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Chitarristi rock italiani

Aperto da Grom68, 30 Novembre, 2019, 11:40 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Elliott

Beh, Enzo Vita, Paolo Tofani, Maltese, Alberto Radius, Renzulli, Drigo e Petricich, Dodi Battaglia, Graziani, Iriondo ai quali aggiungo Manuel Agnelli, Cristiano Godano, Omar Pedrini...tutti chitarristi al centro del processo creativo della band. Anzi, in moltissimi casi, i leader e principali firme delle relative  band.


robland

Non ho citato Godano, Agnelli e Pedrini (come la Consoli) perché ho preferito puntare sui migliori chitarristi rock, non sugli autori che suonano la chitarra. Altrimenti come corrispettivo mi sarei sentito di dover menzionare Hetfield (strepitoso ritmico e autore totale), Cobain, Yorke, Vedder, Lou Reed, Mustaine e altre decine, anzi centinaia.
Qualcosa abbiamo. Ma mi ritrovo totalmente nelle parole di Luvi.

In un contesto come il nostro, Britti ha dovuto rinunciare a essere chitarrista blues, laddove Mayer e Bonamassa, in un contesto più favorevole...
Veniamo da una cultura differente. Possiamo vantarci di grandi cantautori e ugole celebri.


Cold_Nose

Aggiungo un altro paio di nomi : Marcello Capra (dei Procession) e - se posso esulare dal "rock"-  Riccardo Zappa, Peppino D'Agostino e Saro Liotta. 

Zappa e D'Agostino sono 2 chitarristi acustici veramente bravi anche a livello compositivo. Molti sono i brani che ammiro della loro discografia. Liotta forse è meno tecnico ma ha creato dei buon dischi solisti.

Marcello Capra funzionò (per me) meglio nei Procession con quella mistura di hard rock italiano piuttosto che nel suo progetto acustico strumentale.

Sono un po' d'accordo con Rob: Italia piena di tantissimi bravi strumentisti ma fondamentalmente mediocre a livello compositivo (ovviamente per me). Però è un discorso che non può essere slegato da come l'Italia (e l'italiano) viva la musica autoctona.

I Toto (se non sbaglio) è un gruppo nato da turnisti di studio, eppure hanno dimostrato una notevole creatività.

Non ho mai condiviso le scelte professionali di gente come Colombo, Britti e Varini.

If you make the same mistake 3 times, that becomes 'your arrangement'

Elliott

Citazione di: robland il 01 Dicembre, 2019, 09:06 PM
Non ho citato Godano, Agnelli e Pedrini (come la Consoli) perché ho preferito puntare sui migliori chitarristi rock, non sugli autori che suonano la chitarra. Altrimenti come corrispettivo mi sarei sentito di dover menzionare Hetfield (strepitoso ritmico e autore totale), Cobain, Yorke, Vedder, Lou Reed, Mustaine e altre decine, anzi centinaia.
Qualcosa abbiamo. Ma mi ritrovo totalmente nelle parole di Luvi.

In un contesto come il nostro, Britti ha dovuto rinunciare a essere chitarrista blues, laddove Mayer e Bonamassa, in un contesto più favorevole...
Veniamo da una cultura differente. Possiamo vantarci di grandi cantautori e ugole celebri.

I tre sopra, li ho citati come chitarristi autori. Della cultura...delle radici ne parlai io per primo e mi hai conteststo anche quello, prendendomi ad esempio la  Grecia  ???

Il punto è che tu hai portato l'argomento da tutt'altra parte. Grom chiedeva quali fossero per noi i migliori chitartisti italiani, non quali chitarristi italiani fossero migliori/più influenti di Gilmour e Jimmy Page.
Tuttavia, alcuni dei chitarristi sin qui citati, non sfigurano al cospetto di tanti colleghi di lingua e cultura anglosassone. Altri (gli Area...cito la band perché è in quel contesto che Tofani va visto) sono superiori a tanti pseudo mostri sacri del prog. Diciamo, che li reputo inferiori solo a Genesis (che non mi piacciono) King Crimson e ci metto un "pochissimi altri" prudenziale che non si sa mai  ;D

robland

Citazione di: Elliott il 01 Dicembre, 2019, 09:25 PM
Citazione di: robland il 01 Dicembre, 2019, 09:06 PM
Non ho citato Godano, Agnelli e Pedrini (come la Consoli) perché ho preferito puntare sui migliori chitarristi rock, non sugli autori che suonano la chitarra. Altrimenti come corrispettivo mi sarei sentito di dover menzionare Hetfield (strepitoso ritmico e autore totale), Cobain, Yorke, Vedder, Lou Reed, Mustaine e altre decine, anzi centinaia.
Qualcosa abbiamo. Ma mi ritrovo totalmente nelle parole di Luvi.

In un contesto come il nostro, Britti ha dovuto rinunciare a essere chitarrista blues, laddove Mayer e Bonamassa, in un contesto più favorevole...
Veniamo da una cultura differente. Possiamo vantarci di grandi cantautori e ugole celebri.

I tre sopra, li ho citati come chitarristi autori. Della cultura...delle radici ne parlai io per primo e mi hai conteststo anche quello, prendendomi ad esempio la  Grecia  ???

Il punto è che tu hai portato l'argomento da tutt'altra parte. Grom chiedeva quali fossero per noi i migliori chitartisti italiani, non quali chitarristi italiani fossero migliori/più influenti di Gilmour e Jimmy Page.
Tuttavia, alcuni dei chitarristi sin qui citati, non sfigurano al cospetto di tanti colleghi di lingua e cultura anglosassone. Altri (gli Area...cito la band perché è in quel contesto che Tofani va visto) sono superiori a tanti pseudo mostri sacri del prog. Diciamo, che li reputo inferiori solo a Genesis (che non mi piacciono) King Crimson e ci metto un "pochissimi altri" prudenziale che non si sa mai  ;D

Sì, anch'io citavo appunto Cobain, Reed, Vedder come autori chitarristi.
Della cultura tu avevi parlato per sostenere la tua argomentazione che siamo tutt'altro che privi di chitarristi. Della cultura io ne ho parlato per sostenere che siamo tutt'altro che abbondanti di chitarristi (come la Grecia attuale è tutt'altro che abbondante di filosofi, pur avendo un passato insuperato in questo senso), e meno abbondanti ancora di chitarristi che hanno potuto dare un contributo alla musica dei cantautori presso i quali hanno prestato servizio (ripeto, lamentele degli stessi).

Quindi non ritengo di aver portato il discorso altrove, anzi: ho caso mai motivato il perché qui sul forum parliamo per lo più - non è un caso - di chitarristi anglo-americani. Ho scritto "per lo più", non ho scritto "esclusivamente". Non perché siamo vittime delle vendite, delle classifiche (anche perché le classifiche italiane...) o del marketing. Ma per le ragioni che Luvi ha sintetizzato in maniera che definirei esauriente.

In chiusura farò pubblicità a un italiano:
http://www.amazon.it/Sunderland-Colombo-Luca-Band/dp/B00B4FO682/ref=mp_s_a_1_3?keywords=luca+colombo&qid=1575238393&sr=8-3



robland

Citazione di: Cold_Nose il 01 Dicembre, 2019, 09:08 PM
Sono un po' d'accordo con Rob: Italia piena di tantissimi bravi strumentisti ma fondamentalmente mediocre a livello compositivo (ovviamente per me). Però è un discorso che non può essere slegato da come l'Italia (e l'italiano) viva la musica autoctona.

I Toto (se non sbaglio) è un gruppo nato da turnisti di studio, eppure hanno dimostrato una notevole creatività.

Non ho mai condiviso le scelte professionali di gente come Colombo, Britti e Varini.

Ti capisco, però cosa avrebbero dovuto fare Colombo, Britti e Varini? Dovevamo anche loro migrare all'estero? Ho ben quattro amici, con i quali ho condiviso tante esperienze musicali, che son entrati nel mondo dei musicisti professionisti. Anche loro si sono dovuti adattare. Cosa potevano fare, non avendo un talento compositivo spiccato ma essendo musicisti tecnicamente e soprattutto teoricamente preparati? Il più bravo è un bassista (o meglio, era un bassista rock) che ora suona il contrabbasso in una orchestra anche famosa. Per lo meno ha uno stipendio, anche se non suona certo quello che gli ho visto suonare tutto il tempo.
Un altro era un chitarrista già eccellente quando noi ancora non sapevamo nemmeno quante corde avesse la chitarra. Suonava i Dire Straits e i Deep Purple e ora fa il chitarrista in prestito tra un cantautore e l'altro (nessuno famoso). Un altro è cresciuto studiando Petrucci e Vai e ora suona in un gruppo di musica folk-popolare. Un altro lasciamo perdere. Ne ho un quinto, il più ambizioso: scappato a Berlino. Un altro conoscente è scappato in UK.

Quelli che sono in Italia si devono adattare, sennò non mangiano.

I Toto nascono nelle sale di registrazione di Los Angeles, dove non usciva un album dove loro non fossero presenti. Era un contesto altamente competitivo in cui è venuto fuori il meglio del meglio.
Per trovare un corrispettivo in Italia come band composta da musicisti navigati, abbiamo avuto la Steve Rogers Band... :facepalm2: Tocca accontentarci. Non lo dico per dare addosso a Solieri (riff e assoli nei primi album di Vasco sono i miei preferiti), ma faccio mie le sue lamentele. C'è una bella intervista su YouTube in cui spiega com'è essere chitarristi in Italia.
Da noi non c'è stato un contesto competitivo, ma povero e provinciale. Vasco s'è dovuto andare a cercare il meglio all'estero. Non so se ricordate i post infuocati che scrisse alcuni anni fa a Solieri (citando anche Braido).

Non penso sia colpa loro, ma del fatto che noi siamo bravi in altro e il pubblico italiano è cresciuto per lo più con altro.

Elliott

Va beh, mollo il colpo.


Grom, alla tua richiesta, ho risposto...non credo di averne altri chitarristi da far sminuire :hi:





robland

Citazione di: Elliott il 02 Dicembre, 2019, 06:45 AM
Va beh, mollo il colpo.


Grom, alla tua richiesta, ho risposto...non credo di averne altri chitarristi da far sminuire :hi:

:laughing:  :abbraccio:

Dai, andiamo avanti. Oltre le chiacchiere, propongo un ascolto noto e stranoto.
Uno dei più bei riff del pop(-rock) italiano:

Vasco Rossi-Ridere di te - YouTube

Solieri disse pure a qusle chitarrista si era ispirato, ma ora non mi viene in mente...

Mimmolo

Io ho citato la Consoli perché pensavo a un discorso più ampio aperto anche alle donne, al folk e agli autori con la chitarra in mano.
Di Lei mi piacciono gli arpeggi e l'uso presente e fondante nella sua musica della chitarra.
Ma ho seguito un'altra piega al topic quindi in questo contesto ritiro la sua candidatura perché fuori luogo

Moreno Viola

Onestamente mi sfugge la dimensione dell'abisso che separa la capacità compositiva di diversi dei chitarristi italiani citati da quella di Joe Bonamassa (semplicemente un esempio), ma certamente sarò in difetto io.

In ogni caso trovo che sostenere che la cultura musicale nostrana sia distante da quella americana o inglese, dato di fatto, è diverso dal sottostimare la capacità compositiva di un musicista.

Un chitarrista italiano che si cimenta in un Blues, potrà apparire "parodistico", esattamente quanto potrebbe esserlo Derek Trucks alle prese con una Tarantella.

Possiamo semplificare tutto dicendo che uno è meglio dell'altro, ma in realtà stiamo solo manifestando un puro gusto personale.

Citazione di: robland il 01 Dicembre, 2019, 11:38 PM
I Toto nascono nelle sale di registrazione di Los Angeles, dove non usciva un album dove loro non fossero presenti. Era un contesto altamente competitivo in cui è venuto fuori il meglio del meglio.
Per trovare un corrispettivo in Italia come band composta da musicisti navigati, abbiamo avuto la Steve Rogers Band... :facepalm2: Tocca accontentarci.

Ma seriamente?!?

I grossi nomi della canzone italiana quando volevano musicisti a prova di spartito, chiamavano i New Trolls, i Perigeo, il Trio Ares Tavolazzi/Vince Tempera/ Ellade Bandini, non la Steve Rogers Band, gruppo di ruspanti venticinquenni, che di certo non giocavano nello stesso campionato dei Toto.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


luvi

Citazione di: Moreno Viola il 02 Dicembre, 2019, 04:33 PM
Un chitarrista italiano che si cimenta in un Blues, potrà apparire "parodistico", esattamente quanto potrebbe esserlo Derek Trucks alle prese con una Tarantella.

C'è una differenza sostanziale, però: il Blues è la madre comune di tutto ciò che è accaduto in un secolo di evoluzione e diffusione della musica afroamericana, per cui è oggi materia di studio e di ascolto, nonché linguaggio e cultura condivisa tra i musicisti di tutto il mondo... per questo si formano ottimi bluesmen anche in paesi molto differenti e distanti, per cultura e tradizione, da quello originario.

La Tarantella è (e per ora resta) un fenomeno di cultura musicale popolare prettamente italiana (per di più ben localizzata anche sul territorio nazionale), esportata dalle comunità dei nostri emigrati in mezzo mondo, ma quasi sempre "ad uso interno"...

Citazione di: Moreno Viola il 02 Dicembre, 2019, 04:33 PM
Ma seriamente?!?

I grossi nomi della canzone italiana quando volevano musicisti a prova di spartito, chiamavano i New Trolls, i Perigeo, il Trio Ares Tavolazzi/Vince Tempera/ Ellade Bandini, non la Steve Rogers Band, gruppo di ruspanti venticinquenni, che di certo non giocavano nello stesso campionato dei Toto.

Su questo devo effettivamente concordare... dagli anni '70 in Italia abbiamo ottimi turnisti di musica pop, forse non tutti in grado di competere con i personaggi americani di riferimento, ma qualcuno (penso a Corrado Rustici, ad esempio) l'abbiamo perfino esportato negli U.S.A.!  ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

robland

Più che esportato, Rustici è scappato. E difatti non si è ritrovato a suonare con degli stipendiati ma a far date in Giappone con Steve Smith alla batteria.

Quanto alla Steve Rogers Band, ho il 33 giri di Sono Donne. 1990. Solieri è del '53. Ergo aveva 37 anni. Non proprio un ventenne. Disco mediocre, come i precedenti, passato inosservato. Poi ci sono gli album delle Custodie Cautelari. Tristezza.
Tanta simpatia per la Steve Rogers Band, ma non era la E Street Band. Perché nelle patrie del rock le E Street Band vengono fuori da centinaia, anzi migliaia, di band simili, mentre da noi i precedenti ci sono ma sono pochi, molti meno.

Ma poi mi convince anche poco questa cosa che parli di tizio e ti rispondono con caio. Mica ho detto che abbiamo vissuto nella bambagia. Certo che le abbiamo avute anche noi le band buone: basta dire la PFM, che è un vanto enorme.
Ma il panorama complessivo è stato povero. Non basta fare tre o quattro nomi per sei decenni per sostenere: "ma guarda che noi abbiamo avuto Sempronio eh!". Basta pure leggersi le loro interviste per capire quanta amarezza ci sia nei personaggi che voi citate.
In maggioranza son buoni musicisti, niente di più. Niente di meno (e non è poco) ma neanche niente di più.

Ma tutta st'abbondanza percepita perché non si rispecchia nei contenuti del forum? Perché osanniamo gente che canta quant'è bello il proprio paese, l'Alabama, dove i cieli sono blu, e non stiamo tutto il tempo a discettare di Braido e del prolifico panorama rock nostrano, dove gli Extrema non se li fila nessuno e i Ritmo Tribale, ottima band, hanno chiuso per mancanza di riscontri?

Prendete l'iniziativa, aprite topic e almeno su questo forum potrete sovvertire una storia che io ritengo simpatica, genuina, ma pur sempre provinciale.

A me piacciono anche alcuni album di Umberto Tozzi, Eugenio Finardi, Ron ecc. Ma non fanno rock e la voce è dominante, mentre i musicisti sono di complemento, presi a contratto limitato. Stanno venti passi dietro il cantautore per poi essere rispediti per lo più nel dimenticatoio. La nostra è una storia fatta per lo più, non esclusivamente, di cantautori, anche molto molto bravi.

Ve lo dice proprio Vasco che, per mancanza di musicisti italiani aggiornati sul rock contemporaneo, ha dovuto andare a pescare all'estero. Devo cercare il post in cui ne parla.

Cold_Nose

Rob, io sono d'accordo ma è proprio una questione di mentalità oltre che di capacità musicali. Comunque, pure Nuno Bettencourt s'è dovuto mettere con Rhianna pur di continuare a guadagnare due spicci.

If you make the same mistake 3 times, that becomes 'your arrangement'


zap

Citazione di: Cold_Nose il 02 Dicembre, 2019, 09:24 PM
Rob, io sono d'accordo ma è proprio una questione di mentalità oltre che di capacità musicali. Comunque, pure Nuno Bettencourt s'è dovuto mettere con Rhianna pur di continuare a guadagnare due spicci.
Infatti,bisogna stare sempre attorno all'osso se vuoi viverci,sennò è dura anche per gli stranieri.

Moreno Viola

Citazione di: robland il 02 Dicembre, 2019, 06:19 PM
Quanto alla Steve Rogers Band, ho il 33 giri di Sono Donne. 1990. Solieri è del '53. Ergo aveva 37 anni. Non proprio un ventenne. Disco mediocre, come i precedenti, passato inosservato. Poi ci sono gli album delle Custodie Cautelari. Tristezza.
Tanta simpatia per la Steve Rogers Band, ma non era la E Street Band. Perché nelle patrie del rock le E Street Band vengono fuori da centinaia, anzi migliaia, di band simili, mentre da noi i precedenti ci sono ma sono pochi, molti meno.

La Steve Rogers Band era il gruppo che accompagnava Vasco Rossi già dai primi anni ottanta, quando a occhio e croce l'età media era intorno ai venticinque anni e di certo non erano la E Street Band, ma ancor meno i Toto con i quali li hai messi in competizione.

Citazione di: robland il 02 Dicembre, 2019, 06:19 PM
Ma poi mi convince anche poco questa cosa che parli di tizio e ti rispondono con caio. Mica ho detto che abbiamo vissuto nella bambagia. Certo che le abbiamo avute anche noi le band buone: basta dire la PFM, che è un vanto enorme.
Ma il panorama complessivo è stato povero. Non basta fare tre o quattro nomi per sei decenni per sostenere: "ma guarda che noi abbiamo avuto Sempronio eh!". Basta pure leggersi le loro interviste per capire quanta amarezza ci sia nei personaggi che voi citate.
In maggioranza son buoni musicisti, niente di più. Niente di meno (e non è poco) ma neanche niente di più.

Mi spiace ma non riesco proprio ad accettare questo continuo degradare ad una presunta mediocrità, "niente di più niente di meno", diversi dei musicisti con la M maiuscola che sono stati citati.

Citazione di: robland il 02 Dicembre, 2019, 06:19 PM
Ma tutta st'abbondanza percepita perché non si rispecchia nei contenuti del forum? Perché osanniamo gente che canta quant'è bello il proprio paese, l'Alabama, dove i cieli sono blu, e non stiamo tutto il tempo a discettare di Braido e del prolifico panorama rock nostrano, dove gli Extrema non se li fila nessuno e i Ritmo Tribale, ottima band, hanno chiuso per mancanza di riscontri?

Nessuno nega l'esterofilia tipica del pubblico italiano, men che meno io che sono in prima fila come esponente del fenomeno, ma questo non determina una scarsa qualità dei musicisti semmai evidenzia le mie responsabilità di ascoltatore disattento.

Citazione di: robland il 02 Dicembre, 2019, 06:19 PM
A me piacciono anche alcuni album di Umberto Tozzi, Eugenio Finardi, Ron ecc. Ma non fanno rock e la voce è dominante, mentre i musicisti sono di complemento, presi a contratto limitato. Stanno venti passi dietro il cantautore per poi essere rispediti per lo più nel dimenticatoio. La nostra è una storia fatta per lo più, non esclusivamente, di cantautori, anche molto molto bravi.

Non comprendo perché dai per scontato che se un musicista italiano suona a gettone per un cantautore, questo ne riduca la qualità mentre se lo fanno i Toto per Michael Jackson nulla interviene a minarne il prestigio.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


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