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Chitarristi rock italiani

Aperto da Grom68, 30 Novembre, 2019, 11:40 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

robland

Citazione di: Elliott il 01 Dicembre, 2019, 09:55 AM
Citazione di: robland il 01 Dicembre, 2019, 09:47 AM

Purtroppo c'è da dire che in Italia i chitarristi non sono mai stati bravi compositori. I loro dischi solisti sono piuttosto pessimi, a volte patetici.

Immagino tu ti riferisca ai chitarristi moderni o meglio, ai chitarristi moderni ed elettrici, giusto?

Poi, sinceramente, valutare la capacità compositiva dalla produzione solista mi pare il modo meno funzionale. Un grande compositore, sa scrivere le proprie parti  per valorizzarne l'insieme. Personalmente, non vi è un solo disco di chitarrista (ma anche altri strumentisti) solista che non trovo noioso, ridondante e pieno di fumo.

Secondo questo metro, Gilmour non sa comporre

Spiego meglio quello che volevo dire.
Non si tratta solo di album solisti (che pure io trovo fantastici e goduriosi con riferimento a quelli dei migliori chitarristi stranieri) ma anche di songwriting, come ho scritto dopo il video.
In Italia c'è il tripudio della scuola cantautorale, e il cantautore è quello che compone, magari insieme ad altri autori. Poi si contorna di musicisti che lo affiancano, spesso tristemente succedanei, ossia sostituibili. I più famosi chitarristi rock italiani purtroppo sono appunto di questo genere di musicisti. Se poi devono fare un album a loro nome... terribile, perché non sono neanche lontanamente bravi autori di brani.

Seguendo questo metro, se prendo Richie Sambora o Little Steven, tanto per dire i primi due che mi vengono in mente, hanno scritto ottime canzoni anche come autori totalmente separati da coloro che hanno affiancato (Bon Jovi e Springsteen).
Quanto a Gilmour, Blackmore e compagnia, è proprio il classico esempio del perché in genere ho sempre preferito le band ai singoli cantautori.

Come cantautore chitarrista bravo, in realtà mi viene in mente solo Pino Daniele. Ce ne sarà sicuramente qualche altro, ma poca roba. Alex Britti è più bravo come chitarrista che come autore (è nato nella nazione sbagliata, ahimé).

Elliott

L'Italia ha una radice classica. Ha fatto scuola...ha aperto varchi e scritto regole (non è un caso che gran parte della terminologia ufficiale della musica è in lingua italiana). Nel panorama classico, tra il 1600 ed il 1800 abbiamo avuto in Italia chitarristi che hanno definito regole e tecnicismi cui ancora l'intero panorama (shredders e noiosi funamboli ipertecnici in primis) attinge.

Quelle sono le origini e l'evoluzione è stata l'opera e da li, il neomelodico. Dalla storia, non si sfugge.

Però non concordo minimamente in quello che dici circa l'incapacità di comporre. Gli esempi che divono il contrario sono molteplici. Basta già solamente citare il Prog italico degli anni 70.


Pino Daniele unico grande chitarrista italiano?
Temo che tu non conosca musicalmente molti dei chitarristi sopra citati. Purtroppo - ed allargo il discorso in generale - quello di snobbare i musicisti italiani, spesso limitandosi ad un giudizio nonostante una conoscenza superficiale o peggio...per convenzione, è sport nazionale.


robland

È possibile che non li conosca, quindi se ne scrivete mi fate una cortesia.
Quando dico Daniele, mi riferisco al fatto che è un vero chitarrista, non un autore con una chitarra in mano, uno strummer.

So solo che più grandi guitar hero italiani non sono diventati famosi perché non fanno parte di band famose, di brani loro non sanno scriverne e sono finiti a suonare musica che non è nemmeno la loro, dal momento che tutti citano Blackmore, Page eccetera, ma poi suonano trenta metri dietro un cantautore. Ho ascoltato alcuni famosi chitarristi in veste separata dal loro cantautore di riferimento: suonavano proprio in modo differente. Ma lo ammettono anche loro nelle loro interviste. Solieri ed altri si erano perfino coalizzati portando avanti degli spettacoli fatti di soli chitarristi rock italiani: facevano prevalentemente cover di rock angloamericano.

La storia passa. È come dire che la Grecia di oggi è proprio come la Grecia dei grandi filosofi. Quello che abbiamo fatto secoli fa resta appunto come storia, anche di cui vantarsi. Ma il rock e la musica popolare contemporanea è - appunto - un'altra storia.

Elliott

Te ne abbiamo scritti diversi.

Su tutti, ti dico Tofani e Rodolfo Maltese (che avevo inspiegabilmente omesso).

Se poi mi riduci il tutto al successo ed alla fama mondiale, abbiamo l'equazione Thake That > Area

robland

Citazione di: Elliott il 01 Dicembre, 2019, 11:08 AM
Se poi mi riduci il tutto al successo ed alla fama mondiale, abbiamo l'equazione Thake That > Area

Mi sono perso i Beck, Gilmour, Blackmore, Van Halen, May, Bonamassa, Stern, Mayer, Berry, King, Page, Morse, Satriani, Johnson, Scofield, Lukather, Lynch, Green, Young, Wylde italiani.
Non capisco allora perché nel forum si continui a parlare di costoro invece di aprire topic dedicati a Tofani e Maltese (non riesco a trovare gli altri che "avete" menzionato). Forse perché i primi vendono di più? Mi sa di no.
O forse perché nella musica contemporanea sono loro le eccellenze?

Però sono curioso di sapere anche l'opinione degli altri, per capire quanto tempo dedichino in quota parte all'ascolto e all'apprezzamento di Tofani e Maltese. Quindi mi fermo qui e vi leggo volentieri.

Elliott

Perdonami ma faccio fatica a seguire il tuo discorso.

Mi pare talmente ovvia la risposta che faccio fatica ad elaborarla.
Anche perchè continui con l'equazione più famoso = più bravo.

Normale che in un forum si tenda a parlare dei grandi nomi "commerciali". Succede in quelli di chitarra, in quelli di fotografia, in quelli turistici etc...

Purtroppo esiste una scienza che si chiama marketing; questa scienza si prefigge l'obiettivo di promulgare l'assioma "più noto = migliore"

E funziona!

Mimmolo

Non li conosco.
Però non penso che i chitarristi italiani scrivano male o non sappiano fare songwriting.
Spesso mettono in secondo piano la loro capacità al servizio della canzone o non si pongono il problema di emergere in quello.
In questo senso Zucchero è un ottimo chitarrista, molto imho e anche Bennato o la citata Consoli qualcosa da dire l'ha detta.
Poi se andiamo sulle classifiche ognuno ha le sue



luvi

Citazione di: robland il 01 Dicembre, 2019, 11:42 AM
Però sono curioso di sapere anche l'opinione degli altri, per capire quanto tempo dedichino in quota parte all'ascolto e all'apprezzamento di Tofani e Maltese. Quindi mi fermo qui e vi leggo volentieri.

Ti dico la mia: le eccellenze italiane sono e restano tali, non ci piove, ma sono appunto "eccellenze" in un panorama poco popolato, non è solo questione di fama e di marketing (che pure giocano un ruolo non da poco).

E' indubbio che durante l'esplosione e l'evoluzione successiva del rock in Inghilterra e negli USA da noi si continuasse per lo più a suonare da ballo e a studiare musica classica. La nostra cultura musicale era (e per certi versi è continuata ad essere) differente.
L'insegnamento della musica afroamericana (blues e jazz compresi) è stato completamente bandito da ogni contesto istituzionale fino in anni recenti ed è cresciuto a fatica, con grave ritardo, partendo dallo stato embrionale e da competenze assai scarse, soltanto negli ambiti "alternativi".

Il rock è stato suonato in Italia per molto tempo in stile fai-da-te, spesso imitando in modo ingenuo, provinciale e più "iconografico" che sostanziale, i gruppi d'oltre manica e d'oltre oceano.
Prova ne sia che a parte il caso più unico che raro della PFM e poco altro (e comunque non prettamente "rock", come ad esempio gli eccellenti "AREA") per lungo tempo non siamo stati in grado di produrre nulla che fosse esportabile al di fuori dei confini nazionali (sia a livello tecnico che di contenuti musicali).

Questo non toglie ovviamente nulla al fatto che siamo in grado di sfornare grandi musicisti o compositori di livello internazionale: non è il talento che manca, ma la cultura ed il contesto nel quale svilupparlo, farlo crescere e sopratutto esprimerlo! :etvoila:
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Grom68

Io penso che molti di noi sono cresciuti a pane e rock (inglese per lo più) e facciamo difficoltà ad apprezzare sonorità diverse. I chitarristi italiani sono per l'appunto italiani ed incorporano una tradizione millenaria e mediterranea che in ambito rock genera delle cose diverse e più di nicchia. Una per tutti la PFM. Ci si trova dentro di tutto, dalla rivisitazione della tarantella, etc. Difficile che a me diano le stesse emozioni dei LED Zeppelin o dei Pink Floyd. Ma non per questo penso siano meno validi o preparati, anzi.... Li ascolto quindi con una certa freddezza, ma capisco anche che un confronto è molto difficile da fare in maniera intellettualmente onestà. Poi se devo considerare quello che mi piace di più vincono gli Inglesi a mani basse. Ma è una questione di educazione o diseducazione musicale. IMHO

Elliott

Citazione di: Grom68 il 01 Dicembre, 2019, 12:26 PM
Io penso che molti di noi sono cresciuti a pane e rock (inglese per lo più) e facciamo difficoltà ad apprezzare sonorità diverse. I chitarristi italiani sono per l'appunto italiani ed incorporano una tradizione millenaria e mediterranea che in ambito rock genera delle cose diverse e più di nicchia. Una per tutti la PFM. Ci si trova dentro di tutto, dalla rivisitazione della tarantella, etc. Difficile che a me diano le stesse emozioni dei LED Zeppelin o dei Pink Floyd. Ma non per questo penso siano meno validi o preparati, anzi.... Li ascolto quindi con una certa freddezza, ma capisco anche che un confronto è molto difficile da fare in maniera intellettualmente onestà. Poi se devo considerare quello che mi piace di più vincono gli Inglesi a mani basse. Ma è una questione di educazione o diseducazione musicale. IMHO

:goodpost:

Moreno Viola

Citazione di: robland il 01 Dicembre, 2019, 09:47 AM
Purtroppo c'è da dire che in Italia i chitarristi non sono mai stati bravi compositori. I loro dischi solisti sono piuttosto pessimi, a volte patetici.

Citazione di: robland il 01 Dicembre, 2019, 11:42 AM
Mi sono perso i Beck, Gilmour, Blackmore, Van Halen, May, Bonamassa, Stern, Mayer, Berry, King, Page, Morse, Satriani, Johnson, Scofield, Lukather, Lynch, Green, Young, Wylde italiani.

Mi colpiscono in particolare questi due estratti e credo sorgano spontanee alcune domande.

I chitarristi angloamericani citati, presi singolarmente, possono essere considerati bravi autori? Siamo sicuri che al di fuori di un contesto di appassionati qualcuno trovi così interessanti le loro composizioni?
Gli album solisti di Gilmour sono paragonabili a quelli dei Pink Floyd dei tempi d'oro?
Jeff Beck è principalmente un grande interprete, ma a livello di scrittura...
Jimmy Page una volta sciolti i Led Zeppelin?
Sono piuttosto sicuro che ci sono persone che conoscono divese canzoni dei Dokken ma non sanno chi è George Lynch e lo stesso vale per i Toto.
Per non parlare di alcun di quelli che hai inserito in elenco e che hanno una fama ristretta all'ambito Jazz/Fusion e che per i più sono totalmente sconosciuti.

Chi semina vento, raccoglie tempesta.


luvi

Come sempre, occorre indagare parallelamente l'ambito tecnico e quello compositivo.

Ci sono strumentisti che hanno reso grandi le formazioni delle quali hanno fatto parte o che sono grandi di per sè e musicisti che hanno composto brani di grande bellezza (o dalla grande presa commerciale, anche qui ci sarebbe un bel po' da distinguere e il discorso si allunga ulteriormente coinvolgendo valori assoluti, gusti personali e quant'altro).

Per fare un esempio, Burt Bacharach non passerà certamente alla storia come uno dei più importanti pianisti del secolo, ma la sua attività compositiva è di importanza assoluta...

Tra gli esempi citati vanno senz'altro distinti musicisti come Scofield, Stern o Satriani che scrivono interamente ciò che suonano, da altri come Young o May che certamente hanno contribuito alla creazione del repertorio delle loro band di appartenenza, ma che non sono autori unici di ciò che ci fanno ascoltare.
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.


fangetto

Citazione di: luvi il 01 Dicembre, 2019, 01:35 PM
Come sempre, occorre indagare parallelamente l'ambito tecnico e quello compositivo.

Ci sono strumentisti che hanno reso grandi le formazioni delle quali hanno fatto parte o che sono grandi di per sè e musicisti che hanno composto brani di grande bellezza (o dalla grande presa commerciale, anche qui ci sarebbe un bel po' da distinguere e il discorso si allunga ulteriormente coinvolgendo valori assoluti, gusti personali e quant'altro).

Per fare un esempio, Burt Bacharach non passerà certamente alla storia come uno dei più importanti pianisti del secolo, ma la sua attività compositiva è di importanza assoluta...

Tra gli esempi citati vanno senz'altro distinti musicisti come Scofield, Stern o Satriani che scrivono interamente ciò che suonano, da altri come Young o May che certamente hanno contribuito alla creazione del repertorio delle loro band di appartenenza, ma che non sono autori unici di ciò che ci fanno ascoltare.

:luvi:

Inoltre c'è anche in quest'ambito la fuga all'estero, gruppi che all'estero hanno venduto qualche milione di copie sono in Italia quasi completamente sconosciuti o talvolta nemmeno si è a conoscenza che siano italiani, come ad esempio i Rhapsody nelle varie versioni... Luca Turilli è un gran manico e un gran compositore, che il genere Neoclassic Metal piaccia o meno



Santano

Citazione di: robland il 01 Dicembre, 2019, 10:19 AM
Citazione di: Elliott il 01 Dicembre, 2019, 09:55 AM
Citazione di: robland il 01 Dicembre, 2019, 09:47 AM

Purtroppo c'è da dire che in Italia i chitarristi non sono mai stati bravi compositori. I loro dischi solisti sono piuttosto pessimi, a volte patetici.

Immagino tu ti riferisca ai chitarristi moderni o meglio, ai chitarristi moderni ed elettrici, giusto?

Poi, sinceramente, valutare la capacità compositiva dalla produzione solista mi pare il modo meno funzionale. Un grande compositore, sa scrivere le proprie parti  per valorizzarne l'insieme. Personalmente, non vi è un solo disco di chitarrista (ma anche altri strumentisti) solista che non trovo noioso, ridondante e pieno di fumo.

Secondo questo metro, Gilmour non sa comporre


In Italia c'è il tripudio della scuola cantautorale, e il cantautore è quello che compone, magari insieme ad altri autori. Poi si contorna di musicisti che lo affiancano, spesso tristemente succedanei, ossia sostituibili. I più famosi chitarristi rock italiani purtroppo sono appunto di questo genere di musicisti. Se poi devono fare un album a loro nome... terribile, perché non sono neanche lontanamente bravi autori di brani.



@Robland

Non mi trovi d'accordo su quanto affermi. Poi, perché confrontare cantautore e chitarrista compositore (a prescindere se italiani o meno)?
Ha ragione Grom quando parla di educazione musicale assente o quasi...

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