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La teoria migliora la pratica, l'improvvisazione e la memoria (?)

Aperto da Ombra/luce, 20 Ottobre, 2022, 05:36 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Ombra/luce

Questa è una mia riflessione dopo tanto tempo, volevo intavolare un discorso con chi, come me, ne fa uso e ne è appassionato. Può essere che sia io che sono in preda di delirante mistica musicale  :laughing: però mi sto sempre più convincendo che la teoria, se usata con degli schemi mentali e degli stratagemmi, possa migliorare la pratica, ovviamente non esponenzialmente, in quanto la tecnica si deve affinare ugualmente, però sapere il perchè le mani stanno andando su quelle determinate note, l'andarci con sicurezza schiacciante perchè so il concetto che ci sta dietro, mi è molto diverso da quando lo facevo senza cognizione di causa e a memoria muscolare.
Se memorizzo che il brano che mi accingo a suonare, in un passaggio, c'è una cadenza perfetta, io so di per certo che risolverò sulla tonica dopo aver suonato la dominante, a meno di non steccare, non andrò sulla sopradominante o sulla sottodominante, la mano ci andrà in automatico, in qualsiasi tonalità io sia, come se sto in tonalità di LA so perfettamente le note da suonare e quelle da non suonare, ovviamente dopo tanta pratica per riconoscere tali note all'istante.

Quello che voglio intendere è che, iniziando a studiare, armonicamente parlando, i brani che mi accingo a suonare o anche pensando un'improvvisazione o mentre cerco di ricavare "a orecchio" un brano o un fraseggio

 1. le mie mani tentennano di meno, perchè ho comprensione del perchè stanno andando lì migliorandomi il lato pratico/tecnico,

2. visualizzando il brano come una serie di concetti armonici, me lo ricordo molto di più nel tempo rispetto a quando mi limitavo a impararlo a memoria muscolare, infatti dopo mesi molti me li dimenticavo con grande facilità, inoltre mi si crea una mappa mentale che mi semplifica di tanto la risoluzione del brano stesso, sempre che non sia difficilissimo e che sia nelle mie possibilità tecniche, perchè la tecnica si deve comunque affinare.

3. Me lo ricavo a orecchio con molta più facilità, sempre che non sia estremamente complesso.

4. Provandoli i concetti e pensandoli mentre suono, mi diventa sempre più agevole la tastiera, diventa una specie di mappa invisible con informazioni mentali, potrei quasi parlare di geometrie, ma qui forse si entra in mistica musicale.. :D, non saprei

@Vu-meter cosa ne pensi? Anche secondo te la comprensione migliora di riflesso anche l'aspetto pratico/risolutivo, con i giusti schematismi mentali?

I miei ovviamente non sono dogmi, sono sensazioni che ho provato nel mio percorso, ci può stare che ci sia chi non la pensi come me, ho parlato con un mio amico pianista diplomato e non è d'accordo, perlomeno non su tutto, quindi lo pongo anche come domanda, non come granitica affermazione, però c'è anche da dire che lui, da pianista classico, legge e riproduce, di intenti improvvisativi, compositivi, di musica suonata a orecchio e sensazione gli interessa poco, quindi ha altri metri d'importanza.
Ut queant laxis

AndyMi

😊


Ombra/luce

Ut queant laxis

robland

Non te la prendere ma secondo me hai scoperto l'acqua calda.  :D
La barriera di tanti chitarristi è fare lo sforzo di non buttare più le mani a caso/orecchio (ok, l'orecchio non è il caso, però consentite questa sintesi estrema) o di andare solo a memoria appresso alle note imparate tutte mnemonicamente. Apprendere la teoria e praticarla è l'ostacolo più pesante per tanti perché richiede tempo, pazienza e disciplinatissima applicazione. E quindi occorre sottrarre tempo, che già è poco, a ciò a cui ci si dedicava prima e che sembrava più divertente: scalette, repertori, riff, assoli, bending, esercizi di tecnica, prove di gruppo ecc.

Detto ciò, è ovvio che, una volta iniziato lo sforzo, la nuova conoscenza consenta di sfruttare meglio la tastiera e di muoversi meglio rispetto a tutto ciò che si suonava prima.
Quindi sì, la conoscenza teorica migliora qualitativamente la pratica.

Io ci metto un però.
Però solo qualitativamente, non quantitativamente. Non è che la conoscenza della teoria porti automaticamente a suonare di più. Anzi, a volte il dramma è proprio quello: ho conosciuto ahimé una montagna di gente che nello sforzo di stare appresso alla teoria e allo studio da precisini poi non ha mai avuto una band, non ha mai suonato live e nemmeno una prova in saletta con tre o quattro compagni. Mentre quelli che erano asini facevano i tour!
Se questo non è un problema, ok. L'importante è saperlo.

Ombra/luce

Citazione di: robland il 20 Ottobre, 2022, 06:58 PMNon te la prendere ma secondo me hai scoperto l'acqua calda.  :D
La barriera di tanti chitarristi è fare lo sforzo di non buttare più le mani a caso/orecchio (ok, l'orecchio non è il caso, però consentite questa sintesi estrema) o di andare solo a memoria appresso alle note imparate tutte mnemonicamente. Apprendere la teoria e praticarla è l'ostacolo più pesante per tanti perché richiede tempo, pazienza e disciplinatissima applicazione. E quindi occorre sottrarre tempo, che già è poco, a ciò a cui ci si dedicava prima e che sembrava più divertente: scalette, repertori, riff, assoli, bending, esercizi di tecnica, prove di gruppo ecc.

Detto ciò, è ovvio che, una volta iniziato lo sforzo, la nuova conoscenza consenta di sfruttare meglio la tastiera e di muoversi meglio rispetto a tutto ciò che si suonava prima.
Quindi sì, la conoscenza teoria migliora qualitativamente la pratica.

Io ci metto un però.
Però solo qualitativamente, non quantitativamente. Non è che la conoscenza della teoria porti automaticamente a suonare di più. Anzi, a volte il dramma è proprio quello: ho conosciuto ahimé una montagna di gente che nello sforzo di stare appresso alla teoria e allo studio da precisini poi non ha mai avuto una band, non ha mai suonato live e nemmeno una prova in saletta con tre o quattro compagni. Mentre quelli che erano asini facevano i tour!
Se questo non è un problema, ok. L'importante è saperlo.
Probabilmente è la scoperta dell'acqua calda!  :laughing: C'hai ragione!
E sono d'accordo con tutta la linea del tuo discorso!

L'unico appunto è che io, continuando a studiare, non ho abbandonato nulla delle cose "più divertenti" di cui parli, semplicemente, serenamente, imparati i concetti, ho iniziato a sforzarmi a visualizzarli su cosa mi accingo a suonare o provarli per capirli bene anche nella pratica, quindi non mi è cambiato nulla in termini di tempo da relegare allo studio teorico, in quanto è trasportato subito dopo nella pratica e facendo sempre così a una certa viene naturale, senza forzare, senza fare il topo da biblioteca, continuando a divertirsi con lo strumento!
Ut queant laxis

robland

Citazione di: Ombra/luce il 20 Ottobre, 2022, 07:06 PML'unico appunto è che io, continuando a studiare, non ho abbandonato nulla delle cose "più divertenti" di cui parli, semplicemente, serenamente, imparati i concetti, ho iniziato a sforzarmi a visualizzarli su cosa mi accingo a suonare o provarli per capirli bene anche nella pratica, quindi non mi è cambiato nulla in termini di tempo da relegare allo studio teorico, in quanto è trasportato subito dopo nella pratica e facendo sempre così a una certa viene naturale, senza forzare, senza fare il topo da biblioteca, continuando a divertirsi con lo strumento!

Ottimo! Io ad esempio sto sperimentando su di me che in questa fase della mia vita in cui sto applicandomi sulla teoria sto suonando anche quantitativamente di più, perché mi ero davvero scocciato di andare avanti senza capire molto di quello che facevo.

Ombra/luce

Citazione di: robland il 20 Ottobre, 2022, 07:15 PMOttimo! Io ad esempio sto sperimentando su di me che in questa fase della mia vita in cui sto applicandomi sulla teoria sto suonando anche quantitativamente di più, perché mi ero davvero scocciato di andare avanti senza capire molto di quello che facevo.
Ma sai, secondo me sono tappe, è la naturale progressione del percorso che stiamo affrontando, ci sta che vuoi solo menare le mani quando la passione ti ha fatto comprare lo strumento, ci sta tutto, non c'è nulla di male in ciò e si diventa bravi, anche bravissimi, ugualmente, però la teoria è quel qualcosa in più, non so nemmeno spiegarlo a parole, è una cosa da cui non tornerei indietro, mi ha cambiato l'approccio con gli strumenti e ancora ho strada da fare!
Ut queant laxis


Vu-meter

"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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La cosa difficile, per non dire impossibile, è farlo capire.
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Ombra/luce

Citazione di: Vu-meter il 20 Ottobre, 2022, 07:38 PMLa cosa difficile, per non dire impossibile, è farlo capire.
Eh ma questa è una cosa particolare perchè serve provarla con mano e inserirla in maniera pratica in quel che si suona, quindi è difficile da far capire a uno che si è appena comprato lo strumento o comunque in fasi iniziali cosa voglia dire.. è una cosa da capire se la si fa con la propria mano, ma complicata da spiegarla.. inoltre la mente si apre dopo un pò, quando le cose iniziano a diventare naturali e assimilate, quindi farlo capire a chi non la mastica capisco possa essere molto complicato..
Ut queant laxis

AndyMi

Secondo me devi suonare divertendoti.
Il tuo obiettivo è sempre quello in primis e poi è naturale approfondire il
Discorso melodico e armonico .
Improvvisazione è frutto di una propria voglia di suonare , sentì una melodia che ti viene in testa a te.
Certo non butti le mani a caso , ma se a te piace quel tuo assolo e lo sentì perfetto? Niente da eccepire ...
Io da ragazzino suonavo blues e ho imparato le scale minori e maggiore del blues , ebbene quando mi accingevo ad analizzare i brani di BB King o Alber King o Muddy  Waters , mi accorgevo che usavano notte fuori delle scala blues ...
Allora ho Capito che le scale sono l'inizio ma poi ci devi mettere del tuo.
😊

Santano

Citazione di: robland il 20 Ottobre, 2022, 06:58 PMAnzi, a volte il dramma è proprio quello: ho conosciuto ahimé una montagna di gente che nello sforzo di stare appresso alla teoria e allo studio da precisini poi non ha mai avuto una band, non ha mai suonato live e nemmeno una prova in saletta con tre o quattro compagni. Mentre quelli che erano asini facevano i tour!
Se questo non è un problema, ok. L'importante è saperlo.

Caspita, mi ci rispecchio in pieno, orecchie comprese

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