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Utilizzare la scala maggiore

Aperto da aleroc, 21 Dicembre, 2016, 11:59 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Bossssob

Citazione di: aleroc il 26 Dicembre, 2016, 03:07 PM
Citazione di: Bossssob il 26 Dicembre, 2016, 02:43 PM
Ultimo esempio: se stai costruendo una melodia prettamente in do maggiore, e ad un certo punto metti dentro una bella triade di mi maggiore (con il sol diesis quindi, che invece armonizzano la scala di do maggiore dovrebbe essere sol naturale,  e quindi mi minore) certamente troverai una stonatura o dissonanza se continui a ' cantare' in do maggiore (che però potrebbe essere semplicemente voluta e consapevole). Ti verrebbe nello stesso tempo,  però - se volessi avere una composizione più rilassata- spontaneo 'cantare' una melodia sostituendo il sol con un sol diesis (che é appunto coerente con il mi maggiore che stai suonando), quindi passando da una melodia in do maggiore 'ionico' (la bella scala di do maggiore classica) a una in do maggiore ionico 'aumentato' (con la quinta- sol- appunto 'aumentata'= sol diesis). Spero di essere chiaro
Ok, ora mi torna, quindi dovrei modulare anche la melodia se mi sposto nell'armonia...?
Non è che - voglio dire- devi o non devi (siamo un paese libero ...:)))[emoji16][emoji16] però, certo, come hai capito armonia e melodia dovrebbero andare 'in accordo' se vogliamo creare qualcosa che vada 'd'accordo', possono benissimo essere in 'disaccordo' se vogliamo andare in tal senso. Dipende da cosa si vuol fare e il senso che vogliamo dare alla "nostra" musica. Magari momentaneamente armonia e melodia possono andare in disaccordo perché magari con la (nuova) linea melodica che stiamo suonando stiamo 'anticipando' un cambio (voluto) verso un'altra tonalità; spesso è più naturale che sia la linea melodica che 'anticipa' un passaggio a un'altra tonalità piuttosto che viceversa, quindi continuare esempio un 'canto' in do maggiore e metterci sotto un accordo di mi maggiore non è tanto 'naturale' ma -appunto- la musica è anche creatività, importante è che il risultato sia 'bello'. Ed ecco appunto che, spesso -però-, perché le cose siano belle è molto probabile che debbano essere anche in armonia (quindi canto e armonia appartenenti ad uno stesso 'contesto' che possiamo chiamare scala, grado, tonalità o che sia); abbiamo detto però 'spesso' perché il caso della scala minore blues su accordo maggiore è proprio NON, dal punto di vista teorico, coerente però lo stesso contrasto o apparente stonatura- proprio per la dissonanza implicita fra maggiore e minore - è bello.


schiappa

aleroc

Citazione di: Bossssob il 26 Dicembre, 2016, 04:14 PM
Citazione di: aleroc il 26 Dicembre, 2016, 03:07 PM
Citazione di: Bossssob il 26 Dicembre, 2016, 02:43 PM
Ultimo esempio: se stai costruendo una melodia prettamente in do maggiore, e ad un certo punto metti dentro una bella triade di mi maggiore (con il sol diesis quindi, che invece armonizzano la scala di do maggiore dovrebbe essere sol naturale,  e quindi mi minore) certamente troverai una stonatura o dissonanza se continui a ' cantare' in do maggiore (che però potrebbe essere semplicemente voluta e consapevole). Ti verrebbe nello stesso tempo,  però - se volessi avere una composizione più rilassata- spontaneo 'cantare' una melodia sostituendo il sol con un sol diesis (che é appunto coerente con il mi maggiore che stai suonando), quindi passando da una melodia in do maggiore 'ionico' (la bella scala di do maggiore classica) a una in do maggiore ionico 'aumentato' (con la quinta- sol- appunto 'aumentata'= sol diesis). Spero di essere chiaro
Ok, ora mi torna, quindi dovrei modulare anche la melodia se mi sposto nell'armonia...?
Non è che - voglio dire- devi o non devi (siamo un paese libero ...:)))[emoji16][emoji16] però, certo, come hai capito armonia e melodia dovrebbero andare 'in accordo' se vogliamo creare qualcosa che vada 'd'accordo', possono benissimo essere in 'disaccordo' se vogliamo andare in tal senso. Dipende da cosa si vuol fare e il senso che vogliamo dare alla "nostra" musica. Magari momentaneamente armonia e melodia possono andare in disaccordo perché magari con la (nuova) linea melodica che stiamo suonando stiamo 'anticipando' un cambio (voluto) verso un'altra tonalità; spesso è più naturale che sia la linea melodica che 'anticipa' un passaggio a un'altra tonalità piuttosto che viceversa, quindi continuare esempio un 'canto' in do maggiore e metterci sotto un accordo di mi maggiore non è tanto 'naturale' ma -appunto- la musica è anche creatività, importante è che il risultato sia 'bello'. Ed ecco appunto che, spesso -però-, perché le cose siano belle è molto probabile che debbano essere anche in armonia (quindi canto e armonia appartenenti ad uno stesso 'contesto' che possiamo chiamare scala, grado, tonalità o che sia); abbiamo detto però 'spesso' perché il caso della scala minore blues su accordo maggiore è proprio NON, dal punto di vista teorico, coerente però lo stesso contrasto o apparente stonatura- proprio per la dissonanza implicita fra maggiore e minore - è bello.
Quindi i blues sarebbero "stonati"?


Bossssob

Dal punto di vista del l'armonia 'classica' si, se su un accordo maggiore canti/ suoni una melodia minore

Bossssob

In un blues in la maggiore, Improvvisando su un accordo di la maggiore se suoni la scala blues di la minore  (o una semplice pentatonica di la minore), stai suonando anche un do ed un re, che con l'accordo di la maggiore e la relativa scala maggiore non c'entrano nulla o poco (in realtà il do non c'entra nulla, il re è la quarta che però è solo mezzo tono sopra la terza maggiore e quindi creerebbe 'sospensione'e confusione in'teoria' ) però - fatalità... - se l'accordo che suoni dopo è un re maggiore, ecco che quelle due note (soprattutto il Do) che creavano tensione ("stonatura") quando suonavo il la maggiore, trovano pace sull'accordo di re, in quanto sono invece la tonica e la settima minore...

aleroc

Citazione di: Bossssob il 26 Dicembre, 2016, 04:38 PM
In un blues in la maggiore, Improvvisando su un accordo di la maggiore se suoni la scala blues di la minore  (o una semplice pentatonica di la minore), stai suonando anche un do ed un re, che con l'accordo di la maggiore e la relativa scala maggiore non c'entrano nulla o poco (in realtà il do non c'entra nulla, il re è la quarta che però è solo mezzo tono sopra la terza maggiore e quindi creerebbe 'sospensione'e confusione in'teoria' ) però - fatalità... - se l'accordo che suoni dopo è un re maggiore, ecco che quelle due note (soprattutto il Do) che creavano tensione ("stonatura") quando suonavo il la maggiore, trovano pace sull'accordo di re, in quanto sono invece la tonica e la settima minore...
Bello!!

Ma quindi un buon libro per studiare  l'armonia moderna?

Bossssob

In realtà io non saprei indicartelo, per quanto mi riguarda le mie nozioni provengono da un sacco di fonti più disparate, raccolte in oltre 30 anni di musica ...


schiappa

aleroc

Citazione di: Bossssob il 26 Dicembre, 2016, 05:49 PM
In realtà io non saprei indicartelo, per quanto mi riguarda le mie nozioni provengono da un sacco di fonti più disparate, raccolte in oltre 30 anni di musica ...

Grazie lo stesso.


Bossssob

Scusami, ti faccio un altro esempio che é in linea con quello che chiedevi tu (accordi da utilizzare su scala maggiore).
'Un senso' di Vasco, inizia due accordi con Sol e mi minore, e quindi la scala di riferimento che anche 'ad orecchio' si sente é la scala di sol maggiore. Bene. Poi la canzone vira su un accordo di Fa maggiore, che con la tonalità e la scala di sol maggiore non c'entrano nulla, PERÓ, se tu senti le note del canto, esse si muovono SOLO su alcune note (certamente della NUOVA tonalità di riferimento di quell'accordo di FA, che ora non ci chiediamo quale sia, ma che certamente non é di sol maggiore) alcune note (Do si sol la, il canto si sposta attorno a queste note "anche se questa sera") che sono in comune e fanno parte anch'esse della originaria tonalità di Sol maggiore! Quindi di fatto, da un punto di vista "oggettivo" le note suonate al canto appartengono tutte ad una teorica scala di sol maggiore, e un accordo suonato sotto (il fa maggiore) non c'entra nulla con la tonalità di sol maggiore, ma ci sta molto bene, perché poi- fra latro- tutto il brano ritorna sull'accordo Re, che é certamente l'armonizzazione del 5' grado della scala di sol, e quindi tutto torna in sol. Quindi voglio dire quando la canzone va sull'accordo di fa, si sente che 'cambia' qualcosa, il pezzo però continua a rimarcare le note comuni MA se al canto ci mettesse anche un FA diesis  ( che nella scala di partenza di sol esiste come settima maggiore) tutto verrebbe 'na schifezza, perché sotto avremo invece un accordo col Fa naturale. Spero di non averti incasinato. ..

aleroc

Citazione di: Bossssob il 26 Dicembre, 2016, 06:31 PM
Scusami, ti faccio un altro esempio che é in linea con quello che chiedevi tu (accordi da utilizzare su scala maggiore).
'Un senso' di Vasco, inizia due accordi con Sol e mi minore, e quindi la scala di riferimento che anche 'ad orecchio' si sente é la scala di sol maggiore. Bene. Poi la canzone vira su un accordo di Fa maggiore, che con la tonalità e la scala di sol maggiore non c'entrano nulla, PERÓ, se tu senti le note del canto, esse si muovono SOLO su alcune note (certamente della NUOVA tonalità di riferimento di quell'accordo di FA, che ora non ci chiediamo quale sia, ma che certamente non é di sol maggiore) alcune note (Do si sol la, il canto si sposta attorno a queste note "anche se questa sera") che sono in comune e fanno parte anch'esse della originaria tonalità di Sol maggiore! Quindi di fatto, da un punto di vista "oggettivo" le note suonate al canto appartengono tutte ad una teorica scala di sol maggiore, e un accordo suonato sotto (il fa maggiore) non c'entra nulla con la tonalità di sol maggiore, ma ci sta molto bene, perché poi- fra latro- tutto il brano ritorna sull'accordo Re, che é certamente l'armonizzazione del 5' grado della scala di sol, e quindi tutto torna in sol. Quindi voglio dire quando la canzone va sull'accordo di fa, si sente che 'cambia' qualcosa, il pezzo però continua a rimarcare le note comuni MA se al canto ci mettesse anche un FA diesis  ( che nella scala di partenza di sol esiste come settima maggiore) tutto verrebbe 'na schifezza, perché sotto avremo invece un accordo col Fa naturale. Spero di non averti incasinato. ..
È un esempio di poliarmonia questo?

Bossssob

Non saprei dirti, non so cosa si intenda dal punto di vista propriamente classico per 'poliarmonia'


schiappa

Eugenio Curti

Citazione di: aleroc il 21 Dicembre, 2016, 11:59 AM
Scusate, ma se utilizzo la scala maggiore (ionica no?) ho a disposizione soltanto sette note per formare gli accordi?

Grazie ragazzi.

Ciao, se stai parlando di comporre in tonalità allora si. Le note "esterne" che alcuni ti hanno consigliato di usare non sono altro che note derivanti dall'utilizzo della scala minore (Armonica o Melodica), Mi spiego meglio. Se per esempio siamo in C avrai a disposizione :
1) scala di C major  C-D-E-F-G-A-B
2) scala di Amin naturale A-B-C-D-E-F-G
3) scala di Amin Harm  A-B-C-D-E-F-G#
4) scala di Amin Melodic  A-B-C-D-E-F#-G#
Ora...ogni scala armonizzata da vita a una serie di triadi e quadriadi, ed ogni grado della scala assume una propria funzione (l'esempio del E7 derivante dall'armonizzazione del V grado della scala armonica/melodica, altro non è che la dominante secondaria di Amin). Tutti questi accordi si possono sfruttare per "deviare" leggermente dal giro classico.
Un esempio : C - Amin- Dmin - G7 (il caro giro di C ) potrebbe diventare C - E7 Amin- A7  Dmin- D7 G7 - C . Dove sfrutto le dominanti secondarie : E7 per Amin, A7 per Dmin e D7 per G7. G7 poi risolve a C essendo la sua dominante.
Il Walter Piston è un ottimo libro di armonia, ma ti consiglio lo studio con un maestro per non perderti tra termini e funzioni. Io tengo corsi collettivi in diverse scuole e tra poco sarò su un sito di lezioni on line, non sai quante persone hanno le tue stesse perplessità.
Buono studio :)
"Il musicista all'inizio fa la fame...poi si abitua."

aleroc


aleroc

Citazione di: Eugenio Curti il 26 Dicembre, 2016, 06:58 PM
Citazione di: aleroc il 21 Dicembre, 2016, 11:59 AM
Scusate, ma se utilizzo la scala maggiore (ionica no?) ho a disposizione soltanto sette note per formare gli accordi?

Grazie ragazzi.

Ciao, se stai parlando di comporre in tonalità allora si. Le note "esterne" che alcuni ti hanno consigliato di usare non sono altro che note derivanti dall'utilizzo della scala minore (Armonica o Melodica), Mi spiego meglio. Se per esempio siamo in C avrai a disposizione :
1) scala di C major  C-D-E-F-G-A-B
2) scala di Amin naturale A-B-C-D-E-F-G
3) scala di Amin Harm  A-B-C-D-E-F-G#
4) scala di Amin Melodic  A-B-C-D-E-F#-G#
Ora...ogni scala armonizzata da vita a una serie di triadi e quadriadi, ed ogni grado della scala assume una propria funzione (l'esempio del E7 derivante dall'armonizzazione del V grado della scala armonica/melodica, altro non è che la dominante secondaria di Amin). Tutti questi accordi si possono sfruttare per "deviare" leggermente dal giro classico.
Un esempio : C - Amin- Dmin - G7 (il caro giro di C ) potrebbe diventare C - E7 Amin- A7  Dmin- D7 G7 - C . Dove sfrutto le dominanti secondarie : E7 per Amin, A7 per Dmin e D7 per G7. G7 poi risolve a C essendo la sua dominante.
Il Walter Piston è un ottimo libro di armonia, ma ti consiglio lo studio con un maestro per non perderti tra termini e funzioni. Io tengo corsi collettivi in diverse scuole e tra poco sarò su un sito di lezioni on line, non sai quante persone hanno le tue stesse perplessità.
Buono studio :)
Grazie.


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