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Aperto da Moreno Viola, 07 Novembre, 2012, 12:11 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Moreno Viola

Facendo un giro in Jamble e curiosando tra i topic precedenti alla mia iscrizione, ne ho trovati diversi che affrontano l'argomento dell'armonia modale.
La modalità pur incuriosendomi parecchio mi è sempre risultata piuttosto ostica da comprendere da un punto di vista teorico e ancora di più da affrontare praticamente.
Ho cercato più volte di comprendere di cosa si trattasse ma le spiegazioni che di volta in volta mi venivano date non mi convincevano mai.
Mi spiego meglio.
Il tipico approccio del "gran sapiente" di turno nella spiegazione della modalità è prendi una scala maggiore partendo da un qualsiasi grado esclusa la tonica ed ecco li che avrai una scala modale. Forse la spiegazione può essere "accettabile" ma secondo me è incompleta.
Ho sempre pensato di essere io quello che non capiva, ma detto in questo modo sembrerebbe che se io eseguo una scala di do maggiore, partendo dal secondo grado per arrivare un'ottava sopra, su un giro di do maggiore, suono modale. In verità però sto suonando note che sono perfettamente assonanti con l'armonia formata dai miei accordi. Se manifestavo le mie perplessità, mi veniva confermato con decisione che una scala  di re dorico o di mi frigio sopra un giro di do suonava modale.
Fatto sta che il dubbio, se non proprio di avere ragione, comunque di non avere torto mi è rimasto per anni.
Anche la rete spesso suggerisce un approccio di questo tipo per cui avevo smesso di cercare di capire arrendendomi al fatto che proprio non ci arrivavo (alle volte bisogna riconoscere i propri limiti).
Ma i vostri topic qualche piccola speranza me l'hanno ridata.
Quello che mi pare di aver capito è che cercare di entrare nel mood della modalità mantenendo i riferimenti tonali è sbagliato.
Probabilmente suonare modale significa cercare prima ancora della nota teoricamente giusta, la nota emotivamente giusta.
Un qualcosa che ha a che fare solo in parte con la conoscenza della musica (se è veramente così c'è speranza anche per me... ;D)
Butto li un esempio:  se prendiamo la musica suonata da qualche popolazione totalmente all'oscuro di tutto l'impianto teorico in fatto di armonia, l'unica preoccupazione è quella di trasmettere emozioni prima che note "giuste".
Ovvio non voglio dire che gli arborigeni australiani suonano modale, ma forse si avvicinano molto di più a quello che è il concetto di modalità.
Credo che addirittura nella musica pop rock alle volte i musicisti meno dotati dal punto di vista sia teorico che tecnico si trovino inconsapevolmente ad esprimersi lontani dall'armonia "convenzionale", alle volte con risultati eccellenti.
Penso che riuscire a suonare "perfettamente" modale significa aver sviluppato un orecchio tale da consentire l'utilizzo di tutte le note a disposizione, sapendo già quale tipo di mood si verrà a creare all'interno di qualsiasi gabbia armonica e proprio per questo scavalcare tutti i concetti teorici.
Se quello che ho scritto ha un suo senso allora forse riproverò a comprendere l'armonia modale (anche se la strada da fare è veramente molta), altrimenti mi arrenderò all'evidenza: non ci arrivo.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Vu-meter

Grandissimo Moreno, quanto vorrei avere la tua capacità di espressione ; sei sempre così chiaro !!  :bravo2:


Secondo me sei sulla buonissima strada ! Purtroppo l'argomento è tra i più dibattuti sul web e spesso è davvero frainteso perchè o spiegato male e troppo approssimativo, oppure proprio errato !

L'approccio dal mio punto di vista sbagliato ai modi, che non permette di capirli realmente, è riportare alle varie tonalità della scala i vari modi ; ossia dire:

Se suoni una scala di Do partendo da Re stai facendo un Re dorico. Per quanto vera sia questa affermazione è fuorviante al massimo e riduce i modi a nulla. Se invece l'approccio fosse: Prendi gli intervalli della scala di Do partendo da Re ( T S T T T S T  ) ed applicali al Do . Cosa senti di diverso dalla scala maggiore di Do ? Canta una scala maggiore di Do ( magari fornendo la nota di partenza ) . Adesso prova a cantare un Do Dorico . Perchè non ce la fai ? Perchè questa scala non è nella tua mente, come invece era la precedente. Perchè non è nella tua mente ? Perchè fin da piccolo non sei stato abituato ad ascoltare e a pensare ai modi, ma l'intero sistema musicale ti ha spinto verso la tonalità .

A che serve dunque la modalità ? A rompere il concetto di tonalità .

Lo rompe se suono un Re dorico su un accordo di Re minore ? Di per se no, dipende da ciò che fai dopo .

Esempio , "giro" armonico :      |    Re-   |    Mi-     |  ad libitum

Se suono una scala maggiore di Do partendo da Re sul primo e una scala maggiore di Do partendo da Mi sul secondo , sto suonando modale ? No.

Cosa devo far per avvicinarmi alla modalità ? Esempio : suona una scala di Do partendo da Re sul primo ed una scala di Re partendo da Mi sul secondo. Che hai fatto ? Hai suonato modalmente perchè hai ripetuto un modo dorico due volte, cambiando di tonalità. Nel primo caso hai fatto un Re Dorico e nel secondo un Mi Dorico .
Adesso suona una scala di Sib partendo da Re sul primo ed una scala di Re partendo da Mi sul secondo. Sai cosa hai fatto ? Un Re Frigio ed un Mi Dorico. Adesso stai suonando modale, perchè non stai più pensando alle tonalità . Un musicista tonale avrebbe semplicemente suonato in Do maggiore su quei due accordi, per rispettare la tonalità ed avere un tipo di suono appunto , tonale ( al quale gli ascoltatori sono più abituati ) . Ma se vuoi sperimentare il modale, i ragionamenti e le scelte saranno diversi .

Vuoi sperimentare ulteriormente ?
Torniamo al nostro esempio ed allarghiamolo :  |    Re-   |    Mi-     |    Fa7+
Suona Re Dorico sul primo accordo , Mi Dorico sul secondo accordo , Fa Ionico sul terzo accordo . Al secondo giro suona Re Frigio sul primo accordo, Mi Dorico sul secondo accordo, Fa Lidio sul terzo accordo. Terzo giro: Re Frigio, Mi Frigio, Fa Lidio. Continua miscelando le varie possibilità .

Sono ragionamenti che farebbe un musicista di mentalità tonale ? No. Il musicista di mentalità tonale direbbe : sono tre accordi che appartengono alla scala di Do maggiore, vado con quella e sono a posto . Chi ama la modalità incomincia piano piano ad amare i "suoni strani" a cui l'applicazione modale da vita , il concetto tonale non darebbe MAI vita alle stesse cose .

E' "meglio" il modale o il tonale , dunque ? dipende dai gusti , e basta. Certo , va tenuto presente che i nostri gusti sono plasmati da centinaia di anni di tonale, mentre nell'antichità il tonale non esisteva. Ma siccome sono nato e cresciuto con l'ascolto di musica tonale, inizialmente avrò qualche difficoltà con il modale. Cosa può aiutarmi ? L'ascolto di musica modale, naturalmente . Il modale , volente o nolente ti porta a sonorità jazz; o meglio, ad un certo tipo di jazz . Il Jazz non è una musica modale, ma esiste tutta una branca assolutamente tonale altrettanto bella ( per come la vede il sottoscritto ) .

Se utilizzo il concetto modale dosandolo molto , riesco anche a rimanere in contesti rock e blues senza problemi. Non è la singola applicazione che imbriglierà il brano e lo porterà verso il linguaggio jazz. Se invece del modale ne faccio un abuso e dal principio alla fine del brano applico il concetto modale, ecco che necessariamente avrò portato la mia composizione verso un linguaggio che ad oggi, è tipico di un certo tipo di jazz.

Il jazz è in realtà un qualcosa di molto più ampio che comprende molti stili e molto altro rispetto a ciò che la mia umile mente può arrivare ad esprimere, specie poi in poche parole. Però parlare di modale rende già l'idea della separazione distinta che una certa forma di jazz ha nei confronti di tutta l'altra musica ( dal pop a rock, dal reggae al metal ) .


Concludendo : senti ma ... se suono una scala di Do partendo da Mi su un accordo di Mi Minore , suono modale ? No !!!! :nono:


Spero di essere riuscito a spiegarmi, vorrei saperlo fare come fai tu !  :cry2:


Vu :)
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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Vu-meter

Qui una base proprio di Mi- e Re- per allenarsi ..



Olè !


Vu :)
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NergalRock

Grande spiegazione (lo dico da 'discente'!), inizio a capire il movimento modale...quello che non ho capito è

Citazione di: Vu-meter il 07 Novembre, 2012, 08:32 AM

Concludendo : senti ma ... se suono una scala di Do partendo da Mi su un accordo di Mi Minore , suono modale ? No !!!! :nono:

Vu :)

non suono 'modale' perchè rimango fermo ad un solo sviluppo dei modi?
se per gli altri il rock è solo musica....per me è la vita!

Vu-meter

Citazione di: NergalRock il 08 Novembre, 2012, 01:30 PM
Grande spiegazione (lo dico da 'discente'!), inizio a capire il movimento modale...quello che non ho capito è

Citazione di: Vu-meter il 07 Novembre, 2012, 08:32 AM

Concludendo : senti ma ... se suono una scala di Do partendo da Mi su un accordo di Mi Minore , suono modale ? No !!!! :nono:

Vu :)

non suono 'modale' perchè rimango fermo ad un solo sviluppo dei modi?


Esatto !!  :ookk:  :bravo2: manca , proprio come hai detto tu , il movimento per poter sentire i modi . Un filino di modalità dovrebbe comunque essere avvertibile .. quella seconda minore lì ..

:abbraccio:


Vu :)
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NergalRock

se per gli altri il rock è solo musica....per me è la vita!

Vu-meter

E di che ? Figurati ..


Un movimento che si può dare per far sentire il modale su un unico accordo perdurato nel tempo consiste nel cambiare modo ..  :hey_hey:

Es : Accordo di Mi -.... ci suono un pò in Mi dorico, poi passo al Mi frigio ...  :firuli: ..


Vu :)
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Moreno Viola

Ciao Vu, grande tu. Grazie mille per la tua chiarissima risposta.

Citazione di: Vu-meter il 07 Novembre, 2012, 08:32 AM
Un musicista tonale avrebbe semplicemente suonato in Do maggiore su quei due accordi

Che è esattamente quello che feci io anni fa quando con il mio gruppo di allora su una sequenza di accordi Sol- La-,riconobbi immediatamente che "la morte sua" era la scala di Fa maggiore, non riuscendo mai a rendere neanche minimamente l'atmosfera che volevo comunicare. Allora tentai di uscire dal rifugio sicuro delle note "giuste" ma l'ostacolo che incontrai era proprio il disagio che mi procuravano certe sonorità alle quali non ero proprio preparato.
Riconosco che, almeno per me, effettivamente quello del "non sentirsi a casa" come succede con la tonalità e il vero problema nell'approccio alla modalità.
Ma non desisto, sono un testone.
Ricordo anni fa che per spiegarmi i modi un tastierista citò "Impressioni di Settembre" della Premiata Forneria Marconi come esempio di modalità applicata al rock.
A mio parere il tema principale sembrerebbe composto sulla scala di Mi dorico, ma la sequenza di accordi Mi- Re+ La+ Si- suggerisce invece che la scala non sia nient'altro che quella di Re maggiore, presa partendo dal secondo grado. La modalità non centra nulla. Sbaglio?
Se ho ragione cerco di rintracciarlo e mi faccio offrire almeno un caffè per il tempo che mi ha fatto perdere a cercare di capire cos'era che non mi quadrava.

Citazione di: Vu-meter il 07 Novembre, 2012, 08:32 AM
Se utilizzo il concetto modale dosandolo molto , riesco anche a rimanere in contesti rock e blues senza problemi. Non è la singola applicazione che imbriglierà il brano e lo porterà verso il linguaggio jazz.

Spruzzare strutture essenzialmente rock con un po' di sonorità estranee al contesto è quello che mi piacerebbe riuscire a fare, ben consapevole che suonare jazz è tutt'altra cosa.

Citazione di: Vu-meter il 07 Novembre, 2012, 08:32 AM
E' "meglio" il modale o il tonale , dunque ? dipende dai gusti , e basta. Certo , va tenuto presente che i nostri gusti sono plasmati da centinaia di anni di tonale, mentre nell'antichità il tonale non esisteva. Ma siccome sono nato e cresciuto con l'ascolto di musica tonale, inizialmente avrò qualche difficoltà con il modale. Cosa può aiutarmi ? L'ascolto di musica modale, naturalmente . Il modale , volente o nolente ti porta a sonorità jazz; o meglio, ad un certo tipo di jazz . Il Jazz non è una musica modale, ma esiste tutta una branca assolutamente tonale altrettanto bella ( per come la vede il sottoscritto ) .

A parte Miles Davis e John Coltrane per me quello del jazz modale è un mondo da scoprire. Mi suggerisci qualche musicista e magari qualche album particolarmente rappresentativo?

Citazione di: Vu-meter il 07 Novembre, 2012, 08:32 AM
Concludendo : senti ma ... se suono una scala di Do partendo da Mi su un accordo di Mi Minore , suono modale ? No !!!! :nono:

O.K. Ma ragionando all'opposto? Cioè, mantenere la scala di Mi- ma cambiare invece gli accordi "spostando" la nota di riferimento della scala stessa e muoversi così da un modo ad un altro? Mi rendo conto che forse il ragionamento non è chiarissimo.

Citazione di: Vu-meter il 07 Novembre, 2012, 05:23 PM
Qui una base proprio di Mi- e Re- per allenarsi ..

Grazie del pensiero. Ho provato a seguire i tuoi suggerimenti ma per il momento i risultati non sono proprio incoraggianti. :cry2:

Ciao

Moreno
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Vu-meter

Citazione di: Moreno Viola il 08 Novembre, 2012, 11:32 PM

Riconosco che, almeno per me, effettivamente quello del "non sentirsi a casa" come succede con la tonalità e il vero problema nell'approccio alla modalità.
Ma non desisto, sono un testone.



:bravo2: :bravo2: :bravo2:



Citazione di: Moreno Viola il 08 Novembre, 2012, 11:32 PM

Ricordo anni fa che per spiegarmi i modi un tastierista citò "Impressioni di Settembre" della Premiata Forneria Marconi come esempio di modalità applicata al rock.
A mio parere il tema principale sembrerebbe composto sulla scala di Mi dorico, ma la sequenza di accordi Mi- Re+ La+ Si- suggerisce invece che la scala non sia nient'altro che quella di Re maggiore, presa partendo dal secondo grado. La modalità non centra nulla. Sbaglio?
Se ho ragione cerco di rintracciarlo e mi faccio offrire almeno un caffè per il tempo che mi ha fatto perdere a cercare di capire cos'era che non mi quadrava.


Non sbagli affatto . Neanche io non lo considero un brano modale .. l'armonia gira tutta dentro ad una armonizzazione della scala di Re maggiore e così pure la melodia . E' vero che il fraseggio parte dalla nota di Mi e si orienta nel modo Dorico di Mi, ma resta un brano assolutamente tonale . Non fa altro che suonare una scala di Re Maggiore ( Mi dorico ) in un contesto di Re maggiore; questo è tipico del tonale. Se bastasse a chiamare modale un pezzo modale perchè il fraseggio non parte dalla tonica, tutto sarebbe modale !!  :laughing:
No, non lo è ed in effetti non ne ha neanche il sapore . :nono:

Citazione di: Moreno Viola il 08 Novembre, 2012, 11:32 PM

Spruzzare strutture essenzialmente rock con un po' di sonorità estranee al contesto è quello che mi piacerebbe riuscire a fare, ben consapevole che suonare jazz è tutt'altra cosa.

A parte Miles Davis e John Coltrane per me quello del jazz modale è un mondo da scoprire. Mi suggerisci qualche musicista e magari qualche album particolarmente rappresentativo?


A me piace particolarmente John Scotfield, alcune cose di Mike Stern ( che però è più spesso tonale e Bebop ) , alcune cose di George Benson ( non le famose, perchè ovviamente .. ); ma molti moltissimi altri musicisti come Coltrane, Evans ...


Citazione di: Moreno Viola il 08 Novembre, 2012, 11:32 PM

Citazione di: Vu-meter il 07 Novembre, 2012, 08:32 AM
Concludendo : senti ma ... se suono una scala di Do partendo da Mi su un accordo di Mi Minore , suono modale ? No !!!! :nono:

O.K. Ma ragionando all'opposto? Cioè, mantenere la scala di Mi- ma cambiare invece gli accordi "spostando" la nota di riferimento della scala stessa e muoversi così da un modo ad un altro? Mi rendo conto che forse il ragionamento non è chiarissimo.



Sì, però dovresti creare forti dissonanze che vanno poi gestite . Questo perchè se ti limiti a girovagare tra gli accordi tipici del tonale non si sentirà il modale ..
Esempio : suono un Mi Dorico prima su un Mi-7 e poi su un accordo di Re, pensando che sto suonando un Mi Dorico su un quinto grado della scala di Sol , ossia ho mosso il centro tonale, apparentemente , ma non è così perchè il Re altro non è che il primo grado della scala di Re maggiore e dunque avrò di nuovo suonato tonale : una scala di Re maggiore che parte da mi in entrambi i casi e non avvertirò alcun cambio di modo . Per far avvertire fortemente la modalità ho bisogno di cambi sia armonici che melodici e non mi basta soltanto cambiare gli accordi, a meno di non creare dissonanze volute che poi devo gestire :
Accordi di Mi- e Re- e ci suono in entrambi in Mi Dorico . Il primo è semplicissimo da digerire, ma il secondo diventa difficile da gestire , malgrado sia quello che fanno alcuni musicisti modali, come anche Scotfield.



Citazione di: Moreno Viola il 08 Novembre, 2012, 11:32 PM

Grazie del pensiero. Ho provato a seguire i tuoi suggerimenti ma per il momento i risultati non sono proprio incoraggianti. :cry2:

Ciao

Moreno


Ci vuole tempo per assorbire un diverso linguaggio , pensa allo studio di una lingua straniera . Fare l'orecchio ai fonemi , alle pronunce, al modo di progettare frasi, domande , coniugazione dei verbi ,ecc..  :roll eyes: . Niente di strano pertanto che si abbia un certa difficoltà anche a fare l' orecchio ai modi e a come usarli .

Una volta postammo un particolare uso delle pentatoniche , che se usate in un certo modo possono aiutare ad inoltrarsi nel mondo modale .. lo trovi QUI .

Dacci un'occhiata e facci sapere !

:abbraccio:

Vu :)
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Moreno Viola

Citazione di: Vu-meter il 09 Novembre, 2012, 07:07 PM
Non sbagli affatto . Neanche io non lo considero un brano modale .. l'armonia gira tutta dentro ad una armonizzazione della scala di Re maggiore e così pure la melodia . E' vero che il fraseggio parte dalla nota di Mi e si orienta nel modo Dorico di Mi, ma resta un brano assolutamente tonale . Non fa altro che suonare una scala di Re Maggiore ( Mi dorico ) in un contesto di Re maggiore; questo è tipico del tonale. Se bastasse a chiamare modale un pezzo modale perchè il fraseggio non parte dalla tonica, tutto sarebbe modale !!  :laughing:
No, non lo è ed in effetti non ne ha neanche il sapore . :nono:

Perfetto! Mi sono guadagnato un caffè.
Per curiosità sono andato a leggere cosa ci dice Wikipedia sulle scale modali scoprendo che prende proprio "Impressioni di Settembre" come esempio di brano dorico insieme a "Another Brick in The Wall". Ma...

Comunque grazie per i consigli sui musicisti da ascoltare. John Scofield lo vidi anni fa dal vivo e alle mie orecchie da rocker suonava veramente "strano". Ci riproverò.
Benson lo conosco abbastanza ma forse proprio nella sua versione più commerciale e quindi sicuramente tonale, anche se lui rende tutto talmente orecchiabile che non mi stupirei se anche tra i brani più famosi abbia infilato qualche "stranezza".

Ciao

Moreno

Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Vu-meter

Ricordati che Wiki comunque è fatta da utenti e non è LA fonte di verità .

Io considero troppo esagerato etichettare quei due brani come modali, ma certo non posso dire che il tutto non verta su un Mi DOrico . Basta per chiamarlo modale ? Secondo me no, però è solo un mio parere .


Altri chitarristi che potresti ascoltare per  sentire suonare modale sono Gambale ( qualche volta ) e Scott Henderson ( qualche volta ) ...


Fai questo esperimento : chiedi a qualcuno di suonare di suonare un accordo di Si-7 ( oppure registrati se hai una loop station o ancora un software ) in loop e suonaci sopra una bella scala di Fa# Eolio . Prova ad improvvisarci un po' . Dovresti sentirci il suono del modo, non tanto perchè tu stia facendo delle robe strane, ma perchè certamente non sei abituato ( di norma, nel tonale sentiresti Si Eolio su un Si-7) .

Invece tu, in questo modo , che stai facendo ?  :hey_hey:




Vu :)
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Moreno Viola

Io ci provo. La prima cosa che ho notato è che sto suonando un Sol# che nella scala di Si Eolio non avrei suonato. Il sapore, tenuto conto anche della mia esecuzione didascalica, è particolare ma ancora l'orecchio non ne esce turbato ed anzi mi piace parecchio  ;D.
Se utilizzo le note della scala di Fa Eolio partendo dal Si direi che sto suonando una scala di Si Dorico.

Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Moreno Viola

Citazione di: Vu-meter il 07 Novembre, 2012, 08:32 AM
Cosa devo far per avvicinarmi alla modalità ? Esempio : suona una scala di Do partendo da Re sul primo ed una scala di Re partendo da Mi sul secondo. Che hai fatto ? Hai suonato modalmente perchè hai ripetuto un modo dorico due volte, cambiando di tonalità. Nel primo caso hai fatto un Re Dorico e nel secondo un Mi Dorico .
Adesso suona una scala di Sib partendo da Re sul primo ed una scala di Re partendo da Mi sul secondo. Sai cosa hai fatto ? Un Re Frigio ed un Mi Dorico. Adesso stai suonando modale, perchè non stai più pensando alle tonalità

Sto seguendo i tuoi suggerimenti suonando sulla base funk fusion che hai linkato e mi diverto molto, facendo anche dell'autoironia sulle mie dite che vanno molto più lente della mia testa (in questa fase di apprendimento il cuore è a riposo).
Il modo frigio mi aggrada particolarmente anche se, forse anche un po' per la base, mi riporta molto a un linguaggio prettamente fusion.
In ogni caso scavalcato l'ostacolo dell'iniziale disagio acustico, l'orecchio si abitua presto a sonorità diverse.

Ho un'altra domanda. Nel repertorio della mia band abbiamo un brano che ha una parte dove la sequenza di accordi è SolM6/LaM. A orecchio trovo che la scala di La misolidio suoni bene su entrambi gli accordi, ma essendo fermo su quella scala in verità sto suonando semplicemente in Si-. Anche se tutto sommato non mi dispiace la sonorità che ne scaturisce sarei curioso di sentire cosa si potrebbe fare con altre scale. Tu avresti qualche suggerimento?
Chi semina vento, raccoglie tempesta.



Vu-meter

Citazione di: Moreno Viola il 10 Novembre, 2012, 06:37 PM
Io ci provo. La prima cosa che ho notato è che sto suonando un Sol# che nella scala di Si Eolio non avrei suonato. Il sapore, tenuto conto anche della mia esecuzione didascalica, è particolare ma ancora l'orecchio non ne esce turbato ed anzi mi piace parecchio  ;D.
Se utilizzo le note della scala di Fa Eolio partendo dal Si direi che sto suonando una scala di Si Dorico.

:yyeess:





:bravo2: :bravo2: :bravo2: :bravo2: :bravo2: :bravo2:


Citazione di: Moreno Viola il 10 Novembre, 2012, 11:34 PM

Sto seguendo i tuoi suggerimenti suonando sulla base funk fusion che hai linkato e mi diverto molto, facendo anche dell'autoironia sulle mie dite che vanno molto più lente della mia testa (in questa fase di apprendimento il cuore è a riposo).
Il modo frigio mi aggrada particolarmente anche se, forse anche un po' per la base, mi riporta molto a un linguaggio prettamente fusion.
In ogni caso scavalcato l'ostacolo dell'iniziale disagio acustico, l'orecchio si abitua presto a sonorità diverse.

Ottimo, lo vedi come alla fine è solo abitudine ?  :hug2:


Citazione di: Moreno Viola il 10 Novembre, 2012, 11:34 PM
Ho un'altra domanda. Nel repertorio della mia band abbiamo un brano che ha una parte dove la sequenza di accordi è SolM6/LaM. A orecchio trovo che la scala di La misolidio suoni bene su entrambi gli accordi, ma essendo fermo su quella scala in verità sto suonando semplicemente in Si-. Anche se tutto sommato non mi dispiace la sonorità che ne scaturisce sarei curioso di sentire cosa si potrebbe fare con altre scale. Tu avresti qualche suggerimento?

Aspe' che non si capisce bene : il passaggio è Sol 6 e La maggiore ? ( lo chiedo perchè alcuni con la M intendono settima maggiore ; inoltre considera che lo slash in genere indica la nota di basso e non il cambio accordo )
Se ho capito bene, analizziamo :

Cos'è anche un Sol 6 se considero la tonica non il Sol, ma il Mi ( suo 6° grado ) ? Un Mi-7 .
Quindi è come se suonaste :   Mi-7     |       La     

Che succede quando applico il misolidio di LA ? Che il LA diviene considerato come un V grado della scala di Re maggiore. Nella scala di Re maggiore esiste l'accordo di Mi minore settima ? Sì, al secondo grado .
Tiriamo le somme : anche se il La come accordo omette la settima, quando io ci suono sopra un misolidio, lo rendo tale , ossia lo rendo un quinti grado ( specie se insisto magari proprio su quella nota ) . Quindi voi è come se suonaste una scala di Re Maggiore su un accordo di La e di Mi-7 . Ci sta benissimo, per certo .

Quali altre scale posso usare ? Una infinità ; dipende moltissimo dai miei gusti e da ciò che voglio ottenere . Se voglio spingere sulle dissonanze o meno, se voglio avere continuità e fluidità oppure se voglio proprio "rompere" al cambio accordo e così via .

In sostanza puoi suonare qualsiasi modo maggiore di LA sul La e qualsiasi modo minore di MI sul Mi-7 ( il tuo Sol 6 ) .



Olè !!!!


Vu :)
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Moreno Viola

Citazione di: Vu-meter il 11 Novembre, 2012, 09:27 AM
Aspe' che non si capisce bene : il passaggio è Sol 6 e La maggiore ? ( lo chiedo perchè alcuni con la M intendono settima maggiore ; inoltre considera che lo slash in genere indica la nota di basso e non il cambio accordo )

La sequenza di accordi è quella che hai indicato.
Il Sol che suono è questo:

[attach=1]

Come vedi l'unica peculiarità è quel cantino a vuoto che aggiunge la sesta all'accordo.

Il La è praticamente lo stesso schema spostato di un tono con la particolarità del Mi doppiato sul cantino a vuoto.

[attach=2]

Citazione di: Vu-meter il 11 Novembre, 2012, 09:27 AM
Quali altre scale posso usare ? Una infinità ; dipende moltissimo dai miei gusti e da ciò che voglio ottenere . Se voglio spingere sulle dissonanze o meno, se voglio avere continuità e fluidità oppure se voglio proprio "rompere" al cambio accordo e così via .

In sostanza puoi suonare qualsiasi modo maggiore di LA sul La e qualsiasi modo minore di MI sul Mi-7 ( il tuo Sol 6 ) .

Il mio orecchio e le mie dita non sono ancora sufficientemente allenate, ne per spingere sulle dissonanze, ne tantomeno di rompere al cambio di accordo.
Mi accontenterei di rendere più fluido il fraseggio in modo da non inciampare per via di qualche nota che mi manda in confusione ma neanche lavorare troppo con la testa cercando a tutti i costi la "nota strana" che sembra funzionare.
Di sicuro continuerò a utilizzare la scala di Si-, magari insistendo sulle note che richiamano il La misolidio perchè mi piace l'effetto vagamente onirico  ??? che si genera.
Nel frattempo sperimenterò su qualcosa di più stravagante. Se verrà fuori qualcosa di interessante bene, altrimenti pace; in fin dei conti si tratta di un pezzo pop-rock con qualche pretesa in odore di psichedelica, ma come dicevano giustamente gli Stones, è solo rock and roll.

Grazie per i tuoi preziosi consigli.

Ciao

Moreno
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


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