveit: Sto scoprendo (e riscoprendo) tante cose che da ragazzino non notavo!

:laughing:
Io sono tornato a suonare gli Smashing Pumpkins e i Bush. Quanto sto godendo.
Oggi tocca a "Soma".
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 15 Gennaio, 2021, 02:40 PM
Musicoff dedicherà al grunge cinque o forse sei puntate.
Le trovo solitamente molto interessanti, quindi non dubito che sarà così anche stavolta.
La prima è dedicata ai Nirvana.
Eccola:

https://youtu.be/WCfZk8qkUs0 (https://youtu.be/WCfZk8qkUs0)
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Moreno Viola il 17 Gennaio, 2021, 12:00 PM
Citazione di: robland il 15 Gennaio, 2021, 02:40 PM
Musicoff dedicherà al grunge cinque o forse sei puntate.
Le trovo solitamente molto interessanti, quindi non dubito che sarà così anche stavolta.
La prima è dedicata ai Nirvana.

Alla fine me lo sono guardato tutto...

Fermo restando che non amo le semplificazioni anche se vengono (anzi peggio) da chi dovrebbe avere competenze per approndire e che la riduzione di un intero genere a miscela di Black Sabbath, Stooges e Neil Young, mi suona veramente superficiale, per quanto per certi versi condivisibile, tutto sommato il video mette in scena una situazione non così distante dai pomeriggi trascorsi da qualsiasi appassionato di musica a parlare del tale disco o della tale band.

Mi toccherà guardare anche gli altri episodi...
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 17 Gennaio, 2021, 01:48 PM
Citazione di: Moreno Viola il 17 Gennaio, 2021, 12:00 PM
Citazione di: robland il 15 Gennaio, 2021, 02:40 PM
Musicoff dedicherà al grunge cinque o forse sei puntate.
Le trovo solitamente molto interessanti, quindi non dubito che sarà così anche stavolta.
La prima è dedicata ai Nirvana.

Alla fine me lo sono guardato tutto...

Fermo restando che non amo le semplificazioni anche se vengono (anzi peggio) da chi dovrebbe avere competenze per approndire e che la riduzione di un intero genere a miscela di Black Sabbath, Stooges e Neil Young, mi suona veramente superficiale, per quanto per certi versi condivisibile, tutto sommato il video mette in scena una situazione non così distante dai pomeriggi trascorsi da qualsiasi appassionato di musica a parlare del tale disco o della tale band.

Mi toccherà guardare anche gli altri episodi...

Mi trovi completamente d'accordo sul discorso semplificazioni (in occasione della scomparsa di EVH ne ho sentite a valanga). E ovviamente, entrando nel discorso gusti personali, la faccenda si fa complessa. Molti accostamenti poi sono fatti a posteriori, e sono fatti più per similarità teorica che per reale influenza esercitata.
Inoltre quel periodo ognuno di noi l'ha vissuto a modo suo, personalizzando il tutto. Ricordo un viaggio in treno in cui conobbi una ragazza americana che mi spiegò Ten dei Pearl Jam e quanto quell'album fosse sentito da tantissimi ragazzi americani. E mi fece scoprire quella band che ancora non avevo sentito nominare.
Tutto sommato però trovo i video di Musicoff godibili e soprattutto condivido in toto la concezione e la visione della musica che ha Thomas Colasanti.

Segnalo delle ottime chiacchierate nella rubrica "Ti consiglio un disco". Ci sono tantissime puntate con dischi di ogni tipo, dai Rush a Paul Simon, da Roger Waters ai dischi per Natale.

In più Musicoff sta organizzando (anzi, è in svolgimento da due puntate) un programma dedicato ai chitarristi giovanissimi con la partecipazione e il supporto di chitarristi sempre italiani già affermati.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 01 Aprile, 2021, 11:40 PM
Non aggiungo commenti perché non l'ho ancora visto, ma considerato l'argomento direi che intanto lo metto qui. Può sempre interessare a qualcuno.

https://youtu.be/tfFjq-jX6Z8 (https://youtu.be/tfFjq-jX6Z8)
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robemazzoli il 02 Aprile, 2021, 09:01 AM
Non so a che punto della discussione intervengo, forse ripeterò cose già scritte ma, riprendendo il titolo del topic, posso affermare che non credo affatto che si sia trattato di un fenomeno esclusivamente commerciale.

Ognuno ricorda la propria giovinezza a modo suo e, spesso, attribuisce valore universale a ciò che è stato un vissuto poco più che particolare.

Dato questo come possibile filtro di lettura, parlando della mia esperienza personale, quando intorno al 1991-1994 si cominciò ad ascoltare il suono del cosiddetto grunge, che noi chiamavamo "alternative music", accadde qualcosa di molto potente: l'esistenza di un genere rock oriented (che mescolava hard rock, punk, new wawe, metal, folk e blues) che appartenesse alla "mia generazione".

Non era più il revival degli irripetibili anni 60 e 70, ai quali attingevo continuamente per soddisfare la mia passione smisurata per la musica, non erano gli Who, i Led Zeppelin, Pink Floyd, Hendrix, Cream, Stooges, Black Sabbath, Leonard Cohen, Tom Waits..etc etc..

Era musica NUOVA, che parlava il linguaggio denso di frustrazione, rabbia, dolore, gioia, energia, desiderio e sogno di cui avevamo bisogno per sentirci nel posto giusto, nella vita vera, non in quella degli altri più grandi.

A fianco di tale fenomeno totalmente statunitense, si ri-apriva la stagione della grande musica britannica (che poi divenne europea, con artisti belga, svedesi, finlandesi, francesi, spagnoli e persino italiani..).

La nostra ingenuità e il desiderio di appartenere ad un MOVIMENTO, che aveva corrispondenze indirette emergenti anche sul piano politico alla fine del secolo (ndr) ci sembrava che respirassimo all'unisono con i/le giovani di tutto il mondo.

Certo mi riferisco al mondo occidentale, e qui non possiamo non considerare la potenza del mercato, l'"espansionismo" culturale e l'egemonia esterofila che caratterizza la storia culturale italiana recente.

Ma la musica che uscì era spesso di grande spessore, dopo la "freddezza" degli anni '80 (che ci ha regalato artisti straordinari, ndr), il suo tecnicismo muscolare da un lato e le timbriche sinth(etiche) dall'altro, la nuova ondata di rock era una boccata d'aria fresca, sia nel suo stile depresso/malinconico americano che in quello più festaiolo/songwriter europeo.

Ecco, non ho visto i video e credo non li guarderò ma ci tenevo molto a dire la mia su di un tema che mi ha visto coinvolto in prima persona da ragazzo!
Grazie, ro
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: coccoslash il 02 Aprile, 2021, 09:34 AM
Citazione di: robemazzoli il 02 Aprile, 2021, 09:01 AM
Non so a che punto della discussione intervengo, forse ripeterò cose già scritte ma, riprendendo il titolo del topic, posso affermare che non credo affatto che si sia trattato di un fenomeno esclusivamente commerciale.

Ognuno ricorda la propria giovinezza a modo suo e, spesso, attribuisce valore universale a ciò che è stato un vissuto poco più che particolare.

Dato questo come possibile filtro di lettura, parlando della mia esperienza personale, quando intorno al 1991-1994 si cominciò ad ascoltare il suono del cosiddetto grunge, che noi chiamavamo "alternative music", accadde qualcosa di molto potente: l'esistenza di un genere rock oriented (che mescolava hard rock, punk, new wawe, metal, folk e blues) che appartenesse alla "mia generazione".

Non era più il revival degli irripetibili anni 60 e 70, ai quali attingevo continuamente per soddisfare la mia passione smisurata per la musica, non erano gli Who, i Led Zeppelin, Pink Floyd, Hendrix, Cream, Stooges, Black Sabbath, Leonard Cohen, Tom Waits..etc etc..

Era musica NUOVA, che parlava il linguaggio denso di frustrazione, rabbia, dolore, gioia, energia, desiderio e sogno di cui avevamo bisogno per sentirci nel posto giusto, nella vita vera, non in quella degli altri più grandi.

A fianco di tale fenomeno totalmente statunitense, si ri-apriva la stagione della grande musica britannica (che poi divenne europea, con artisti belga, svedesi, finlandesi, francesi, spagnoli e persino italiani..).

La nostra ingenuità e il desiderio di appartenere ad un MOVIMENTO, che aveva corrispondenze indirette emergenti anche sul piano politico alla fine del secolo (ndr) ci sembrava che respirassimo all'unisono con i/le giovani di tutto il mondo.

Certo mi riferisco al mondo occidentale, e qui non possiamo non considerare la potenza del mercato, l'"espansionismo" culturale e l'egemonia esterofila che caratterizza la storia culturale italiana recente.

Ma la musica che uscì era spesso di grande spessore, dopo la "freddezza" degli anni '80 (che ci ha regalato artisti straordinari, ndr), il suo tecnicismo muscolare da un lato e le timbriche sinth(etiche) dall'altro, la nuova ondata di rock era una boccata d'aria fresca, sia nel suo stile depresso/malinconico americano che in quello più festaiolo/songwriter europeo.

Ecco, non ho visto i video e credo non li guarderò ma ci tenevo molto a dire la mia su di un tema che mi ha visto coinvolto in prima persona da ragazzo!
Grazie, ro

Rob, non avrei saputo scriverlo meglio.
Condivido ogni tua parola!  :abbraccio: :bravo2: :bravo2: :bravo2: :bravo2:
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: Moreno Viola il 02 Aprile, 2021, 11:56 AM
Citazione di: robemazzoli il 02 Aprile, 2021, 09:01 AM
... accadde qualcosa di molto potente: l'esistenza di un genere rock oriented (che mescolava hard rock, punk, new wawe, metal, folk e blues) che appartenesse alla "mia generazione".

Estraggo in particolare questo passaggio del tuo intervento, per dire che anche io condivido il tuo intervento e pur non avendo avuto una passione per il Grunge nel momento della sua massima popolarità, ho espresso un punto di vista similie al tuo nei miei interventi precedenti su questo stesso topic.
Titolo: Re:Grunge: esclusivamente un fenomeno commerciale?
Inserito da: robland il 03 Aprile, 2021, 02:08 PM
Citazione di: robemazzoli il 02 Aprile, 2021, 09:01 AM
Non so a che punto della discussione intervengo, forse ripeterò cose già scritte ma, riprendendo il titolo del topic, posso affermare che non credo affatto che si sia trattato di un fenomeno esclusivamente commerciale.

Ognuno ricorda la propria giovinezza a modo suo e, spesso, attribuisce valore universale a ciò che è stato un vissuto poco più che particolare.

Dato questo come possibile filtro di lettura, parlando della mia esperienza personale, quando intorno al 1991-1994 si cominciò ad ascoltare il suono del cosiddetto grunge, che noi chiamavamo "alternative music", accadde qualcosa di molto potente: l'esistenza di un genere rock oriented (che mescolava hard rock, punk, new wawe, metal, folk e blues) che appartenesse alla "mia generazione".

Non era più il revival degli irripetibili anni 60 e 70, ai quali attingevo continuamente per soddisfare la mia passione smisurata per la musica, non erano gli Who, i Led Zeppelin, Pink Floyd, Hendrix, Cream, Stooges, Black Sabbath, Leonard Cohen, Tom Waits..etc etc..

Era musica NUOVA, che parlava il linguaggio denso di frustrazione, rabbia, dolore, gioia, energia, desiderio e sogno di cui avevamo bisogno per sentirci nel posto giusto, nella vita vera, non in quella degli altri più grandi.

A fianco di tale fenomeno totalmente statunitense, si ri-apriva la stagione della grande musica britannica (che poi divenne europea, con artisti belga, svedesi, finlandesi, francesi, spagnoli e persino italiani..).

La nostra ingenuità e il desiderio di appartenere ad un MOVIMENTO, che aveva corrispondenze indirette emergenti anche sul piano politico alla fine del secolo (ndr) ci sembrava che respirassimo all'unisono con i/le giovani di tutto il mondo.

Certo mi riferisco al mondo occidentale, e qui non possiamo non considerare la potenza del mercato, l'"espansionismo" culturale e l'egemonia esterofila che caratterizza la storia culturale italiana recente.

Ma la musica che uscì era spesso di grande spessore, dopo la "freddezza" degli anni '80 (che ci ha regalato artisti straordinari, ndr), il suo tecnicismo muscolare da un lato e le timbriche sinth(etiche) dall'altro, la nuova ondata di rock era una boccata d'aria fresca, sia nel suo stile depresso/malinconico americano che in quello più festaiolo/songwriter europeo.

Ecco, non ho visto i video e credo non li guarderò ma ci tenevo molto a dire la mia su di un tema che mi ha visto coinvolto in prima persona da ragazzo!
Grazie, ro

Molto interessante confrontarmi con questo punto di vista. È vero che il grunge, per motivi anagrafici, si è palesato proprio in contemporanea alla mia adolescenza però questo non me lo ha reso più importante o sentito di altri generi e artisti venuti prima. E non perché non mi piacesse (anzi). Semplicemente, nel mio caso, la passione per certi generi e band me la sono costruita grosso modo da solo, in un ambiente piuttosto desertico dal punto di vista musicale. Il rock o il prog degli anni settanta per quanto mi riguarda non è stata la musica dei "padri", perché io di padri che abbiano ascoltato queste cose non ne ho mai incontrati. Quindi dal mio punto di vista tutto quello in cui mi sono imbattuto è stata la mia musica, persino quella degli anni sessanta. Non è che ascoltassi la radio o che vedessi tendenze particolari attorno a me. Quando sono arrivati i Pearl Jam Jam è stata una scoperta al pari dei Beatles, dei Radiohead, dei Led Zeppelin, di Hendrix ecc. Li ho fatti tutti miei allo stesso modo, me li sono personalizzati scegliendomi i brani migliori senza spesso sapere quali fossero quelli considerati tali dai più. Solo con l'arrivo di Internet ho inquadrato meglio la situazione. Il bello e il brutto di alcune riviste con cui sono cresciuto è che spesso ti presentavano una misconosciuta band metal dandoti l'idea che mezzo mondo li stesse ascoltando e osannando :laughing:
Vale anche per riviste serie tipo Guitar Club: leggevo l'intervista a Scofield e mi facevo l'idea che certa fusion (che non sapevo ancora cosa fosse e come suonasse) fosse davvero tanto affermata nel pubblico. Tutto sommato è stato divertente crearmi un mondo musicale personalizzato dove il grunge era al pari di tutto il resto.