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La valvola raddizzatrice, fa la differenza ?

Aperto da Grand Funk, 04 Maggio, 2017, 09:22 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Grand Funk

Come sapete sto vagliando l' acquisto di una testata valvolare ( per un futuro non prossimo..... ) e sono andato a curiosare nel web tra i produttori, ho notato che qualche costruttore ( pochissimi ) in alcuni modelli ( di solito reissue ) è presente la valvola raddizzatrice ( il nome esatto mi sembra sia " termoionica " )
I nuovi amplificatori mi sembra che non montano queste valvole, sui vecchi progetti erano sempre presente mentre sui reissue solo qualche modello è equipaggiato con questa valvola.
Allora mi sono posto la domanda " ma questa valvola influisce sul suono finale oppure se ne può fare a meno ? io in materia sono ignorantissimo perciò chiedo lumi agli esperti, logicamente ringraziondoli anticipamente  ::)

Aleter

Provo a fare un po' di casino sull'argomento   :D  Partiamo dai concetti base altrimenti spiegare la presenza della raddrizzatrice sarebbe molto più difficile e incomprensibile. Sappiamo che esistono due tipi di tensioni di alimentazione quella in DC (corrente continua) che alimenta i nostri pedali ed è quella delle batterie con il classico polo positivo (filo rosso) e polo negativo (filo nero). Negativo e positivo NON possono essere invertiti o si rischiano danni. Immaginatevi invece che nella spina di casa il polo positivo e il polo negativo si scambiano continuamente di posto, per la precisione in italia lo fanno 50 volte al secondo, non soffermiamoci sul perchè ma prendete per buona che la corrente alternata AC funzioni in questo modo. Capite bene che un circuito nato per una corrente in AC non può funzionare con una alimentazione in DC e viceversa. Ora però voi collegate i vostri pedali alla spina di casa, questo perchè grazie ad alcuni dispositivi elettronici è possibile passare dalla corrente in AC a quella in DC e viceversa. Concentriamoci sul caso più utilizzato ovvero quello di conversione da corrente alternata AC a corrente continua DC. Il dispositivo più semplice per effettuare questa conversione si chiama ponte raddrizzatore o ponte a diodi, si tratta di una serie di diodi (classicamente 4), che messi in un certo modo "raddrizzano" la corrente portandola in DC e filtrandola poi opportunamente con una batteria di condensatori. I diodi a semiconduttore (silicio e germanio) sono dispositivi elettronici nati assieme al transistor negli anni 50, ma chiaramente la necessità di passare da AC a DC c'era anche prima. Così come il transitor ha preso il posto della valvola canonica, così prima dei diodi a semiconduttore si usavano delle valvole come diodi, e al posto del ponte raddrizzatore c'era un modello di valvola specifico per lo scopo la cosiddetta valvola raddrizzatrice. Non entro nel merito del suo funzionamento, diciamo solo che come ogni altra valvola per funzionare sfrutta l'effetto termoionico (che è il principio fisico utilizzato da tutte le valvole esistenti), ovvero la capacità di un certo materiale di emettere elettroni quando questo viene scaldato (e da qui viene anche il calore e il rosso sprigionato dalle valvole, si tratta dell'elemento riscaldante). I primi ampli Fender sono precedenti all'invenzione dei semiconduttori, e quindi per necessità tecniche (alcune parti dell'amplificatore lavorano necessariamente in corrente continua) utilizzano valvole raddrizzatrici, il ponte a diodi è però arrivato molto presto sul mercato e per questo la stragrande maggioranza degli ampli non usa questa valvola. Personalmente non credo sia un componente in grado di incidere così profondamente sul suono (ricordiamoci che la valvola raddrizzatrice sta sull'alimentazione e non sul percorso del segnale della nostra chitarra), ma c'è chi dice che le differenze siano avvertibili. Alcuni amplificatori come la Dual Rectifier Mesa hanno la possibilità di selezionare se utilizzare il ponte a diodi o la valvola raddrizzatrice (tra l'altro è da questo che prende il nome la serie di celebri ampli della Mesa, dall'inglese infatti Rectifier=Raddrizzatore). Sinceramente credo che avere la valvola raddrizzatrice sia solo un problema in più, maggiore fragilità dell'ampli e costi di mantenimento più alti (un ponte a diodi come ogni componente solid state è molto più robuto e affidabile di qualunque valvola), ma forse ragiono troppo da ingegnere e poco da musico  :acci:


dr_balfa

Citazione di: Grand Funk il 04 Maggio, 2017, 09:22 PM
Come sapete sto vagliando l' acquisto di una testata valvolare ( per un futuro non prossimo..... ) e sono andato a curiosare nel web tra i produttori, ho notato che qualche costruttore ( pochissimi ) in alcuni modelli ( di solito reissue ) è presente la valvola raddizzatrice ( il nome esatto mi sembra sia " termoionica " )
I nuovi amplificatori mi sembra che non montano queste valvole, sui vecchi progetti erano sempre presente mentre sui reissue solo qualche modello è equipaggiato con questa valvola.
Allora mi sono posto la domanda " ma questa valvola influisce sul suono finale oppure se ne può fare a meno ? io in materia sono ignorantissimo perciò chiedo lumi agli esperti, logicamente ringraziondoli anticipamente  ::)

Dal pochissimo che so la valvola raddrizzatrice si utilizza per il passaggio dalla corrente alternata alla continua, oggi è stata sostituita da diodi.

Pare dico pare perché ho solo letto queste cose che questa valvola contribuisca insieme alle altre a generare "il suono" dell'ampli perché l'alta resistenza interna aggiunge della compressione" del suono e quindi la distorsione delle valvole finali è ancora più "gestibile" con la dinamica dello strumento.

Psicoacustica? non lo so :D

Naturalmente non essendo esperto potrei aver scritto "castronerie" immense.

Dimenticavo tutte le valvole di un ampli sono termoioniche.

Spero che qualcuno più bravo di me ti risponda con cognizione di causa :D
Prima o poi imparerò a suonare....

Aleter

Mah dal punto di vista tecnico sta cosa dell'impedenza mi convince moolto poco  :nea: La tensione in uscita è in DC e viene pure livellata da una batteria di condensatori. L'unica differenza tra un ponte a diodi e una raddrizzatrice potrebbe essere il ripple residuo, ma che quest'ultimo possa influenzare in modo così avvertibile il suono la vedo dura, specie perchè il ripple è una componente deleteria per il funzionamento corretto del circuito.
Non c'è segnale utile che transiti dalla raddrizzatrice e che possa quindi beneficiare di una impedenza di ingresso elevata.
A ciò si aggiunge che la tensione in DC non la usano solo le finali ma anche le valvole di pre che hanno bisogno di una differenza di potenziale tra anodo e catodo, quindi a rigor di logica dovrebbe influire su tutto, ma il perchè si aumenti la risposta al tocco non me lo spiego.

dr_balfa

Citazione di: Aleter il 05 Maggio, 2017, 09:25 AM
Mah dal punto di vista tecnico sta cosa dell'impedenza mi convince moolto poco  :nea: La tensione in uscita è in DC e viene pure livellata da una batteria di condensatori. L'unica differenza tra un ponte a diodi e una raddrizzatrice potrebbe essere il ripple residuo, ma che quest'ultimo possa influenzare in modo così avvertibile il suono la vedo dura, specie perchè il ripple è una componente deleteria per il funzionamento corretto del circuito.
A ciò si aggiunge che la tensione in DC non la usano solo le finali ma anche le valvole di pre che hanno bisogno di una differenza di potenziale tra anodo e catodo, quindi a rigor di logica dovrebbe influire su tutto, ma il perchè si aumenti la risposta al tocco non me lo spiego.

Non lo chiedere a me.... io ho solo letto quelle cose :D infatti ho messo PARE :D perché quando si parla di HiFi e strumenti musicali il PARE è d'obbligo  ;D
Prima o poi imparerò a suonare....

Aleter

Eh purtroppo il mondo dell'audio più che  di pare è infarcito di moltissimi esoterismi e convinzioni senza un minimo fondamento tecnico (dicevamo pochi giorni fa di gente disposta a spendere più di mille euro per un cavo di alimentazione  :acci:), e ci si scorda troppo spesso che invece dallo speaker alle corde che pizzichiamo dal vinile alla più evoluta delle casse il tutto segue leggi fisiche ben precise e al di fuori di qualunque parere che vada contro le equazioni di Maxwell.
Ripeto non metto la mano sul fuoco per il discorso raddrizzatrice non avendo abbastanza esperienza con le valvole, ma dal punto di vista elettronico vedo poco margine di manovra.

Fidelcaster

Se e quale differenza facesse non lo so (in genere ho letto che la valvola raddizzatrice sarebbe responsabile del "sag", un tipo di compressione caratteristico di certi valvolari*), ma anche i  Blues Cube della prima generazione, analogici a solid state, permettevano di selezionare uno stadio di rettifica che emulava quello valvolare.



* Ad esempio:

Citazione di: http://www.aikenamps.com/index.php/what-is-sagThe rectifier:  If a vacuum tube rectifier is used, sag is generated because of the internal resistance of the tube.  Unlike a solid-state rectifier, a tube rectifier exhibits a fair amount of voltage drop which varies with the amount of current passing through the tube.  In a class AB amplifier, the current drawn from the power supply is much greater at full power output than it is at idle.  This large change in current demand causes the voltage drop across the tube rectifier to increase, which lowers the available plate supply voltage to the output tubes.  This lowering of the supply voltage lowers the output power slightly in opposition to the larger input signal, making it act like a compressor.  The lowered supply voltage also tends to decrease the available headroom, increasing clipping and changing the operating point of the tube dynamically.  This type of sag can be emulated artificially in an amplifier with a solid-state rectifier by adding a series resistance, typically around 100 ohms or so..
:ditanaso:


Aleter

Ah ecco si così ha senso in effetti  :reallygood: Non so quanto effettivamente questa caduta sull'alimentazione influenzi il suono (credo che i volumi debbano comunque essere belli alti), ma dal punto di vista elettronico ha il suo perchè  ::)

Fidelcaster

Citazione di: Aleter il 05 Maggio, 2017, 10:23 AM
Ah ecco si così ha senso in effetti  :reallygood: Non so quanto effettivamente questa caduta sull'alimentazione influenzi il suono (credo che i volumi debbano comunque essere belli alti), ma dal punto di vista elettronico ha il suo perchè  ::)

Ha senso per te! A me non è che sia chiarissimo...  :-[
:ditanaso:

Aleter

Provo a scriverlo in italiano  ::) La corrente che alimenta l'amplificatore passa per il ponte a diodi o per la raddrizzatrice, la valvola raddrizzatrice ha una impedenza molto elevata. Dalla legge di ohm sappiamo che V=R*I il che significa che se R è molto grande, quando passa una corrente (anche piccola) ai capi della raddrizzatrice si avrà una caduta di tensione alta, questo incremento riduce la tensione anodica sulle finali (ovvero quello che si ha tra anodo e catodo in una valvola), e questo comporta una saturazione della valvola finale. Detto in altri termini ad una valvola se riduci la tensione tra anodo e catodo quest'ultima satura prima di quanto non potrebbe. Non pensate di farlo però così alla leggera perchè è comunque una cosa che logora le valvole e può danneggiare l'ampli se fatta in malo modo (come faceva Van Halen col variac ad esempio)
Tornando al discorso mi rimangono però dei dubbi: perchè questo non influisce anche sulla saturazione delle valvole di pre ? Siamo sicuri che questo drop dettato dalla raddrizzatrice sia avvertibile a volumi umani ? Perchè per avere un bel drop di corrente ne deve passare anche se l'impendeza della valvola è alta.

Max Maz

Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


dr_balfa

Prima o poi imparerò a suonare....

Fidelcaster

Quello che per me, a torto o a ragione, è "il suono del sag" (assolo a 2'31"):

:ditanaso:


Aleter

Possibile  ::) Però quella lieve increspatura potrebbe essere dovuta ad un ampli al limite del breakup anche senza rettificatrice.

Fidelcaster

Sì, quello penso fosse il modus operandi, ampli a cannone e volume regolato dalla chitarra!  :D
:ditanaso:

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